sabato 25 febbraio 2012

Avvio poco Super del Super Rugby - Update

Prima giornata di SuperRugby australe : venerdì si parte piano, poche mete (sette in tre partite), molto acido lattico nei muscoli per i carichi di lavoro e automatismi  tutti ancora da trovare. Poco da ricordare quindi al vernissage di quella che appare come una stagione di transizione, con tanti addii e si spera, qualche nome nuovo che potrebbe salire alla ribalta. Sabato invece arrivano le prime sorprese con vittorie esterne e gare combattute, vedere gli UPDATES.

Seguendo l'ordine dei fusi orari, la prima partita offre un esito finale non sorprendente, la vittoria dei Crusaders all'Eden Park, campo dei Blues di Auckland. Può invece sorprendere la dimensione minimale del risultato: 18-19. Viene fissato al 65' da un calcio di punizione per fuorigioco del 20enne apertura Tyler Bleyendaal, 14 punti per lui, schierato al posto di Dan Carter al suo esordio nel SuperXV (anche se era già nel roster l'anno scorso). La partenza è di corsa, tre mete nel primo quarto, due per i padroni di casa - del flanker Chris Lowrey e del'ala David Raikuna, ex Counties accasato a North Harbour - col  centro Rob Fruean ad accorciare per i Cantabrians. Il resto della gara era classico da inizio stagione: come una sfida di boxe tra pesi massimi affaticati, che non riescano a inquadrare l'avversario.  Giocoforza la differenza l'han fatta la disciplina e i piedi, di Bleyendaal e del mediano di mischia riciclato apertura Michael Hobbs, spostato per dar spazio a Alby Mathewson. Finale al cardiopalma, con un tentativo di drop del subentrato (all'apertura) Piri Weepu, sfiorato con le dita quanto basta per smorzarlo da Israel Dagg.  Ha da recriminare il coach dei Blues Pat Lam: il trequarti Crusaders ha solo sfiorato la palla ma è franato addosso al suo uomo, forse ci stava una punizione.
Interessante la prima occorrenza delle nuove regole sulla "automazione"  delle chiamate "off-field" - che non sono i falli fatti fuori dal campo, bensì quelli di gioco rilevati oltre il limite della gara. Ci va di mezzo l'apertura Blues Hobbs: non gli è stato mostrato il famoso cartellino bianco, ma un suo placcaggio alto su Ryan Crotty (nella foto) è stato sanzionato dal Commissioner con un "off field yellow card", un giallo a posteriori. Significa che c'è il sospetto che potrebbe aver scampato un rosso in campo. Un po' come il gallese Brad Davies nel Sei Nazioni.  Ora valuteranno, squalifica incombe.


Siamo alla prima stagionale, vale la pena di spendere una parola sulle formazioni, alla prima caccia delle vecchie glorie e deile novità.
I 'Saders inseriscono tra due piloni All Blacks Wyatt Crockett e Ben Franks (il fratello Owen subentra dalla panca) il tallonatore 22enne di Tasman Quentin McDonald, preferito a Corey Flynn in panca; seconda linea con Tom Donnelly, esperto da Otago, preferito a Luke Romano a rincalzo, e Sam Whitelock; terza linea composta dai flanker George Whitelock e Matt Todd (il giovane rilievo di McCaw) con Kieran Read dietro. Mediana Ellis- Bleyendaal; in mezzo il prodotto di Canterbury Ryan Crotty prende il posto che fu di SBW a fianco di Rob Fruean, col terzo Whitelock, Adam, a rincalzo;  larghi sono Israel Dagg e Sean Maitland, in fondo il giovane Tom Marshall da Tasman. Solidi e affidabili già senza McCaw e Carter.
I Blues: Mealamu è sostenuto dai piloni di Provincia (Auckland) Tom McCartney e Charlie Faumuina, seconda linea iper esperta Boric-Ali Williams, in terza Lowrey, i fratelli Braid (a Daniel subentra Luke) e Jerome Kaino trasformato in numero otto (il più simile a Parisse che c'è). Mediana Alby Mathewson-Michael Hobbs, con Piri Weepu che subentra a quest'ultimo spostato primo centro. Al centro gli affidabili Benson Stanley e René Ranger, al largo l'ex Tolone Rudi Wulff e il giovane Raikuna coperto da Sherwin Stowers, prolifica ala anche lui dalle Counties; l'esperienza di Isaia Toeava in fondo. Ben assortiti, con qualche mediocrità.

