giovedì 26 aprile 2012

Gli Aironi? Sono morti. Affinchè viva Viadana?

Aspettiamo il consiglio federale di domani per  confermarlo - ultimamente sono ricchi di colpi di scena - ma pare-dice-sembra che il famoso bando di gara Fir per la seconda franchigia italiana nel campionato celtico Pro12 dei prossimi due anni, licenza tolta agli Aironi del Po dal consiglio federale del 6 aprile, sia andato deserto.
Carramba che sorpresa: che nell'Italia del 2012, a un bando che impegnerebbe 15 milioni di euro circa in due anni, con attribuzione sottoposta "all'insindacabile giudizio della Fir" e da presentarsi in meno di venti giorni, non risponda nessuno! Va senz'altro ammirato lo sprezzo del ridicolo di chi ci contasse sul serio, di quelli che nel periodo si sono sciroppati giri a vuoto delle sette chiesette tra Prato, Calvisano, Monza e periferia romana.
Avevamo anticipato del resto che in caso contrario, eventuali risposte "serie" sarebbero state sintomo che qualcuno era stato allertato in anticipo: in tale prospettiva, meglio sia andata così.

Nella realtà una risposta al bando sarebbe arrivata: dal Viadana. Non "da Viadana", cioè non dagli Aironi, precedentemente privati della licenza celtica. Viadana, una delle società componenti la franchigia, ha  "manifestato l'interesse", secondo la lingua usata nel bando.
Per chiarire cosa significhi, va fatto un piccolo passo indietro. In settimana la Regione Lombardia, che ha un "vested interest" nella vicenda avendo investito quasi 5 milioni di euro pubblici nell'adeguamento dello stadio di Viadana, aveva convocato un faccia a faccia dei presidenti Fir e Aironi
. L'esito, al netto delle balle mediatiche, era stato all'incirca un Dondi che dice a Melegari: "Ah, ci dite che ora siete finanziariamente solidi? Bene, allora presentate domanda, la valuteremo e vi faremo sapere". A mossa "contadina" (ributtar la palla nel campo avversario) è arrivata risposta altrettanto "scarpe grosse": Melegari non fa rispondere gli Aironi ma una entità collegata. Così rimane ancora aperta la strada del ricorso, mentre una partecipazione degli Aironi al bando, legittimandolo di fatto, avrebbe depotenziato l'arma legale.

Questo per la tattica; c'è però anche dell'altro, più sottile e "strategico", la potenziale soluzione del busillis in chiave bizantina. Qualcosa che emerge nella dichiarazione odierna abbastanza choc di Melegari: "Gli Aironi? Sono morti nel momento in cui la Fir ha ritirato la licenza". Aironi morti? Ma non era lotta dura fino in fondo? Viadana invece rinata e vegeta ("interessata" al bando "assieme a futuri soci, di sicuro a Colorno", si affretta ad aggiungere il presidente): che significa? Seguite la trama.
Se gli Aironi venissero riconfermati, vuoi da un Tar vuoi dalla Fir stessa, i contratti in essere rimarrebbero giocoforza validi; non così se la licenza celtica passasse a una nuova franchigia, ancorché locata nelle stesse facilities.
La Fir s'è proposta di ri-negoziare i contratti (ovviamente al ribasso) coi giocatori e staff, mettendoci tutto il peso di chi ha le chiavi della nazionale e della Celtica. Un aiuto "disinteressato", la nuova franchigia risparmia, ma così la Fir decide chi resta e chi invece può andare: immaginate a chi faran riferimento i fortunati, dopo? Vale in primis per lo staff tecnico riconfermato poche settimane fa: ad Aironi "morti", sarà rimpiazzato senza problemi da uno più gradito a Brunel.
Ecco materializzata una convergenza di interessi tra Fir e Viadana, paradossalmente a spese degli Aironi: licenza più oggettivo  aiuto economico - mentre Melegari cerca lo sponsor, la Fir gli taglia i costi - in cambio del controllo ai federali. E come diceva un tempo la Pirelli, la potenza è nulla senza controllo ... Va dato atto a Dondi: queste erano le sue condizioni fin dall'inizio. Una vittoria su tutto il fronte.

