Biarritz lascia a secco Brive sotto l'acqua
Amlin Challenge Cup - Biarritz
Biarritz 19 - 0 Brive
Come da copione, sarà Biarritz a sfidare Tolone nella finale francesissima di Challenge Cup a Londra. I baschi hanno battuto 19-0 il Brive nella seconda semifinale del torneo: i padroni di casa gestiscono costantemente il match a spese di un Brive con la testa - oltre che con molti titolari - altrove, marcano l'unica meta nel primo tempo; nella ripresa allungano con il piede di Dimitri Yachvili su un campo battuto dalla pioggia atlantica (vedi foto). Non è tempo per lo spettacolo, quanto per il pragmatismo e facendo gran poco più che contare sul fattore campo, potranno giocarsi la coppa per riscattare una stagione deludente, mentre il Brive pensa solo a provare a non retrocedere dal Top14 (penultima posizione condivisa con il Bayonne).
Brive ha la testa al campionato, si diceva: schiera in prima linea il carneade 19enne Jefferson Poirot, 3 presenze in Top14 sinora, che risulterà il migliore dei suoi, al posto di Pat Barnard tenuto in panchina (ma appena entrato nel secondo tempo, si infortunerà), il georgiano Natriashvili al posto del veterano Lacombe a tallonare, ma rimangono fuori dal pack anche Mela, LeLevedec, Dubarry, dalla mediana Shane Geraghty e Pejoine, dai trequarti Scott Spedding, Mignardi. La Euro Challenge è un lusso che di questi tempi, Brive ha deciso che non può permettersi. Dopotutto arrivando in semifinale, han già eguagliato l'ottimo risultato della stagione scorsa. I baschi invece sono quasi (ho detto quasi) salvi, un posto in Heineken Cup fa sempre gola e rispondono tenendo a riposo Imanol Harinordoquy ma schierando tutti gli altri importanti: Yachvili, Traille, Balshaw, Ngwenya, Lakafia, Marconnet, Thion.
Piove, piove, la gatta non si muove e nemmeno il gioco a Biarritz, con Imanol Harinordoquy che assiste all'incontro a bordo campo, sotto l'ombrello. I baschi tengono palla, gli ospiti sono costretti sulla difensiva. sono le fasi statiche dalle quali creare occasioni: la mischia è affare di Biarritz, più contesa appare la rimessa laterale dove Caisso e Retief Uys si fanno valere. Al 6' c'è una rimessa seguita da una buona maul avanzante del pacchetto di mischia basco, poi una serie di raccogli e vai per creare lo spazio a Yachvili che però sbaglia il drop: non è una buona idea, con terreno e palla zuppi d'acqua. Buono a sapersi, il georgiano di nascita non ci proverà più.
L'occasione per provare a sbloccare il punteggio si ripresenta al 9', l'arbitro irlandese George Clancy fischia hands in ruck da parte della terza linea bianconera Vincent Forgues, il piede del mediano non trova ancora i pali. Al quarto d'ora al terzo tentativo Yachvili va a segno ed è 3-0. Il Brive prova a pareggiare immediatamente i conti, ma il calcio del centro Riaan Swanepoel è largo e corto.
Ad innescare la prima miccia è l'estremo inglese Ian Balshaw con un bella fuga a metà campo, con le maglie avversarie che lasciano un buco di troppo: i baschi approdano nei 22, Clancy ravvede un fuorigioco e per Yachvili è facile segnare di fronte ai pali. Un 6-0 dopo venti minuti equivale ad un break per come sono destinate ad andare le cose in riva all'oceano in questo pomeriggio e serve al Biarritz per premere sull'acceleratore. Il ritmo è quello che è in condizioni del genere, Biarritz usa i calci alti coi quali portare pressione ai ricevitori, finché al 27' il capitan Damien Traille mette la sua firma: Marcelo Bosch va di candela da appena fuori i 22, la palla passa rasente ai pali e cala in area di meta, il trequarti sfida in volo l'ala Ronnie Cooke e schiaccia a terra: Clancy chiede ragguagli al TMO che convalida la marcatura e il punteggio segna sul tabellone 13-0 per i bianco-verdi-rossi. Molto più che un break, per l'appunto.
A questo punto Brive qualcosa dovrebbe inventarsi ma ha poche idee e pure confuse: giocano a sprazzi e a strappi, una serie di set-up a buon fine produce la prima vera azione portata nei 22 opposti, passano per una touch quando viene fischiato fuorigioco della difesa. Ci riprova ma Jefferson Poirot si butta oltre e rovina tutto. Non accade altro, si va negli spogliatoi per darsi quantomeno un'asciugata alla testa.
