lunedì 9 aprile 2012

Clermont, senza pause o esitazioni

Heineken Cup Quarter Final - Vicarage Road, Watford
Saracens 3 - 22 Clermont Auvergne

Due quarti di finale di Coppa Europa molto combattuti e con risultati a sorpresa, quelli di Edinburgh e Ulster vincenti, gli altri due dominati oltre ogni previsione, quelli che han visto protagoniste sabato Leinster  e domenica Clermont. Nel caso della dublinese per manifesta inconsistenza dell'avversario, oltre che per classe e determinazione dei campioni in carica; nel caso della partita di domenica, per superiorità dei francesi in ogni fase e reparto.
Gli inglesi schierano l'esperto Richard Wigglesworth in mediana preferito a Neil de Kock in panca, con Charlie Hodgson e Owen Farrell secondo centro, in reparto col tosto Brad Barritt; al largo David Strettle e Chris Wyles più Alex Goode estremo: la formazione tipo. Davanti parte subito a destra Matt Stevens con Nieto in panca, l'altro pilone è il nazionale gallese Rhys Gill a reggere Shalk Brits; dietro Mauritz Botha e capitan Borthwick e sin qui sono scelte e titolari, mentre qualche punto di domanda si materializza in terza linea, dove mancano lo scozzese Kelly Brown e  il namibiano Jaques Burger; schierano i due sudafricani Joubert e Melck col giovane Fraser.
Lato francese, Morgan Parra ce la fa ed è in campo col fragile David Skrela che reggerà solo 3 minuti, rimpiazzato da Brock James, che risulterà il Man of the Match e non solo per i 17 punti piazzati. Davanti Faure e Zirakashvili con Kayser macineranno i sassi, dietro di loro Cudmore e Nathan Hynes offriranno ancoraggio e contraerea, in terza linea il tuttofare  Julien Bonnaire con Lapandry e Vermeulen vinceranno regolarmente la poderosa sfida nel breakdown. In mezzo dietro ci sono i nazionali Rougerie e Fofana e Malzieu sul lato chiuso,  al largo l'All Blacks Sitiveni Sivivatu protagonista di uno slalom sublime, in fondo il gallese Lee Byrne: autore della meta: nessuno di costoro ha bisogno di presentazioni. L'elenco dei nomi aiuta: fa capire che c'è un sentore di mismatch diffuso, che il campo confermerà.

C'è poco da scoprire nel "cronacare" un tre a vendidue, per giunta in uno sport dove gli episodi contano ma mai troppo: basterebbe sintetizzare che in certe fasi il dominio di gioco totale - statico, dinamico, tattico, difensivo - è detenuto dagli Alverni, in altre ai Saracens pur orgogliosi e determinati, sono mancate lucidità e mezzi per superare la linea difensiva avversaria. La partita rispetta all'incirca nei canonici quattro quarti:

- nel primo quarto il dominio sia in fase dinamica che statica degli ospiti è schiacciante. Non c'è fase che non veda dominanti i francesi, tanto che c'è da chiedersi come mai al 16' il punteggio sia solo 3-9, con 3 penalty su quattro centrati da Brock James e uno da Owen Farrell.
Inciso, vero anche per Ulster e Brive: i club di livello europeo schierano piazzatori in grado di punire le fallosità avversarie da dieci metri dentro la propria metà campo; avete presente l'impatto che ha nel game plan difensivo degli avversari?
Se la linea difensiva inglese è in affanno sulle percussioni francesi ma tutto sommato regge, è la mischia ordinata a cedere di schianto fin dalle prime battute, il punto di domanda scolpito sulla faccia di Stevens è tutto un programma. Il solito Shalk Brits dà l'esempio di ball carrier  ma non fa tanta strada, la linea difensiva francese è perfetta, copre tutta la larghezza del campo e si affida su un placcatore "a uomo", massimo due, per fermare l'avversario. Spicca la sagacia e la precisione di Brock James, subentratro già al 3' a uno zoppicante Skrela; è uno dei migliori giocatori tattici in circolazione, oggi supplisce alla giornata poco brillante del recuperato in extremis Parra, facendolo lui il playmaker. Il ritmo è infernale.

- Nel secondo quarto i francesi tirano il fiato e lentamente gli inglesi recuperano il controllo della mischia e pur rimanendo "sotto schiaffo", riescono ad avanzare di qualche decina di metri di campo. Non succede nulla a livello di punteggio: gli inglesi non riescono mai a passare la linea difensiva francese. Resta solo il punto interrogativo tipico di tutti gli sport di squadra: quando la squadra dominante non riesce a capitalizzare la sua superiorità e l'avversario ne prende le misure, la sorte può girare molto rapidamente.

- Al rientro dopo l'intervallo sono gli Alverni ad accelerare nuovamente: è quanto basta per trovare la meta al 44', quando un recupero di Rougerie lancia Parra e 3 compagni contro uno, è un gioco da ragazzi per Lee Byrne schiacciare in meta all'angolo destro col sostegno di Sivivatu e Bonnaire. Al 50' iniziano i cambi, quello di maggior effetto è Neil de Kock in mediana, ma anche con lui, se il possesso aumenta, l'antifona di chi controlli il breakdown non muta. Tanto che è Brock James a allargare ulteriormente il gap al 55'.

- Nell'ultimo quarto è assalto all'arma bianca degli inglesi, che oltre al possesso vendono anche la loro metà campo. E' una ripetizione di assalti alla trincea nell'ultimo metro dell'Altipiano, ma come gli austriaci, i Saraceni non passano mai. E' un allenamento tosto, destinato ad aumentare notevolmente l'autostima degli Alverni, che hanno nell'anziano Nathan Hynes un leader determinato e indefesso sul punto di incontro.

Poche volte s'è visto un incontro a questi livelli con un team così dominante e meritevole della vittoria: complimenti per la crescita nella convinzione e nella mentalità del Clermont, l'eterna finalista riuscita a vincere il campionato francese un paio d'anni fa, ma sinora limitata a vincere l'Euro Challenge e mai andata oltre ai quarti di finale in Coppa Europa. Forse Tolosa ha trovato un degno erede. Quanto ai Saracens, anche quest'anno cade l'unico baluardo inglese, attendiamoci la ripresa delle solite discussioni sul salary cap. Se vincevano loro però (fuori discussione per quel che s'è visto in campo oggi) era la Francia a restar fuori, pur dominando la Challlenge.
 Il quadro delle semifinali di Heineken Cup è definito:

- Clermont - Leinster a Bordeaux,
- Ulster - Edinburgh a Dublino.


Fa sorridere pensare alla semifinale di Dublino, quella delle outsiders, dove l'attenzione del pubblico di casa sarà tutto rivolto a Bordeaux e col team teoricamente in casa che forse sarebbe stato più a suo agio a giocare a Glasgow. Certo è che il peso è tutto sbilanciato dall'altra parte, la semifinale Clermont - Leinster sarà una finale anticipata: due roster stellari, il cinismo dell'esperienza di finali controbilanciato dal fattore casalingo. Sarà molto, molto tosta per tutte. Basti solo pensare, come sintesi massima, a Rougerie vs. O'Driscoll. 

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