mercoledì 29 febbraio 2012

Round Up d'Oltremanica e Keltia

Tra i fatti del 6 Nations e l'inizio del Super Rugby, il week end è volato via. Ma sono scesi in campo anche i club britannici e irlandesi tra Premiership e Pro12 quindi occorre cercare di mettere ordine nelle cose, partendo dal massimo campionato d'Oltremanica: se non altro perché in fasi come queste gli smottamenti in classifica diventano più probabili o comunque le distanze si accorciano. O si determinao due campionati distinti, uno per playoff e l'altro per ... niente, come sta avvenendo nel Pro12. 

Nei piani altri della Premier ad esempio, gli Harlequins continuano a guidare il gruppo con 56 punti ma sabato hanno perso la loro terza partita in campionato contro il sempre più convincente Gloucester (41 pts.) impegnato nel rincorrere la zona playoff: ora sono al quinto posto. I Cherry & Withes hanno vinto in casa per 29-23, segnando tre mete (Sharples, secondo alcuni in predicato di sostituire Ashton in nazionale, May e Qera) e con il piede dell'apertura Freddie Burns hanno gestito la pratica costringendo i Quins a rincorrere. Doppietta nei londinesi per l'estremo Chisholm
Sconfitta, quella degli Harlequins, arrivata dopo il ko dei Saracens (50) ospiti nel venerdì dei Worcester Warriors (31): 16-11 il risultato finale, per i Sarries arriva il secondo stop in fila dopo quello con Leicester la settimana precedente. La meta del centro scozzese Alex Grove alla fine del primo tempo e i punti di Goode - Andy, quello "vecchio" dei Warriors, non Alex il giovane estremo dei Sarries - hanno permesso ai Warriors di recuperare lo svantaggio iniziale frutto della meta ospite con Tagicakibau e si conquistare punti preziosi per la tranquillità: Warriors terzultimi, ma con quasi il doppio dei punti di Newcastle. 

Delle sconfitte delle prime due della classe ne hanno approfittato sia i Northampton Saints (terzi, 46 pts.), sia i Leicester Tigers (quarti, 45): hanno vinto rispettivamente contro i London Irish e i Falcons. Fondamentale per i Saints la meta a tre dalla fine della seconda linea Nutley dopo che le due squadre in campo erano sul 23-23, è valsa anche il punto di bonus offensivo:  finale 30-23 per gli ospiti. Discorso meno complicato per i Tigers: 42-15 contro Newcastle, in fondo alla classifica con 17 pts. Sei le mete di Leicester con doppietta del Numero 8 Thom Waldrom

Quanto agli Exiles, sono ottavi con 35 pts., tallonati dal Bath (34) che è riuscito a battere i Chiefs (40, al sesto posto), solitamente molto abili  in casa e a sfruttare le parti di campionato che coincidono con gli impegni internazionali: stavolta gli ospiti passano a Exeter per 12-9 in un match dove sono stati fondamentali i punti dai penalty. I Chiefs erano riusciti a chiudere avanti 6-0 la prima frazione ma il numero 10 Tom Heathcote nella ripresa ha pareggiato i conti e poi allungato per gli ospiti. 
Ora i Chiefs sono alla pari coi Sale Sharks (40 pts.) che venerdì avevano battuto i London Wasps (penultimi con 23 pts.): 46-34 lo score all'80'. Sei mete per gli Sharks, con doppietta del capitano Sam Tuitupou e l'apertura Macleod che va anche di drop, mentre tra le vespette di segnala la prestazione dalla piazzola del centro Elliot Daly che realizza quindici punti in tutto. 


  • Pro12
Sedicesimo turno che abbiamo raccontato in parte con le partite di Benetton Treviso prima e Aironi poi
Giovedì il 34-20 al Parc Y Scarlets, una Benetton dalla formazione mai così precaria (un tallonatore subentrato in terza linea, un flanker a far da mediano di mischia, un'ala al centro), ha brillato come non mai all'avvio di partita, portandosi sul 0-14 con le mete marcate da Nitoglia e Bernabò e chiudendo davanti il primo tempo per 14-17. E' stata però incapace di mantener l'edge anche nel secondo tempo, subendo le quattro mete di prammatica per il bonus offensivo. Ora in classifica gli Scarlets con otto vittorie e ben 4 pareggi, sono nel campo delle pretendenti a un posto ai playoff, chiudendolo al settimo posto con 40 punti al pari di Cardiff; Treviso con le sue sei vittorie è un posto sotto e guida la media classifica a 28 punti. 
Tra le due di fatto  s'è creato un gap di  ben 12 punti: dalla parte degli Scarlets ci sono sei squadre in otto punti (Leinster prima staccata a parte) a competere per i playoff, mentre sotto alla Benetton ne restano quattro: l'altra italiana, Edinburgo, l'irlandese e la gallese tradizionalmente più scarse, Dragons e Connacht. E' proprio il momento di svuotamento nel senso letterale del termine della Benetton, priva delle forze per tentare qualche corsarata con le grandi come nella scorsa stagione, a determinare due campionati Pro12 nettamente distinti. 