Se andrà così, piazzatela pure nello stadio che volete, ma ci vorrà comunque del coraggio per non chiamarla "franchigia federale". Si poteva gestire questo passaggio senza sceneggiate e bandi farlocchi? 
Non tanto per non esporci a "figuracce internazionali", come lamentano i provinciali (ognuno badasse alle proprie), quanto per serietà e chiarezza. "Probabilmente si" ammette Melegari, "ma prima forse non c'erano le condizioni".  Forse era necessario spacciare un po' di clima da di tregenda per giustificare il sangue che dovrà scorrere. Sovviene Dalla che a proposito di "soluzioni" cantava: "E senza tanti disturbi/qualcuno sparirà ...".  

Se fosse così - ripetiamo, aspettiamo domani sera a dirlo - prepariamoci ai profluvi di fuffa mediatica vòlti a dare la parvenza di grave serietà a un pasticciaccio obliquo. Diran dalla Fir: "Abbiamo provato a coinvolgere i privati, ma abbiamo dovuto prendere atto della crisi e dell'assenza di coraggio di un ambiente poco professionalizzato e quindi abbiam dovuto intervenire, per garantire la collaborazione con lo staff nazionale".
Melegari dal canto suo potrà dire di averci provato fino all'ultimo, avendo all'attivo la cacciata della prima mandata di "consiglieri tecnici federali", nella scorsa stagione. Nessuno ci toglie dalla testa che molta della "normalizzazione" compiuta oggi, nasca da lì. E adesso verso il nuovo obiettivo, che non è vincere la Celtic ma "normalizzare" anche Treviso? La quale insiste a chiedere riunioni a tre: ora probabilmente verrà accontentata, così al tavolo in caso di contrasti, saranno due contro uno fisso ...
Alcuni giocatori, staff e dirigenti Aironi/Viadana si troveranno i contratti tagliati, o a casa? Di questi tempi, mal comune; piuttosto, nessuno sottolinea che per la Nuova Viadana o come diamine si chiamerà, sarà una ripartenza: molto di quanto compreso e assimilato in questi due anni andrà fatalmente perduto. Dicesi "capitale umano": si porta con se le competenze acquisite.

UPDATE del venerdì 27:
Giorno di paga, conferme da Houston pardon da (Bois de) Boulogne: "Il Consiglio (Federale) ha preso atto della manifestazione d’interesse presentata dalla Società Rugby Viadana per la partecipazione al Rabodirect PRO12 2012/13 e 2013/14 ed ha disposto di effettuare tutte le verifiche del caso al fine di valutare l’esistenza dei requisiti necessari alla concessione della licenza di partecipazione", recita il comunicato federale. Confermando così che l'unica "manifestazione di interesse" al suo bando sia arrivata dalle rive del Po. Si prendono i loro tempi  per far "tutte le verifiche del caso", come se fosse 'na roba seria. Poi faranno sapere: chiamano loro.

33 commenti:

ivanot ha detto...

Qualsiasi cosa accada domani a Bologna avrà ripercussioni su Treviso, l'altro giorno sotto la pioggia ho sentito un Munari combattivo e con le idee ben chiare sul mercato dei Leoni ma in attesa...

Abr ha detto...

Si, è un altro elemento per dire, speriamo che in un modo o nell'altro chiudano presto 'sta storia e decidano chi va, chi viene e .... chi deve arrivare a Viadana da Tv. In cambio di demarchi (?) e del via libera ai giovani accademici come Morisi.

Stefano Franceschi "Il Nero" ha detto...

Quello che è accaduto è un brutto precedente per tutto il movimento, destabilizza ogni comportamento razionale di una Società sportiva. C'è da chiedersi perchè Treviso debba sopportare tutto questo ma soprattutto cosa le impedisca di fomentare (e realizzare) una Lega del Nord-est (una cosa tipo WRU) che tuteli il rugby nel vero senso della parola in quelle zone più o meno auliche anche se molto divise. Quando una Federazione gioca solo sulla politica allora ci sono spazi immensi di disgregazione. Il Caso Aironi-Fir-Viadana ha dei risvolti purtroppo squallidi.

