sabato 24 marzo 2012

Per un punto nel SuperXV - Updated

I due anticipi della quinta giornata di SuperRugby australe sono molto tight in termini di risultati finali. Vale non solo per gli anticipi: alla fine del turno tutte le perdenti guadagnano il bonus difensivo, tranne in un caso (vedi update).  Procediamo come sempre in ordine temporale e secondo i fusi orari.

Ad Auckland, Blues 25 - 26 Hurricanes
Terza vittoria per la rinnovata franchigia basata a Wellington, quarta sconfitta su cinque gare per quella di Auckland, forse ancora un po' choccati per la perdita contemporanea di Jerome Kaino (verso il Giappone) e di Isaia Toeava (infortunio, non si sa se giocherà ancora). La partita è molto contesa, ricca di sorpassi e controsorpassi, ma alla fine i 'Canes marcano tre mete contro una sola dei padroni di casa, sorretti fino all'ultimo minuto dal piede dell'estremo, "l'esperto" Lachie Munro (24 anni ma da molto nel giro Super e Npc), autore di 20 punti.
Partono forte i padroni di casa dalla cabina di regìa rodata coi due All Blacks Alby Mathewson e Piri Weepu all'apertura, e a proposito di All Blacks, dal pack esperto che conta su Tony Woodcock  in prima linea (Mealamu è l'infortunato dell'ultimo istante), Ali Williams in seconda, capitan Dan Braid in terza. Al quarto d'ora è  10-0 grazie ai piazzati di Munro e alla meta di Ma'a Nonu alla sua ex squadra, lasciata in aperta polemica con l'allenatore. I meno esperti visitatori, almeno nel pacchetto e nella mediana - affidata a PJ Perenara, 18 anni e Beauden Barrett, 19 - non si perdono d'animo e chiudono il primo tempo davanti 16-19, mandando in meta in sequenza l'estremo Andre Taylor dal Taranaki, l'ala All Blacks Corey Jane e il centro suo compagno di nazionale nonché capitano Conrad Smith.  Nel terzo quarto Munro riporta avanti i suoi fino al 25-19, il punteggio resiste per tutto l'ultimo quarto fino alla sirena, quando Mister Productivity Conrad Smith marca la seconda meta personale e del bonus, trasformata dal giovane Barrett, autore del break che aveva lanciato il centro, per la vittoria di un punto. Lezione dalla Nuova Zelanda: a rugby si gioca per ottanta minuti.

A Melbourne: Rebels 30 - 29 Western Force
Altra partita dell'ex ma senza ex : James O'Connor dà forfait per infortunio all'ultimo minuto (anche Kurtley Beale è ancora fuori); anche questa gara è vinta solo per un punto, stavolta a favore dei padroni di casa che cancellano lo zero dalla colonna delle vittorie e chiudono finalmente una striscia inter stagionale di 12 sconfitte consecutive.
I Ribelli hanno all'apertura Danny Cipriani, fresco di firma coi Sale Sharks e partono alla grande: è 21-0 fin quasi alla mezz'ora di gioco, grazie a una sequenza di tre mete trasformate, del centro ex Wasps Lachlan Mitchell, del suo collega di reparto ex Viadana Lloyd Johansson e di Cipriani stesso, che poco dopo deve uscire per infortunio. L'uscita cambia immediatamente l'inerzia della gara, i Force iniziano la rimonta sull'esempio dato dal leader David Pocock che marca meta alla mezz'ora, emulato dopo pochi minuti dal centro neozelandese ex Blues Winston Stanley. All'inizio della ripresa è l'ala Alfi Mafi a pareggiare il conto delle mete; il punteggio è 24-19, per un penalty centrato da Julian Huxley. All'ora di gioco la meta dell'ala Nick Cummins porta la squadra di Perth sul 27 pari, la trasformazione di David Harvey, recentemente passato da Narbonne, li porta in vantaggio di due punti. E' l'iconico trequarti Mark Gerrard  a riportare la vittoria a casa Rebels, per un punto: lo fa con un piazzato a sette minuti dalla fine, causato da un fallo in ruck fischiato a Pocock.

In programma di sabato: Crusaders-Cheetahs in Nuova Zelanda, Waratahs - Sharks e Brumbies- Highlanders in Australia, Bulls-Reds e Lions-Stormers in Sudafrica.