Domenica abbiamo oimè
 seguito in diretta la beffa di Viadana, dove i Dragons son passati 9-10 sugli Aironi alla sirena. Per un punto Martin perse la cappa, grazie a una meta di punizione (o meglio, grazie al rigore a porta vuota detto trasformazione che segue la meta di punizione) concessa dall'arbitro al momento perfetto per i gallesi e irrimediabile per i padani, nell'unica fase di pressione continuata che gli ospiti son riusciti a mettere insieme in tutto il secondo tempo. Dopo lo stitico 3 pari del primo tempo, gli Aironi avevan preso il controllo della gara, capitalizzando due punizioni con Naas Olivier; poi nel finale, la mancanza di spirito vincente che rammollisce muscoli e cervelli da una parte, i pregiudizi radicati in certi arbitri e la capacità di produrre quell'ultimo dannato ma disciplinato sforzo dall'altra, han cospirato e prodotto un risultato che più deludente non si può. 
Notare l'uno due: prima l'espulsione di Ongaro per infringiment ripetuti a ridosso della linea di meta, poi la ferale sanzione. Lo diciamo non per suffragare i piagnistei, al contrario per rimarcare che plot così scontati, andrebbero contrastati con un po' più di sangue freddo e palle. Espulsione del tallonatore inappuntabile, certo è che dopo, in altre sponde più ... rispettate, l'arbitro avrebbe atteso che il team in superiorità numerica mostrasse di essere in grado di guadagnarsela da sè la vittoria, magari facendo resettare la mischia una volta di più, tanto per essere sicuri. Si vede che aveva l'aereo da prendere. Tant'è, dei Dragons non certo cinici, solo obliqui vincitori al gioco delle tre carte, sentitamente ringraziano incassando la quinta immeritata vittoria in campionato e quattro punti, preziosi per accostare Treviso a quota 25.

Le altre partite del torneo si son giocate tre venerdì e una sabato. 
- Munster ha superato i Blues per 16-13, marcando tutti i suoi punti nei primi 23 minuti: una meta con l'estremo Felix Jones e le punizioni di Ian Keatley, poi gestendo nel resto della gara il tentativo di recupero dei gallesi, in meta a inizio del secondo tempo con l'esperta ala Rob Mustoe e coi piazzati di Dan Parks e di Ben Blair. Parks che ha annunciato l'addio a Cardiff a fine stagione, per migrare nell'altra sponda celtica non scozzese, a Connacht.
Ulster riesce per una incollatura a passare gli Ospreys15-14 il finale. Avanti per primi i gallesi con la mete dell'esperto numero otto inglese ex Dragons Joe Bearman, gli irlandesi del nord ribaltano la gara a cavallo dell'intervallo, con una met adi penalità nel finale del primo tempo e quella al 48' di Paddy Wallace schierato primo centro (all'apertura è Ruan Pienaar, mediano Paul Marshall). Al 79' Nikki Walker, futuro Dragons, marca meta e Dan Biggar la trasforma, ma gli Ospreys restano irrimediabilmente corti.
- Connacht ha stangato Edinburgh, giunta alle fasi finali di Heineken Cup ma distratta e balbettante in campionato, con un netto 26-13. Connacht guida la partita e si porta su un confortevole 16-5 al 50', fatto con le mete dell'ala tongana Fetu'u Vainikolo e i piazzati di Niall O'Connor. Gli scozzesi producono il massimo sforzo a metà del secondo tempo, risucendo a mandare in meta due nomi noti, Tim Visser e  Chris Paterson, arrivando a recuperare fino al 16-13. nel finale c'è la meta del Lock Mike McCarthy a certificare la quarta vittoria in campionato, una in più degli Aironi, per gli irlandesi dell'ovest.
Nota scozzese: scoperto finalmente il giovane Hogg, che aspetta Andy Robinson a rinnovare definitivamente la sua linea arretrata, convocando l'oramai equiparabile Olandese Volante, da due anni primo realizzatore di mete della Lega?
- Sabato infine, pareggio strappato da Glasgow sul campo della prima in classifica Leinster10 pari, succede tutto a inizio del secondo tempo dopo il 0-3 firmato Ruaridh Jackson nel primo: meta di penalità per i padroni di casa (*), seguita da quella del pilone Van der Merwe per gli scozzesi (che schierano una prima linea tutta australe col già citato, il neozelandese Nathan White e il tallonatore sudafricano Conrad Strauss). Pareggia un piazzato di Isa Nacewa al 71'. 
(*): ci piace evidenziare l'episodio, perché contraddice una nostra deduzione sulle interpretazioni arbitrali in vigore, e ne siamo felici, fatta in una serie di commenti proprio in occasione dell'ultima partita di Viadana: la meta di penalità è stata assegnata dall'arbitro non per fallo della mischia ordinata o per una maul abbattuta, ma per un placcaggio non chiuso di Isa Nacewa "ultimo uomo" sullo scozzese Pat McArthur lanciato in meta: giallo e meta di penalità. Well done