Abr ha detto...

Questa è logica, Stefano. Ma tra la logica e la realtà ci sta il coraggio dell'agire. "Dissuaso" dai condizionamenti ambientali: nei paesi a common law puoi agire e poi giustificarti davanti alla corte locale; qui nelle colonie della Magna Grecia invece vige la mentalità mafiosa e la prima cosa che farebbero è l'intimidazione, mandando la Finanza in casa madre (Benetton).

La "union" separatista era una opzione mai manco dichiarata esplicitamente persino ai tempi dell'esclusione di Treviso dalla Celtic League. Figurarsi se la faranno mai adesso. Nemmeno in caso di implosione totale.
Ciò nonostante Munari abbia appena ricordato che da tempo immemore, la nazionale italiana è regolarmente formata da: 1/3 di veneti, 1/3 di stranieri, 1/3 dal resto d'Italia.

Anonimo ha detto...

ALDILA' DI CAME ANDRA' A FINIRE, SE RIMANGONO GLI AIRONI, O SE RINASCE IL VIADANA RUGBY, QUESTA COSA, MI FA' NOTARE, COMUNQUE, UN MODO DI AGIRE, UGUALE HAI GOVERNANTI IN ITALIA. LA SOLUZIONE LA TROVIAMO, RECUPERIAMO SOLDI TAGLIANDO STIPENDI HAI GIOCATORI, CHE VANNO IN CAMPO A TEMPO PIENO PER, ALLENAMENTI, PARTITE, MANIFESTAZIONI, TRASFERTE, ECC.... ECC....., PRENDONO PACCHE DA ORBI IN CAMPO, MA NON RIDUCIAMO NIENTE, MAGARI LI ALZIAMO, A TUTTI QUELLI CHE NON FANNO UN CAZZO IN FEDERAZIONE E CHE COME LAVORO, NON FANNO ALTRO,CHE SCALDARE SCRIVANIE, O A GIRARE PER DEI CAMPI PER FARE PASSARE IL TEMPO.

Abr ha detto...

Se solo abbassi il volume (caps unlock), lo sfogo è condivisibile.

elpigna ha detto...

in tutto questo midi olympique parla di gajan e troncon a viadana.
di solito ci azzeccano...
http://www.rugbyrama.fr/rugby/ligue-celtique/2011-2012/gajan-a-la-tete-des-aironi_sto3250276/story.shtml

Abr ha detto...

Si è da un po' che gira il nome dell'ex trevigiano Gajan, certamente più "presentabile" della mera coppia di ex assistant azzurri che veniva fatta prima, lo abbiamo già detto anche noi pur rifuggendo i gossip in una precedente puntata.

Mi vien solo da chiedermi, ma se tanto mi dà tanto, chi si vuol prendere Brunel come nuovi assistant? Graham Henry e Smith? Cioè, siamo sicuri che Gajan non va (anche) ad aiutarlo in nazionale?

Gsp ha detto...

Pero' l'incapacita' tenere fede ai patti e pagare il promesso e' degli Aironi, non delle federazione. Se poi proponi che la federazione aiuti tutti i club in difficolta', allora parliamone...

Gsp ha detto...

Ma secondo voi la discontinuita' sara' tale da giustificare la rimegoziazione dei contratti in essere? Secondo me no, e se qualcuno fa causa melegari s'e' infilato in un altro bel casino.

Gsp ha detto...

@stefanoa se fanno la federazione veneta poi che fanno? I soldi sono pochi, e non penso una eccellenza regionale giovi a nessuno.

Se treviso avesso potuto trovare l'indipendenza l'avrebbe fatto. Se non l'ha fatto vuol dire che non c'e' soluzione.

