sabato 3 settembre 2011

Treviso perde la prima in casa

(report di Zamax, live da Monigo)

La prima partita al Monigo della nuova stagione di Celtic League, ora denominata RaboDirect PRO12, doveva servire a rispondere a vari interrogativi:
1) La tenuta del Benetton, e implicitamente di un sistema Smith che si sforza idealmente di costruire un team di quaranta “titolari” intercambiabili e duttili, fronte alla mancanza della dozzina di giocatori partiti con la nazionale per la Coppa del Mondo in Nuova Zelanda e di quelli della lista infortunati che comprendeva proprio il nome meno indicato in questo frangente, quello di Botes, sia per il valore del giocatore, sia per un ruolo che già non può contare sui nazionali Semenzato e Gori (e con Picone acciaccato), sia per il suo carattere di trascinatore.
2) Il valore del Connacht, club nel suo piccolo in ascesa, che si presentava ambizioso in una stagione che lo vedrà impegnato anche nella Heineken Cup, e che in estate ha cambiato volto, con una quindicina di nuovi arrivi e una quindicina di partenti, tra i quali però tre “stelle” come il mediano di apertura Keatley ingaggiato dal Munster, il tallonatore Cronin e soprattutto un'ala ficcante, potente e in confidenza con la meta come Fionn Carr (l'anno scorso inserito nel XV ideale della Magners League), questi ultimi due andati a ingrossare le file del Leinster.
3) La risposta del pubblico del Monigo dopo una prima stagione “celtica” assai gratificante in termini di affluenza e di sostegno alla squadra.

Viste le circostanze Smith aveva disegnato una squadra assai logica negli avanti (e nella mediana formata da un DeWaal tornato al ruolo di apertura, dopo gli esperimenti da centro nelle amichevoli pre-campionato, e dal permit player Chillon in mediana) ma abbastanza sorprendente dietro – con il giovane Luca Morisi che entra all'ultimo momento al posto dell'annunciato Pratichetti - una cavalleria leggera e guizzante di trequarti adatta meno a difendere che a ferire e a completare un gioco fondato sul possesso e sul predominio nelle fasi statiche.
Forse questa necessità di concretizzare il possesso e di perforare difese auspicabilmente indebolite dal lavoro degli avanti spiegava lo spostamento di un finisseur come Brendan Williams nel suo vecchio ruolo di ala e la fiducia data ad un giocatore sgusciante come Burton nel ruolo inusuale di secondo centro. Ma se questo era il game-plan della Benetton il campo ha scritto sin dall'inizio una storia diversa.
La touche è stata difettosa per tutta la partita, anche nei momenti cruciali del concitato finale. Gli ingaggi in mischia sono stati spesso problematici, con falli da ambedue le parti, e solo nel finale, quando la squadra trevigiana ha buttato il cuore oltre l'ostacolo, il pack irlandese è andato in sofferenza.
E così il predominio nel possesso, chiave di molti dei successi della squadra di Smith, è venuto a mancare. Ragion per cui il risultato finale ha premiato abbastanza meritatamente la squadra irlandese in virtù di una maggiore compattezza e di un maggior ordine; un Connacht ben guidato dal mediano di apertura Jarvis, che ha saputo dare continuità alle azioni di attacco degli irlandesi, specie nella seconda metà del primo tempo e nella prima metà del secondo. Continuità che invece è venuta a mancare alla Benetton, spesso costretta ai calci di spostamento non appena l'ovale usciva dalla mischia e dai raggruppamenti.

Si è giocato in un caldo afoso tipicamente padano, caratterizzato da una temperatura non altissima, ma da molta umidità e da scarsa o nulla ventilazione, condizioni meteorologiche nient'affatto ideali per una partita di rugby, tanto che si soffriva anche in tribuna. Il pubblico ha risposto abbastanza bene, visto il caldo, con circa 3.000 spettatori in gran parte assiepati sotto la tribuna coperta, i quali hanno fatto sentire il loro appoggio alla squadra soprattutto nel momento della mancata rimonta finale.

