mercoledì 16 maggio 2012

Molto rumore per nulla?

Il Socio alza la palla e io me ce ficco: tema, le nuove regole introdotte dalla Irb. Che non sono cinque come si legge in giro bensì sette (più una ottava che riguarda solo il Sevens).
Svolgimento: nulla di radicale, qualcosa è stato largamente anticipato (l'estensione del Tmo), altro è deja vu persino in Italia. E si tratta di un "trial", un esperimento dopo una serie di test a Cambridge e a Stellenbosch, nessun fatto compiuto come si affretta a sottolineare il presidente Irb Bernard Lapasset nel presentarle: "The global trials are not fait accompli. It is essential at the end of the global trial process that decisions made are in the best interest of rugby worldwide."
Nel merito il primo commento è, molto rumore per nulla o per pochino invero. Del resto, basta poco per destabilizzare le mentalità più calciottarde, quelli de "le rrregole" fisse ed immutabili, anche se il gioco s'è velocizzato del 200% e un povero cristo di giallo evidenziatore vestito (ci riferiamo al calcio), 'gna fa più.  Dove l'ambiente rugbistico è prettamente "conservative" (Inghilterra, Sudafrica) non si teme il cambiamento a ragion veduta; nel Continente invece, basta cambi una virgola che alcuni si stracciano le vesti ("sempre più League", si arriva a leggere da qualche parte: maddechè?). Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

Sono state introdotte cinque "regole modificate", in prova dall'inizio delle stagioni nei due Emisferi (agosto al Nord e gennaio al Sud), più tre modifiche regolamentari aggiunte, sempre in prova.
- 1. Law 16.7 (Ruck): L'ovale dovrà essere usato entro cinque secondi da quando è reso disponibile al mediano dietro la ruck , con avviso da parte dell'arbitro "usala". Sanzione: mischia contro.
Commento: non ci spaventa la piccola confusione se i cinque secondi siano "assoluti" o partano dall'"usala" dell'arbitro, lo chiariranno. Piuttosto, "usala" si sente nei campi d'Italia da un bel po'. Si tranquillizzino allora i più sensibili cultori delle "opzioni tattiche" nel gioco davanti: il comando non ha certo trasformato l'Eccellenza italiana in  rugby League. La norma è vòlta a limitare certe fasi di anti-gioco con seppellimento di palla esagerato nei fine partita o in momenti critici. Trovo sia coerente in uno sport dove un arbitro (italiano) dice a uno vittima di crampi: "sorry ma il regolamento non prevede minuti di sospensione"; (se altrove "this is not soccer", da noi non è basket ...).

- 2. Law 19.2 (b) (Rimessa laterale veloce): il giocatore che attua la rimessa veloce potrà essere ovunque tra la linea (immaginaria) di uscita della palla dal campo e la sua linea di meta.
Commento: non tutti sanno che con le regole attuali, la rimessa veloce può essere effettuata (solo) dal giocatore che ha raccolto l'ovale, solo da dove l'ha raccolto, non un passo avanti o indietro. Quelle corse "a smarcarsi" lungo la linea dell'out sono ad oggi puro "fake". Nel prossimo futuro non più: questa novità potrebbe consentire un minimo di ulteriore flessibilità e meno "fermi là" arbitrali.

- 3. Law 19.4 (Opzione rimessa laterale) Nel caso l'ovale esca dal campo per affossamento della palla ("knock on"), il team che ha subito il fallo potrà scegliere di effettuare una rimessa laterale dal punto dove la palla è uscita o una mischia sul punto dove la palla è stata colpita.  Potrà anche esser fatta una rimessa veloce.
Commento: altra norma di buon senso, offre opzioni a chi ha subito fallo anti-gioco.

4. Law 21.4 (Ulteriore opzione in rimessa laterale) . La squadra che guadagni un calcio di punizione o un calcio libero in azione di rimessa laterale, ha la possibilità di scegliere di lanciare una nuova rimessa laterale.
Commento: in linea col precedente, più opzioni (maul in particolare).

5. Regolamento per le trasformazioni: un calcio di trasformazione deve essere completato entro 90 secondi dal momento che la meta viene confermata dall'arbitro.
Commento: si mette un limite a certe perdite di tempo, nei finali e non solo.