Potrebbero giocare in francia ma partendo dal basso, e rischiandp tanti soldi, retrocessioni, stadio piccolo (per quello alla premiership non ti fanno neanche avvicinare), e squadre che in d2 hanno budget piu' alti di scarlets e blues.

ivanot ha detto...

E' studiata ad arte sono due realtà completamente diverse...che poi i giocatori con stipendio decurtato si dannino l'anima mah.....

Abr ha detto...

Gli Aironi han pagato puntualmente gli stipendi e non mi risultano problemi con altri fornitori: a cosa ti riferisci per mancanze nel "pagare il promesso"?

E' dai tempi dei banchieri fiorentini che l'economia gira sulla base del credito, come voi londinesi sapete bene.
Ergo, se io vengo da te a chiederti un prestito, non sei autorizzato a pensare che sto per fallire. A meno che non sei uno che vive nelle economie arcaiche arcadiche (e ci stiamo ritornando, e fors eil rugby italico c'è sempre stato immerso).

Abr ha detto...

Stiamo a vedere. Abbiamo purtroppo precedenti: caso estremo, Calvisano che un paio d'anni fa lascia tutti a piedi e riparte da zero come nulla fosse.
Ora, come dice Ivanot, anzi Melegari stesso "gli Aironi sono morti", e chi ha un contratto in essere con gli Aironi ...

Di più, non saranno "casini di Melegari". Non so se emerge tra le righe, ma lui accetta "l'aiuto economico" della Fir, tutto e solo sul fronte dei tagli dei costi (cioè dei contratti in essere di giocatori e staff), perchè della rinegoziazione se ne farà carico "l'intermediario" Fir e non lui.
Quando Melegari dice che "prima non c'erano le condizioni", si riferisce forse al fatto che un minimo di resistenza andava fatta per "dissociarsi" e poter dire, beh ci abbiamo provato a difendervi tutti?

D'altro canto, certuni eran stati riportati in Italia a peso d'oro, e il tempo oimè passa per tutti. La Fir ha dato, la Fir ha tolto, sia benedetto il nome della Fir ...
(Sarcasmo verso chi creda che "il pubblico" possa mai assumere volti diversi da quello livido del burocrate, insensibile e indifferente alle sorti dell'individuo. Ripassare Kafka!)

ivanot ha detto...

Praticamente ci sono una quarantina di giocatori con in mano un contratto che è carta straccia, con una prospettiva di prendere molti meno soldi perché il pubblico non può sparare i contratti del privato, praticamente sono liberi di andare dove vogliono, molti accetteranno ma gli altri? So per certo che in Ghirada si sono presentati fisicamente in tanti, cosa succede se qualcuno di importante vuole venire a Treviso, lo sequestrano o revocano la licenza anche ai Leoni? Controllore che anche il controllato che situazione indecente....speriamo bene!!!

Abr ha detto...

"Sono liberi di andare dove vogliono". Errore: sonoliberi di andare dove LI vogliono: c'è una bella differenza (chiedere a Mauro Bergamasco ...).

A Treviso fortunatamente pianificano e chiedono luce verde sui LORO obiettivi, chiari da tempo ed estranei agli Aironi (non del tutto: demarchi), a prescindere da chi sta bussando adesso alla porta. Non sono abituati a campare strappando stivali ai cadaveri.

ivanot ha detto...

Come non darti ragione magari fossimo gli AB....

Gsp ha detto...

Non ho mai detto che gli stipendi non siano stati pagati. Dicevo che la rinegoziazione dei contratti non dipendeva dalla federazione, ma dal fatto che gli aironi hanno firmato contratti anche a giugno che a dicembre sapevano di non poter onorare.

Sull'economia arcadiche sono daccordo al 100%. Pero' prima di prendere un lavoratore qualsiasi t'assicuri d'avere abbastanza.

Gsp ha detto...

Forse un po' OT ed e' un paio di giorni che ci penso. Io phillips l'ho sempre difeso, pero'...

Se una squadra ha dei set pieces abbatanza solidi, un calciatore con ottime percentuali, e un paio di ottimi finalizzatori. Ma rimane ultima, forse l'allenatore non ha scelto il modo di giocare piu' consono alla squadra?

