venerdì 13 aprile 2012

Breaking news: Newport Gwent Dragons 32-33 Treviso !

Ma dài che Treviso è diventata cinica: rintuzza colpo su colpo, passa a condurre attorno all'ora di gioco,  strappa il bonus offensivo e  alla fine difende il risultato in inferiorità numerica; il tutto fuori casa?!

Primo tempo 18 pari, con due mete per parte e Treviso sempre a inseguire ma con efficacia, dominando il punto d'incontro e le fasi statiche ma cedendo in precisione e ball handling. Grande Brendan Williams che semina sovente il panico nella difesa avversaria, ma se le azioni individuali e la pulizia del pack nel portar palla funzionano assieme a una perfetta regìa di Gori maturatissimo e di Burton tatticamente impeccabile, c'è invece spesso imprecisione nel gioco corale alla mano, negli offload dei veneti, che mostano coraggio e iniziativa ma restano al livello del "se va, va".  Pericolose e molto fisiche le due ali  Chavhanga e Brew, soprattutto il secondo adattissimo al Top14 che andrà a fare, ma la difesa trevigiana è attenta e domina regolarmente il breakdown: la terza linea non si fa intimorire dai nomi di Lydiate e Faletau, anzi Zanni - Barbieri- Filippucci gli danno sovente la birra, con l'aiuto di una seconda linea Pavanello-Van Zyl dominante per le terre prima che in aria e di una prima - Rizzo, Sbaraglini, Cittadini - che tritura regolarmente quella opposta.
Così le due mete d'ala dei Dragons son più causate da errori trevigiani in fase di possesso, soprattutto tra trequarti, che non per pressione avversaria. Dopo la prima di Aled Brew pareggia Zanni;  incredibile la seconda meta al 38' dell'alona galleseSgarbi nel corso di una sua azione personale ubriacante a difese rotte nella metà campo gallese, si ubriaca e passa la palla al Brew che è grande, grosso e immobile a due metri da lui, lanciandolo senza difesa, dopo un attimo di incredulità. Caparbio il recupero in extra time per il pari dei veneti, che lanciano in meta Luke McLean.

Buona parte del secondo tempo è sulla falsariga del primo: Treviso subisce la terza meta da un inarrestabile (nell'occasione) Faletau al 50',  poi insegue macinando gioco e metri come nel primo tempo, salvo perder palla. Al 55' Burton "mura" un rilancio (non è il primo) del giovane nr.1o  Lewis Robling che fa i grubber al posto del mediano Joe Bedford e porta palla in meta all'angolo; non riesce a trasformare, si rimane sotto di due punti.
Gli attacchi dei Dragons rimangono poco efficaci, Benetton monta una bella pressione e costruisce l'occasione perfetta per il drop di Burton, passando a condurre per la prima volta attorno all'ora di gioco, di un punto. Come fanno le squadre ciniche.  Sarà il punto decisivo.
L'arbitro nel frattempo decide che ne ha abbastanza con la disciplina: al 66' affibbia un giallo all'openside Lewis Evans che platealmente rotola dalla parte sbagliata dopo il placcaggio, quattro minuti dopo incomprensibilmente caccia anche Rizzo, che aveva l'ovale a terra e al limite era colpevole di un innocuo holding. Fortunatamente il subentrato Jason Tovey fallisce la punizione, avanzata di 10 metri (anzi quasi di 20) dall'arbitro per le proteste dell'incredulo pilone biancoverde.
Tant'è, è parità numerica e al 73' Sgarbi si riscattava dal regalo nel primo tempo con un intercetto da quaranta metri, è la quarta meta di Treviso per il bonus offensivo. Burton trasforma, è 25-33, oltre il break. I Dragons caricano, fan casino, perdono rimesse laterali ma Semenzato subentrato a un ottimo Gori, al 75' perde la testa e si fa cacciare per ripetuti infringiments nel punto di contatto.
Treviso è in 13 quando i Dragons tornano in 15. Mancano meno di 5 minuti alla fine ma subire meta è inevitabile, nonostante l'imprecisione del team di Newport. Alla fine è il nr. 13 gallese Adam Hughes a marcare e trasformarsi velocemente la meta quando il cronometro segna due minuti alla fine. Burton li fa ripartire da lontano, riescono a risalire poco a poco fino alla linea dei 10 metri, ma esattamente allo scadere del tempo i gallesi perdono palla in ruck e Treviso può calciare fuori per la fine della partita e la prima vittoria del 2012. Vale 5 punti, in casa di un avversario anzi dell'avversario diretto ma non vale doppio, perché i padroni di casa alla fine incamerano due punti. E' anche vendetta per quella vittoria di un punto all'ultimo minuto strappata dai Dragons a Viadana. Allora con qualche aiutino, stavolta NONOSTANTE gli aiutini. Ma tutto è bene quel che finisce bene, il venerdì 13. Peccato solo per quei due punti, che consentono ai Dragons di non venir superati ma solo raggiunti da Treviso a quota 35.