Le tre modifiche regolamentari aggiuntive:
- 1. La giurisdizione del TMO viene estesa anche ad eventi ("incidents") in campo che abbiano come sbocco finale una meta e al gioco falloso; il tutto riguarda appropriate competizioni d'elite (in sostanza, dove ci sia un TMO, ndr) e un protocollo al riguardo  verrà sviluppato per i Test di novembre.
Commento: gli arbitri potranno chiedere di essere aiutati in modo estensivo, non solo sulla meta si o no, su falli e l'intera azione di meta. Positivo: mettere le telecamere a disposizione dell'arbitro potrebbe scoraggiare giochi "furbi" (ostruzioni, trattenute etc.),  provocazioni e reazioni. Negativo: mettere le telecamere a diposizione dell'arbitro, potrebbe incentivare certi voli, mani alzate e rotolii a terra sospetti stile calcio, che s'iniziano a vedere in giro (soprattutto in Francia). Ci toccherà vedere l'introduzione del "fallo di simulazione" anche nel rugby? Non nel corso della nostra vita terrena, speriamo con tutto il cuore.

2. Panchina estesa a otto rincalzi anche nei Test di  Novembre, come nei campionati. Come già avviene lì, l'ottavo uomo dev'essere un prima linea.
Commento: again, puro buon senso.

3. Modifica della Law 3.4 (Sevens Variation), consente dal 1 giugno alle squadre di Sevens di avere fino a cinque rimpiazzi.

I "puro buon senso" si sprecano, tale ci pare la sintesi: meno tatticismi a fine partita (regola dei 5 secondi), meno tempo perso (regola dei 90 secondi), qualche tentativo in più di sorprendere le difese non schierate (rimesse veloci), più opzioni di gioco sulle rimesse laterali. E arbitri più aiutati a identificare situazioni fallose e colpevoli lungo tutto il campo.
Certo, con l'eccezione dell'ultimo aspetto (TMO esteso), non ci paiono regole terribilimente innovative o dagli impatti sconvolgenti sul gioco. Se si volesse difatti aumentare il tempo di gioco per davvero, basterebbe ad esempio estendere il tempo effettivo a tutti i calci piazzati, fermando il cronometro. Con 10-15 piazzati in media a partita, si aumenterebbe il tempo di gioco di 15 minuti (quasi un 40% in più rispetto alla media di 40 minuti per gara: c'è da domandarsi chi sarebbe in grado di reggerlo).  Oppure, interessa aumentare il gioco giocato, non solo e non tanto in termini di tempo ma di rapporto tra mete e calci piazzati? Sarebbe bastato estendere il trial a quanto sperimentato nei tornei Varsity sudafricani riguardo ai punteggi.

Trattasi insomma di piccole sistematine, di "fix" in ambiti periferici al mainstream del gioco (con l'eccezione, ribadiamo, dell'estensione del TMO): oltre a trascurare gli esiti di sperimentazioni estensive come quelle citate ai Varsity sudafricani, s'è accuratamente evitato di affrontare la Madre di tutti i problemi del rugby moderno, che come tutto sanno è la mischia ordinata. Qui a far le cose male, si corre effettivamente il rischio "Leghista".  Ma come si fa in economia, anche il "cost of doing nothing" andrebbe considerato: rimanere nel "pallone", nel senso di indeterminatezza calcistica di decisioni 50-50 in mano all'arbitro, com'è di fatto oggi.
La Irb lo sa bene ma guadagna tempo, en attendant i responsi di un comitato apposito, un po' come il governo con le sue "spending review". A testimonianza di una maggior onestà intellettuale, perlomeno la Irb non chiede suggerimenti ai cittadini via web. Il gruppo di "tecnici" al lavoro, lo Scrum Steering Group per adesso ha allo studio un cambio dei comandi per la mischia: al posto della sequenza 'crouch, touch, pause, engage', secondo Espn-scrum.com si starebbe facendo strada un prossimo "trial" con chiamate 'crouch, touch, set'. Eliminare quel pause che sovente spiazza, scoordina e provoca ingaggi anticipati: too little, too late? Lo si potrà scoprire solo provando, con buona pace dei traumatizzati dalle Elv.

Update 17/5: Vittorio Munari dice la sua sulle nuove regole qui sopra illustrate e commentate.
Ottimo: in Italia nes-su-no oltre a lui - e molto moltissimo più modestamente noi -  osa mai sbilanciarsi pubblicamente su questo o altri argomenti tecnici. Ci si nasconde dietro la "cronaca asettica"; molti fan pure bene, così evitano di spararle grosse. Come ad esempio ha fatto sostanzialmente tutta l'informazione sia stampata che web, quando ha sostenuto per anni che sarebbe "cosa buona e giusta" limitare tempi e numeri di stranieri nell'Italia celtica e non, nell'ottica di sviluppare i nativi. E noi, unici fuori dal coro a indicare la contraddittorietà logica oltre che teorica e pratica di ciò, trattati da "talebani", sino a quando Munari appunto non ha cominciato ad erudire i pupi, spiegando come stanno in realtà le cose. Non che ci dispiaccia anticipare cotanta competenza, beninteso: solo, ci auto-concediamo un po' di soddisfazione. Come del resto anche per la disamina che segue.

