sabato 17 settembre 2011

Avanti Irlanda

Tra gli enunciati che dettano le regole del rugby c’è che se l’ovale non lo si contesta, allora gli affari si mettono male. Quando ciò si combina oltretutto con una preparazione tattica perfetta della gara e a una sua precisa esecuzione, allora ci sono tutte le condizioni per un drammatico rovesciamento dei pronostici della vigilia.
Succede all’Eden Park dove l’Irlanda si aggiudica una storica vittoria sull’Australia nei confronti in Coppa del mondo: quattro precedenti, quattro vittorie Wallabies. Stavolta è andata diversamente con il 15-6 degli irlandesi che dopo aver fatto lo sgambetto all’Inghilterra nell’ultima giornata di Six Nations, privandoli del Grand Slam, si ripetono nei confronti dei detentori del Tri-Nations, giunti in Nuova Zelanda come tra i grandi accreditati per la vittoria finale.

Ruck (o meglio, contesa del possesso, vedi foto), mischia e calci tattici: sono le tre basi del successo degli uomini di Declan Kidney che ha avuto modo di dichiarare che gli avanti sono quelli che decidono se vinci un match o meno, i trequarti quelli che decidono di quanto. I suoi avanti si gettano a capofitto nelle aree del break down dove la truppa di Robbie Deans non schiera l’acciaccato David Pocock e il tallonatore Stephen Moore e non ha cambi all’altezza, mentre la terza linea irlandese - in particolare con Stephen Ferris e Sean O’Brien – non manca l’appuntamento. C’è poi il piede di Jonathan Sexton che se non è così preciso con i pali, riporta immediatamente i suoi nella metà campo avversaria che tanto è lì che comincia il bello, con la pressione sul ricevitore e conseguente battaglia per il possesso. Infine c’è la mischia ordinata che torchia quella di fronte, portando a casa i calci di punizione che fan la differenza.
Killer istinct contro volti smarriti (come qui, per esempio), intelligenza tattica contro idee appiattite: perché se Courtney Beale (il più in balla tra gli australiani) esplora al largo per infilarsi dietro a Gordon D’Arcy, immediata arriva la chiusura di Brian O’Driscoll e del dirimpettaio Rob Kearney (bella prestazione la sua). Mentre Quade Cooper finisce imbrigliato assieme ai colleghi, placcati in stile Rugby League: è uno dei leit motiv della partita, con l’irlandese di turno che punta al petto e non al girovita o alle gambe, tenendo in piedi la preda impossibilitata a liberarsi del pallone e conseguente turnover. È pure serata storta in rimessa per gli Aussie.

La cronaca spicciola racconta di errori dalla piazzola da una parte e dall’altra (2/4 Australia, 4/7 Irlanda) anche da posizioni non complicate. Il punteggio si schioda al 10’, con James O’Connor grazie al penalty conquistato dagli avanti in mischia ordinata non per merito proprio, ma per indisciplina irlandese. Poco dopo, Sexton spara fuori dai dieci metri per un tenuto di capitan James Horwill, ma al 15’ arriva il pareggio. E tre minuti più tardi, alla seconda visita di Paul O’Connell e compagnia bella nei 22 australiani, tra ruck e ripartenze assistite, il drop del 6-3. Intanto i calci di ripartenza di Cooper – corti e millimetrici - finiscono sempre nelle mani sbagliate. Tutto quello che serve agli avversari per prendere confidenza.
Al 23’ arrivano altri tre punti dal piede di O’Connor per un fuorigioco ravvisato dall’arbitro Lawrence, l’ala potrebbe riportare avanti l’Australia in seguito ad un fallo gratuito del pilone Mike Ross (gioco da terra), ma l’ovale finisce fuori. Sexton lo imita al 34’ dopo che il suo pack comincia la tortura. Si va negli spogliatoi sul 6-6 come contro l’Italia, ma nella ripresa la storia è diversa e si contano tre scrum che cambiano il verso dell’incontro, con la cavalleria pesante e quella leggere che applaude e va di pacche sulle spalle a Cian Healy, Rory Best e Ross per il lavoro portato a casa.
Sexton riprende a marcare al 48’ momento in cui si sposta centro perché l’infortunato D’Arcy lascia il campo per Ronan O’Gara: è il 9-6. Il ragazzo di Leinster potrebbe allungare ulteriormente ma stavolta il pallone sbatte sul palo (e per poco O’Driscoll non lo acciuffa per correre in meta): la mischia Wallabies ormai è arrostita, giusto in tempo per l’attimo in cui si materializza probabilmente l’esito della battaglia. È il 57’, gli australiani sono finalmente nei 22 avversari, con la difesa avversaria che presidia ogni centimetro e la manovra offensiva che non dà ritmo al gioco allargato, a cominciare dalla pulizia dell’ovale in ruck. Cooper commette avanti mentre tenta di servire O’Connor: tocca dunque ripassare per un ingaggio sui 5 metri e l’Irlanda addirittura muove palla al largo per tutta l’area prima di risalire con la corsa di Tommy Bowe.
Al 63’, altra mischia e altri tre punti irlandesi (ora ci va O’Gara a piazzare). Al 70’ idem, sui cinque metri australiani: la prepotenza avversaria non consente a Polota-Nanu nemmeno di tallonare e l’origine dell’azione sta in un campanile di Sexton sul quale si lancia anche O’Driscoll che furbescamente manda a terra Cooper intento ad aspettare il pallone. Le folate finali australiane vanno vicine alla marcatura pesante con Will Genia, prima che Cooper getti al vento il possesso con un passaggio azzardato intercettato da Bowe che risale il campo, fermato da Drew Mitchell all’ultimo.
Il fatto che sul campo non si notino come al solito Adam Ashely-Cooper e Pat McCabe è sintomatico. Il fatto che invece gente come Ferris e O’Brien e Jamie Heaslip siano sempre nel centro dell’azione è altrettanto esemplificativo. Nel mentre è partita la corsa ai conteggi: l’Italia passa se…


