giovedì 1 marzo 2012

Lancaster (ri)punta su Farrell all'apertura

Contro il Galles, la cosa fu evidente: cambio in regia, dentro Ben Youngs e Toby Flood per Lee Dickson e Owen Farrell e destino della gara passato dalle mani dell'Inghilterra a quelle degli ospiti. Due cambi nel secondo tempo costati cari a Stuart Lancaster che in questa settimana di pausa prova a rimediare, muovendo le pedine e puntando sul cavallo vincente da lasciare all'apertura: Farrell, il giovane di scuola Saracens che contro i dragoni rossi ha dettato tempi e modi dell'attacco inglese, trovandosi bene con il collega di reparto. 

Il numero 10, una questione che evidentemente non riguarda solo l'Italia, anche se i modi sono diversi. Ad esempio, Lancaster può contare anche su un uomo di esperienza come Charlie Hodgson, andato in meta contro la Scozia e gli Azzurri lanciandosi all'intercetto del calcio di liberazione dai propri 22 di Dan Parks e Andrea Masi. Hodgson e Farrell, inutile dirlo, sono compagni di squadra ai Sarries, dove quest'ultimo in qualche occasione è stato utilizzato proprio come apertura. La duttilità è merce preziosa. Tant'è: sia Hodgson che Flood compaiono nella lista dei giocatori che questo week-end potranno scendere in campo con i loro club per macinare minuti, mentre Farrell è preservato dai rischi.

E' stato lo stesso manager ad interim a sottolineare il concetto, ribadendo come lo staff fosse soddisfatto della coppia in mediana che ha cominciato il match contro il Galles. Domanda lecita a questo punto: se andava così bene, perché modificarla in toto? Lancaster stesso - dicono i bene informati - non aveva avuto dubbi a puntare sul 20enne appena entrato nel giro della nazionale (prendendosi la responsabilità di piazzare, fase importante del piano d'attacco inglese che se manca di virtuosismo nel muovere l'ovale, tende a far pagare a caro prezzo l'indisciplina avversaria), preferendolo a quel Flood che alla vigilia del 6 Nations era dato come uno dei più motivati a ben apparire, salvo poi fare i conti con un infortunio e ritrovarsi in campo nell'ultimo quarto che ha portato il Galles alla Triple Crown, conquistata a Twickenham per la prima volta dopo 24 anni. 

Farrell corre, inventa (prima di Scott Williams ci aveva provato lui a dividere il Mar Rosso di fronte con un calcetto a superare la linea difensiva, recuperando il rimbalzo e dando il via ad una delle azioni offensive più pericolose dei suoi) e regge agli urti, come ha dimostrato quando si è trovato nel mirino di George North (nella foto). Gli indizi lasciano credere che contro la Francia, nel prossimo turno, Farrell partirà da titolare con il numero 10 sulla maglia - e questa volta, salvo cause di forza maggiore, prima di inserire Flood ci penserà una volta di più. 

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