Nel merito delle nuove regole, Munari conferma sostanzialmente la nostra visione e in più specifica:
- la 16.7 (5 secondi) non è per velocizzare il gioco ma, come da noi indicato, per eliminare il non gioco del vincitore a fine partita; in più Munari ci ricorda che non è solo il Trambacche, è atteggiamento anti-sportivo mostrato persino dagli All Blacks nella finale Mondiale;
- sostiene anche che la regola dei 90 secondi si applicherebbe anche ai calci di punizione oltre alle trasformazioni, cosa che però non ci risulta.
E conclude, con noi: "queste nuove regole non cambiano il modo di giocare". Il che, nell'anno post mondiale, con tutte le "issue" aperte che ci sono, gli esperimenti già fatti e pronti all'uso, lo troviamo francamente un po' deludente.

Munari fa poi un interessante cenno all'altra "Madre" di tutte le situazioni conflittuali, oltre ai prossimi trial sulla mischia ordinata: quel che segue al placcaggio, sottolineando le conseguenze della posizione privilegiata concessa al placcatore (l'unico che non è tenuto a entrare dal gate per contestar palla). Tanto che nel gioco dell'Emisfero Sud ritorna la tattica territoriale, cioè si calcia via la palla nella propria metà campo, ad evitare il rischio di prendere punizioni per "sealing off" (il gettarsi del sostegno oltre l'ovale nel tentativo di portar via il placcatore). L'idea che gira, ci racconta il dg del Treviso, è quella di obbligare anche il placcatore a rientrare in contesa passando dal gate.
Sulla cosa inesplicata del "qua diventa tutto League", Munari ci fa il favore di chiarire da par suo il nostro "maddeché": chiaro ed auspicabile che si copi qualcosa da chi ha competenze superiori sul gioco "stretto", ma non sussiste pericolo di derive, sostiene, fin che le cosiddette "fasi statiche" (mischia e rimesse laterali) rimarranno centrali e preservate dal regolamento del rugby versione Union. Come sarà evidente nella finale di Heineken Cup, vaticina.
In definitiva siamo allineati; solo che noi ci siamo sbilanciati per iscritto prima. Ci permettiamo quindi di citare il conduttore: "Vittorio, grazie di tutto come sempre".

5 commenti:

ringo ha detto...

Ma in 90 secondi tra abbracci e complimenti per la meta appena marcata, gli inglesi ai Mondiali sarebbero riusciti a cambiare l'ovale per la trasformazione? ;)

Abr ha detto...

ehh, fin che il Tmo esteso si rivede le ultime tre o quattro fasi .... ;)

reda ha detto...

niente di enorme e comunque tutto abbastanza condivisibile. l'unica cosa, io limiterei l'ottavo cambio alle sostituzioni per infortunio; cambiare la prima linea per intero mi sa un po' come mettere il libero nella pallavolo per cambiare i centrali: invece di insegnare al centrale a ricevere lo si tira fuori quando passa in seconda linea. penso sia più interessante dover scegliere un pilone che si faccia gli 80 minuti o (in alternativa) rinunciare a portare un altro ruolo.
questo senza pretendere (come un mio amico prima linea dei tempi che furono) che sostituire le prime linee sia un ingiustizia (la tesi era: ti ho stancato per un ora e adesso che sei bollito ti cambiano ed io mi trovo un avversario freco: non vale!)

reda ha detto...

comunque mancano le modifiche che potrebbero avere un vero impatto sul gioco: le citate mischie chiuse e la questione assegnazione punti!

Abr ha detto...

Beh in effetti seguendo una certa logica d'antan, l'amico non aveva tutti i torti.
Certo che la cosa è reciproca, e introduce una nuovo fondamentale skill nel management: la capacità di programmare i cambi. Oltre che favorire le squadre con la panca più lunga (ah, 'sto capitalismo ...).

Alla fine in effetti, son comunque impatti minimali, è accurata circumnavigazione di cambiamenti veramente importanti.
Del resto, se c'è chi si preoccupa per queste robette, figurarsi se gli cambi il sistema di attribuzione dei punti che ti fanno ...

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