sabato 7 aprile 2012

Sprofondo Blues, i Chiefs non si fermano ma gli Stormers volano - Updated

La settima giornata del Super Rugby cade alla vigilia pasquale, quindi il primo anticipo è stato anticipato al giovedì, sorry per il calembour. Ha portato bene ai Rebels di Melbourne, alla seconda vittoria consecutiva: un 34-23 rifilato ai sempre più dazed and confused Blues di Auckland alla quinta sconfitta su sei gare, ultimi della Conference neozelandese. Redini dei Ribelli in mano al leader James O'Connor (una meta e 24 punti totali), che finalmente trova tutti gli altri campioni al suo fianco: dal rientrato Kurtley Beale estremo (in meta anche lui), al gallese Gareth Delve numero otto leader del pack (una meta nel finale), e poi Danny Cipriani all'apertura (O'Connor si sistema come spesso fa come second five eight), al flanker inglese Michael Lipman e al grande "tappabuchi" dietro Mark Gerrard, schierato all'ala chiusa. I Blues al gran completo nei primi cinque (Woodcock, Mealamu, Faumuina, Filo Paulo, Ali Williams), si affidano in mediana a Alby Mathewson e Gareth Anscombe (13 punti) e passano a condurre dall'inizio del secondo tempo dopo la meta dell'ex  tolonese Rudi Wulff, estremo in uno schieramento iper potente dietro con Lachie Munro e Rene Ranger alle ali, Ma'a Nonu e Benson Stanley in mezzo.  Niente da fare, la fallosità dei Blues consente al piede di O'Connor di limitare lo svantaggio al solo terzo quarto di gara, la sua meta all'ora di  gioco poi li stacca. Il potente terza linea neozelandese Chris Lowrey prova a riguadagnare almeno il bonus difensivo con una meta ma nulla da fare, la meta del gallese contrapposto azzera quel guadagno nel finale. Fossimo in Nonu cominceremmo a farci dei problemi: coi Chiefs l'anno scorso furono ultimi tra le neozelandesi, se n'è andato sbattendo la porta, adesso è nei Blues e la storia si ripete ...

Stamane sempre in Australia, i Reds del Queensland appena a casa tornano a vincere a spese dei Brumbies di Camberra, che battono per 20-13. Debutto vincente di Sam Lame (nella foto), dieci punti per il nuovo playmaker dei Reds in coppia con Will Genia, dopo la morìa di tutte le aperture disponibili. Il protagonista è però il nr.8 Scott Higginbotham che marca una doppietta nel primo tempo. Nel finale oltre ai calci di Chris Leali'ifano, i Brumbies sfruttano una superiorità numerica arrivando alla meta del bonus con Joseph Tomane. Al prossimo giro i Reds saranno at bye, è il momento giusto per tirare il fiato e pare che siano in arrivo buone notizie riguardo al recupero di Quade Cooper. Non buone invece le nuove per Digby Ioane, fuori per un lungo periodo.

Più tardi per via dei fusi s'è giocata a Perth Western Force vs. Chiefs ed è la quinta vittoria consecutiva per la franchigia del Waikato (pensa Nonu ...), che vince con un 12-20 fatto di due mete a zero. Davanti 6-7 a fine del primo tempo grazie alla meta di Lelia Masaga, i Chiefs hanno raddoppiato nel secondo con Tim Nanai-Williams, cugino di Sonny Bill e da questi lanciato con una delle sue combinazioni strette. Tutti dell'estremo David Harvey i piazzati dei Force.

Intanto in Nuova Zelanda gli Hurricanes recuperano lo choc della sconfitta casalinga coi Cheetahs della settimana scorsa, strapazzando gli Sharks con un 42-18 fatto di sei mete e 12 punti di Beauden Barrett, contro due mete sudafricane e otto punti di Fredrick Michalak. Il tutto nonostante un forte dominio sia territoriale che nel possesso degli ospiti: tipico dei rinnovati 'Canes di questa stagione, affidati al duo giovanissimo di cerniera TJ Perenara- B.Barrett, che nonostante ciò sono riusciti a marcare 26 mete sinora, più di ogni altra squadra, mostrando grande capacità di sfruttare in modo ottimale il gioco di rimessa. Oltre che possedere una difesa molto solida.  Del resto possono contare dietro sull'esperienza degli All Blacks capitan Conrad Smith (in meta) e Corey Jane, più l'estremo 23enne del Taranaki André Taylor alla quinta meta, poi c'è il primo centro Timothy Bateman rientrato dal Giappone e all'ala chiusa il giovane Julian Savea, miglior giocatore ai mondiali junior del 2010, ambedue in meta. A fine del primo tempo era già 25-3, con gli ospiti frustrati per non essere riusciti a sfondare la difesa neozelandese nonostante la mole di tentativi. Le mete sudafricane sono di JP Pietersen oramai stabilmente al centro e del tallonatore Craig Burden.

