Rugb-rica mondiale - Pochi sono ben piazzati
Striscia la polemica sul pallone utilizzato ai Mondiali - il Gilbert Virtuo, in test alle Nazionali dal novembre 2010 - o meglio sui problemi che la combinazione ovale + clima + stadi stanno causando ai calciatori più affidabili di ogni tempo come Jonny Wilkinson, figurarsi agli avventizi della piazzola.
Queste di converso confermano che anche stavolta siamo a un Mondiale da prendere a suon di calci. Come sempre del resto. Gioco più o meno espansivo o nuove interpretazioni arbitrali, il rugby di fatto non è cambiato granché nei basics: a vedere le partite del passato meritoriamente trasmesse da Espn, è cambiato, e molto, solo nei fisici.
Dunque, una squadra forte deve capitalizzare i falli commessi dagli avversari, mentre una più debole che attui piani di gioco chiusi, ha la necessità tramutare in punti la fatica degli avanti. Insomma, il ruolo del piazzatore in una squadra di rugby, moderna o antiquata, forte o debole, è sempre cruciale.
[Inciso: gli avanti fatica la fanno volentieri, si dànnano in campo, ma a una condizione: vedere i loro sforzi compensati a suon di punti. Nulla è più frustrante là davanti degli errori sui calci guadagnati, il piazzatore scarso ti smona (tradotto in italiano: ti demotiva), e devi pure star zitto. ]
Mentre facevamo queste considerazioni, sul sito argentino rugbytime abbiamo trovato la tabella sotto riportata (modificata per tener conto della partita di ieri che completava la seconda giornata) che riassume l'efficacia dei piazzati per squadra nei primi due turni di Mondiali 2011.
Queste di converso confermano che anche stavolta siamo a un Mondiale da prendere a suon di calci. Come sempre del resto. Gioco più o meno espansivo o nuove interpretazioni arbitrali, il rugby di fatto non è cambiato granché nei basics: a vedere le partite del passato meritoriamente trasmesse da Espn, è cambiato, e molto, solo nei fisici.
Dunque, una squadra forte deve capitalizzare i falli commessi dagli avversari, mentre una più debole che attui piani di gioco chiusi, ha la necessità tramutare in punti la fatica degli avanti. Insomma, il ruolo del piazzatore in una squadra di rugby, moderna o antiquata, forte o debole, è sempre cruciale.
[Inciso: gli avanti fatica la fanno volentieri, si dànnano in campo, ma a una condizione: vedere i loro sforzi compensati a suon di punti. Nulla è più frustrante là davanti degli errori sui calci guadagnati, il piazzatore scarso ti smona (tradotto in italiano: ti demotiva), e devi pure star zitto. ]
Mentre facevamo queste considerazioni, sul sito argentino rugbytime abbiamo trovato la tabella sotto riportata (modificata per tener conto della partita di ieri che completava la seconda giornata) che riassume l'efficacia dei piazzati per squadra nei primi due turni di Mondiali 2011.
Pos | Paese | Perc. | Accur. |
1 | Fiji | 90,00% | (9/10) |
2 | Francia | 85,00% | (17/20) |
3 | Sudáfrica | 78,57% | (11/14) |
4 | Samoa | 76,92% | (10/13) |
5 | Japón | 71,42% | (5/7) |
6 | Nuova Zelanda | 66,66% | (14/21) |
7 | Tonga | 66,66% | (6/9) |
8 | Canada | 64,28% | (9/14) |
9 | Australia | 63,63% | (7/11) |
10 | Galles | 61,53% | (8/13) |
11 | Romania | 60,00% | (6/10) |
12 | Scozia | 58,82% | (10/17) |
13 | Stati Uniti | 55,55% | (5/9) |
14 | Inghilterra | 53,33% | (8/15) |
15 | Argentina | 50,00% | (9/18) |
16 | Irlanda | 50,00% | (8/16) |
17 | Namibia | 50,00% | (3/6) |
18 | Italia | 46,15% | (6/13) |
19 | Russia | 37,50% | (3/8) |
20 | Georgia | 36,36% | (4/11) |
Prima si classifica Fiji (piazzatore: Seremaia Bai), ma troviamo più interessante il secondo posto della Francia (Yachvili e Parra) per il maggior numero di tentativi, mantenendo una efficacia importante. Anche il Sudafrica (i due Steyn) è ben messa, come Samoa (Paul Williams). Tutte le altre sono sotto il par, la maggior parte in modo notevole.
Normalmente si considera buona una percentuale superiore a 3 su 4 (75%), mentre è giudicato sufficiente pur storcendo il naso un 2 su 3 (66,67%).
La tabella ci dice che a metà strada del percorso nelle Pool, solo 4 nazionali sono ok e solo 7 su 20 sono sufficienti nella accuratezza dei piazzati.
Houston abbiamo un problema, generalizzato. Forse è "acclimatamento" e si risolverà a breve termine, ma per adesso si guarda allarmati ai palloni, al clima, cercando di capire cosa stia succedendo: è dannatamente importante.
Ci sono casi tragici come l'Irlanda (8 su 16), l'Inghilterra stessa (8 su 15), la Scozia (10 su 17), l'Argentina (9 su 18: sono almeno 20 punti persi!).
Lasciando pur stare la partita Argentina - Inghilterra, in cui i piazzatori di ambo i fronti han fatto cilecca, sarebbe interessante considerare come sarebbe potuta finire Georgia - Inghilterra con una percentuale dalla piazzola dei Lelos appena decente: almeno il primo tempo lo portavano a casa e dopo poteva esser bagarre.
I team "a trazione anteriore" (Italia, Georgia, Argentina, Sudafrica) son ovviamente quelli che più han da rimetterci della scarsa efficacia al piede. Ci sono poi le nazionali che di calci ne tiran pochi perché provocano pochi falli e han poche mete da trasformare (Romania, Giappone, Namibia, Russia, in parte anche gli Usa): è il peggior indicatore, immediatamente evidente come un contachilometri, altro che statistiche di possesso o territorio.
La Nuova Zelanda guadagna più punizioni di tutte (21), ma in questo mondiale sta lasciando per strada mediamente 7 punti a partita. Nelle fasi tight del proseguo potrebbe risultarle fatale. Se si va a vedere ci si accorge che è quasi tutta colpa di Colin Slade, quindi un tifoso di Dan Carter tira un respiro di sollievo; errore, perchè fu proprio una situazione analoga, l'assenza di una alternativa a Carter, che portò alla estromissione dei Kiwis dal mondiale 2007.
L'Italia? Molto in basso. S'era difesa sufficientemente nella prima gara (2 su 3) ma s'è decisamente rovinata con la seconda (4 su 10), quindi precipita al terz'ultimo posto, sotto di lei solo la Russia che si conferma pessima con un 1 su 3 con l'Italia, nonostante il cambio di piazzista; chiude la Georgia, che teneva gl'inglesi per i .... nel primo tempo, ma l'inaccuratezza dalla piazzola ha reso peggio che inutili, frustranti tutti gli sforzi.
Non c'è solo difesa e attacco, il vero problema Azzurro sta ai nostri piedi. Diamo pure la colpa alla concentrazione, come per la difesa che nel secondo tempo ha smesso di salire sia con Russia che Australia; nella realtà l'antico grido del commentatore cane: "bisogna placcare", andrebbe aggiornato in un altrettanto accorato "bisogna piazzare!".
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