UPDATE sabato 25 mattina: Chiefs-Highlanders 19-23.
Non inizia bene il nuovo corso per Sonny Bill Williams & compagnia: i sempre solidi Highlanders di Adam Thomson si tengono agganciati a un match che pare scivolare nelle mani dei padroni di casa (16-9 a fine del primo tempo, con la meta dell'alona Lelia Masaga); nell'ultima parte della gara la durezza degli ospiti impone un "prezzo di sangue" ai Chiefs (sospetta frattura del braccio per il pilone Ben Afeaki, infortuni per Masaga e Leonard) e marca due mete in sequenza, col mediano Aaron Smith (ex compagno di squadra a Manawatu dell'omonimo neo apertura Chiefs, Aaron Cruden) subentrato a Jimmy Cowan, e del centro Phil Burleigh.  13 i punti dalla piazzola per il debuttante apertura ospite Chris Noakes, ex Otago. 14 quelli messi a segno da Cruden.

(Le formazioni in campo:
Chiefs: piloni solidi, il tongano Taumalolo e Afeaki reggono il "quasi AB" Hikawera Elliott, dietro di loro il Taranaki Craig Clarke col 19enne Brodie Retallik di Hawke's Bay; in terza linea il veterano Liam Messam col 19enne Sam Cane di Bay of Plenty e il samoano Fritz Lee. In mediana il veterano Brendon Leonard e il neo acquiato Aaron Cruden, centro stellare SB Williams- Richard Kahui, al largo dalle Counties Tim Nanai-Williams e Masaga, in fondo l'ex Highlanders Robbie Robinson. Non male sulla carta.
Highlanders: i piloni storici Southland McKintosh e King reggono il profugo da Wellington Andrew Hore, dietro Josh Bekhuis e Nick Croswell con l'esperto Culum Retallick in panca, in terza linea Adam Thomson regge il giovane di Invercargill John Hardie e Nasi Manu di Canterbury e dalla panca entra l'ex Stade Francais James Haskell. In mediana il veterano Jimmy Cowan, rimpiazzato da Aaron Smith con Chris Noakes, rimpiazzato nel finale dal giovane metaman NPC Lima Sopoaga. Al centro Burleigh e Tamati Ellison, al largo l'altro transfuga Hurricanes Hosea Gear e Buxton Popoali'i, in fondo il solido Ben Smith. Molto rafforzati)
.


In Australia i Brumbies inaugurano l'era Jake White con una ugly win, sono riusciti ad aver ragione dei Western Force per 19-17. Le squadre si affrontano su un piano di guardinga parità per un tempo, marcando solo punizioni rispettivamente col mediano 21enne Nicholas White e con l'apertura James Stannard, un ex.  Poi i Brumbies, con ben sei volti nuovi in campo, trovano in meno di cinque minuti all'inizio del secondo tempo la strada per arrivare due volte in meta - David Pococok a fine partita ha sostenuto trattarsi purtroppo per i suoi di regali difensivi -  con l'ala esordiente 22enne Jesse Mogg e l'estremo 21enne Rob Coleman, già alla terza stagione di SuperRugby. Poco dopo arriva la meta di Stannard, autore di tutti i punti dei suoi: non riesce a trasformarsela per pareggiare e accorcia solo le distanze.

Le formazioni contengono molti nomi nuovi.
Brumbies: davanti i Wallabies Ben Alexander e Stephen Moore col vice capitano 23enne ex Waratahs Dan Palmer, in seconda linea il neozelandese ex Taranaki Leon Power in coppia col giovane Sam Carter (una partita l'anno scorso), in terza linea Peter Kimlin la scorsa stagione a Exeter, il giovane tongano Ita Vaea e capitan Ben Mowen, mentre dalla panca sale il 19enne Michael Hooper, un sudafricano naturalizzato alla sua terza stagione di Super Rugby, dove ha già segnato due mete. Mediana poco nota: i 21enni White (due partite la scorsa stagione)  e Matt Toomua alla quarta stagione. Al centro gli esperti Lealifano e Andrew Smith, al largo Mogg e il metaman figiano Henry Speight, in fondo il giovane Rob Coleman. Da valutare strada facendo.
Force: i piloni visti in nazionale Pekahu Cowan e Salesi Ma'afu reggono il giovane Nathan Charles, un paio di gare questa stagione a Gloucester; nella engine room il neozelandese Toby Lynn da Waikato affianca Nathan Sharpe, terza linea con l'esperto Matt Hodgson, il fuoriclasse David Pocock e il nazionale Ben McCalman. Mediana col veterano Brett Sheehan preferito al giovane Justin Turner, più Stannard. Al centro Rory Sidey (nel 2010 ai Dragons) e il giovane neozelandese ex Blues Winston Stanley, al largo il redivivo figiano Napolioni Nalaga e Nick Cummins, in fondo Alfi Mafi. Interessanti pur avendo perduto James O'Connor, con reparti di grande eccellenza (terza linea), altri meno.

