sabato 28 aprile 2012

Wilko ritrova i pali, Tolone la finale

Amlin Challenge Cup - Toulon
Toulon 32 - 29 Stade Français

E' il Tolone la prima finalista del fine settimana europeo dedicato alle coppe: i rossoneri superano 32-29 lo Stade Francais in semifinale di Challenge Cup e quindi prenotano un posto per la finale al Teh Stoop di Twickemham, Londra. Allo Stade Mayol ottanta minuti di partita intensa, uno dei due affari francesi che hanno monopolizzato l'ultima fase del torneo (domani pomeriggio tocca a Biarritz - Brive) che nella ripresa vengono scanditi dai colpi al piede di Jonny Wilkinson: serata non perfetta nelle percentuali, con tre calci che non trovano la via dei pali e che in un punteggio testa a testa fanno la differenza, ma l'apertura inglese trova il drop ad un minuto dallo scader del tempo e così i padroni di casa si liberano della pratica parigina. Pratica cominciata bene, poi ingarbugliata dal ritorno degli ospiti che approfittano della frenesia e delle imprecisioni degli avversari, mentre nella ripresa la disciplina non è dalla loro: marcano due mete contro una sola dei provenzali e non basta.

Parigini che si presentano con un più che visibile "sottogamba": nel prossimo weekend hanno il decisivo derby col Racing per raggiungere i playoff, non possono giocare su ambo i fronti; così capitan Parisse parte dalla panchina come il mediano regista Julien Dupuy, mentre Felipe Contepomi sta a casa con Gurruchaga e Roncero va in tribuna con Szarsewski. Inoltre all'alba dei 31 anni, il monumento George Smith, l'openside inventore del "grillotalpa" moderno, viene riciclato centro con il connazionale altrettanto agè Morgan Turinui! Coach Cheika si affida in mezzo alla coppia esperto -giovanissimo Fillol - Plisson e non verrà tradito, tranne un grave costoso errore al 70'. La squadra di casa, più tranquilla sul frnte campionato, schiera invece le sue star: Jonny Wilkinson con Sebastien Tillous-Borde in cerniera, pack col capitano Joe Van Niekerk e il leader Steffon Armitage, dietro Matt Giteau primo centro a togliere al neurone di Wilko eccessivi pensieri (il grande inglese ne ha uno sui piedi e uno che lo butta addosso all'avversario, nulla più), dietro il potente David Smith con Palisson e Lapeyre. Tutti tranne Wilko (e Giteau che porta il caschetto) orrendamente rapati alla mohicana per l'occasione. Unici accorgimenti di coach Laporte: la prima linea titolare - Hayman, Bruno, Lewis-Roberts - viene tenuta in panca per il finale, mentre resta a riposare il duo della storia della seconda linea Botha- Shaw.

Non fa a tempo a smorzarsi il ruggito del Pilou Pilou, rovinato agli ascoltatori di Sky Italia dalla noiosa verbosità fine a se stessa del Pierantozzi, quello che sta zitto solo durante i piazzati al Thomond Park (dovrebbe esser visto da uno bravo, e in fretta), e Tolone schierato a sfavore del forte vento pigia immediatamente sull'acceleratore e al 1' va in meta. E' l'armadio facente funzione di terza linea Armitage: lo Stade non copre sul lato chiuso su una rimessa a metà campo, il flanker caraibico cresciuto a Nizza vede il buco, tocca per il mediano Sebastien Tillous-Borde che corre via con l'ovale tenuto ad una mano, quindi sostiene all'interno il compagno di squadra che lo smarca al placcaggio di Morgan Turinui e va a marcare alla bandierina. Wilkinson non converte ma è comunque un fulminante 5-0 che scalda il pubblico. La formazione di Bernand Laporte tiene un ritmo altissimo nel primo quarto nel tentativo di risalire il campo palla in mano per via del vento, Armitage si rende protagonista di un altro break e quindi lo stesso Tillous-Borde perde palla in avanti sulla linea dei 5 metri (palla tenuta ad una mano, ovviamente). Ma un po' alla volta i tolonesi si spengono, il bordeggio controvento è dispendioso.  Così parigini prendono campo e coraggio: la prima vera occasione giunge al 12', il piazzato di Jules Plisson dalla lunga distanza non va a buon fine, ma il giovane numero 10 di giornata avrà modo di rifarsi. Capitalizzano difatti al meglio la seconda opportunità: altra rimessa laterale, campo aperto, la linea offensiva avanza, si passa per le mani di Turinui, quindi l'estremo 21enne Hugo Bonneval converge per esplorare il corridoi lasciato scoperto da un malinteso tra Wilkinson e Benjamin Lapeyre ed arriva la meta del pareggio: il coetaneo all'apertura converte ed è 7-5 per gli ospiti.