UPDATE 24/03:
A Christchurch: Crusaders 28 - 21 Cheetahs
Cantabrians sono alla prima partita veramente a casa dal terremoto del maggio 2010, anche se non all'AMI Stadium (sellout da 17.500 spettatori nel loro nuovo Christchurch Stadium) ma devono sudarsi la seconda vittoria in quattro gare: la franchigia del Free State, contrariamente agli anni passati sinora performa bene fuori casa. La prima parte della gara è controllata dai padroni di casa che giocano champagne rugby: al 45' sono in vantaggio 18-3, dopo le mete dell'ala Sean Maitland, del centro Rob Fruean e i piazzati del 22enne Tom Taylor, preferito a far reparto con Andy Ellis al  più giovanel Bleyendaal. A inizio del secondo tempo la regìa decide che è tempo di apoteosi: entra Dan Carter, per i primi minuti di rugby di questa stagione, dopo l'infortunio nella prima parte del Mondiale. I 'Saders spingono per chiudere la gara, ma un recupero palla dei Cheetahs dentro ai loro 22 lancia il gioiellino Johannes Goosen, sostenuto da Strauss e LeRoux e viene concluso in meta dal giovane apertura sudafricano. Al 64' arriva la seconda meta, del centro Rob Ebersohn; al 67' il 21 pari con un piazzato di Goosen. Brividi al nuovo stadio: risolve la rischiosa situazione una meta al 75' dell'estremo All Blacks Israel Dagg, lanciato da Ellis dopo che il pack di casa ha concentrato la difesa.

A Sidney: Waratahs 34- 30 Sharks
Un'altra partita inter-Conference molto disputata (in questo inizio di stagione paiono più combattute che non i derby), conclusa con sette mete segnate. Gli ospiti marcano meta immediata con l'alona Lwazi Mvovo; dopo un piazzato di Patrick Lambie (15 punti nella partita)schierato a far reparto con Charl McLeod (preferito ancora a Fredrick Michalak), i padroni di casa recuperano sul 10 pari grazie a Brendan McKibbin, mediano debuttante dal passaporto scozzese (ok, non esiste ancora ma non manca molto), autore di meta e piazzati, per i quali viene preferito all'apertura Berrick Barnes ( 17 punti totali). Gli Sharks riallungano andando in meta con lo skipper Keegan Daniels da maul e con Bismark DuPlessis, che sfonda la linea difensiva al 50'. Prima dell'ora di gioco i sudafricani vengono recuperati e superati grazie ai piazzati di McKibbin e alle mete dell'estremo 21enne Bernard Foley, che finalizza un break di Wyclif Palu, poi l'altra del centro Tom Carter. Al 64' Lambie piazza il 27 pari, pochi minuti dopo il 27-30, ma al 75'  l'ala 19enne Tom Kingston finalizza un potente break dei due Timani, Sitaleki e Lopeti, ambedue flanker di rincalzo, raggiungendo vittoria e bonus. La meta è trasformata da Barnes, eletto piazzatore una volta che a McKibbin subentra il "mediano titolare" Sarel Pretorius; la trasformazione evita la seconda vittoria casalinga per meno di un mini-break in fila, dopo quella per un punto solo coi Force. E' la terza sconfitta in cinque gare per i molto rinnovati sudafricani. Prima partita del pilone Benn Robinson da capitano dei 'Tahs, i quali han dato prova di grande coesione davanti a un team forse più brillante del loro, ma anche più prono agli errori e meno vincente sul breakdown.

A Camberra: Brumbies 33- 25 Highlanders
Non finiscono di stupire i Brumbies solidi, concreti e sempre più "sudafricani" (pack esperto e potente a lavorar di quantità, trequarti giovani, rapidi  e pronti a sfruttare tutto lo sfruttabile) di Jake White, che rifilano la prima sconfitta stagionale ai neozelandesi dell'estremo sud. Si mette subito in luce il 21enne alona australiano Joseph Tomane, fino alla scorsa stagione nei Titans della NRL, che marca due mete nel giro dei primi 15 minuti, portando il punteggio alla fine del primo quarto di gioco sul 17-3 assieme ai piazzati di Chris Lealiifano. La meta del mediano neozelandese Aaron Smith e i piazzati di Colin Slade consentono agli ospiti di mantenersi a distanza di break alla fine del primo tempo. Nel secondo, dopo un piazzato di Slade c'è la meta del centro Shaun Treeby, 21enne di Wellington, a portare gli ospiti sul 23 pari. Lealiifano piazza ancora per il nuovo vantaggio dei padroni di casa, pareggia Chris Noakes che sostituisce Slade al suo infortunio (caviglia rotta?); all'ora di gioco è la meta del flanker 19enne di casa ma di origini sudafricane Michael Hooper a fissare il punteggio, nonostante i cambi e i tentativi neozelandesi nel finale.