Partita inizialmente equilibrata, ma poi il Connacht ha preso piano piano il sopravvento. Williams è tornato subito al ruolo di estremo con Nitoglia spostato all'ala. Nei primi venti minuti le squadre sono sembrate speculari, anche negli errori, con frequenti fallosità nei raggruppamenti. Piano piano però il Connacht ha cominciato a manovrare anche al largo grazie alle buone iniziative alla mano di Jarvis, molto sicuro nel comandare la squadra – nonostante gli errori dalla piazzola che alla fine hanno rischiato di rivelarsi fatali – giovandosi anche di efficaci up & under. Niente di trascendentale, comunque. E Treviso ha pure difeso bene. Ma la continuità alla fine ha pagato, con la meta di Ah You verso la fine del primo tempo.
Non padroneggiando le fasi statiche Treviso è sembrata spuntata e a corto di idee. Comunque è la squadra di casa a mettere i primi tre punti del tabellino al 7' con un calcio piazzato per un fallo irlandese in un raggruppamento, con De Waal che centra i pali leggermente spostato sulla sinistra da posizione agevole. Al 10' la solita azione tambureggiante che contraddistingue il gioco del Connacht porta Jarvis a cercare l'ala con un grubber maligno sulla destra che Vosawai raccoglie, sventando il pericolo, senza però controllare l'ovale. E' la prima azione pericolosa degli irlandesi.
Al 13' Treviso ha la possibilità di muovere ancora il risultato grazie ad un calcio piazzato fischiato per un fallo in touche. De Waal dalla destra sbaglia però di poco un calcio non impossibile. Al 22' il Benetton muove a lungo l'ovale lungo l'asse centrale del campo fino a trovare il buco ma Burton ci s'infila senza riuscire a controllare l'ovale passatogli da De Waal. Al 26' grande movimento di Naopu che si stacca da una mischia ordinata a trenta metri dalla linea di meta in posizione centrale, arrivando fino alla linea dei 5 metri.
Sul successivo raggruppamento fallo trevigiano per entrata laterale, che concede a Jarvis il facile calcio piazzato del pareggio. Siamo al 27'. Al 32' fallo in touche dei trevigiani. Jarvis tenta quasi da centrocampo spostato sulla destra ma non centra i pali. Al 34' un up & under di Jarvis non trova Williams pronto alla presa dell'ovale. Se ne impossessa pericolosamente Griffin che arriva fin dentro i 22 trevigiani venendo però in qualche modo neutralizzato. Insiste Connacht che al 36' dopo una mischia in posizione centrale crea un'iniziativa pericolosa col duo Jarvis-Murphy; l'ovale finisce all'ala McCrea che viene spinto oltre la linea di touch.
Ma al 38' l'ostinazione del Connacht viene premiata: è Naopu che riesce a perforare la linea difensiva trevigiana, portandosi a qualche metro dalla linea di meta; sul raggruppamento seguente Ah You riesce a schiacciare in meta sulla destra, a metà strada tra la bandierina d'angolo e la porta ad H. A Jarvis non riesce una trasformazione assai facile. Il primo tempo così si chiude piuttosto logicamente col Connacht in vantaggio per 8 a 3.