UPDATE sabato 25 mattina: Waratahs - Reds 21 - 25.
Una meta per tempo non basta ai padroni di casa (di Wyclif Palu e del mediano sudafricano ex Cheetahs Sarel Pretorius): i campioni in carica si tengono in gara grazie alla precisione dell'apertura Michael Harris sostituto di lungo periodo per Quade Cooper (100% sei su sei e record della quindicesima trasformazione nel Super Rugby senza errori). Restano in testa dalla fine del primo tempo fino al 66', quando Pretorius va in meta. La meta decisiva a sirena già suonata è del 19enne ala Dominic Shipperley.

(Formazioni:
Waratahs: trio esperto davanti con Benn Robinson e Sekope Kepu piloni, Tatafu Polota-Nau hooker; in seconda linea Dan Mumm col più giovane Kane Douglas, in terza i prodotti di casa David Dennis e Chris Alcock con Wyclif Palu a far da chioccia. In mediana l'ex Cheetahs Sarel Pretorius, Daniel Halangahu rimpiazza Berrick Barnes. Al centro Tom Carter e Rob Horne, larghi il carneade Brackin Karauria-Henry e il 19enne Tom Kinston, in fondo nel posto che fu di Beale c'è Adam Ashley-Cooper. Squadra molto penalizzata dagli infortuni.
Reds: la prima linea non è il punto di forza dei campioni in carica, col trio di 22enni Daley, Slipper e Hanson a tallonare. Va molto meglio in seconda linea, dove troviamo i Wallabies Simmons e Horwill; in terza linea con Scott Higginbotham sono Beau Robinson e il 20enne Jake Schatz. In mediana Will Genia e il neozelandese Mike Harris, al centro i govani ben Tapuai e Anthony Fainga'a, al largo Digby Ioane e il giovane Shipperley, in fondo il 20enne Luke Morahan. Come Western Force, eccellente a tratti, forse solo meglio allenata)
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Venerdì sera in Sudafrica i Bulls battono gli Sharks 18-13,  grazie al prezioso piede di Morné Steyn,  autore di cinque punizioni e un drop nel secondo tempo.  Il primo infatti terminava zero a zero, dopo cinque errori dei piazzatori dei due team, tre di Steyn e due di Patrick Lambie. Non solo errori col piede: nel primo tempo i Bulls infarcivano la loro gara con 11 errori di passaggio. Un inizio penoso.  Nel secondo tempo i Bulls partivano con gran cipiglio, controllando molto possesso e territorio e a forza di calci si portavano sul 15-3. A nove minuti dalla fine, Jaques Botes marcava meta per gli ospiti in nero, con un probabile ultimo passaggio in avanti di Lwazi Mvovo, ma non bastava.

Formazioni:
Bulls: Greyling e Werner Kruger reggono l'esperto neo capitano Ralepelle, che ha rincalzo nel veterano passato anche da Clermont Willie Wepener; i lock che devono far dimenticare Matfield e Bakkies Botha sono i testati Flip Van der Merwe e Juandre Kruger, in terza linea i macinatori già noti agli Springboks Stegmann, Potgieter e il veterano Pierre Spies. In mediana come detto Francois Hougaard si sposta stabilmente il posto che fu di DuPreez a fianco di Morne Steyn; nuovi i centri, il 19enne di casa Francois Venter e il 21enne dagli Stormers Johan Sadie, rivelazione in Currie Cup, entrambe infortunati in gara; al largo Bjorn Basson e Akona Ndungane, in fondo Zane Kirchner. Da mettere a punto.
Sharks: davanti i fratelli DuPlessis Jannie e Bismark e a sinistra il 22enne Dale Chadwick, rilevato da Botes che marca la meta; lock Steven Sykes appena rientrato da Leinster e il namibiano Anton Bresler, in panca il più esperto Ross Skeate; terza linea scafata con Keegan Daniels, il giovane Marcell Coetzee e Ryan Kankowski. In mediana la novità Frederic Michalak, rilevato da Charl McLeod e Patrick Lambie che prende l'apertura. In mezzo con Whitehead si ricicla JP Pietersen, al largo Mvovo e Louis Ludik, in fondo il Griquas Riaan Viljoen. Esperimenti di rilocazione interessanti (Michalak, Lambie, JP Pietersen), punto di domanda sui nuovi.

