lunedì 26 settembre 2011

Rugb-rica mondiale: tra Galles, ranking e team ideale

A terzo giro non ancora concluso, già inizia il quarto.
Fa oggi il suo dovere il Galles alla sua terza partita, battendo per 81-7 la Namibia alla quarta e ultima fatica sua per questo Mondiale.
Sono 12 mete, nove delle quali trasformate (secondo cappotto più largo dopo quello degli All Blacks al Giappone) a una, hat trick per il centro Scott Williams (ha un bel darsi da fare, tanto è chiuso da Jamie Roberts) e doppietta per George North: coi suoi 19 anni e 166 giorni, diventa il più giovane marcatore di meta a un Mondiale (87 giorni più giovane del predecessore, l'australiano Joe Roff, 1995).  La squadra finalmente in mano a Stephen Jones zoppica nel primo tempo, concluso 22-0 con "solo" tre mete. Il solito Galles "mimetico", adattato al (non) gioco avversario. Si riscattano nella ripresa, una volta inseriti Powell e soprattutto North, causa il previsto cedimento degli afrikani, "freschi" dalla partita col Sudafrica quattro giorni prima. Arrivederci alla prossima alla coraggiosa compagine guidata da Jaques Burger, a casa con 44 punti e 5 mete fatte contro  266 punti e 36 mete subite.

E' lunedì e il ranking Irb come d'uso s'aggiorna, il valore doppio dei punti nel corso del mondiale produce salti pazzi e non dite che non vi avevamo avvertito, a non perderci più di tanto tempo e attendere fine ottobre:  adesso l'Italia, salita al 10' posto dopo una sconfitta,  torna al 11' dopo aver vinto; la Georgia perde di brutto ma guadagna due posti, persi da Fiji e Giappone; il Canada fa molto bene ma perde un posto, Tonga ne prende due come Samoa che pure una ne perdono e una ne vincono. Bah.

Siamo all'appuntamento con la squadra ideale, affetta dal limite di  tre team che han solo due partite (Italia, Canada e Georgia) e uno che ha già finito, saluta e se ne torna a casa (Namibia). Nevertheless, questa è la nostra selezione settimanale, voi dite la vostra che io ho detto la mia:

Fullback - Lucas Amorosino, Argentina. Confermato: autore della azione individuale sinora più decisiva di tutto il mondiale. In panchinaIsrael Dagg, New Zealand. Due mete alla Francia, assist alla prima di Thomson, sempre presente.
- Right winger:  Chris Ashton, England. Tre mete dopo averne segnate due la volta precedente, tomo tomo quatto quatto è metaman solitario del torneo. In panchinaGeorge North, Wales. Due mete, sia pure alla Namibia, partendo dalla panchina. Chissà che il giovanotto non si sia svegliato, un po' come l'inglese.
- Left winger: Francois Hougaard, South Africa. Partito mediano, finito ala. Due mete, una per posizione, tre in tutto: in forma splendida, è uno dei protagonisti inattesi del Mondiale. In panchina : Mark Cueto, England. Tre mete all'esordio (in questo mondiale).

- Inside centre: Ma'a Nonu, New Zealand.  Instrumental nella vittoria sulla Francia come in tutte le altre.
- Outside centre: Scott Williams, Wales (nella foto).  Sarebbe schierato inside, ma ha segnato tre mete al Mondiale, quando gli ricapita?

- Halfback: Tusi Pisi, Samoa. Quattro penalty su cinque, un drop e squadra in pugno al suo rientro.  In panchina: Dan Carter, monumentale, ma giocare con certi colleghi (e contro certi difensori ...) semplifica la vita.
- Scrum half: Piri Weepu, New Zealand. Apparentemente non fa nulla di eclatante, in realtà sceglie opzioni come pochi san fare. In panchinaTaniela Moa, Tonga. Ha gestito alla perfezione gli irruenti suoi, modulando alla perfezione i tempi necessari per stroncare i macina cronometro giapponesi.

- Nr 8: Sergio Parisse, Italia. Carismatico, leader, elegante, trascinatore con l'esempio, non più "fenomeno a tutti i costi". In panchina: George Stowers, Samoa: una meta e partita durissima, miglior uomo in campo.
- Openside flankerRichie McCaw, Nuova Zelanda, massimo rispetto per i 100 caps, prova impeccabile per dedizione con la Francia. In panchinaWillem Alberts, South Africa, Man of the Match. 
- Blindside flanker: Netani Talei, Fiji. Bella prova nel generale individualismo disorganizzato, coronata dalla meta. In panchina: Taiasina Tuifua, Samoa: il suo dirimpettaio, gran ball carrier.  Una piccola spanna sopra all'ennesima giornata positiva per Shalk Burger e Jerome Kaino.

- Lock: Heinz Koll, Namibia. Salutiamo gli afrikani rimarcando l'autore di due mete per la sua nazionale, una fresca al Galles: un lock col fisico da pilone e la mobilità da centro.
- Lock: Danie Roussow, South Africa. Confermato, in meta anche stavolta. In panchina: Richie Gray, Scotland. Il biondone ha rubato e sporcato quasi tutte le rimesse argentine, ma non è bastato e non per colpa sua.

- Tighthead prop: Lorenzo Cittadini, Italia. Farà anche qualche errorino, ma gioca fuori dal suo ruolo in modo superbo e dà un contributo fondamentale alla dominanza del pack italiano.
- Loosehead prop: Tony Woodcock, Nuova Zelanda. Scardina per una oretta la mischia francese, poi cede un attimino. Scusate se è poco.
- Hooker: Mahonri Swalger, Samoa. Il capitano si distingue per la costante presenza mai confusionaria e la precisione, in linea con l'animo della squadra. In panchinaWilliam Servat, France. Si vede quando entra, si sente quando manca.

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