That win the best

Brown Ribbon, il nastrino di una campagna contro l'ipocrisia "Politically Correct", ora è il titolo adottivo della rubrica di RightRugby per le polemiche controcorrente. Una rubrica che non ha paura di rischiare tackle un po' alti o prese di posizione apparentemente imbarazzanti, come quella di Bakkies Botha su Jimmy Cowan qui sopra. Del resto: "If you can't take a punch, you should play table tennis".
A gentile richiesta (un paio di pazze) e per mollar giù la tensione da periodo, riprendiamo il nastrino marrone, la rubrica delle polemiche fini a se stesse. Stavolta ci prendiamo un po' in giro da soli, noi affabulatori di rugby, crooner torrenziali densi di riferimenti tecnici pregnanti e di lezioni tattiche per le masse incolte. Quando in realtà basterebbe toglierci la maschera e rivelare in due righe, pur evitando il dilagante copincolla dei cartellini gara: han vinto i migliori (i nostri) oppure ci han fregato la partita. Perchè ricordatevi tutti, o voi politically correct che ammorbate i bar e il web col vostro pensiero debole: siamo onesti, il pre-giudizio è etimologicamente la base di ogni giudizio.
Nell'esercizio liberatorio ci ispiriamo a un giornalista che ci piace molto, nom de plume Jack O'Malley, tronfio di rivendicato pregiudizio, anglofilo nel suo caso, che spara a zero tranchant in modo del tutto ortogonale al serio opinionismo mainstream del calcio de'noantri. Mitico ad esempio come ti stronca in poche righe il Barca: "Vedere giocare i blaugrana è uno spettacolo – come la donna cannone, la casa degli spettri, la quadriglia, la gara di mangiatori di hamburger". E' quasi quello che noi pensiamo degli All Blacks ...
That win the best
La stampa irlandese ha minacciato per giorni (arrivando quasi fin sotto casa sua) l'arbitro inglese Wayne Barnes.
Antefatto: il suo arbitraggio aveva decretato la sconfitta casalinga dell'Irlanda contro il Galles nella prima giornata del Sei Nazioni lo scorso febbraio. Offrendo con ciò agli scalcagnati Dragoni, tutti in fuga dal Galles per la grana che manco ai tempi dello sciopero dei minatori contro la Thatcher, il la per abbrancarsi il Grand Slam più regalato della storia del Cinque e Sei Nazioni assieme. Un regalo inferiore solo al Mondiale 2011, trionfalmente vinto - per un punto in casa - da chi anche al Trofeo Topolino si sapeva in anticipo. Solo che non si può dire, altrimenti i neozelandesi s'attapirano che manco Conte quando si osi far cenno ai gol fantasma tolti al Milan.
Ciò ante-detto, torniamo ai nostri giorni: Barnes è designato ad arbitrare la madre di tutte le partite di Heineken Cup, la semifinale Clermont - Leinster di domenica scorsa. La pressione su di lui della stampa irlandese ha assunto i connotati della campagna: o ti riscatti per le decisioni di febbraio o con noi hai chiuso, han scritto in buona sostanza con chiarezza molto british.
E Barnes ha mostrato d'aver imparato quella lezione inflittagli da giovane: quarti di finale Mondiali del 2007, meritata ma destabilizzante sconfitta della nazionale più sopravvalutata dopo la Germania dei mondiali di calcio 2006, gli All Blacks di Graham Henry. Aldilà dei passaggi in avanti non visti, il torto di Barnes in quella occasione fu di non avere tenuto presente ("bear in mind" dicono gli inglesi) che nel rugby di alto livello il vincitore è deciso prima di scendere in campo, sulla base di precise considerazioni geopolitiche. Si chiama, come nel caso di Leinster, "esperienza di finali", lasciando poi ai commentatori l'onere di dimostrare a posteriori che fu cosa buona e giusta.