In classifica, Leinster guida con 59 pts., saldamento sugli Ospreys secondi con 48, inseguiti dal Munster che è terza con 47, mentre Glasgow chiude la zona playoff con 43. Il biglietto per la post season possono ancora accaparrarselo Ulster (41) e Blues e Scarlets (40). La seconda metà della classifica si apre con Treviso a 28 pts., avvicinati dai Dragons (25). Decimo posto per Connacht (24), Edimburgo rimane al penultimo con 23 pts., mentre gli Aironi sono a 15

  • Voci da Viadana
Per quanto riguarda la franchigia mantovana, pare che ormai sia destinata a riprendere quota la parte parmigiana del gruppo, che era finita sotto le critiche della dirigenza per gli impegni non mantenuti. Ma ormai è quasi del tutto certo l'arrivo della Fir, con una propria quota nella società che continuerà a giocare a Viadana, ma avrà il quartiere generale a Parma. In queste vicissitudini, rimarrà da capire chi farà il mercato per la prossima stagione, mentre è quasi intuibili lo scopo degli Aironi: "un'accademia" dove allevare nuove leve, poco importa dei risultati sul campo. A quelli sarà chiamata la Benetton.

46 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che cavolo dici

Abr ha detto...

Voci che il Socio ha sentito direttamente a Viadana, da bocche "solitamente bene informate". Altro che cavolate.
Che poi si tratti di cavolate nel senso strategico e operativo del termine, potremmo anche esser d'accordo: un "Connacht de'noantri" per dare il master agli Accademici non gioverebbe granché a nessuno in Italia, non solo al particulare dei tifosi viadanesi.

Certo che, d'altro canto, siamo realisti: gli Aironi, piuttosto che rappresentare il pensionato per gloriosi ex guerrieri nazionali in cerca di un tetto, forse farebbero meglio a diventare un Connacht.
Dove, ricordiamolo ancora una volta, ci son quasi più stranieri (giovani, ma arriverà anche Dan Parks) che in tutto il resto dell'Irlanda e non varranno le nuove regole sulla loro limitazione.

ringo ha detto...

Non me le sono inventate. Ho scambiato due battute con una persona informata dei fatti, nel senso che conosce bene l'ambiente da tempo e abbiamo provato a fare assieme un ragionamento. D'altronde di questione economica con gli Aironi si è sempre parlato, non è la scoperta dell'acqua calda.

gsp ha detto...

@abr, secondo me sei duro con 'i guerrieri nazionali'. questa squadra senza masi, orquera, quintino, Bortolami, non si riesce neanche ad immaginare.

purtroppo viadana non aveva una squadra, per cui l'unico modo per tirare la carretta era affidarsi a giocatori d'esperienza, a prezzo scontato. che pero' per loro natura non possono tirare la carretta tutti i giorni e tutte le partite (a differenza dei 26-27enni alla Cattina), nazionali incluse.

Purtroppo Calvisano pre ridimensionamento aveva una squadra che sarebbe stata un'ossatura solidissima per fare la celtic, ma purtroppo non avevano i soldi.

da un lato capisco l'incazzatura dei viadanesi, ma va anche tenuto conto che i soldi stava a loro trovarli e non ce l'hanno fatta. che vuol dire? che viadana da sola, senza la federazione, la Celtic non puo' farla.

Abr ha detto...

Non sono duro gsp, li ho chiamati così seriamente e sentitamente: d'altronde l'anagrafe non mente, e neppure le polemiche nei confronti dei "senatori", prima di quella (unica) vittoria scaccia crisi. Orquera ok, Gelden. ok, Bortolo. ok, ma senza far nomi, altri ... ?

Sul discorso soldi, purtroppo le cose stanno esattamente come le narri: non si fanno le nozze coi fichi secchi.

gsp ha detto...

@abr, ti riferisci a Toto'? forse e' un po' vero che non sta invecchiando nel migliore dei modi, ed il carattere e' sempre stato quello abbastanza ruvido. pero' molti dicevano che non gli interessava piu' giocare. dal fatto che voleva staccare la testa a Olivier come dicono, si deduce l'eccesso contrario.