Con il ritorno in campo gli ospiti tentano di costruire qualcosa di più consistente, ma Swanepoel dà un colpo al morale sbagliando il secondo calcio di punizione al 47', conquistato dalla mischia. L'inerzia rimane ai bianconeri mentre Biarritz li lascia un po' fare: al 52' bussano alla porta e trovano aperto con il Numero 8 Antonie Classens, quindi Shane Geraghty - entrato all'apertura per Mathieu Belie - va di grabber spostando il gioco sulla fascia, dove interviene con una perfetta diagonale da libero calcistico l'ala Benoit Baby che tocca in rimessa nei pressi della bandierina. Touch, serie di pick & go sulla linea di meta, pallone ingiocabile e qualche giro in giostra. Dopo l'ennesima mischia, Geraghty ci riprova con un calcetto, sull'altro lato: Clancy fischia vantaggio per gli ospiti che allora chiedono ancora un ingaggio. E come spesso accade, la sorte fa in modo che stavolta il Brive venga penalizzato e il Biarritz allontana definitivamente la pressione avversaria, mettendo un piede in finale.
Al 63', entrati nell'ultimo quarto, Balshaw si ripropone con un guizzo dopo che il calcio di Geraghty rimane in campo, sprofondando in una pozzanghera a ridosso della linea laterale. Ne nasce una rimessa per i baschi che manda Yachvili alla piazzola per un altro penalty concesso e non sbaglia il punto del 16-0. Nella stessa zona di campo, il tallonatore bianconero Virgille Lacombe e il nordico dalla barba lunga Erik Lund si scambiano i biglietti da visita sotto gli occhi di Clancy che punisce il primo - colpevole di trattenere la seconda linea avversaria che così non può partecipare ad una ruck nei pressi: Yachvili ormai non sbaglia più.
La partita è finita da un pezzo, forse addirittura prima di cominciare ma questo è rugby, roba seria e vissuta, quindi la frustrazione fa una vittima: il pilone 24enne del Brive Alexandre Barozzi, guarda caso l'ex di turno, che a tempo oramai scaduto si becca un rosso per un pugno rifilato a Jerome Thion.
Diamo pure la colpa alla pioggia, così come a Tolone è stato protagonista il vento, ma dopo le semifinali ci viene da dire che se i valori in campo son quelli visti tra ieri e oggi, allora la finale dovrebbe essere in mano ai provenzali, se solo sapranno controllare i sensibili nervucci.
Biarritz 19 - 0 Brive
Come da copione, sarà Biarritz a sfidare Tolone nella finale francesissima di Challenge Cup a Londra. I baschi hanno battuto 19-0 il Brive nella seconda semifinale del torneo: i padroni di casa gestiscono costantemente il match a spese di un Brive con la testa - oltre che con molti titolari - altrove, marcano l'unica meta nel primo tempo; nella ripresa allungano con il piede di Dimitri Yachvili su un campo battuto dalla pioggia atlantica (vedi foto). Non è tempo per lo spettacolo, quanto per il pragmatismo e facendo gran poco più che contare sul fattore campo, potranno giocarsi la coppa per riscattare una stagione deludente, mentre il Brive pensa solo a provare a non retrocedere dal Top14 (penultima posizione condivisa con il Bayonne).
Brive ha la testa al campionato, si diceva: schiera in prima linea il carneade 19enne Jefferson Poirot, 3 presenze in Top14 sinora, che risulterà il migliore dei suoi, al posto di Pat Barnard tenuto in panchina (ma appena entrato nel secondo tempo, si infortunerà), il georgiano Natriashvili al posto del veterano Lacombe a tallonare, ma rimangono fuori dal pack anche Mela, LeLevedec, Dubarry, dalla mediana Shane Geraghty e Pejoine, dai trequarti Scott Spedding, Mignardi. La Euro Challenge è un lusso che di questi tempi, Brive ha deciso che non può permettersi. Dopotutto arrivando in semifinale, han già eguagliato l'ottimo risultato della stagione scorsa. I baschi invece sono quasi (ho detto quasi) salvi, un posto in Heineken Cup fa sempre gola e rispondono tenendo a riposo Imanol Harinordoquy ma schierando tutti gli altri importanti: Yachvili, Traille, Balshaw, Ngwenya, Lakafia, Marconnet, Thion.
Piove, piove, la gatta non si muove e nemmeno il gioco a Biarritz, con Imanol Harinordoquy che assiste all'incontro a bordo campo, sotto l'ombrello. I baschi tengono palla, gli ospiti sono costretti sulla difensiva. sono le fasi statiche dalle quali creare occasioni: la mischia è affare di Biarritz, più contesa appare la rimessa laterale dove Caisso e Retief Uys si fanno valere. Al 6' c'è una rimessa seguita da una buona maul avanzante del pacchetto di mischia basco, poi una serie di raccogli e vai per creare lo spazio a Yachvili che però sbaglia il drop: non è una buona idea, con terreno e palla zuppi d'acqua. Buono a sapersi, il georgiano di nascita non ci proverà più.