Giocare a rugby non è dribblare o indovinare il sette della porta; è spingere, placcare, lottare, sostenere, guadagnar metri: è uno sport di combattimento, non di contatto come dicono ancor oggi i giornalisti locali che com'è noto di rugby non capiscono un biiiip. Come nel pugilato dovrebbe vincere il più forte, nel senso di chi ce n'ha di più. Invece nella semi-finale di Heineken Cup, l'arbitro ha avuto cura che i francesi, più forti fisicamente e tatticamente, venissero fermati con tutti i mezzi: bastava vedere le facce tagliate di Bonnaire, Cudmore e Hines a fine gara, seguire Malzieu, Byrne o Buttin in infermeria o guardare il fastidio de la merdeuse Morgan Parra, che non riusciva mai a metter mani su una palla pulita in ruck. Non una novità del resto, quando i dannati Leprechauns sono in campo.
Barnes ha evangelicamente protetto per tutta la gara i più deboli, concentratissimi solo per quei trenta secondi in cui Kearney regalava la meta a Healy: una perfezione disegnata sulla carta millimetrata, ben pensata ed eseguita.
Nel rugby come nella vita però la bellezza è effimera e i più deboli si difendono non invocando il Cielo ma picchiando scorrettamente, come ben sa chi abbia partecipato a un Petrarca-Amatori Catania di qualsiasi epoca e categoria. L'apoteosi o meglio la rivelazione, la parusia, avviene quando il capitano irlandese Leo Cullen rifila due ganci in Eurovisione al pilone avverso, il più largo che alto Zakriashvili che, a dirla tutta, ai colpi rotola per terra manco fosse un terzino della Ligue 1. L'arbitro serafico chiama il capitano del Leinster e chiede "la sua versione dei fatti", poi lo congeda senza mostrar cartellini: salvato come Gesù con l'adultera, vai e non peccare più.
All'ultimo minuto però si manifesta la Giustizia Divina: arriva la meritata meta di Wesley Fofana. Fantastico, questo non è calcio, nel rugby deve vincere chi ha la birra, chi spinga di più e più a lungo, azzerando eventuali effimeri volteggi perfetti sul trapezio più alto: il messaggio sia, spazi per i Maradona qui non ce n'è. Ma il ragazzo sente la paura di vincere quasi come Bersani e s'impappina in area di meta. E' rimasto a un paio di centimetri di distanza dal poter sancire il Verbo del Rugby. I franchi insistono e ci tornano anche vicini, ma a quel punto ci pensava Barnes a chiudere la contesa, che la faccenda s'andava ingarbugliando per i suoi riguadagnati amici irlandesi. Sottraendo a noi puristi la visione del Sacrificio della Bellezza sull'altare della Forza, it's what rugby is all about: nel mito, il ratto di Europa (guarda caso) da parte di Zeus in sembianza di toro.
Per i pronipoti di Booney sarà per un'altra volta: mica pretendevano di andare in finale così, da parvenu? Questo è uno sport gestito dai Britons, per cui cue please ....







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26 commenti:
Manca un accenno ai rigori non dati alla Juve (tipo a Parma), ma forse meglio così: che tanto poi Pirlo li sbaglia...
Comprendo che sia cosa inaudita, rigori negati alla giuventus! L'Avvo- si starà rivoltando nella tomba ...
Ma istituire un parallelo tra rigori non dati e gol fatti e cancellati, e crederci, beh è veramente da giuventino tutto indensidà e finalmende padrone del suo desdino ... ;)
quello e' il problema del brown ribbon. poi inizi a pensare che gli irlandesi di recente hanno avuto solo e sempre arbitri che hanno permesso che facessero quello che volevano, e che un arbitro attento ne manderebbe fuori almeno 5, indipendentemente che giochi leinster, munster o la nazionale. e pensi ai francesi sempre danneggiati, a cominciare dalla finale mondiale.
quando hanno giocato contro l'italia al 6n, ci sono ancora un paio mete ingiustificabili e dove non c'e' stato nemmeno concesso il beneficio del TMO. ma li c'era il genietto gallese a fare da guardalinee.
che cosa e' successo allo spirito del rugby del giocare secondo le regole? invece di giocare a fare quello che ti permette l'arbitro? ma lo stesso discorso vale per Mccaw.
