venerdì 11 novembre 2011

Le italiane si preparano alla prima pinta di Heineken

Se i match del giovedì sera di Challenge Cup hanno dato il via alla stagione di coppe europee (con il Petrarca Padova battuto 53-22 a Tolone e lo Stade Francais vincente a Worcester per 23-14), è giunto il momento di cominciare a spillare anche la prima di Heineken Cup, con le due italiane del Pro12 in campo tra domani e domenica. Intanto dalle sedi arrivano i XV nella testa dei coach.

Franco Smith per la Benetton Treviso che domenica sarà al Vicarage Road contro i Saracens, campioni in carica della Premiership inglese. Due i precedenti tra i club, nella stagione 2005/06, con i londinesi che vinsero sia a Monigo per 30-17 che in casa - di misura: 30-35. L'allenatore sudafricano dei biancoverdi (anche i Sarries, si sa, hanno forte dna boero e hanno in programma la puntatina sudafricana), come un anno fa tiene fede alle rotazioni, cambiando le pedine a sua disposizione e cogliendo l'occasione per saldare il gruppo con il rientro dei nazionali. La sostanza però non cambia, con Ludovico Nitoglia a fare da estremo, accompagnato nel triangolo allargato dalle ali Brendan Williams e Benjamin De Jager, mentre Tommaso Benvenuti passa a secondo centro, al fianco di Alberto Sgarbi. In mediana, parte dall'inizio Fabio Semenzato con Willem De Waal all'apertura.
In mischia, la terza linea è quella composta da Robert Barbieri a Numero 8, con Benjamin Vermaak blind side flanker e Alessandro Zanni open side. In seconda linea, altro nome che ricorda il Sud Africa come quello di Corniel Van Zyl, mentre non manca il capitano Antonio Pavanello. In prima linea si posizionano Michele Rizzo e Lorenzo Cittadini nei ruoli di pilone, con Diego Vidal al tallonaggio.
Sono in panchina sia Kris Burton e Tobias Botes, assieme a Franco Sbaraglini, Ignacio Rouyet, Pedro Di Santo per la front row. Pronti a entrare in campo a match cominciato anche Valerio Bernabò, Gonzalo Padrò e Manoa Vosawai.

Benetton Treviso: 15 Ludovico Nitoglia; 14 Benjamin De Jager, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Brendan Williams; 10 Willem De Waal, 9 Fabio Semenzato; 8 Robert Barbieri, 7 Alessandro Zanni, 6 Benjamin Vermaak; 5 Corniel Van Zyl, 4 Antonio Pavanello (capitano); 3 Lorenzo Cittadini, 2 Diego Vidal, 1 Michele Rizzo. 
Subs.: 16 Franco Sbaraglini, 17 Ignacio Fernandez Rouyet, 18 Pedro Di Santo, 19 Valerio Bernabò, 20 Gonzalo Padrò, 21 Manoa Vosawai, 22 Kristopher Burton, 23 Tobias Botes. 

I Saracens schierano una formazione titolare dove si notano di fatto i nomi che più volte ricorrono anche in campionato. Partendo dalla linea dei trequarti, Chris Wyles è l'estremo di un triangolo allargato che si completa con David Strettle e James Short, mentre la coppia di centri è quella collaudata formata da Brad Barritt e Owen Farrell, che non è quindi schierato né ad estremo né ad apertura come a volte accade. In cabina di regia c'è l'esperto ed ex Inghilterra Charlie Hodgson, coadiuvato da Neil de Kock.
Reparto avanti con Ernst Joubert Numero 8, con Kelly Brown e Andy Saull a completare la terza linea. Hayden Smith e il capitano Steve Borthwick sono le due seconde linee, mentre in prima ci sono Rhys Gill e Matt Stevens come piloni e Schalk Britz, il tallonatore con il vizio delle mete. 
In panchina, il nome che risalta su tutti è quello di John Smit, l'ex capitano degli Springboks ufficialmente alla sua prima volta con il suo nuovo club (nella foto). Con lui Deon Carstens e l'italiano Carlos Nieto. George Kruis, Justin Melck, Ben Spencer, Adam Powell e Alex Goode chiudono la lista presentata da coach Mark McCall.

Saracens: 15 Chris Wyles; 14 David Strettle, 13 Owen Farrell, 12 Brad Barritt, 11 James Short; 10 Charlie Hodgson, 9 Neil de Kock; 8 Ernst Joubert, 7 Andy Saull, 6 Kelly Brown; 5 Hayden Smith, 4 Steve Borthwick (cap.); 3 Matt Stevens, 2 Schalk Brits, 1 Rhys Gill. 
Subs.: 16 John Smit, 17 Deon Carstens, 18 Carlos Nieto, 19 George Kruis, 20 Justin Melck, 21 Ben Spencer, 22 Adam Powell, 23 Alex Goode. 