A Pretoria: Bulls 61-8 Reds
In una giornata in cui tutte le perdenti han preso il bonus difensivo, fanno clamorosa eccezione i campioni in carica da Brisbane, che a Pretoria incassano otto mete contro una. La partita rimane più o meno aperta per mezz'ora, dal 9-3 per i piazzati di Morné Steyn con parziale risposta del giovane centro Jonathan Lance, si passa al 16-3 dopo la meta dell'estremo di casa Zane Kirchner. Nel secondo tempo i Bulls dilagano, con un crescendo nel finale: al 41' marca Wynand Olivier, al 54' il lock Phil Van der Merwe, al 58' il flanker "belli capelli" Ulrich Potgieter, al 63' l'ala subentrata Jano Vermaak, al 72' il giovane Louis Fouché subentrato a Steyn, due minuti dopo Johannes Englebrecht subentrato al centro, altri due minuti e segna l'immancabile Bjorn Basson. Risponde all'ora di gioco solo l'ala 19enne Dominic Shipperley. 19 punti di Morné Steyn, crisi nera per i Reds rimasti senza aperture: al nr. 10 viene schierato un certo Dallan Murphy debuttante nel SuperRugby, rimpiazzato poi dal 19enne Nick Frisby.

A Johannesburg: Lions 19 - 24 Stormers
Ospiti primi in meta con l'hooker Tian Liebenberg, nella prima parte dominano sia possesso che territorio; al 13' raddoppiano con Bryan Habana, che si lancia al piede e schiaccia in meta con una mano: è il primo sudafricano a segnare 50 mete nel SuperRugby. L'estremo piazzatore designato Joe Pietersen (in mediana ci sono Dewalt Duvenage e Peter Grant) estende ulteriormente il vantaggio degli ospiti con un paio di piazzati e al 25' i Capetonians comandano la gara 0-18. A quel punto i padroni di casa reagiscono: risalgono il campo coi pick and go, fino a quando alla mezz'ora arriva la meta dell'altro Tian, Meyer l'ala dei Pumas schierata mediano dei Lions; con la trasformazione di Butch James alla mezz'ora è 7-18. Il primo tempo si chiude col pack dei Lions a premere, guidato  dagli esperti Derrick Minnie e Franco Van der Merwe.
Nella seconda frazione il pallino è ancora dei Lions: guadagnano presto due penalty in sequenza, per offside e holding; James riduce lo svantaggio a 5 punti. La pressione dei Lions monta, accumulano fasi su fasi ed emerge la leggendaria capacità difensiva degli Stormers (imperniata sulla terza linea col giovane Siya Kolisi e i più esperti Duane Vermeulen e Nick Koster e sui centri Springboks Juan DeJongh e Jean de Villiers): in meno di un'ora di gioco accumulano 87 placcaggi riusciti contro i 28 dei padroni di casa. Al 57' però vengono puniti con la terza punizione in mezzo ai pali e James può agevolmente ridurre lo scarto a due punti. Si entra così nell'ultimo quarto di gara, quando al 67'  la rincorsa dei Lions viene fermata da una punizione centrata da Pietersen. La compostezza dei Lions ne risente vistosamente e un po' come Treviso, la mancanza di freddezza porta ad errori che giocano a favore degli avversari. A due minuti dalla fine Pietersen centra un'altra punizione (14 punti totali per lui), portando il vantaggio degli ospiti a otto punti e sottraendo potenzialmente alla squadra di casa anche il bonus difensivo. Deve provvedere il centro 22enne Andries Coetzee, per riguadagnarlo con un drop nell'ultima azione della gara. Gli Stormers sono l'unica franchigia di tutto il SuperXV ancora imbattuta, anche se han giocato solo quattro partite.

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