Anche Sole ha tirato molto la carretta, Ongaro quando manca si sente ancora. ribadisco, secondo me a meta' prezzo, non sono per niente dei cattivi investimenti.

e' il Mix degli Aironi e' un po' problematico. in una squadra ci vogliono 1) giovani, 2) quelli pronti ed arruolati sotto i 30, 3) quelli piu' senior da fare da guida, insegnare e fare anche un buon num di partite. Agli Aironi mancano quelli in mezzo (cattina, favaro, Staibano e pure toniolatti sono tra i pochi). per il resto sono giocatori avanti negli anni che non possono riposare (Perugini) a tenere la mano a giocatori giovani ma non del tutto pronti (Romano, Trevisan).

il problema e' che se escono dalle liste, il gia' fragile budget Aironi scoppiera' del tutto. e spero questo non rallenti il rinnovamento necessario nelle liste federali.

ringo ha detto...

Io ci aggiungo, gsp, gli stranieri con esperienza alle spalle che possono aiutare a crescere i giovani. Ma so di essere contro il regolamento.

gsp ha detto...

@ringo, tu vecchio romantico. secondo me il problema non e' tanto il numero, quanto la qualita'. anzi hanno pescato fin troppo bene con williams e sinoti rispetto a quello che possiamo permetterci (sempre che rimangano), ma non dimentichiamo Botes e Van Zyl e pure Dingo.

a questo livello se puoi prendere Pienaar o anche Parks e' un conto. Olivier ed anche un po' De Waal, con tutto il rispetto, sono invece un altro conto.

Abr ha detto...

Quelli che nomini sono un altro conto, certo; ma non sulla carta gsp, cioè quando li han presi.

Naas Olivier s'è sempre distinto non solo in Currie Cup ma anche nel SuperXV. E lasciando stare Viljoen a parte (infortuni), che dire di Tyson Keats? Uno degli elementi di spicco di Taranaki provincia rivelazione dell'ultimo NPC,più 10 partite su 16 nel SuperXV per due anni in fila.
"Di altro conto" si son rivelati a Viadana, insomma. Dove anche Sinoti ha passato circa tre /quattro mesi giudicato con grossi bah.

Convinto come sono in generale che se non sei dalla parte della soluzione allora sei IL problema, ne deduco (l'ho già detto varie volte del resto): a Viadana c'è un problema ambientale. Detto più esplicitamente, a differenza di Treviso manca la società.

Forse è lo stesso problema che incontrano alcuni grandi vecchi italiani: "ah, son qui per giocare a gettone e non per dare un contributo anche fuori della partita? Non capisco ma mi adeguo".

Si torna al tema iniziale alzato da Ringo: l'impressione è che a Viadana comandino in più di uno (ci sono i federali) e quindi secondo il vecchio detto del cane di due padroni, non comandi nessuno e pochi trovino quel che serve.

Anonimo ha detto...

caro ringo, secondo te, ci si può fidare di gente debitrice di oltre 2milioni di euro da affidare la dirigenza degli Aironi? Non scherziamo, Viadana si è sobbarcata tutti gli oneri di questa vaccata per me premeditata da parma. Non dimenticate che la scelta dei giocatori è stata concordata interamente con la FIR, le liste dei giocatori non vengono di certo redatte da Viadana. Per quanto riguarda i nazionali in saldo, non mi sembra che sia così sia per gli stipendi percepiti sia per le prestazioni fatte. Durante il mondiale senza questi la squadra girava molto meglio. Forse bisognerebbe guardare meglio le partite per giudicare.Infine il presidente Melegari ha dato spiegazioni rassicuranti ed esaustive sulla situazione(vedi palla ovale del 22/02)

Anonimo ha detto...

Da Flanker 999

Io ho l'impressione che sia sbagliato dare la colpa esclusivamente ai giocatori, quando invece una buona parte delle colpe sia nel "manico" , da dividere fra allenatore e dirigenza.

Mi piacerebbe vedere gli Aironi allenati non da un super-allenatore straniero, ma da qualcuno invece abituato a "fare gli ingranaggi con il legno di melo" cioè arrangiarsi con mezzi ridotti.
esempi potrebbero essere Presutti o la coppia Casellato/Properzi

giacomo bono ha detto...

Si poi adesso salta fuori che Calvisano aveva la squadra. Ma non diciamo minchiate,aveva chiuso bottega 2 anni prima. Anche Viadana aveva la squadra se non faceva la franchigia.Ciao a tutti e tifate per le squadre italiane senza sparate.

Anonimo ha detto...

Mamma mia...... Presutti, con tutto rispetto, non allena neanche il Petrarca. Il mitico Franchino lo vedrei molto bene.Poi non ho dato la colpa a tutti i giocatori.

ringo ha detto...