Dico anche pero' che con arbitraggi decenti gli aironi avrebbero almeno 6 punti in piu' in classifica.

Gsp ha detto...

@ivanot, pero' se ci pensi, stesso presidente, soci simili, giocano nello stesso campionato, nello stesso stadio, immagino con gli stessi sponsor. Non la vedo cosi' facile.

La FiR rinegozia i contratti magari con i nazionali. Ma gli altri fuori secondo me hanno tutto il diritto di chiedere che i patti siano rispettati.

A meno che non si liquidi la societa' aironi, ma quelle sarebbero rogne ancora piu' grosse.

Abr ha detto...

No, non lo trovo OT.
Qualche post fa, un bilancio Aironi tra tutta 'sta politica con la pi minuscola l'abbiamo azzardato.
In sistesi, dal ns. punto di vista Phillips ha portato le vittorie da una a quattro in campionato, con cinque punti di bonus di cui uno offensivo.
E' poco? Mah, Edinburgh semifinalista Heineken ha collezionato 5 vittorie, sette Newport, Connacht e Treviso (che l'anno scorso ne aveva totalizzate 11 mi pare, o eran nove?).

Il penultimo posto, obiettivo realistico per questa stagione, dista sei punti. Se si tiene conto del paio di sconfitte per un punto o due, non lo giudicherei un bilancio del tutto negativo per un primo anno e mezzo di gestione Phillips.

Il tutto con una squadra non migliorata in modo decisivo rispetto all'anno prima, anzi indebolita in certi settori (terza linea se non era per l'esplosione di Cattina, con gli infortuni di Williams e Viljoen), col calciatore dalle ottime percentuali rotto prima a di iniziare il Sei Nazioni e l'ottimo finalizzatore (Sinoti Sinoti: l'altro chi è?) emerso solo in primavera, prima i mugugni dei tifosi eran forti.

Ora il punto che evidenziamo è quello della continuità: da una a quattro vittorie, se proseguisse il trend la stagione prossima potrebbero realisticamente raggiungere il livello realistico dei 35 punti che vale il 9'-10' posto. Adesso col nuovo staff e nuovo tutto, oltre che con gli abbassamenti di stipendi, che succede?

Poi ci sarà sempre l'esaltato che vorrebbe i playoff subito e all'uopo vorrebbe Mourinho in panca, ma a quello lì non sappiamo che dire.
Anche perché la Celtic non è un campionato ma due affatto diversi: tra la settima e l'ottava classificata, ci sono la bellezza di 13 punti di divario.

Abr ha detto...

Sugli arbitraggi decenti, siamo on the same page. Solo che te li devi meritare, in due modi: mandando i TUOI arbitri italiani a far incavolare gli altri (come Penné a Ulster: bravissimo!) e diventando vincente, ed esigente. Oltre che "pesante" come società.

Abr ha detto...

Hai solo detto "incapacità di ... pagare il promesso", a casa mia questo si traduce con il non pagare stipendi e fornitori. Cosa sinora non successa. E insisti: "Firmar contratti che sapevano di non poter onorare": ripeto, sinora li hanno onorati tutti, le tue alla data sono assumption, proiezioni.
A parte che molti contratti se li vedevano recapitati sulla scrivania dalla federazione con preghiera di firma. E sono certo, con strizzata di occhiolino federale a fronte di proteste: don't worry, in caso di difficoltà ci siamo noi. S'è visto infatti.

All fine è stata la cara Fir a "suggerire" di tagliare i costi tagliando i contratti. Da solo Melegari non poteva manco pensarlo, pena un monte di cause.
La Fir lo "costringe" a cambiar ragione sociale; Melegari resiste per un po', poi s'adegua. Questa è la storia, molto italiana.

Domanda: non lo trovi criminogeno-furbetto da parte Fir?

Gsp ha detto...

