domenica 26 febbraio 2012

La Scozia non quaglia manco quando va in meta


Murrayfield 26/2: Scotland 17-23 France

Il Sei Nazioni è torneo fatto di cinque partite, con due punti al vincitore e niente bonus: ogni partita risulta decisiva, per ogni tipo di agenda, sia quelle di chi punti a- o difenda il-  titolo, sia di chi guardi al ranking o valuti lo stato dei "cantieri".
Ogni nazionale arriva alla prova armato della sua forza intrinseca, ma anche col portato della situazione del momento. Se nel caso specifico non v'è dubbio che la Francia abbia peso, movimento, depth, tradizione, track record etc. dalla sua parte rispetto alla Scozia, essa risulta "nuova"e perdipiù "fredda", ferma senza giocare dalla passeggiata sull'Italia del 4 di febbraio. Invece i padroni di casa (non ci stancheremo mai di sottolinearlo: dove si gioca è un fattore che non va mai sotto-pesato), venivano si da due sconfitte, di cui la prima vissuta male (un non pesante 6-13 con l'Inghilterra, ma si trattava della sentitissima Calcutta Cup in casa), mentre la seconda, un più duro 27-13 con il Galles era fuori casa e aveva lasciato qualche sensazione positiva. Ah, gli manca solo la capacità di finalizzare, si diceva: se la trovano, sarà dura per tutti.  La gara odierna ha confermato tutto, tranne questo assunto finale: gli scozzesi vanno in meta, del resto c'erano già riusciti col Galles, ma perdono lo stesso. Aldilà del punteggio stesso e anche per come siamo abituati a valutare le partite noi: alla fine è stato un due mete per parte.

La cronaca - Primo tempo
Flower of Scotland cantata da buona parte dei 67.000 del Murrayfield nel silenzio della banda fa sempre il suo porco effetto: la Scozia parte a testa bassa - ma è una novità questa? Al secondo minuto Greig Laidlaw fallisce un distante e angolato calcio di punizione per fuorigioco, ma per dieci minuti di fila sono fasi una dopo l'altra, uno schiacciante possesso Scots del 90%. La Francia subisce senza patemi, difende col solito ordine, respinge e guadagna terreno, ma i Cardi come sempre stubborn, riprendono la loro trama da ovunque si trovino.
Al 8' infine la Scozia riesce a passare: Laidlaw raccatta una palla non gestita uscente da una ruck nei 22 francesi, gira dalla parte chiusa cogliendo in contropiede la difesa in spostamento verso il lato aperto, passa all'ala Lee Jones che serve l'inserimento lungolinea sovrapposto all'ala e fulmineo del 19enne estremo Stuart Hogg, primo cap da titolare, già marcatore di una "quasi meta" contro il Galles, il quale infila Malzieu rimasto solo e marca all'angolo. Laidlaw trasforma per il  7-0.
Una meta che dice diverse cose. Primo, la Francia giochicchia attendista, le va bene fin che gli Scots fanno il loro solito gioco ma al primo accenno di "gioco rotto" e imprevisto, pagano il conto. Secondo, si capisce come mai gli scozzesi facciano fatica a marcar mete: fin che fanno le "cose giuste" s'incagliano nella difesa e o vengono respinti indietro o fatalmente perdono palla; ci voleva la combinazione di "gioco rotto" e un new kid on the block capace di essere nel posto sbagliato per un estremo.
La Francia tenta di spostare il gioco nella metà campo scozzese ma fa regolarmente casino, come capita quando è svogliata e supponente (ricordate un anno fa al Flaminio?), offrendo alla terza linea di casa, segnatamente a Ross Rennie, diverse occasioni di recupero dell'ovale. Ci si mette anche l'arbitro Barnes che fischia un paio di falli alla mischia ordinata francese a mo' di "intendimi cosa voglio", la quale incassa e s'adegua. La prima opportunità arriva anche per i francesi al 21' su una palla di recupero, segno tipico che trattasi di partita rotten, poco di qualità: Pascal Papè si getta su un ovale sfuggito e lancia Maxime Medard che parte dai propri 22 sostenuto da Vincent Clerc, ma Rory Lamont riesce a recuperare il calcio a seguire.
Al 25' è facile 10-0 con la punizione segnata da Laidlaw per sealing off difensivo. Al che i franchi decidono di svegliarsi: recuperano il campo, guadagnano una rimessa laterale nei 22 metri, penetrano la difesa, Trinh-Duc opera un break, Morgan Parra che sostituisce l'indisponibile annunciato Yachvili apre rapidissimo a Clerc. Questi mentre viene placcato serve un ovale cannonata a Wesley Fofana sopraggiungente a mille all'ora. Il francese del Mali riesce ad agguantare una palla che novantanove trequarti su cento avrebbero perso e a passar sopra agli ultimi due difensori, schiacciando in meta al 28'. Parra trasforma, è 10-7.
Sul calcio di rinvio, grave infortunio per Rory Lamont che si scontra in aria con Picamoles e Clerc e ci cade male sopra, probabile gamba fratturata. Al suo posto entra Nick deLuca, con Sean Lamont fratello dell'infortunato che passa all'ala a sostituirlo. Anche Blair zoppica e viene sostituito da Chris Cusiter. Nel resto del tempo, la Scozia continua a produrre il suo gioco iper-dispendioso, col biondo Richie Gray e capitan Ross Ford in grande evidenza come ball carrier, ma raccogliendo come al solito nulla. A proposto di Gray, c'è da dire che gli scozzesi rubano due rimesse laterali francesi su quattro, confermandosi i migliori specialisti di contraerea sinora. Nel mentre, i pigri francesi si affacciano una volta nel campo scozzese e guadagnano un piazzato al 38' per pareggiare.  Attenzione, è la mischia ordinata che ha "letto" il metro arbitrale e da quel momento in poi diventa dominante, decisiva.  Un altro penalty guadagnato dai Bleus a tempo scaduto per un fallo di Jacobsen (placcaggio alto), termina a lato dei pali.