Caro Anonimo, di partite degli Aironi in questi anni le abbiamo viste... quasi tutte, ne abbiamo saltate forse un paio all'inizio della scorsa stagione, ma su questo blog abbiamo sempre fornito un resoconto in diretta. E sempre su questo blog, abbiamo scritto che "stranamente" la squadra era molto più in palla tra settembre e ottobre quando i nazionali erano impegnati in Nuova Zelanda (se vai a ripescarti le analisi di dicembre, troverai i riferimenti): forse si tratta di una semplice coincidenza, di fattori come la condizione fisica, ma alla questione abbiamo accennato più volte.
Infine: abbiamo riportato voci, prese sul luogo (non leggendo giornali o altri media). Non è detto che siano oro colato, ma non sono nemmeno campate per aria.

Abr ha detto...

Ma che è 'sta cosa che noi si dà addosso ai giocatori?
Ma che è 'sta cosa che l'unico blog che le partite LE VA A VEDERE e le commenta in diretta, sarebbe meglio seguisse le partite?
Ma che è, la Curva Sud in trasferta questa?
E quello che si permette di raccomandarci di tifare italiano, tipo gastronomia? Incredibile. Bravo Socio, hai gettato il sasso in piccionaia, e i piccioni adesso sbattono le ali.

Abr ha detto...

@flanker99: quando sopra parlavo di "problemi ambientali" mi riferivo all'incirca allo stesso problema di "manico" che esponi tu. Soprattutto societario più che di coaching tecnico.

Sugli allenatori, credo invece che in Italia abbiamo assoluta necessità di qualche istruttore straniero che faccia salire il livello. Forse ancor di più che non di giocatori esemplari stranieri.

E che magari qualcuno di quei "vecchi guerrieri" si mettesse sotto le ali di qualcuno di questi e imparasse un nuovo mestiere. Cme fanno in Francia (Servat l'anno prossimo è assistant coach a Tolosa) o in Inghilterra (Toby Booth e Mike Catt, i primi che mi vengono in mente).
Per farlo però serve un ambiente di un certo tipo, con un'anima, non una foresteria o un posto "bailed out" per questioni di debiti, non interessa più oramai fatti da chi.

Il tifo è elemento necessario ma non sufficiente, in risposta a quei seccati "come vi permettete di mettere il naso in casa nostra, voi foresti" (peccato che Ringo sia esattamente un Basso Padano sponda lombarda, solo cresciuto a pane, latte e Guareschi).

gsp ha detto...

cioe' cittadini, ghiraldini, zanni, garcia, Nitoglia, McLean, non sono la spina dorsale di una squadra di celtic? forse non hai capito che i problemi di viadana nascono proprio li?

gsp ha detto...

@abr, per me prendere viljoen, keats, Olivier e' stato quantomeno un rischio costosissimo ed un errore. a sto punto tieni marshall e soprattutto Krause. questi sono gli errori seri, molto di piu'che prendere mauro e bortolami.

il problema societario c'e'. la squadra e l'allenatore e sono forti quanto e' forte la societa'. ed ormai la guida sportiva che e' assolutamente inadeguata. se l'intervento FIR serve a rimpiazzare Tonni, tanto meglio.

e per quanto avevo simpatia per melegari, il fatto che la squadra non riesce a finire il campionato e' un errore prima di tutto suo, in quanto la solidita'economica e' compito suo. visto i problemi tecnici, ed economici non capisco davvero quale ragione possano accampare per preservare la loro indipendenza.

gsp ha detto...

aggiungi cattina, d'apice, pratichetti, bernabo', buso... mi sa che ti tocca informarti prima di usare il termine 'minchiate'.

Anonimo ha detto...

Caro gsp stai parlando appunto di una squadra antecedente di 2 anni l'inizio della celtic. Nel momento in cui esiste uno spazio PUBBLICO dove commentare, caro Abr, non è più casa vostra! Poi ragazzi forse non avete capito parma deve far fronte al 40% del budget della franchigia,cosa che non è mai stata onorata.Attenzione si parla di parma non di Colorno.Se per voi 2milioni di euro lo scorso anno ed altrettanti quest'anno sono roba da poco! Su Krause sono pienamente daccordo.Serviva un piazzatore, Marshall anche se forte non lo era, è arrivato Olivier capitano dei Cheethas super15 con percentuali oltre 80%.Fino ad ora non ha reso, ma non dimentichiamo l'ambientamento che tutti i sa subiscono.Cmq non è un brocco.Per Viljoen avete ragione.E state calmi.

Gsp ha detto...

@anonimo, e' vero era una squadra due campionati prima della CL, ma quello non toglie potenzialita' e solidita' all'organico.

Keats speriamo torni sui livelli d'inizio stagione. C'e' solo una cosa peggiore di andare al supermarket ogni 6 mesi, e cioe' cambiare tutto ogni 6 mesi.

Abr ha detto...

Si parla di Viadan, finalmente! Con molta eccitazione, ma se ne parla.
Il bello è che poi nel merito, aldilà di un certo approccio "brusco", emergono anche cose interessanti.