Tolone ora difende contro gli attacchi e contro il vento: Alain Rolland fischia fallo (placcaggio di spalla del pilone Davit Kubriashvili) e Plisson allunga al quarto d'ora. Quanto alla mischia ordinata, ha problemi sul lato sinistro dove sta Emmanuelli sottoposto alle attenzioni di Attoub, finché l'arbitro franco-irlandese chiama a rapporto le prime linee. Plisson ha modo di mettere in luce una bella personalità al 21', con un drop dalla lunga gittata: 5-13 per lo Stade che ha vento alle spalle e possesso. Paul Sackey e il Numero 8 David Lyons forniscono spunti interessanti, resistendo agli urti e guadagnando metri. Cinque minuti più tardi il tallonatore di casa Orioli commette fallo gratuito nei suoi 22 (dà uno schiaffo all'ovale mentre Fillol lo raccoglie da una ruck) e offre a Plisson la piazzola per il +11. 
Alla mezz'ora sembra arrivare il secondo capovolgimento di fronte, dopo che Lapeyre viene placcato da Bonneval appena in tempo e perde palla in avanti: mischia, Fillol calcia fuori dai 22, lo stesso Lapeyre raccoglie e fa ripartire l'azione tolonese, ma l'ennesimo pasticcio nella gestione dei passaggi interrompe tutto. In compenso il pack del Tolone alza la testa nell'ingaggio e Wilkinson porta i suoi a metà strada (8-16). Per poco, dato che al 37' il neo-centro George Smith non dimentica chi è, contende da solo in ruck contro l'intera prima linea avversaria e regala ai suoi i tre punti dell'ennesimo penalty. Primo tempo che si chiude nuovamente di piede, altra sponda però: Wilko manda le squadre negli spogliatoi sul 19-11 per lo Stade Fran
çais. 

La ripresa comincia dov'erano finiti i primi quaranta minuti, ma ora il vento spira a favore dei padroni di casa, oltretutto evidentemente catechizzati negli spogliatoi a far meno i fenomeni e tornare al solito schema della casa: pressione davanti, cercare il fallo, Wilko piazza. Difatti l'apertura inglese fa subito centro e al 46' accorcia le distanze sul meno due, di drop: partita riaperta in pochi minuti, potere del vento ma non solo. Al 50' Fillol entra di lato in raggruppamento e Rolland concede l'occasione di tornare in vantaggio ai padroni di casa che non si fanno pregare:è il sorpasso 20-19.
Intanto entra Sergio Parisse, al 53' al posto di Rabadan: Wilko ha appena sbagliato il calcio del +4, ma Lyons si sente generoso e va a placcare pericolosamente su Joe van Niekerk, al 54' è davvero 23-16. Lo Stade è sotto pressione degli avversari e del vento, che comunque non spira solo contro: Wilko al 58' sbaglia per la seconda volta. 


Sta per scoccare l'inizio dell'ultimo quarto e al primo pallone giocabile dopo essersi venduti metà campo, i parigini mettono la freccia: mischia in mezzo al campo, Tolone indietreggia, Parisse raccoglie e parte a destra, reverse pass per Fillol, innesca Turinui che incrocia a sinistra, dialoga due contro uno con Bonneval sul lato chiuso e va a prendersi la meta al 59' che significa 26-23. 
Il Mayol torna silenzioso. Gli avanti di casa riprendono a macinare lo schema della casa, al 62' mettono pressione a Julien Dupuy appena entrato in mediana e arriva il fischio di Rolland: 26-26, si dimostra che è solo questione di calma e di tempo. Plisson ha la possibilità di replicare al 64' ma controvento è dura e sbaglia. Altro calcio invece conquistato dalla prima linea di Tolone al 68' e Wilkinson riprende a marcare punti. Gli risponde a stretto giro di post il dirimpettaio Plisson, centrando il suo difficilissimo secondo drop di serata, con le guardie avversarie che gli si fanno sotto e da posizione defilata: 29-29 al 68'. Eroico Stade, eroico Plisson, se non fosse un minuto più tardi, un suo calcio un po' così sotto pressione a ridosso della propria linea di meta, ovale stoppato e l'ala Julien Arias trattiene la corsa del subentrato Iocelino Suta, a mo' di terzino su calcio d'angolo. Rolland mica arbitra calcio, estrae il giallo. Wilko però non ne approfitta, troppo angolato per il termico che raffica dal mare. 
L'ala Smith al 71' si rende pericoloso con un break in mezzo al terreno di gioco,  quindi Lapeyre tenta anche lui un drop dalla notevole distanza, lo proverà anche Wilko più tardi: c'è fretta di rompere la parità, è segno di scarsa lucidità dei tolonesi che comunque sanno di avere le chiavi della gara. Wilko ritenta, è già il 75': nulla da fare, è sempre pareggio.