Lo trovo cinico ed un po' bullesco. Ti consiglio i giocatori della nazionale perche' ti servono come il pane, ti pago il 60%, pero' se ci sono rogne te le sbrighi tu. Poi ti tolgo il 60%, ma ti do qualche centinaia di migliaia di euro in piu'. Il fatto e' che sapevamo tutti che il budget sarebbe esploso cmq se del fava, perugini, aguero fossero usciti dalle liste.

Pero', tutto nasce dall'ossessione melegari per la celtic, come quella di un fabbro del mio paese per le ferrari. Secondo te l'iNdotto di provincia per la celtic, dal punto di vista economico, e' sostenibile?

Gsp ha detto...

E' che io penso che con quei presupposti, se gli aironi avessero replicato il gioco tattico della partita contro treviso qualche partita in piu' forse l'avrebbero portata a casa.

Che poi ritorno all'approcio strategico. Orquera non e' il ideale per il gioco di phillips. Allora forse si adattava il gioco solido su set pieces e territorio, e sinoti 'sniping', manche venditti, pizzarro, ma piu' vicino alla meta.

Aggiungo della saga phillips/gajan non puo' interessarmi meno. E' che mi piace tornare a parlare di rugby giocato. Giudizio finale sintetico e banale alla stagione aironi? 5 e 1/2.

Gsp ha detto...

Concludo, non ho ragioni per dubitare che tutti i giocatori aironi siano stati pagati fino all'ultimo. Pero' penso che melegari l'abbia fatto di tasca sua, che per quanto normale nell'economia italiana, penso ci sia differenza tra il patrimonio della societa' e quello personale. Perche' il primo e' sostenibile il secondo un po' meno. E per quanto ne critichi moltissime scelte solrattutto di uomini e strategia, non si puo' discutere la dedizione e generosita' dell'uomo per il rugby, e la collettivita' di viadana.

Abr ha detto...

Concordo col cinico e bullesco; io lo definisco mafioso, nel senso originale del termine che è culturale e non giudiziario.

Quanto alla "ossessione di Melegari", parrebbe una ossessione del paese di Viadana, visto che s'è mosso pure il sindaco assieme alla Regione e al deputato PD provinciale. In altri tempi il parroco avrebbe suonato le campane.

Il punto è che le grandi città sono troppo "dispersive" per gli sport minori (tutti, mica solo il rugby): per rispondere alla tua domanda, credo che l'ossessione di Viadana come campione dei distretti PMI italiani sia in linea di principio sostenibile, compatibilmente coi profondi bassi attuali dell'economia italica.
Più sostenibile di tentativi a Roma o Milano: se non la sostiene una Viadana, non regge da nessuna altra parte in Italia. Viadana, bada, per pura somma di casualità - e iniziativa imprenditoriale: potrebbe essere stata Calvisano o Noceto ... Padova no per geopolitica, l'Aquila o Prato nemmeno, sono realtà aliene al livello internazionale dal punto di vista economico reale (è una constatazione non un giudizio).

Abr ha detto...

Sulla conclusione: l'uomo s'è preso un impegno e lo persegue fino in fondo, nel bene e nel male.

E' quello che stan facendo oggi tanti piccoli imprenditori italiani fuor di rugby, strozzati anche fisicamente dalla crisi. Ne conosco diversi che non portano a casa soldi da tempo, campando (male) sullo scarico delle spese, pur di pagare a singhiozzo gli stipendi dei dipendenti.

Abr ha detto...

Ho detto "piccoli imprenditori strozzati dalla crisi" ma sai già quel che penso forte: strozzati dallo STATO.
Il famelico Leviatano: uno stomaco inefficace e inefficiente che trasforma in m... molto, molto più di quanto poi "redistribuisca" in termini di energia vitale per l'organismo Paese.

Vale anche per la Fir, che deve esistere (come lo Stato) ma andrebbe potentemente ridimensionata, mediante un opportuno balance and cheeks di una Lega delle Società Pro.
Impossibile da farsi con questa soluzione di franchigia federale mascherata e con la retrocessione del campionato a semipro.