Nel frattempo, Leinster accende un Bat-Segnale rivolto a tutti gli avversari, locali e internazionali, grande come una casa: nella vil-semifinale di Heineken Cup che vale per il Pro12, i dublinesi liquidano Edinburgh con un netto 54-13, otto mete a una senza doppiette o triplette, nonostante i soli tre titolari (Jamie Heaslip, Gordon D'Arcy, Isa Nacewa) presenti sia nella partita dei quarti di finale di coppa che in questa.

11 commenti:

massimo coppa zenari ha detto...

onestamente una partita bruttina, piena di errori. però che emozione quegli ultimi minuti!

Abr ha detto...

si con molti errori ma non bruttina: non c'era Leinster in campo ma è stata giocata; anche molto sbagliata, questo si. Ma con quattro mete per parte e un drop decisivo, bruttina non la descrive appropriatamente. Vissuta, dài.
Dirò di più, il risultato è pure bugiardo: i Dragons meritavano un solo punto non due.

ringo ha detto...

Tra gli errori visti in campo, i gallesi sono stati forse i più... proficui. Peccato per l'ultima meta dei Dragons: dalle immagini è sembrato che la linea della Benetton non si fosse schierata nel migliore dei modi. Amen. Una lezione appresa dai trevigiani.

Abr ha detto...

La linea? Erano in due in meno ... Questa è una lezione MESSA IN PRATICA dai trevigiani, finalmente. Opps, forse ti riferisci alla indisciplina, e per quanto riguarda quella di Semenzato concordo, mentre quella di Rizzo non son riuscito a capire cosa avrebbe mai fatto, nonostante i reply. Problema mio.
Nemmeno Rizzo c'è riuscito: è andato dall'arbitro è gli ha chiesto tre volte "Why?", ottenendo in risposta 10 metri laschi di penalizzazione.

ringo ha detto...

Intendevo proprio nel senso di messa in pratica.
L'ammonizione di Rizzo, boh: onestamente non ci ho capito granché. E' andato a terra dopo il placcaggio: ok che possa fischiare un tenuto, ma un tenuto non vale un cartellino giallo così.

Abr ha detto...

deve averlo considerato fallo professionale, ritardo nel gioco, boh ... mai visto un giallo così, nemmeno avesse calciato via la palla.

Gsp ha detto...

Bella partita, molto bella. I molti errori sono nati anche dalla volonta' di giocarsela a viso aperto. Ha vinto la squadra che ha fatto e cercato di fare di piu'.

Per me Gori MoM, prestazione di livello assoluto. Anche sgarbi ha fatto sentire il suo peso. Rimane per me un 12 particolare, ma almeno ieri ha fatto bene le cose che sa fare bene. La fortuna gli e' stata neutra, dandogli lo stesso errore a favore e contro.

Molto bene anche barbieri che andrebbe usato anche in nazionale come ball carrier. Giallo a rizzo incomprensibile.

Vediamo come finisce l'anno, ma c'e' molto lavoro da fare per munari e smith, e la questione aironi potrebbe essere una buona occasione per rafforzare la squadra.

Zamax ha detto...

Decisiva la meta di McLean alla fine del primo. Bella azione, e bravo Filippucci a rimanere freddo lungo la linea di touch. Per il resto partita - come dire? - allegrotta, e divertente. Io penso che le squadre italiane abbiano un gran bisogno di giocare partite di questo tipo, non per sposare una filosofia di gioco "espansiva", ma per liberarsi di quella legnosità e prevedibilità offensiva che le zavorra. Di qui si spiegano anche gli errori. Ma ho visto anche belle cose e una certa spigliatezza.

Zamax ha detto...

Oh oh che dormita, ora che ci ripenso... l'azione di Filippucci era in occasione della prima meta di Zanni...

Abr ha detto...

Stranamente, concordo in pieno con gsp :)

Abr ha detto...

Veramente decisivo quell'effort di tutti per arrivare alla meta di McLean in extra time del primo tempo. A inizio del secondo tempo pareva che tale spinta fosse andata perduta - tipico nostrano: abbiam già dato il massimo, cià ...; invece poi molto bene.

Per far gioco "espansivo", serve un bel po' di affiatamento, pratica e precisione in più. Bravi cmq. a provarci.

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