Secondo tempo - E' musica diversa quella che va in onda rispetto al primo tempo, il campo dominante è chiaramente quello francese, ancorato a una mischia ordinata che schianta quella avversaria, soprattutto sul lato di Poux e poi Debaty vs. Cross. Anche nelle fasi statiche i loose five comandati magistralmente da Dusatoir non solo respingono le cariche avversarie come nel primo tempo ma si propongono più regolarmente in fase di possesso palla. Eppure l'andamento del punteggio è analogo al primo tempo: sintomo di approccio reattivo, tranquillo, cinico dei francesi che non hanno nulla da dimostrare nè tantomeno nessuno da impressionare, lontani da casa; devon solo ... vincere.
Andiamo con ordine: stavolta sono gli ospiti a imporre cinque minuti di pressione continuata a inizio tempo; a differenza degli scozzesi, loro capitalizzano la punizione guadagnata al 46' per fallo in ruck: 10-13.
I cambi arrivano molto presto: Andy Robinson richiama lo scomparso Laidlaw e lancia il 20enne Duncan Weir: se il primo ha il fisico di un mediano di mischia, questo ragazzo pare un tallonatore. Entra anche Vernon al posto del giovane Denton produttore di grandissima attività ma non sempre lucida.  Poco dopo Saint'André cambia la prima linea, inserendo Servat e Debaty per un confusionario Szarzewski e Poux. I francesi timbrano il cartellino e poco più, campano sulla supremazia in mischia e sulla prevedibilità scozzese, in attesa del prossimo calcio di punizione.
E invece ti arriva il secondo break della giornata: la Scozia ribalta il fronte con un turnover su ruck e negli sviluppi, ri-persa la palla, il redivivo John Barclay recupera l'ovale delle mani di un placcato francese a terra non ancora sostenuto dai compagni; parte il cavallone Vernon, sta per combinare un disastro allargandosi sulla sinistra quasi volesse andare in meta da solo e mangiando il campo al sopraggiungente Lee Jones. All'ultimo si decide a passare e lancia l'ala in meta, per il 17-13 del 55' dopo la trasformazione di Weir.
Okkei paiono dire i francesi, ri-rimbocchiamoci le maniche: passano tre minuti,  Parra lancia Malzieu sulla sinistra, il quale siede il suo marcatore e poi lancia Medard a sostegno interno, nella più classica delle mete post linea difensiva superata non da isolati ma in forze.
Medard esce per una storta alla caviglia, entra Lionel Beauxis, Trinh Duc va estremo lasciandogli l'apertura. E' arrivato lo specialista: al 68' la pressione degli avanti francesi si concentra non a costruire la punizione ma un drop, centrato dal mediano tolosano per il 17-23 che sarà il punteggio finale. Poteva essere più rotondo il risultato se Beauxis non avesse fallito un piazzato dalla lunga distanza nel finale. C'è spazio anche per un altro ritorno, quello di Julien Dupuy in mediana. Non essendoci altre evenienze di break nè ulteriori necessità di recupero da parte dei francesi, la partita si spegne così, "cinicamente".

I francesi superano il secondo "scoglietto", reso più difficile da doppiare del primo per via della lontananza dal loro porto sicuro; ora si possono concentrare sulla più impegnativa prova di settimana prossima, il recupero con gli irlandesi, dove godranno del vantaggio di casa ma dove peraltro non gli sarà consentito fare i pigri cinici. Saint'Andrè come il compaesano Brunel ha un cantiere per le mani ma i materiali delle fondamenta sono di qualità ben diversa, basterebbe comparare i rincalzi entrati in campo (Servat, Bonnaire, Beauxis ...).
Gli scozzesi, che dire: han completato 212 passaggi -  superare i cento vien considerato muovere molto la palla - ma le mete le fanno in prima fase. Han recuperato 37 ovali nei 22 metri francesi contro i 14 recuperati dagli avversari, ma han perso lo stesso. Quel che è troppo è troppo. Alla terza sconfitta, bel gioco e grande grinta non contano più,  gli spazi per Andy Robinson si restringono. Non crediamo che si muoverà qualcosa contro di lui dopo la quarta partita in Irlanda; lo aspettano quasi certamente al varco al rientro post prova Cucchiaio contro l'Italia. Anche lì, sfiga per noi, qualcuno se la giocherà alla morte. 

Nessun commento:

Recent Posts


Latest Rugby Headlines


Championships

Rugby Values

rugbyboots.net

rugbyboots
We take a look at all the rugby boots on the market, show you the best for your position, the conditions and whether it is rugby union or rugby league you need the boots for.

Rugby news from Scrum.com

Rugby World News

Premiership News

SuperSport.com News

Eurosport - France

SudOuest.fr - rugby

Il Rugby in Italia (via RugbyCS)