Nel merito, il lancio di campanili balistici inter-regionali tra Viadana e Parma (attenzione, parma non colorno) non ci eccita.
Visti dalla prospettiva ITALIANA e anche EUROPEA (piaccia o meno son queste le nostre "Patrie" oggi), gli Aironi sono in crisi, e in cima a ogni crisi c'è sempre una ragione finanziaria; per colpa di chi chi chi chi chicchichichi interessa relativamente, quel che conta è come se ne esce.

Non piace la prospettiva sentita da qualche "careless whisper"? Se ne trovino un'altra. A me tutte 'ste reazioni locali convincono sempre di più, che il "pericolo" delineato sia reale.
Eh si "pericolo": l'ho detto, personalmente le "idee" in pista non mi convincono granché, ma non credo la situazione attuale sia sostenibile, sul piano finanziario prima, sportivo poi. Giocoforza trovare delle alternative.

Comunque fuor del merito, si prenda accurata nota: questo spazio NON E' PUBBLICO: è una club house privata.
Il disclaimer di questo sito tradotto è : "Qui non facciamo nessuna discriminazione, si accetta gentaglia come negri, ebrei, italiani e messicani: qui non conta un cazzo nessuno!" (sergente Hartman, Full Metal Jacket)

ringo ha detto...

Noi siamo calmi, semplicemente discutiamo e invitiamo a discutere non come se fossimo al primo bar sport (preferiamo le club house). Anonimo, credo che non ci siamo capiti dall'inizio: perché della faccenda di Parma che non contribuiva all'avventura, anche in questo caso, lo abbiamo ricordato nel post ("a riprendere quota la parte parmigiana del gruppo, che era finita sotto le critiche della dirigenza per gli impegni non mantenuti") e ne parlammo già a giugno, quando alla presentazione dei nuovi acquisti (eravamo alla conferenza stampa, lo abbiamo sentito direttamente) il presidente Melegari criticò i parmensi (e non Colorno) per i soldi che ricevevano dalla federazione in chiave coppe europee, se ben ricordi.

Poi lo spazio dei commenti è ovviamente pubblico, ma la casa è la nostra: quindi quando si bussa nella casa degli altri si entra con discrezione se poi si vuole avere una bella birra come ospite. ;) Saluti.

Abr ha detto...

"lo spazio dei commenti è ovviamente pubblico": Socio, meglio sarebbe dire che è pubblico quanto lo è il campanello di una casa privata.

Abbiamo sempre fatto selezione all'ingresso, in questa club house. Come? Rispondendo a ogni singolo commento, quindi stimolando la gente a pensare, prima di depositare.

Abr ha detto...

Ooops, vedo solo adesso la tua risposta "non cronologica".
Sulla società stiamo dicendo le stesse cose. Qualche nativo ti attaccherà al suono di "l'è tutta colpa di quegli str.... di parma (attenzione, parma non colorno)", senza considerare che quel che conta al punto in cui siamo sono gli effetti e non più le cause.

Sugli stranieri, valeva certamente la pena di tenere Krause, soprattutto per dare quel segnale SOCIETARIO: "qui non sei una figurina Panini, chi da' riceverà". Però concederai: il tuo è senno del poi, sulla carta gente come Naas, Viljoen e Keats si prendono tutta la vita.
Sempre nell'ottica calciofila della collezione di figurine e non di costruire un edificio che duri nel tempo.

ringo ha detto...

Infatti poi c'è la precisazione "ma la casa è la nostra" ;)

Abr ha detto...

Era mica per te, ma per chiarire a chi è mal abituato da quei siti o forum stile muro per graffitari, dove si "dialoga" tra commentatori, facendo la gara a chi alza il tono di più, che tanto nessuno ti c...ga. Con buona pace del livello.
No, qui l'unico autorizzato ad alzare i toni è il sottoscritto ;)

DaveTN ha detto...

Salve ragazzi, a parte i soliti complimenti per il vostro blog che d'ora in poi saranno impliciti, parlo dal mio punto di vista di simpatizzante per la causa aironi( anche per treviso eh) ma, ahime o per fortuna, poco a conoscenza dell'ambaradam organizzativo/politico etc etc.. che sta dietro la franchigia. Vorrei capire se c'è qualche buonanima in grado di illuminarmi su cosa succede a parma, se l'impegno è collegato al rendimento dei crociati in eccellenza, perchè colorno si e parma boh, e così via dicendo..è una domanda un pò vaga e me ne rendo conto, scusate B)
Inoltre sempre in tema aironi mi permetto di segnalare una registrazione della vostra "concorrenza" ossia l'intervista di Munari fatta al Grillotalpa specialmente nel punto in cui Munari parla di Tonni e Melegari, ma anche della franchigia in generale, che mi fanno apprezzare ancora di più il trevigiano per la sua franchezza e competenza.
thanks

Abr ha detto...