mi sentirei di consigliare 'bear in mind'. brown ribbon, guilty pleasure.
beh in tutte le leggende c'è un fondo di verità, no? Anche in quella definizione citata del Barca :)
(a proposito di calcio: il Socio della Giuve frega granché, come in fondo in fondo a me del Milan: a lui in realtà ruga tantissimo che abbia osato far sarcasmo sul Grand Slam del Galles!) :D
In effetti "bare in mind", come mi scriveva nelle email un collega inglish, significa "nudo in mente" e si adatta quindi più ai pensieri sulla Minetti (un gran pezzo di politica, la mia favorita su tutti) che non a quelli sul rugby. A meno di chiamarsi Guazzini.
Straight to the point... :D
Un desdino nei piedi di Buffon.
Gheep galm and garry on ...
(certo che nemesi per il Buffon, quello che aveva rivendicato con orgoglio quel suo starsene zittoebbono and carry on - nel senso di buttala subito lontana quella palla - sul gol di Muntari, quello dentro di un parsec).
sul the guardian, paul rees (sempre lui) scrive questo a proposito (secondo me vi legge pure :-D)
Are Irish sides officially lucky?
The Heineken Cup final will be an all-Ireland affair, which has prompted inquests in England and Wales about why their sides had such a poor campaign in Europe.
England cite the salary cap, so why will not France be represented at Twickenham later this month, even if two Top 14 sides will be fighting it out in the Amlin Challenge Cup final at the Stoop on the Friday evening before the final?
Do the threat of relegation and the competition for places in the following season's Heineken Cup handicap English and French sides? In which case, why has the impact made by the Welsh regions been so feeble?
There will always be reasons and excuses, but luck also plays a part, as last weekend's semi-finals showed. Ulster had a referee in Romain Poite who allowed them to exploit their dominant scrum against Edinburgh.
The following day, Clermont Auvergne had a referee in Wayne Barnes who did not allow them to take advantage of their superiority up front against Leinster.
Had the approaches of the two officials been different, Edinburgh may be preparing to face Clermont in the final. Referees, as the World Cup final showed, can still have an undue influence in rugby union.
:)
Tnxs elpigna: fa piacere vedere che non siamo soli; per restare in tema col titolo "that win the best": ridendo, castiga i mori ... (ridendo castigat mores).
Sarebbe bene fornire links di questa campagna giornalistica irlandese e gli articoli di cui si parla. Io vivo in Irlanda e questi articoli cosi' incredibili non ne ho visto uno che fosse uno...quindi o io non so leggere i giornali o chi ha scritto questo pezzo ha sparato una cazzata bella e buona, ha una sua idea precisa e pewr supportarla s'inventa cose fido che i lettori non andranno a controllarla!
L'unico articolo sull'arbitro che io ricordo era sull'Irish Times un articolo di presentazione degli arbitri come ne fanno sempre e come ne fanno anche testate giornalistiche Inglesi e Francesi. Articolo simile e' stato fatto anche per la finale tutta irlandese e per il quarto di finale tutto irlandese tra Munster e Ulster.
Se possibile quindi potrebbe l'autore del epzzo postare i links di questa pressione mediatica infernale su Barnes?
... arrivi un po' tardi ...
Sorry ma molto francamente non me la sento di dedicare del tempo, con tutti i "cantieri aperti" del weekend che sta per arrivare, a rivangare 'sta cosa del passato.
Se ti fidi, ti posso dire che ricordo personalmente almeno un paio di articoli "tosti" su Barnes di opinionisti irlandesi post Irlanda - Galles e prima di questa semifinale; tanto che quando trovai lo spunto per questo post (l'incipit di un articolo in un magazine inglese, che a sua voltas mi fece sovvenire il Jack O'Malley's style), la parte francese che è in me proruppe in un "ah-ha!" e il tutto mi venne di getto. Nessun sospetto, by the way, dal fatto che 'sto post sia categorizzato in Brown Ribbon cioè "scorretto".
Nel merito poi, l'obiettivo del post non è certo dare addosso alla stampa irish.
