Rugb-rica mondiale: tra Galles, ranking e team ideale
Fa oggi il suo dovere il Galles alla sua terza partita, battendo per 81-7 la Namibia alla quarta e ultima fatica sua per questo Mondiale.
Sono 12 mete, nove delle quali trasformate (secondo cappotto più largo dopo quello degli All Blacks al Giappone) a una, hat trick per il centro Scott Williams (ha un bel darsi da fare, tanto è chiuso da Jamie Roberts) e doppietta per George North: coi suoi 19 anni e 166 giorni, diventa il più giovane marcatore di meta a un Mondiale (87 giorni più giovane del predecessore, l'australiano Joe Roff, 1995). La squadra finalmente in mano a Stephen Jones zoppica nel primo tempo, concluso 22-0 con "solo" tre mete. Il solito Galles "mimetico", adattato al (non) gioco avversario. Si riscattano nella ripresa, una volta inseriti Powell e soprattutto North, causa il previsto cedimento degli afrikani, "freschi" dalla partita col Sudafrica quattro giorni prima. Arrivederci alla prossima alla coraggiosa compagine guidata da Jaques Burger, a casa con 44 punti e 5 mete fatte contro 266 punti e 36 mete subite.
E' lunedì e il ranking Irb come d'uso s'aggiorna, il valore doppio dei punti nel corso del mondiale produce salti pazzi e non dite che non vi avevamo avvertito, a non perderci più di tanto tempo e attendere fine ottobre: adesso l'Italia, salita al 10' posto dopo una sconfitta, torna al 11' dopo aver vinto; la Georgia perde di brutto ma guadagna due posti, persi da Fiji e Giappone; il Canada fa molto bene ma perde un posto, Tonga ne prende due come Samoa che pure una ne perdono e una ne vincono. Bah.
Siamo all'appuntamento con la squadra ideale, affetta dal limite di tre team che han solo due partite (Italia, Canada e Georgia) e uno che ha già finito, saluta e se ne torna a casa (Namibia). Nevertheless, questa è la nostra selezione settimanale, voi dite la vostra che io ho detto la mia:
Fullback - Lucas Amorosino, Argentina. Confermato: autore della azione individuale sinora più decisiva di tutto il mondiale. In panchina: Israel Dagg, New Zealand. Due mete alla Francia, assist alla prima di Thomson, sempre presente.
- Right winger: Chris Ashton, England. Tre mete dopo averne segnate due la volta precedente, tomo tomo quatto quatto è metaman solitario del torneo. In panchina: George North, Wales. Due mete, sia pure alla Namibia, partendo dalla panchina. Chissà che il giovanotto non si sia svegliato, un po' come l'inglese.
- Left winger: Francois Hougaard, South Africa. Partito mediano, finito ala. Due mete, una per posizione, tre in tutto: in forma splendida, è uno dei protagonisti inattesi del Mondiale. In panchina : Mark Cueto, England. Tre mete all'esordio (in questo mondiale).
- Inside centre: Ma'a Nonu, New Zealand. Instrumental nella vittoria sulla Francia come in tutte le altre.
- Outside centre: Scott Williams, Wales (nella foto). Sarebbe schierato inside, ma ha segnato tre mete al Mondiale, quando gli ricapita?
- Halfback: Tusi Pisi, Samoa. Quattro penalty su cinque, un drop e squadra in pugno al suo rientro. In panchina: Dan Carter, monumentale, ma giocare con certi colleghi (e contro certi difensori ...) semplifica la vita.
- Scrum half: Piri Weepu, New Zealand. Apparentemente non fa nulla di eclatante, in realtà sceglie opzioni come pochi san fare. In panchina: Taniela Moa, Tonga. Ha gestito alla perfezione gli irruenti suoi, modulando alla perfezione i tempi necessari per stroncare i macina cronometro giapponesi.
- Nr 8: Sergio Parisse, Italia. Carismatico, leader, elegante, trascinatore con l'esempio, non più "fenomeno a tutti i costi". In panchina: George Stowers, Samoa: una meta e partita durissima, miglior uomo in campo.
- Openside flanker: Richie McCaw, Nuova Zelanda, massimo rispetto per i 100 caps, prova impeccabile per dedizione con la Francia. In panchina: Willem Alberts, South Africa, Man of the Match.
- Blindside flanker: Netani Talei, Fiji. Bella prova nel generale individualismo disorganizzato, coronata dalla meta. In panchina: Taiasina Tuifua, Samoa: il suo dirimpettaio, gran ball carrier. Una piccola spanna sopra all'ennesima giornata positiva per Shalk Burger e Jerome Kaino.
- Lock: Heinz Koll, Namibia. Salutiamo gli afrikani rimarcando l'autore di due mete per la sua nazionale, una fresca al Galles: un lock col fisico da pilone e la mobilità da centro.
- Lock: Danie Roussow, South Africa. Confermato, in meta anche stavolta. In panchina: Richie Gray, Scotland. Il biondone ha rubato e sporcato quasi tutte le rimesse argentine, ma non è bastato e non per colpa sua.
- Tighthead prop: Lorenzo Cittadini, Italia. Farà anche qualche errorino, ma gioca fuori dal suo ruolo in modo superbo e dà un contributo fondamentale alla dominanza del pack italiano.
- Loosehead prop: Tony Woodcock, Nuova Zelanda. Scardina per una oretta la mischia francese, poi cede un attimino. Scusate se è poco.
- Hooker: Mahonri Swalger, Samoa. Il capitano si distingue per la costante presenza mai confusionaria e la precisione, in linea con l'animo della squadra. In panchina: William Servat, France. Si vede quando entra, si sente quando manca.
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