Tnxs Dave.
Nell'attesa di qualche intervento più "dall'interno", quel che si capisce della querelle è che Viadana s'aspettava un contributo molto più "sostanzioso" sai soci parmigiani (di parma, non quelli di colorno, lo dicono sempre e noi lo ripetiamo).
Si parla di 2 milioni (promessi e mai arrivati? Credo includa anche promesse di nuovi sponsor procacciati a Parma).
Chiaro che se i Crociati stessi (a loro volta fusione di mezza parma con noceto) fan fatica a stare in piedi, la cosa non sia rimasta in piedi. Ma ci dev'esser stato di peggio, da come ne parla Melegari è chiaro che si deve sentire come preso in giro.

In più, ad aggravare il tutto s'è aggiunto a inizio stagione il ritiro del main sponsor degli Aironi MPS, per concorrenza con Rabobank nuova "padrona" più che sponsor (da come si comporta) della Lega Celtica.

Questo è quanto: di fatto gli Aironi a Parma non han mai giocato: ritorsione o disinteresse dei parmensi a interloquire con il comune o chi per esso, per avere lo stadio del calcio? E per la Heineken son finiti a Monza, non propriamente comodo per i viadanesi. Perchè, dice gola profonda, l'ha voluto la Fir.
Questo è quel che sappiamo.

Sul "Tinello di Munari": come premessa il Grillotalpa si occupa di rugby in un modo un po' diverso dal nostro. Lo fa bene, a nostro avviso meglio di altri. Tant'è che è riuscito meritatamente ad agganciare il nostro amico Munari, con cui siamo in contatto e scambiamo opinioni offline.

Difatti il nostro taglio non è la cronaca (dirette a parte, nostra esclusiva) o il gossip, ma è l'analisi (noi facciamo narrativa e saggistica sul rugby, abbiam pomposamente detto tanto tempo fa).
Con special focus sull'internazionale: non per snobbare l'Eccellenza o le serie minori italiane, ma perché non crediamo nei tuttologi e bisogna fare delle scelte.
In tutto questo, sorry se offendiamo qualcuno ma in Italia di "concorrenza" non ne vediamo: non è un giudizio, è una constatazione.
Gli altri ovviamente hanno opinioni e anche competenze "tecniche", ci mancherebbe, ma qui si approfondisce sino alla pendanteria, si va in profondità, anche a scapito della leggibilità.
E' una precisa scelta, ingenera anche un certo tipo di "selezione all'ingresso", genera un pubblico con cui ci piace dialogare, è la nostra nicchia nella quale "optime manebimus".
Insomma, un approccio innovativo rispetto a quello tradizionale italiano: più ... australe, ce lo lasciate dire?

Ciò detto, l'opinione di Vittorio fa sempre piacere sentirla. Fa ancora più piacere constatare che ci tenga a instaurare un clima collaborativo e aperto tra franchigie: cosa che spetterebbe istituzionalmente a qualcun altro (ci riferiamo chiaramente alla federazione) ma che non viene fatto, preferendo uno stile più "divide et impera". Non solo orizzontale tra franchigie ma anche verticale tra livelli, uno dei temi toccati da Munari nell'intervista e su cui qui ci spendiamo da tempo.
E siamo felici di constatare di aver guadagnato alla nostra causa anche il Wilhem-Grillotalpa, fino a non molto tempo fa uno dei tanti, troppi ligi "federal-franchigisti" in giro in Italia (dove c'è, ricordiamolo, qualcuno che scrive su stampa specializzata di livello nazionale che del rugby di club non glie ne frega nulla a nessuno e conta solo la nazionale).
Un altro successo ascrivibile a Vittorio Munari.

Carletto ha detto...

Abr è dopato ultimamente :)
Bisonti americani? :D

gsp ha detto...

sulla querelle sponsor, aggiungo solo un po' contraddizione del pensiero di Melegari. Se e' stato impossibile per lui sostituire MPS (pero' ci sono altre banche che sponsorizzano altre celtiche)non vedo come possa aspettarsi da Parma che portino i due mln di sponsor.

purtroppo Melegari e' stato 'fregato' (con tutto il disprezzo morale per chi da fregature), pero' i soldi avrebbe dovuto pretenderli all'atto costitutivo della societa', ed ad inizio stagione.

ringo ha detto...

Gli ho garantito che se si impegna, scendi a valle con il prosecco.

Abr ha detto...

Molto appropriato gsp: verba (e strette di mano) volant ... soprattutto quelle durante le cene nella Bassa (hai presente, conosco un posticino ...)

Abr ha detto...

M'infumego di rugby, anche un po' troppo effettivamente :D

Ma i "bisonti americani" me li spieghi che, perso nei fumi dell'oppio, da solo non ci arrivo? :o

DaveTN ha detto...

