sabato 21 aprile 2012

Super Rugby alla boa di metà percorso - Updated

Milestone di metà strada nel SuperRugby: è la nona giornata su diciotto quella che si gioca in questo weekend.

Nell'anticipo di venerdì, gli Highlanders han risposto in modo vincente all'offensiva fuori casa dei Blues di coach Pat Lam, determinati a chiudere la striscia di sconfitte. E finita 30-27, due mete per parte, 20 punti piazzati all'esordio nella franchigia dell'estremo Sud da Mike Delany, esperto apertura di Bay of Plenty, rientrato dal Giappone per coprire l'infortunio che ha tolto dal torneo Colin Slade e quelli meno gravi a Lima Sopoaga e Chris Noakes. 17 i punti per l'apertura Blues Gareth Anscombe. La partita è stata molto combattuta e ricca di sorpassi e controsorpassi. L'untimo avviene a dieci minuti dalla fine, con la seconda meta dei padroni di casa marcata dall'utility back di rincalzo Kurt Baker da Taranaki. Nel finale entra a controllare la gara anche Jimmy Cowan, lo storico mediano Sudista in partenza per Gloucester.  Finale in cui i Blues insistono a cercare la meta invece di piazzare le punizioni che guadagnano per pareggiare.

Sempre per la Conference neozelandese, stamane i Crusaders sono andati a schiantare gli Hurricanes a Wellington, dove gli hano affibbiato un sonoro 14-42, cinque mete a due con doppietta di Israel Dagg. Dan Carter rimane nel ruolo di second five eight dopo l'esperimento vincente di settimana scorsa: ben glie ne viene, infatti marca meta; Tom Taylor (17 punti) mantiene il posto  all'apertura. Partita realmente  senza storia, fino al 35' è 0-35 per gli ospiti. La reazione   dei padroni di casa nel secondo tempo non è nulla di che, tutto sotto controllo dei 'Saders. Troppo "dispari" il confronto davanti, col solo Victor Vito e l'anziano Jason Eaton al livello esperienziale dei vari fratelli Whitelock, Corey Flynn, Wyatt Crockett, Ben Franks e Kieran Read schierati dall'altra parte, più Matt Todd che non fa rimpiangere Richie McCaw, per ora nel box in alto con il coaching team.

In Australia nell'altro anticipo gli Stormers si son rifatti subito del primo passo falso stagionale del weekend scorso, andando a battere i campioni in carica Reds a Brisbane con un 13-23. Classico "schema" dei Capetonians: due mete rapide, di Gio Aplon e Peter Grant e poi difesa, che cede solo a una tardiva di capitan Horwill. Continua la crisi delle aperture per i Reds: avevan presentato un più che decente Sam Lane la settimana scorsa, è costretto a uscire dopo quattro minuti (cfr foto); in compenso Michael Harris è rientrato dall'infortunio e viene prudenzialmente schierato primo centro. Tra i sudafricani, Bryan Habana torna al centro per coprire l'infortunato Jean De Villiers.

Oggi i Waratahs in striscia vincente han sconfitto i Rebels col finale di 30-21, con tre mete per parte, quindi non bonus per nessuno. La squadra di Sidney s'era portata su un confortevole 30-7 ma s'è fatta parzialmente recuperare, concedendo due mete nel secondo tempo agli avversari. La buona notizia per i 'Tahs, oltre al prolungamento della striscia vincente, è la presenza in panchina di Rocky Elsom.

Update serale:
A Durban nel pomeriggio, dei Chiefs prudenti ma estremamente "cinici" approfittano della mole di errori di handling compiuti dai padroni di casa Sharks e vincono 12-18, rimanendo in testa alla classifica e proseguendo la loro striscia di imbattibilità seguita alla sconfitta nel primo turno.
In controllo del primo tempo, fa tutto Aaron Cruden con una meta, una trasformazione e un piazzato, poi i neozelandesi si chiudono. Gli Sharks tengono costantemente l'iniziativa e rosicchiano campo ai neozelandesi, ma "collaborano" con la difesa costellando di errori i loro sforzi. Patrick Lambie chiude poco a poco il gap con le punizioni, arrivando al 50' sul 9-10 ma fallendo poco dopo l'opportunità di passare in vantaggio rimanendo corto con una pedata da metà campo. Cruden invece non sbaglia all'ora di gioco la sua opportunità del 9-13, ma nel finale non centra il penalty della tranquillità.
A meno di un quarto d'ora dalla fine i padroni di casa sotto di 4 punti scelgono di piazzare invece di provare la penaltouch, come farebbero i loro giovani connazionali impegnati nei tornei Varsity. Lambie centra i pali, è 12-13. Successivamente i Chiefs non perdono la calma e si difendono con ordine, mentre gli attacchi Sharks non cambiano tenore: sempre veementi ma poco lucidi e infarciti di errori.
La sirena trova la palla in mano ai Chiefs dentro a una cassaforte: arriva il 21enne Augustine Pulu, rimpiazzo Lelia Masaga uscito dopo essersi schiantato addosso a Lwazi Mvovo che riceve un up&under (mai fare a chi ce l'ha più dura con un sudafricano, anche se sei Maori). Torniamo a Pulu: siamo all'81' sul 13-12 per i Chiefs, tutti pensano che stia estraendo l'ovale dalla maul per calciarlo fuori e finirla lì. Invece prende palla, gira stretto sul lato chiuso, rimane in equilibrio sulla linea dell'out e vola in meta. Mamma metti il caffè sul fuoco che arriviamo a casa.

Da poco è terminata Bulls - Brumbies: finale 36-34, non mollare mai è la cifra dei nuovi Brumbie di Jake White, i quali guadagano due punti avendo segnato 5 mete contro le due dei vincitori. Purtroppo per gli Ozzy, il sinora positivo Chris Lealifano ne trasforma solo una più due punizioni. Invece Morné Steyn trascina i suoi alla vittoria centrando sei punizioni, un drop e una trasformazione. E' battaglia stretta ma non per tutta la gara. Se il primo tempo terminava sul 19-13, nel secondo i Bulls accumulavano fino a venti punti di vantaggio, arrivando a guidare 33-13 all'ora di gioco. Particolare la seconda e ultima meta Bulls, marcata al 56' dal flanker 21enne Christiaan Stander: tutti si fermano aspettando il fischio di Marius Jonkers per una palla affossata da Steyn, ma il fischio non arriva e Stander è il più lesto a prenderne atto e andare a marcare. I Brumbies non si perdono d'animo e marcano 21 punti con tre mete negli ultimi dieci minuti; stavano per segnare anche la sesta meta ma l'ala figiana Henry Speight perdeva il controllo dell'ovale prima di schiacciare.

Con questa vittoria i Bulls raggiungono gli Stormers in cima alla classifica della Conference sudafricana, ma restano secondi (quarti overall) per il minor numero di vittorie; i Brumbies invece perdono la leadership della Conference australiana a favore dei Waratahs. I Chiefs restano primi assoluti e leader della Conference neozelandese, che piazza anche Highlanders e Crusaders tra le wild cards, dopo i Bulls. Ma siamo solo a metà corsa, la strada ai playoff è ancora lunga. 

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