Come del resto dici anche tu, l'opinione pubblica più che la stampa, da quell parti si comportano in modo del tutto analogo a quella inglese e francese, per non dire neozelandese (inarrivabile): cioè in modo MOLTO PIU' CAMPANILISTA di quanto non pensino certi "anglosassoni de'noantri". Tutto qui.
No, troppo facile fare della polemica tanto per farla, ripetoi io vivo in Irlanda e i giornali ed i siti di rugby li leggo e c'era un articolo uno che presentava gli arbitri delle semifinali come c'era lo stesso giornalista che l'aveva fatto rpima dei quarti e prima della finale!Certo riportava gli errori ma non era un articolo sopra le righe od esagerato, anzi articoli simili ne ho visti su giornali inglesi ed anche su Equipe e rugbyrama/Midi Olympique!
Tu scrivi di pressione mediatica, di una stampa che ha minacciato Barnes e queste sono pure e semplici invenzioni perche' tu tifoso della squadra francese l'hai vista perdere sul campo ed allora su un articolo normalissimo come se ne scrivono sempre prima della partita hai inventato una campagna stampa infernale inesistente.
Ripeto lo stesso giornalista ha fatto un pezzo su Owens prima della finale tutta irlandese, riportando in man iera anche molto precisa che tipo di arbitraggio le due squadre si sarebbero dovute aspettare durante la partita e prima delle semifinali non ha fatto nessuna pressione mediatica esagerata anzi scommetto che se mi metto a cercare con calma ti trovo un articolo paragonabile e dello stesso livello o sull'Equipe o su Midi Olympique.
Sul brown ribbon, una cosa e' scorretto e dire "secondo me era fallo o non era fallo" o non essere contenti di un arbitraggio una cosa e' inventarsi che la stampa altrui abbia fatto chissa' che pressioni mediatica.
"Then there’s the Wayne Barnes factor, and, ala the Welsh defeat at the Aviva this season, just to add to the discomfort, Dave Pearson is again running the line."
http://www.irishtimes.com/newspaper/sport/2012/0428/1224315291821.html
E ancora: http://www.irishtimes.com/newspaper/sport/2012/0424/1224315103747.html
Se spulci tutta la settimana, il nome di Wayne Barnes compare una volta sì e l'altra pure. E non perché gli siano particolarmente affezionati.
Grazie Socio, ma non eri tenuto a rispondere a un anonimo e alle sue lezioni di stile al sottoscritto.
Per lui mi invento quel che "la stampa altrui" scrive? Alla mia "se ti fidi etc.etc.", risponde con un "No, troppo comodo"?
Buon pro gli faccia, ce ne faremo una ragione e sopravviveremo anche stavolta :)
(senza contare che, ripeto sommessamente, l'oggetto di questo brown ribbon non era manco lontanamente la scorrettezza dei media irlandesi ... mah ... )
@ Abr
no dico che su un articolo hai inventato una campagna mediatica inesistente, di media che avrebbero minacciato Barnes!
@ Ringo
perche' secondo te l'Equipe e Midi Olympicque non avevano frecciatine del genere?!
Comunque non faccio nessuna lezione di stile caro Abr se questa e' la tua reazione per una critica complimenti.
Un caro anonimo che detta richieste, rispondo chiedendogli "fidati" e mi risponde "no, troppo comodo", al che viene massacrato dal Socio a suon di link. Allora balbetta "ma anche in Francia" (si, e quindi?) e insiste pervicace che avrei "inventato".
A proposito di reazioni in casa d'altri (complimenti vivissimi!) e di "invenzioni", li trovo modi poco "irlandesi" e molto più "Ballarò".
Provasse ad afferrare piuttosto quale sia l'oggetto di questo post, che non è certo la stampa irlandese. Come si direbbe a Venezia: cafè!
(A proposito, giusto oggi ospitiamo l'intervento di un blogger di quelle terre e non è neppure la prima volta, ma guarda un po').
@ Abr
scusa il tuo nome qual'e'?visto che mi critichi per l'Anonimo ho cliccato sul tuo nick pensando che dalla critica avreui visto il tuo nome e cognome, indirizzo, numero di telefono ecc ecc ma invece il tuo profilo mica mi dice manco come ti chiami...cos'e' Abr e' molto piu' riconoscibile di anonimo...se vuoi mi firmo Xyz ti va bene cosi'?