Il secondo tempo inizia come il primo, con gli irlandesi al comando di una partita scorbutica e poco attraente. Al 2' dopo un'insistita fase di gioco è il lock McCarthy a penetrare profondamente nell'area dei 22. I trevigiani si salvano e rilanciano con un contrattacco di Sepe sulla destra, che privo però del necessario sostegno si spegne sulla linea dei 10 irlandesi.
Il gioco si fa gradatamente più equilibrato ma anche più rotto e confuso. In un raggruppamento dentro i 22 irlandesi e in posizione centrale è Chillon, peraltro positivo negli ottanta minuti, a sprecare una buona opportunità d'attacco, con un malaccorto avanti, non riuscendo a raccogliere l'ovale prima di aprire, con una difesa irlandese in difficoltà e male schierata.
Al 54' un fuorigioco trevigiano consente al Connacht di allungare fino all'11 a 3. Jarvis centra i pali da circa quaranta metri leggermente spostato sulla sinistra. Che però subito dopo sbaglia un calcio piazzato da una trentina di metri piuttosto facile. Treviso guadagna campo, il gioco non è molto lineare, e il possesso viene però più volte reso vano da errori in touche.
Al 64' la squadra di casa in cerca di riscatto si propone in una lunga azione multifase che vede gli avanti alternarsi efficacemente ai trequarti (bello un break di Morisi), senza però trovare la via della meta. La miglior azione trevigiana di tutta la partita viene però premiata da un calcio piazzato di De Waal trasformato facilmente da posizione centrale, che porta la Benetton sul – 5.
Al 68' un'azione individuale, brillante ma anche fortunosa, di McCrea per poco non chiude il match. L'ala parte da ben dentro la sua metà campo, esegue un calcetto a seguire sopra le teste dei più vicini difensori, recupera l'ovale calciando direttamente rasoterra, e grazie ad un rimpallo fortunoso lo recupera per poi lanciarsi verso la meta. Ma viene bloccato da Williams ad un metro dall'obbiettivo, e i difensori accorsi in aiuto lo costringono al tenuto. Negli ultimi dieci minuti la squadra di casa produce il massimo dello sforzo e mette gli irlandesi in difficoltà, soprattutto in mischia. Proprio in seguito ad un fallo di mischia al 34' De Waal porta Treviso sul -2.
Il gioco è rotto e ci sono molti errori, ma è Treviso ad avere il pallino del gioco. Tuttavia la rimonta non riesce. Prima ci prova Williams in una delle poche iniziative di successo della sua partita. Allo scadere Connacht salva il risultato spingendo oltre la linea di touch un De Jager a pochi metri dalla meta sulla destra del fronte d'attacco.

Il man of the match secondo il voto dei giornalisti presenti è Antonio Pavanello (nella foto). Il mio personale va a Naoupu.
Il Connacht ha mostrato le stesse caratteristiche mostrate nella stagione scorsa: una squadra non particolarmente potente né talentuosa, ma che sa esprimere una buona continuità ed intensità di gioco. Il Benetton è da rivedere. Nonostante le moltissime assenze e i giovanotti messi in campo è stato ...quasi all'altezza della situazione, ma gli errori, soprattutto in touche, hanno pregiudicato troppo le fasi di possesso. E' abbastanza preoccupante, però, la non-confidenza con la meta di questo inizio di stagione.

Lo è anche la sconfitta alla prima di campionato in quella che nella stagione scorsa era diventata "la fortezza Monigo". Guardiamo avanti, la prima xe dei putei, si dice in Veneto. E al piccolo positivo: c'è il punticino di bonus, merce rara a Treviso nella prima edizione.


Gli altri risultati della prima giornata del Pro12:
- Ospreys 27 - 3 Leinster: tre mete, del mediano Rhys Webb, del flanker Justin Tipuric non portato in Nuova Zelanda da Gatland e dell'ala 19enne american-sudafricano Hanno Dirksen; esordio tra gli irlandesi di Matt Berquist all'apertura, schierati anche Fionn Carr ex Connacht e Luke Fitzgerald; Dan Biggar è apertura dei gallesi, che vincono la sfida tra vincitrici delle ultime due edizioni della Celtic League.
- Ulster 28- 14 Glasgow Warriors: tre mete a una, la prima marcata dopo 5 minuti degli scozzesi col centro Kiwi Troy Nathan ex Connacht. 12 punti al piede per Ian Humpreys, 9 per il giovane Duncan Weir.
- Edinburgh 15 - 38 Cardiff Blues: vittoria esterna con bonus offensivo per i Blues, quattro mete con doppietta per il pilone Sam Hobbs. Tutti di capitan Greig Laidlaw i punti piazzati della squadra di casa. 19 i punti piazzati da Ceri Sweeney per gli ospiti.
- Munster 20 - 12 Newport Dragons: due mete a zero per gli indisciplinatissimi irlandesi (tre gialli) gestiti dalla mediana Stringer- Keatley. Per i Dragons piazzati di Tovey e S.Jones (Steffan, estremo 20enne).