Par la Corea del Nord: affamali per comandarli. Credo difatti che il sogno erotico più potente di alcuni federali sia la fuoriuscita della famiglia Benetton dal rugby tra un paio di stagioni, come ha fatto col basket e volley. Cosa non improbabile.

Gsp ha detto...

Ti sento incazzato, ti leggo in corsivo, ma ti percepisco col caps locked. Ce l'hai con i proffs? :)

Non per sapere i fatti tuoi, e sempre OT, quabti giorni di vacanza hai fatto a lavoro l'anno scorso?

Abr ha detto...

OT (ma oramai io e te ci siamo abbonati): sull'ultimo punto hai perfettamente ragione, poca vacanza!

Quanto al primo punto, non sono incazzato: al contrario, è come se ora dopo tanti anni potessi togliermi finalmente la magra soddisfazione di poter dire: "visto?".

Credo infatti che i Proffs., gente personalmente abbastanza integerrima e tecnicamente preparata (i bancari e gli alti burocrati no), col disastro che stanno accelerando invece di rimediare, dimostrino due cose:
(a) non era questione di "facce nuove", di ricambio, di "parte migliore del paese" vs. evasori puttanieri;
(b) la classe politica è solo un EFFETTO non la CAUSA del disastro, che è "sottostante".
In sintesi, è un mix si peccati originari (com'è nata 'sta nazione) e, marxianamente, di nuove classi parassitarie difuse, basse medie e alte (statali, parastatali e affini), che opprimono, ora in modo insostenibile, chi aggiunge valore.

Trovo sia semplicemente arrivato il momento di dirlo chiaro, forte e sovente. Perché questo è un Paese dove la destra è "sociale", i sindacati dei "lavoratori" hanno oltre il 50% di iscritti pensionati, oltre il 20% dei lavoratori "che pagano tutte le tasse" sono stipendiati dallo Stato e l'antipolitica ciancia di "facce nuove" esattamente come la politica.

gsp ha detto...

ti diro', tolti gli aggettivi, sui sostantivi sono pienamente daccordo.

e' un casino assurdo e non invidio Monti. anche se non condivido tutto quello che fa. lui e' un politico idealmente di dx, ma alemno uno serio, capace e preparato. tra i sottosegretari purtroppo si vede la punta dell'iceberg di melma.

ti chiedevo delle ferie, proprio perche' mi sembra una di quelle assurdita' che capitano durante questa crisi. restringendo ancora di piu' alcuni settori economici, tipo il turismo che sono importanti.

in UK il minimo sindacale e' 20 gg di ferie (cioe' 5 settimane). non penso di conoscere nessuno che lavora nel privato italiano che abbia fatto 5 settimane di ferie negli ultimi due anni.

anche questa storia delle ferie forzate ad agosto e' ormai assurda e controproducente. forse si potrrebbe iniziare da piccole riforme, indolore come questa. facile a dire ma difficile a farsi, perche' come fa lo stato ad influenzare dei processi produttivi essenzialmente privati?

Abr ha detto...

Confermo la cosa delle ferie in Italia. Ora però le aziende sono costrette a forzare le masse a farle, le ferie (5 o 6 settimane l'anno), negando la possibilità di cumularle e evitando di pagare quelle non eseguite. Ciò facendo, non aumentano certamente la produttività (che, ti anticipo, non è certamente abbassata dalla quantità di ferie in primis, ma da tutta un'altra serie di deficienze infrastrutturali).

Quanto al dx e sin (perdonando la scivolata "è di dx ma è uno serio e capace"), le trovo categorie novecentesche: non descrivono più la realtà.

Vedevo un Youtube di un dibattito Ron Paul vs. Krugman e riflettevo: questo sarebbe il dibattito libertarian consevervative vs. liberal in paesi non immuni da porblemi ma a capitalismo avanzato, mentre in Europa Krugman e il suo "tanti Ponti sullo Stretto a debito per ripartire, altro che sacrifici" è pura destra berlusconiana de-tremontizzata, viene santificato un giorno si e l'altro pure da Ferrara. Ho detto tutto, credo.

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