L'occasione per provare a sbloccare il punteggio si ripresenta al 9', l'arbitro irlandese George Clancy fischia hands in ruck da parte della terza linea bianconera Vincent Forgues, il piede del mediano non trova ancora i pali. Al quarto d'ora al terzo tentativo Yachvili va a segno ed è 3-0. Il Brive prova a pareggiare immediatamente i conti, ma il calcio del centro Riaan Swanepoel è largo e corto.
Ad innescare la prima miccia è l'estremo inglese Ian Balshaw con un bella fuga a metà campo, con le maglie avversarie che lasciano un buco di troppo: i baschi approdano nei 22, Clancy ravvede un fuorigioco e per Yachvili è facile segnare di fronte ai pali. Un 6-0 dopo venti minuti equivale ad un break per come sono destinate ad andare le cose in riva all'oceano in questo pomeriggio e serve al Biarritz per premere sull'acceleratore. Il ritmo è quello che è in condizioni del genere, Biarritz usa i calci alti coi quali portare pressione ai ricevitori, finché al 27' il capitan Damien Traille mette la sua firma: Marcelo Bosch va di candela da appena fuori i 22, la palla passa rasente ai pali e cala in area di meta, il trequarti sfida in volo l'ala Ronnie Cooke e schiaccia a terra: Clancy chiede ragguagli al TMO che convalida la marcatura e il punteggio segna sul tabellone 13-0 per i bianco-verdi-rossi. Molto più che un break, per l'appunto.
A questo punto Brive qualcosa dovrebbe inventarsi ma ha poche idee e pure confuse: giocano a sprazzi e a strappi, una serie di set-up a buon fine produce la prima vera azione portata nei 22 opposti, passano per una touch quando viene fischiato fuorigioco della difesa. Ci riprova ma Jefferson Poirot si butta oltre e rovina tutto. Non accade altro, si va negli spogliatoi per darsi quantomeno un'asciugata alla testa.
Con il ritorno in campo gli ospiti tentano di costruire qualcosa di più consistente, ma Swanepoel dà un colpo al morale sbagliando il secondo calcio di punizione al 47', conquistato dalla mischia. L'inerzia rimane ai bianconeri mentre Biarritz li lascia un po' fare: al 52' bussano alla porta e trovano aperto con il Numero 8 Antonie Classens, quindi Shane Geraghty - entrato all'apertura per Mathieu Belie - va di grabber spostando il gioco sulla fascia, dove interviene con una perfetta diagonale da libero calcistico l'ala Benoit Baby che tocca in rimessa nei pressi della bandierina. Touch, serie di pick & go sulla linea di meta, pallone ingiocabile e qualche giro in giostra. Dopo l'ennesima mischia, Geraghty ci riprova con un calcetto, sull'altro lato: Clancy fischia vantaggio per gli ospiti che allora chiedono ancora un ingaggio. E come spesso accade, la sorte fa in modo che stavolta il Brive venga penalizzato e il Biarritz allontana definitivamente la pressione avversaria, mettendo un piede in finale.
Al 63', entrati nell'ultimo quarto, Balshaw si ripropone con un guizzo dopo che il calcio di Geraghty rimane in campo, sprofondando in una pozzanghera a ridosso della linea laterale. Ne nasce una rimessa per i baschi che manda Yachvili alla piazzola per un altro penalty concesso e non sbaglia il punto del 16-0. Nella stessa zona di campo, il tallonatore bianconero Virgille Lacombe e il nordico dalla barba lunga Erik Lund si scambiano i biglietti da visita sotto gli occhi di Clancy che punisce il primo - colpevole di trattenere la seconda linea avversaria che così non può partecipare ad una ruck nei pressi: Yachvili ormai non sbaglia più.
La partita è finita da un pezzo, forse addirittura prima di cominciare ma questo è rugby, roba seria e vissuta, quindi la frustrazione fa una vittima: il pilone 24enne del Brive Alexandre Barozzi, guarda caso l'ex di turno, che a tempo oramai scaduto si becca un rosso per un pugno rifilato a Jerome Thion.
Diamo pure la colpa alla pioggia, così come a Tolone è stato protagonista il vento, ma dopo le semifinali ci viene da dire che se i valori in campo son quelli visti tra ieri e oggi, allora la finale dovrebbe essere in mano ai provenzali, se solo sapranno controllare i sensibili nervucci.








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