La classifica della Pool C dice l'Irlanda guida con 8 punti (due vittorie, zero punti bonus), l'Australia segue a 5 (una vittoria, una sconfitta, un punto bonus). Gli USA sono momentaneamente terzi (4 punti), Russia quarta (un punto di bonus) e Italia ancora ferma. L’Italia passa dunque ai quarti se farà il suo dovere: vincere contro Russia e USA prima di sfidare gli irlandesi spiritati – ché questi ora sono galvanizzati. Piano però con la gufaggine perché se i precedenti non ingannano, gli Azzurri tanto in fase di contesa del pallone quanto in mischia non saranno come l’Australia vista ad Auckland. E già questo vale molto più di tante somme e proiezioni.
Poi ci sono le analisi video (qui gli highlights ufficiali), che di certo avranno ripreso anche i campanili calciati in aria da Sexton e i conseguenti movimenti della rete irlandese.

Insomma, buon lavoro ragazzi.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

o'brien ferris e l'altro socio sono il top in 3^linea

Anonimo ha detto...

niente diretta scritta di treviso ospreys?

ringo ha detto...

Purtroppo no, diciamo che dovrebbero partire dalle prossime settimane per questioni di carattere "mediatico". Ma stiamo lavorando per voi - Zamax comunque ci renderà la consueta precisa analisi degli eventi.

Abr ha detto...

Le "questioni", riveliamolo pure, non sono legate ai due club italiani ma alla Rabodirect, cui la cosa, incluse le dirette radio, pare "non piaccia".
La sensazione è che si siano comperati più che sponsorizzare la Celtic League, e che vogliano riservarsi il diritto di "sfruttarsela" tutta loro. Forse la cosa si chiarirà nel proseguo, nel caso noi siamo pronti.

Abr ha detto...

O'Brien e Ferris più anche Heaslip sono al top di questa giornata dedicata in tutti i campi alla terza linea. Go go Boreals (Argentina e Sudafrica incluse).

ringo ha detto...

Eh, le terze linee... ;)

Anonimo ha detto...

never trust the bankers :/

Abr ha detto...

.. quelle olandesi poi ...

Anonimo ha detto...

18-23 cmq a inizio secondo tempo

ringo ha detto...

Bello questo blog, dove invece di dire che il Mondiale per l'Italia è finita (ancora prima che cominci sul serio) come fanno un po' tutti in queste ore, non ci si traveste da gufi.
Ps: finita 27-32, i Leoni con il punto di bonus che i Wallabies non hanno...

Abr ha detto...

Gli altri? Provinciali: illusi prima, sconfortati durante, delusi poi.
Un costate oscillare tra facili entusiasmi, armiamoci e partiam e immediate smobilitazioni con tanto di dagli al capintesta, tutta colpa sua. Sempre alla caccia di colpevoli, mai di soluzioni.
Mai stabili. Un perfetto campione del livello medio.
Poi uno si stupisce se siam sempre lì da sedici anni a questa parte.

Abr ha detto...

