Estremi opposti
Stessa partita, due squadre diverse e, soprattutto, due destini ormai opposti: da una parte Delon Armitage, dall'altra Morgan Stoddart. Il primo estremo inglese, il secondo gallese, ancorché "quasi per caso", che sabato si sono affrontati a distanza a Twickenham.
Armitage ha dichiarato di sentirsi pronto per volare al Mondiale dopo quanto fatto vedere sabato contro il Galles: in effetti, si è trattato di un notevole passo avanti per il giocatore dei London Irish, entrato nel giro della nazionale all'inizio della nuova gestione Martin Johnson per poi essere scaricato sia per le prestazioni scarse sia per l'esplosione definitiva di Ben Foden. Hanno fatto la loro un infortunio alla spalla e qualche gesto disciplinare che certo non aiuta (a giungo non ha giocato contro i Barbarians per la squalifica dopo un punto rifilato a Stephen Myler).
Nel week end è arrivato il 20° cap e dopo il match è apparso molto più tranquillo e determinato: "Mi piace le competizione", ha affermato tirando in ballo direttamente Foden. "Mi piace giocare per l'Inghilterra e sento che c'è ancora molto che posso imparare e mettere da parte. Sabato è stato come un secondo inizio". Coach Johnson, da parte sua, gli ha fatto i complimenti, prima di aggiungere: "Ha solo bisogno di proseguire per la giusta direzione".
Sul fronte opposto, per Stoddart la Coppa del Mondo è finita ancora prima di cominciare. Con una gamba rotta non si può andare lontani. E pensare che prima dell'infortunio si era reso protagonista di un provvidenziale placcaggio proprio su Armitage lanciato in meta.
Nei piani di Warren Gatland, il giocatore degli Scarlets era una pedina importante: ha dimostrato competenza e senso della posizione e di essere una valida alternativa a Lee Byrne, al momento alle prese con dei fastidi al ginocchio. In particolare, Byrne ha messo in mostra alti e bassi dopo il tour dei Lions in Sud Africa, mentre nel 2008 era stato uno dei protagonisti del Grand Slam gallese nel Six Nations, complici anche i diversi stop per guai fisici.
Insomma, Stoddart non era certo previsto come estremo titolare, ma il caso lo stava rivelando un più che decente sostituto. Stando così le cose - una caviglia rotta di mezzo -, Gatland ha l'opzione "originaria" in ballo: il rientro di Stephen Jones all'apertura e lo spostamento di Rhys Priestland a numero 15, a meno che non ci sia Byrne. C'è chi fa pure il nome di Jamie Roberts per il ruolo in palio, una scelta "alla Masi" che aprirebbe le porte a Gavin Henson nel centro della linea dei trequarti.
Mentre il fantarugby impazza, per Stoddart sono giorni amari. E pensare che non era previsto tra i titolari a Twickenham; quando si dice le "sliding doors" del destino.
Armitage ha dichiarato di sentirsi pronto per volare al Mondiale dopo quanto fatto vedere sabato contro il Galles: in effetti, si è trattato di un notevole passo avanti per il giocatore dei London Irish, entrato nel giro della nazionale all'inizio della nuova gestione Martin Johnson per poi essere scaricato sia per le prestazioni scarse sia per l'esplosione definitiva di Ben Foden. Hanno fatto la loro un infortunio alla spalla e qualche gesto disciplinare che certo non aiuta (a giungo non ha giocato contro i Barbarians per la squalifica dopo un punto rifilato a Stephen Myler).
Nel week end è arrivato il 20° cap e dopo il match è apparso molto più tranquillo e determinato: "Mi piace le competizione", ha affermato tirando in ballo direttamente Foden. "Mi piace giocare per l'Inghilterra e sento che c'è ancora molto che posso imparare e mettere da parte. Sabato è stato come un secondo inizio". Coach Johnson, da parte sua, gli ha fatto i complimenti, prima di aggiungere: "Ha solo bisogno di proseguire per la giusta direzione".
Sul fronte opposto, per Stoddart la Coppa del Mondo è finita ancora prima di cominciare. Con una gamba rotta non si può andare lontani. E pensare che prima dell'infortunio si era reso protagonista di un provvidenziale placcaggio proprio su Armitage lanciato in meta.
Nei piani di Warren Gatland, il giocatore degli Scarlets era una pedina importante: ha dimostrato competenza e senso della posizione e di essere una valida alternativa a Lee Byrne, al momento alle prese con dei fastidi al ginocchio. In particolare, Byrne ha messo in mostra alti e bassi dopo il tour dei Lions in Sud Africa, mentre nel 2008 era stato uno dei protagonisti del Grand Slam gallese nel Six Nations, complici anche i diversi stop per guai fisici.
Insomma, Stoddart non era certo previsto come estremo titolare, ma il caso lo stava rivelando un più che decente sostituto. Stando così le cose - una caviglia rotta di mezzo -, Gatland ha l'opzione "originaria" in ballo: il rientro di Stephen Jones all'apertura e lo spostamento di Rhys Priestland a numero 15, a meno che non ci sia Byrne. C'è chi fa pure il nome di Jamie Roberts per il ruolo in palio, una scelta "alla Masi" che aprirebbe le porte a Gavin Henson nel centro della linea dei trequarti.
Mentre il fantarugby impazza, per Stoddart sono giorni amari. E pensare che non era previsto tra i titolari a Twickenham; quando si dice le "sliding doors" del destino.
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