Update 7/4 - mattina: Sabato a Dunedin c'è l'attesa Highlanders - Stormers ed è ancora vittoria per gli imbattuti Capetonians, unici di tutto il SuperRugby: finale 6-21, due mete a zero.  Il game plan è quello solito: marcare presto, poi difendere il risultato, mediante intensità difensiva senza pari. Al 12' va in meta l'aletta Gio Aplon, che brucia sullo scatto l'estremo avversario su calcetto a seguire di Jean de Villiers dopo aver rubato un possesso;  alla mezz'ora l'estremo Joe Pietersen (10 punti), protagonista della gara con la sua licenza di offendere da ogni punto di partenza nel campo, prende un up&under del mediano neozelandese Aaron Smith e si fa strada in mezzo alla difesa sino alla meta. Gli Highlanders le han provate tutte per superare la difesa, prima col guadagno territoriale poi col gioco alla mano, ma non sono riusciti mai a perforare una linea fisica e attenta e una capacità di recupero leggendaria.

Update 7/4  - serale dal Sudafrica:
Il tour ha rinsaldato il morale e le strutture dei  Cheetahs, che al ritorno a casa si vendicano della sconfitta 27-25 subita al primo turno dai rivali Lions oggi un po' sdentati,  rifilandogli un 26-5, ottenuto grazie a una doppietta del centro Robert Ebersohn e a 13 punti di Johannes Goosen, marcati dopo un primo tentativo fallto da oltre 65 metri, più tre del subentrato Sias Ebersohn, gemello del man of the match. Per i Lions, che pure ripresentano Elton Jantjies all'apertura in coppia con l'ala riciclata mediano Tian Meyer dei Pumas e che tengono dentro anche Butch James primo centro,  solo meta della bandiera oltre l'ora di gioco del flanker veterano Cobus Grobbelaar. Era già 23-0 a fine del primo tempo e il team del Free State avrebbe potuto produrre di più, se non fossero stati prono a un sacco di errori di handling. Lions incapaci di superare la difesa Cheetahs nonostante un secondo tempo di pieno possesso.

La sfida che riporta la memoria a ben altri tempi è Bulls - Crusaders, dove i padroni di casa la spuntano per 32-30. Dan Carter riprende la responsabilità dei piazzati dopo il rientro nelle settimane scorse, ma la partita la vince il rivale Morné Steyn autore di 22 punti contro i 12 del neozelandese. Dominio inizale dei Saders che attaccano da tutte le parti e marcano meta al 7' col nr. 8 Kieran Read lanciato dal mediano Andy Ellis, una punizione e un drop al 15' di Carter portano a 13  i punti degli ospiti. I primi punti dei Bulls arrivano al 17', Steyn e una difesa che recupera senza troppi affanni riescono a tenerli in partita, chiudendo il primo tempo sul 9-13. Alla ripresa la musica è del tutto diversa, nel giro di 5 minuti Steyn chiude il gap a un solo punto, poi il pilone Dean Greyling rovescia un mismatch: "scherza" l'estremo Israel Dagg fingendo di aprire e invece va a marcare la meta del sorpasso. Fino al 70' sono i Bulls a imporsi a tamburo battente, grazie a una ritrovata precisione nei grubber di Francois Hougaard e alla fallosità avversaria. Al 70' è Wynand Olivier a marcare la seconda meta Bulls, che porta il gap a 16 punti. Partita finita? Manco per idea: i Crusaders segnano la seconda e terza meta nel giro di 5 minuti, con l'ala Zach Guildford e l'estremo di rincalzo Tom Marshall, 21enne di Tasman, poerandosi a soli due punti di distacco. Alla fine si conta una meta in più per i Kiwis e un drop a zero: la differenza a favore dei Bulls la fa la disciplina, coi sei penalty piazzati da Steyn contro due dei neozelandesi. 

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