"Deans non ha cambi all'altezza": per me s'è dimenticato di avere Scott Higginbotham, uno che mi ricorda il Bonnaire giovane per la sua abilità in campo aperto, uno che nei Reds ha sempre fatto la differenza. Boh ...

ringo ha detto...

A me fanno pena, ti dirò. Forza Azzurri! Forza ragazzi!

Madflyhalf ha detto...

Beh, comunque è vero: non ne ha. Higginbotham non può cambiare la partita da solo ed è efficace in un solo ruolo (6, 8 è improponibile ha subito da Spies in una partita dove gli Australiani le hanno suonate uno per uno ai sudafricani); i cambi sono parte della squadra che ha person con Samoa, + 2 giocatori che non giocavano da 5 mesi...
Certo ha inciso l'assenza di Pocock e Moore, i due migliori fetcher della squadra.
Poi cristo, mettere McCalman 7 direttamente contro Sean O'Brien è come andare contro un uragano con un'ombrellino pieghevole.
Piuttosto Higgers 6, Elsom 7 e Samo 8. Almeno di aggressività ne hai!

Ho guardato la partita di fianco a 2 "miei" piloni, io sospettavo, ma loro mi hanno confermato che sia Healy che Ross sono riusciti a rubare l'impossibile, magari con un po' di ingenuità, ma Lawrence non è in grado di arbitrare equamente una partita. Ha concesso di tutto e di più all'Irlanda in mischia e pure in gioco aperto... è partito prevenuto e ha sempre fischiato contro.
Per 4 volte la mischia Irlandese introduceva, vinceva il pallone e crollava immediatamente. Soluzione? Calcio contro l'Australia! Che vinceva le sue mischie e stava stabile...
Questo significa non capire un cazzo!

Comunque Australia proprio senza anima, una tristezza di partita (per me), specialmente in un'altra ottica.
Pensate se l'Italia avesse attaccato un po' di più 7 giorni fa... magari perdevamo, ma non così. Magari avevamo 1 punticino di bonus che sarebbe stato oro in ottica 2 ottobre.

ma come si dice lassù, If ifs and buts were candy and nuts, we’d all have a merry Christmas


Ora vedremo se siamo veramente cresciuti o no. Dare quello che si meritano USA e Russia (4 mete) e giocarcela alla morte con l'Irlanda: tanto a parità di punti conta lo scontro diretto!

Abr ha detto...

Già, gli arbitraggi. Ho appena visto la registrazione di un autentico furto: Galles -Samoa. Altro problema di Lawrence, è poco chiaro: le maul si chiamano se poi vuoi fischiare i turnover. Tant'è, ha vinto quella che più s'è ci ha messo l'anima.
L'Italia: come si dice quaggiù, ognuno usa la farina che ha nel suo mulino. Attaccar così, e soprattutto rimanere concentrati per oltre 50-60 minuti, questa generazione non ce l'ha nelle sue corde.

Sul percorso prossimo dell'Italia, come ho scritto non capisco tutto 'sto spavento: cosa sarebbe cambiato rispetto a prima?
Sonio tutte e sole auto giustificazioni a posteriori.
Tutto questo soloneggiare sulla necessità di vincere col bonus con Russia e Usa: come mai, dato che l'Irlanda di bonus ne può fare solo uno, noi invece due? Boh...
E fino a l'altro ieri invece, sempre secondo i soloni di cui sopra, "bastava" vincere con l'Irlanda!
Noi siamo con gli Azzurri, senza nasconderci che nessuno al mondo (tranne i soloni locali) ha mai dato un penny sull'Italia che passi il turno. Lo siamo con tranquillità, ci "basta" che ne vincano tre e i conti dei bonus li faremo alla vigilia del terzo scontro, mal che vada l'Irlanda ne avrà uno più di noi, quindi "basterà" (ragionando come detti soloni) farne uno e impedire il loro. Semplice no? ;)

Abr ha detto...

Per dirla compiutamente: ragionare ADESSO sui punti di bonus dell'Italia, è come preoccuparsi dei preservativi per i tedeschi assediati a Stalingrado.

Madflyhalf ha detto...

Semplice??
No, guarda, alcuni conti li devi fare. Probabilmente l'Irlanda si presenterà contro di noi con 13 punti.

Se l'Italia fa 0 bonus nelle 2 partite: 8 punti.
Occorrerà battere l'Irlanda segnando 4 mete e tenendoli senza bonus (mete/distacco >7)

Se l'Italia fa 1 bonus: 9 punti. Servirà battere l'Irlanda e non fargli fare bonus (mete/distacco > 7)

Se l'Italia fa 2 bonus: 10 punti. Basta battere l'Irlanda.