Domani pomeriggio, invece, al Brianteo di Monza va in scena la partita tra Aironi e Leicester Tigers. I mantovani per gli impegni di coppa prendono il volo in direzione Brianza, ma il XV deciso da coach Rowland Phillips assomiglia molto all'ultimo schierato in campionato contro Glasgow. Ruggero Trevisan continua nella sua mansione da estremo, con Sinoti Sinoti e il ritorno di Giovanbattista Venditti alle ali. Matteo Pratichetti e Andrea Masi sono i due centri. Cambia del tutto la mediana, con gli inserimenti di Tyson Keats e Luciano Orquera in cabina di regia. 
Tra gli avanti, turno di riposo per Nick Williams: al suo posto come Numero 8 Frans Viljoean, con la terza linea che si completa con Nicola Cattina e Simone Favaro. Quintin Geldenhuys e il capitano Marco Bortolami rimangono in pianta stabile in seconda linea, mentre il prima linea si assiste al ritorno dal primo minuti di Totò Perugini e alle conferme di Fabio Staibano e Fabio Ongaro. In panchina Roberto Santamaria, Matias Aguero e Lorenzo Romano per la prima linea, poi Josh Sole, Filippo Ferrarini, Giorgio Bronzini, Naas Olivier e Gilbero Pavan.

Aironi:15-Trevisan, 14-Sinoti, 13-Masi, 12-Pratichetti, 11-Venditti, 10-Orquera, 9-Keats, 8-Viljonen, 7-Favaro, 6-Cattina, 5-Bortolami (c), 4-Geldenhuys, 3-Staibano, 2-Ongaro, 1-Perugini. 
Replacements: 16-Santamaria, 17-Aguero, 18-Romano, 19-Sole, 20-Ferrarini, 21-Bronzini, 22-Oliver, 23-Pavan. 

Gli inglesi si presentano con Geordan Murphy estremo e Niall Morris e Alesana Tuilagi a completare il triangolo allargato. Andy Forsyth e Matt Smith sono i due centri, mentre in mediana non manca Toby Flood, aiutato da Sam Harrison.
Non parte titolare Martin Castrogiovanni, in panchina: in prima linea si schierano così Marcos Ayerza e Dan Cole come piloni, mentre George Chuter è al tallonaggio. In seconda linea Louis Deacon e Geoff Parling, mentre in terza linea si posizionano Thomas Waldrom come Numero 8 e Tom Croft e Julian Salvi come flanker. 
In panchina con Castro anche Tom Youngs, Boris Stankovich, George Skivington, Steve Mafi, Micky Young, Jeremy Stauton e Scott Hamilton.

Leicester Tigers: 15 Geordan Murphy (c); 14 Niall Morris, 13 Matt Smith, 12 Andy Forsyth, 11 Alesana Tuilagi; 10 Toby Flood, 9 Sam Harrison; 1 Marcos Ayerza, 2 George Chuter, 3 Dan Cole; 4 Louis Deacon, 5 Geoff Parling; 6 Tom Croft, 7 Julian Salvi, 8 Thomas Waldrom. 
Replacements: 16 Tom Youngs, 17 Boris Stankovich, 18 Martin Castrogiovanni, 19 George Skivington, 20 Steve Mafi, 21 Micky Young, 22 Jeremy Staunton, 23 Scott Hamilton. 

4 commenti:

ivanot ha detto...

Smith cambia ma la squadra resta tosta, sarà una grande prova per testare la maturità dei Leoni in campo europeo, disciplina e difesa aggressiva ma soprattutto giocare sui nostri punti forza e tanta pazienza quella che è mancata contro Edimburgo.Non poteva esserci miglior esordio, a livello psicologico non abbiamo nessuna pressione, sono loro che devono vincere. Che sia buon rugby forza Leoni!!!!

Abr ha detto...

Il Petrarca non ha giocato male, ma ha retto solo un tempo alla corazzata Tolonese.
S'è portato sul 0-6 ed è riuscito a chiudere il primo tempo 19-17, salvo subire il 22-17 all'ultimo minuto. Il crollo nel secondo tempo, in cui i patavini subivano 5 mete a una.

Classico, tipo Italia alla Junior RWC: un campionato (e delel Accademie) semipro, non ti dà il fiato per reggere 80 minuti contro dei Pro.

ivanot ha detto...

Vista la partita, cuore e sangue non bastano, manca il ritmo che non potrai mai avere in un campionato italiano, un vero peccato perché le potenziali si vedono ci sono, ma non si riescono a sfruttare e non sono inferiori agli altri, però andrebbero coltivate e fatte crescere ma servono investimenti e lungimiranza "politica" che in questo momento non esiste, basti vedere i vari Chillon e Morisi per dirne due, appena avuta la possibilità di giocare su una squadra strutturata anno alzato dal detto al fatto il loro livello di gioco, un gran peccato che non si riesca a sfruttare il potenziale.

Abr ha detto...

Molto d'accordo. Il rischio dell'approccio corrente (figlio mi ripeto non della "ignoranza" o "inadeguatezza" fir, ma del suo conflitto di interessi), esattamente come i Junior sepolti in accademia e semipro fino a 23 anni, è quello di spegnerli invece di coltivarli.

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