Abr quello che contesto caro mio e' che il tuo articolo chiaramente dice che Barnes sia stato influenzato nell'arbitraggio da una campagna mediatica irlandese infernale, chiesti lumi siete riusciti a trovare 2 righe 2 di numero ("massacrato a suon di link" 2 righe minchia che massacro)....il "fidati" non lo prendo perche' i giornali li leggo e non sono un caprone che siccome tu Abr dice :fidati" si fida.
Comunque ripeto complimenti per la maniera con cui una critica viene presa in questo blog.
@ Abr
ah non balbetto sulla stampa francese dico solo che se voi aveste un po' di equilibrio e non preconcetti avreste visto che frecciatine simili si trovavano anche sulla stampa francese...
Comuqnue con questanon ti preoccupare non interverro' piu' sul tuo blog e tolgo il disturbo se una critica viene accolta in questa maniera...
Dunque, un tizio suona al campanello di casa mia, non si presenta, si autoproclama "irlandese" e "non caprone", non capisce di cosa parlo ma sputa sul tappeto e fa: "e tu come ti chiami, eh"?
Andare circolare che abbiamo già dato; posti più adatti alla tua tacca pullulano in rete.
A tal proposito, cogliamo l'occasione per rendere utile questa perdita di tempo, ribadendo un messaggio generale.
Contrariamente ad altri blog, noi qui replichiamo puntualmente a ogni intervento. E' precisa scelta editoriale, che abbiamo spiegato più volte.
Altri blog si propongono invece come "i nuovi forum". I commenti lì servono per "far massa" e se i commentatori s'accapigliano tra loro, ben venga, obiettivo "forum" raggiunto, più gente c'è più bestie si vendono.
E' una loro scelta. Il ns. obiettivo è diverso, non è far audience, ma SELEZIONE. Questa è una clubhouse, non un bar.
@ Abr
il fatto che replichiate ad ogni intervento e' senza dubbio una bella cosa che non criticherei se il modo di rispondere non fosse che non sapete accettare le critiche ed attaccate subito una perrsona che osa criticare un vostro post.
Caro Abr l'anonimato l'ho scelto perche' tu autore di questo blog per primo ti nascondi dietro l'anonimato quindi puoi anche fare a meno di criticare per questo (per ben due volte hai sottolineato che io sono Anonimo ma tu chi saresti?Abr e' piu' riconoscibile di Anonimo?Questo era il concetto che esprimevo nel post se tu non l'avessi capito).
Secondo non penso di averti offeso in nessun post quindi nel momento che scrivi "posti più adatti alla tua tacca pullulano in rete" dimostri di essere un cafone di primissima fascia, io ero venuto con buoni intenti, certo mi son permesso di criticare una posizione chiara nel tuo post (e quello di cui parli nel post l'ho ben capito) e subito mi son trovato attaccato per aver espresso un'opinione critica su un tuo post....non c'era alcuna intenzione da parte mia di litigare o neanche avere una discussione accesa ma mi sembra chiaro che voi vi riteniate intoccabili e detentori della verita' assoluta...ed il tuo ultimo post proprio dimostra in pieno questo tuo ritenerti superiore...clubhouse?Magari ci avessi tu messo mai piede in una vera clubhouse sapresti accettare una critica in maniera piu' modesta.
Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Cantava Battisti :)
"Secondo, non penso di averti affeso": hai solo scritto che invento, e chi si fida di me è un caprone, vedi tu; secondo me il tuo problema più grosso è che non ti rileggi.
Non litigo per queste cose e NON sono modesto, sono realista.
Adesso basta che c'è Sharks-Stormers.
piu' che realista mi sa che sei un arrogant prick
Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Reprise ...
In effetti hai ragione: esattamente come sul fatto che "non pensi" (di avermi offeso).
Don't worry moron, non m'offendo in ogni caso: sai come dicono a Sligo, il raglio dell'asino non arriva mai in cielo.
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