La solfa putroppo per lo Stade non può cambiare: rossoneri in avanti, floreali aggrappati agli ultimi rimasugli di Altopiano. Wilkinson aggiunge un'altra tacca alle punizione fallite, finché - a proposito di scene già viste - ritrova soddisfazione ad un minuto dallo scadere del tempo regolamentare, con il drop da lontano, suo marchio di fabbrica ed è 32-29. Lo Stade non ha nemmeno il tempo di tentare l'ultimo disperato agguato e perde, pur avendo segnato due mete contro una dei tolonesi, destino simile alla finale dell'anno scorso.
A Parisse e soci non rimane che fare il tifo per i provenzali: se vincessero la Challenge, la settima classificata nel Top14 avanzerebbe automaticamente in Coppa Europa, rendendo ininfluente il risultato del temuto derby parigino del prossimo weekend.Tolone invece s'è sudata il diritto di sperare: mettere mano su quella coppa sfuggitagli nella stagione 2009/2010, quella finale al Velodrome di Marsiglia (in casa, insomma) persa contro i Cardiff Blues

6 commenti:

Anonimo ha detto...

vista l'ultima mezz ora mi sono sembrate 2 squadre composte da 15 giocatori ognuno a se stante insomma una collezione di figurine .
penso che eccettuate tolosa e clermont questo è lo standard francese .
vincente xchè il tasso di fuoriclasse è veramente alto notevole il 10 dello stade sfrontato ,geniale ed anche un pò cojone in occasione del giallo ma beato lui ed i suoi 20 anni

Abr ha detto...

Non concordo anonimo. Forse ti ha ingannato la telecronaca, a mio avviso veramente infima.
Tolone nel tratto che hai visto ha giocato come sa, cioè con gli avanti a premere tosto e guadagnar punizioni per Wilko e i trequrti a guizzare appena possono. Individualità dici: beh è mancato del tutto Giteau, "marcato a uomo" da un flanker schierato primo centro, George Smith (robe che manco Nereo Rocco!!!!).
Quanto allo Stade, ampiamente e volutamente sottodimensionato, ha giocato "di rimessa" anche per via del vento (guarda caso s'è portato avanti nel primo tempo), trovando un ottimo Plisson e riuscendo a vender carissima la pelle.

Lo standard francese, ad avviso di chi segua regolarmente il top14, è quello del campionato più teso, preparato, tecnico e machiavellico del mondo, mica solo corse e chiome al vento come spesso succede al Sud: pack molto cattivi, partite chiusissime ma giocate a mille all'ora, nessun risultato scontato.

No, non lo trovo un torneo fondato sulle individualità. Il che tra l'altro per me suona incomprensibile: il rugby non è il calcio, il fuoriclasse non risolve assolutamente mai nulla da solo, isolato.

Concordo piuttosto su Plisson, spendido e ricco di personalità. Purtroppo una partita dura 80 minuti e non tutte le ciambelle riescono col buco. Se solo Cheika avesse avuto un Contepomi in panca da far entrare al 60', forse chissà ...
(di nuovo: nel rugby il campione è la ciliegina sulla torta TECNICO-TATTICA, non il demiurgo risolvi - problemi; beati i francesi che se li possono permettere).

Abr ha detto...

PS sulla "telecronaca veramente infima": mi riferisco al noioso Pierantozzi. Un pozzo di conoscenze da almanacco del rugby che però dovrebbe centellinare se vuole renderle libabili, non gettarle addosso a mo' di waterboarding.
E risparmiarci i suoi ridicoli pregiudizi d'antan su arbitri e silenzi nei piazzati che è il primo a tradire.

Fusetti di rugby invece ne capisce, tanto che intuisce le difficoltà di Tolone anche nel pieno del suo rush dei primi minuti.
Neanche lui però riesce a incasellare la gara compiutamente, almeno a mio avviso, trascurando i vincoli al contorno rappresentato dal tempo atmosferico: il rugby non è volley, è sport che si gioca all'aperto.

ringo ha detto...

Quando c'è il buon almanacco vivente a commentare, switch su lingua originale: ho scoperto di ricordarmi pure diverse parole francesi. Non tutti gli studi andarono sprecati.

Abr ha detto...

Buon suggerimento.

Anonimo ha detto...

io del vento non me ne ero accorto sarà stata la birra ahahahahaha buon primo maggio a tutti

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