UPDATE sabato 25 pomeriggio: Lions - Cheetahs 27 - 25.
Ci si poteva aspettare che il "derby della salvezza" sarebbe stato tirato, e così è stato, coi Cheetahs partiti da subito a spron battuto per fare i corsari. A fine del primo tempo è 19-21, dopo la meta all'ottavo del pilone ospite WP Nel, a fine stagione in Europa e la sfida al piede tra il 18enne Johannes Goosen, autore alla fine di 20 punti con un drop, e il 21enne Elton Jantjies. Il quale continua lentamente nel secondo tempo a capitalizzare i falli concessi dagli ospiti, arrivando a marcare la nona punizione per il sorpasso finale al 73', con 27 punti personali in saccoccia. Oltre alla alluvione di piazzati, anche due cartellini gialli per i Cheetahs.

(Le formazioni in campo:
Lions: i piloni Van Rensburg e Cilliers reggono l'hooker Visagie, in seconda linea i veterani Wikus Van Heerden e Franco Van der Merwe; anche la terza linea non è cambiata rispetto alla Currie Cup vincente, con Cobus Grobbelaar, Derick Minnie e Josh Strauss. In mediana Michael Bondesio con la giovane star Elton Jantjies. Al centro i "soliti" Hollenbach e "Doppies" LaGrange con Butch James a farsi gli ultimi scampoli di gara al primo centro; alle ali il neozelandese James Kamana che dà fiato a Killian e Andries Van Rensburg, in fondo l'altra potente e giovane stellina-ona Jaco Taute. Due diamanti in mezzo alle rocce grezze.
Cheetahs: davanti il giovane pilone Nyakane affianca i due esperti WP Nel e Adriaan Strauss, lock i relativamente freschi Andries Ferreira e Izak Van der Westhuizen. In terza linea il grande Heinrich Broussow col giovane Van der Walt e il Griquas Raubeheimer che consente di amministrare il tempo di Ashley Johnson. Mediana tutta nuova con Mattheus DeBruyn rientrato da Lione e il giovane Johannes Goosen preferito a Sias Ebersohn. Al centro Andries Strauss ex Natal e il gemello Ebersohn, Robert. Larghi i Griquas Rocco Jansen e Dusty Noble. preferito per un po' al giovane Willy Le Roux; in fondo Joe Daniller. Senza infamia e senza lode, prima linea e Broussow a parte).


UPDATE sabato 25 pomeriggio, prima partita inter Conference: Stormers- Hurricanes 39 - 26.
Gli Stormers paiono in grado di gestire la gara, marcando due mete nella prima mezz'ora (di Gio Aplon e il giovane flanker Siya Kolisi), mentre gli ospiti neozlenadesi vedevano ambedue i piloni sanzionati col giallo. A cavallo dell'intervallo però i neozelandesi rimontavano marcando due mete (il centro Bateman e l'apertura Barrett), pervenendo al 6' della ripresa sul 23 pari. Tutto da rifare per i Capetonians, ma risolveva la situazione la precisione del piazzatore Joe Pietersen rientrato da Bayonne, autore di 21 punti. Nel finale i problemi della mischia ospite venivano evidenziati da una meta di penalità con tanto di terzo cartellino giallo.

(Le formazioni:
Stormers: davanti gli esperti Harris e Tiaan Liebenberg col 19enne pilone loosehead Kitschoff mettono in crisi la prima linea avversaria; i lock sono il giovane Elstadt e il gigante Bekker, terza linea coi veterani Schalk Burger, Duane Vermeulen e Nick Koster, ma marca meta il giovane rincalzo Kolisi subentrato per infortunio. In mediana Dewald Duvenage, a dargli il cambio il giovane Louis Schreuder, all'apertura il 21enne Gary Van Aswergen autore di un drop, alternato al più esperto Burton Francis, in attesa di Catrakilis. Centri il veterano Jean de Villiers e il novellino (del ruolo) Bryan Habana, alle ali Gio Aplon e l'ex Bulls Van der Heever, estremo Joe Pietersen. Esperimenti interessanti, molte soluzioni, medesima solidità.
Hurricanes: in crisi davanti con i poco rinomati Moran, Coles e May (tre cartellini gialli incluso uno al loro rincalzo), lock gli esperti Jeremy Trush e Jason Eaton, in terza linea Victor Vito con Levave e Lam. Mediano Chris Eaton di Hawke's Bay, alternato col 18enne TJ Perenara, apertura l'altro giovanissimo Beauden Barrett (21 punti nella partita). Centri Timothy Bateman rientrato dal Giappone e Conrad Smith, ali Alapati Leiua e Corey Jane, estremo Andre Taylor dal Taranaki. Vito a parte, a trazione un po' troppo posteriore.

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