Mmh proprio un bel marasma in quel di Parma, ma Dondi non è mica originario da quelle parti? Figurati se quella vecchia lenza si fa passare sotto il naso senza accorgersene misfatti del genere..
Tornando a Munari avevo quasi dimenticato l'accenno di Munari sulla collaborazione verticale, sembra una cosa così ovvia però è stato uno dei pochi ad esporla con questa chiarezza

Abr ha detto...

Dondi? Se lo trova lui un altro sponsor (cariparma? ancora?) .... oppure non può far altro che starsene alla larga.

ivanot ha detto...

Vittorio Munari è persona semplice e intelligente e ha capito che se a Viadana/Aironi va tutto a gambe all'aria rischia di rimetterci anche Treviso, ormai è chiaro che ci vuole una svolta manageriale seria in tutto il movimento, dall'alto al basso chi ama il rugby deve mettersi una mano sulla coscienza e urlare la propria indignazione. Di persone semplici e intelligenti che amano questo sport ce ne sono tante a tutte le latitudini dello stivale, oramai è arrivato il momento di capire che siamo diventati "grandi", iniziamo a guardare oltre il nostro naso. La gestione Chillon di questi giorni ne è l'esempio, dalle mie parti sono organizzati molto meglio i centri ricreativi dei pensionati!!!!

Nick ha detto...

Adesso vorrei sentire quelli che "Basta con Treviso faso tuto mi!".
Però - se mi permetti un consiglio - occhio Ivanot alla smania di urlare la propria indignazione. E'sacrosanta quando parli di svolta manageriale (ancora fermi lì siamo, quando la frontiera è già più in là) e l'esempio Chillon mi sembra appropriato, però io preferisco "far fati" che far l'indignado en servicio permanente efectivo, y todo el tiempo aullante. Anche perchè Abr non vuole che noi si urli :-)

Abr ha detto...

Siamo diventati "grandi"? Diciamo più umilmente che stiamo crescendo, cominciamo a capire senza il bisogno di "intermediari" che ci tengano per la manina.

Benetton docet: quell'aver impostato lo sbarco in celtic con quasi un anno di anticipo, non sullo scambio delle delle figurine ma operando scelte ORGANIZZATIVE, manageriali, budgettarie. Il dato sportivo poi viene di conseguenza. Aache se Munari stesso ammette che stanno continuando a imparare, vedi proprio gestione del parco durante il 6N.

Il concetto vale anche per la crescita della nazionale: non è che le mamme italiane non sappiano sfornare potenziali campioni di questo sport, è che se non appronti la infrastruttura per accoglierli, crescerli, maturarli, saremo sempre un giro indietro rispetto agli altri che fermi ad aspettar noi non rimangono.

Certo che se qualcuno di alternativo non si fa avanti, ci ciucciamo per altri 4 anni la medesima linea politico sportiva.
Contariamente alla gleba, noi non abbiamo nulla di personale contro Dondi: anzi, gli serberemo eterna riconoscenza per l'entrata nel 6nazioni e nella keltia.
Il guaio non è lui, è se candida un delfino, uno votato a questa continuità perdente.
I tempi però son cambiati, richiedono altre capacità, altra storia alle spalle. Bisogna crescere una generazioen intera di allenatori, di preparatori, di arbitri e contemporaneamente di atleti. Chi si fa avanti?

Abr ha detto...

Nick, Munari ecumenico del Tinello docet: se ce l'hai con qualcuno, non nominarlo, e se nomini qualcuno, sia solo per lodarlo. Munari papa subito! :)

Autorizzato ad urlare qui è solo il sergente Hartman, quello di full metal jacket :)

ivanot ha detto...

Bella domanda, sarebbe già un grandissimo passo in avanti se ci fosse uno sfidante almeno bisognerà discutere su documenti programmatici diversi e sulle idee per il futuro.

ivanot ha detto...

Il famoso meno parole più fatti, sono d'accordo ma non è semplice, speriamo bene....spero che il sergente non sia quello in lingua originale ma quello doppiato in italiano, assolutamente fantastico.

Abr ha detto...

Concordo: quello in italiano, cento volte meglio (ovviamente è la differenza culturale).

Nanetto: era un sergente dei marines vero in pensione, mai recitato, reclutato da Kubrick come consulente per il gergo da caserma. Il regista raccontò poi che ne rimase talmente intimidito che decise di licenziare l'attore designato e affidargli la parte.

Carletto ha detto...

Mi pareva che recentemente fossi andato in terre straniere.
Comunque a una sana bevuta e magnata con voi verrei subitissimo

Abr ha detto...

Ah, sfusato dal fuso :)

DaveTN ha detto...

A proposito del presunto ritirato Krause, cazzeggiando su Planet Rugby ho scoperto che ha giocato con i neo-nati Southern Kings in un test contro i Lions( a meno che non abbia un fratello con lo stesso nome)
Un vero peccato per gli aironi averlo perso...

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