La prima opzione è impossibile, la seconda è molto difficile, la terza è quella in cui avremmo più probabilità di passare.

Certo, prima ci sono USA e Russia!

Abr ha detto...

Madfly,
sarà deformazione professionale ma "i conti" non li trovo semplici, li definirei addirittura banali.

Il mio punto è: cosa è cambiato rispetto all'altroieri riguardo ai "conti"? La risposta è: ASSOLUTAMENTE NULLA. L'Irlanda non ancora ha preso punti bonus, come noi. Le rimangono solo due gare, mentre a noi tre.

Non capisco quindi le fibrillazioni che invadono ogni dove.

Se vai al mio post "rugb-rica", i conti li faccio pure io:
"l'Australia verosimilmente finirà il girone con 13 punti più bonus (massimo altri due), l'Irlanda arriverà al match con l'Italia a quota 12 punti più bonus (massimo uno), noi a 8 punti più bonus (massimo due).

Quindi l'Australia è verosimilmente fuor di portata nostra, si gioca per un solo posto tra noi e Irish.
Insomma, cambia poco rispetto a ier sera: agli Azzurri oltre che vincerle tutte, SERVE PRENDER TANTI PUNTI DI BONUS QUANTI NE PRENDERA' L'IRLANDA (a parità di punti, passa chi ha vinto la sfida diretta).
I Verdi ne posson prendere solo uno prima del big match, noi due".


A parte il caso che troviamo comico di una Italia che esca vincente da una partita in cui subisce quattro mete (due punti di bonus a una Irlanda perdente), se si rimane sul piano della ARITMETICA, comunque arriveremo alla partita decisiva possiamo passare o esser sbattuti fuori.

Fuor di aritmetica (e di ipotesi comiche), i punti di bonus li conteremo prima della partita (loro possono farne solo uno, noi ne abbiamo due per strada) ma ribadisco, sarà come preoccuparsi dei preservativi da inviare a Stalingrado.
Difatti se è vero che possiamo vincere con loro, allora possiamo anche far bonus o impedire a loro di farne. Tutto qui.

Spero di essermi spiegato.

Madflyhalf ha detto...

Sì, ma se permetti tu non puoi ragioare per il passaggio del turno che agli altri vada tutto storto e a noi tutto rose e fiori!

Non dobbiamo guardare al 2 ottobre pensando alla migliore delle ipotesi, ma alla peggiore!

Cioè, il giorno 2 ottobre:

Australia 15 (praticamente certo)
Irlanda 13 (molto probabile)


Fin da oggi l'obiettivo non è Russia, poi USA e poi Irlanda.

Purtroppo è diventato RUSSIA+USA+IRLANDA tutto insieme.


Arrivare a 10 punti il 2 ottobre, significa essere più liberi di affrontare la partita con il gioco più efficace che siamo in grado di fare contro l'Irlanda, senza forzature.


Non è vero che non è cambiato niente. Purtroppo è cambiato, e parecchio, perché oggi l'Irlanda poteva essere a 5, e arrivare tra 15 giorni con 10 punti e noi 8...
Ci avrei fatto la firma!


Maledetti Canguri!!!!!! :(

Abr ha detto...

Si si, la conclusione è la medesima, solo che io ci arrivo per un percorso diverso, non fondato sull'aritmetica ma sulla situazione gioco.

per me (e non solo, ma anche per tutto il mondo fuor d'Italia e da tempi non sospetti), l'unica possibilità che avevamo di battere l'Irlanda era di trovarla sempre più "bacata", non tanto dai punti quanto da prestazioni inconsistenti: perder male con l'Australia - maledetti canguri!, magari soffrire sotto un temporale con gli Usa etc.etc.
Vederla arrivare a Dunedin non tanto a pari punti (meglio ovviamente), ma bacata e magari anche infortunata: un flanker a caso e Cian Healy, gli altri glie li lascio tutti (inclusi RoG e BoD).

Da cui forse comprendi il mio interesse del tutto relativo per i punti di bonus: è quello che molti danno come pre-condizione (vincere con gli irlandesi) il VERO muro!

Non credo cioè che la prestazione dell'Irlanda sarà influenzata più del 3% dal "salvagente bonus" che avranno o meno. Di certo non in queste condizioni morali.

Detto in altre parole: se l'Italia piazza in un modo o nell'altro 4 mete a Usa e Russia e l'Irlanda fa giocare i ragazzini e supera la Russia senza bonus (2 a 0 per noi), non credo che a BoD e soci tremerebbero i polsi.

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