BENETTON TREVISO - CONNACHT 9-11
Sabato 3 settembre, ore 15.00 - Stadio di Monigo, Treviso
Treviso:15 Ludovico Nitoglia, 14 Michele Sepe, 13 Kristopher Burton, 12 Luca Morisi, 11 Brendan Williams, 10 Willem De Waal, 9 Alberto Chillon, 8 Manoa Vosawai, 7 Francesco Minto, 6 Marco Filippucci, 5 Valerio Bernabò, 4 Antonio Pavanello (capt), 3 Augusto Allori, 2 Franco Sbaraglini, 1 Michele Rizzo.
In panchina:16 Diego Vidal, 17 Matteo Muccignat, 18 Pedro Di Santo, 19 Gonzalo Padrò, 20 Benjamin Vermaak, 21 Simon Picone, 22 Alberto Di Bernardo, 23 Benjamin De Jager.
Connacht; 15 Gavin Duffy (capt), 14 Mark McCrea, 13 Eoin Griffin, 12 Henry Fa'afili, 11 Tiernan O'Halloran, 10 Matthew Jarvis, 9 Frank Murphy, 8 George Naoupu, 7 Ray Ofisa, 6 John Muldoon, 5 Mike McCarthy, 4 Michael Swift, 3 Rodney Ah You, 2 Adrian Flavin, 1 Ronan Loughney.
In panchina:16 Ethienne Reynecke, 17 Denis Buckley, 18 Dylan Rogers, 19 TJ Anderson, 20 Johnny O'Connor, 21 Paul O'Donohoe, 22 Nial O'Connor, 23 Brian Tuohy.
Arbitri:Dudley Phillips; Stefano Marrama, Stefano Roscini

Marcatori: 7' cp. De Waal, 28' cp. Jarvis, 38' m. Ah You, 56' cp. Jarvis, 64' cp. De Waal, 74' cp. De Waal

4 commenti:

Abr ha detto...

"Williams è tornato subito al ruolo di estremo con Nitoglia spostato all'ala": tanto qui non ci legge nessuno dai piani alti ma ... fatta la legge (sciocca) trovato l'inganno (palese, quasi una provocazione)?
Se qualcuno ci legge dai piani alti, allora neghiamo l'evidenza, è certamente Zamax che non ha visto bene gli schieramenti in campo :)

Zamax ha detto...

Non ho capito bene questa tattica benettoniana: forse era troppo sottile. Fatto sta che Nitoglia nei primissimi minuti della partita ha raccolto l'ovale due volte dopi degli up & under irlandesi in posizione di estremo. Ma poi l'ho visto stabilmente all'ala.

P.S. Ho vissuto la partita praticamente a fianco di Elwood e del suo assistente. Aplomb ...napoletano.

Abr ha detto...

... mi riferivo alla cervellotica regola fir secondo la quale non si può portare in campo (manco in panca) contemporaneamente mediano, apertura e estremo stranieri ...

Quella messa in scena a Monigo par quasi una disubbidienza civile nonviolenta gandhian pannelliana, da quanto palese è!
(pssst acqua in bocca!)

PSS: Elwood? I Blues Bros? ;)

Zamax ha detto...

Uh uh uh... il povero grullo che pensava ad una partita di rugby e non alle diavolerie dei burocrati...
Siamo o non siamo in Italia?

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