lunedì 25 giugno 2012

Dual registration, un modello

 Una volta gli italiani erano maestri ad adattare ed adattarsi; oggi invece più il mondo si globalizza, più timidi impauriti e chiusi paiono diventare. Ehhh ma noi mica abbiamo le risorse dei francesi ... WTF, siete mai stati a Castres, par di essere ad Ascoli Piceno, con tutto il rispetto!
Sarebbe invece così semplice e pure interessante e motivante, guardare cosa fanno gli altri (quelli più bravi), adattarlo e portarlo nella propria provincia.  Nulla di male a copiare bene, è  un approccio di management molto diffuso con tanto di nome altisonante -  Best Practices - traducibile in "perchè perder tempo a reinventare l'acqua calda, quando basta copiare da chi l'ha già scoperta?". Non si tratta di ingegneria superiore: per avanzare e far bene nel rugby sotto il profilo organizzativo, basta passione, apertura mentale, curiosità, disponibilità a mettersi in discussione, saper le lingue (cioè le mentalità) e spostare baricentro e mirino all'estero. Nel nostro piccolissimo, è l'ispirazione di questo blog.

Arriviamo alla notizia - spunto di riflessione per la Provincia dove ancora ci s'accapiglia sul tipo di "separè" da tenere tra Celtiche ed Eccellenti.
Il club londinese dei Saracens annuncia il rinnovo di un accordo di dual registration (doppio tesseramento) di atleti con il Bedford, club che milita nella Championship (equiparabile all'Eccellenza italiana).  Sulla base dell'accordo nove giocatori dei Sarries saranno tesserati anche nell'altro club (più uno, Luke Baldwin, che sarà oggetto di un loan - prestito - per tutta la stagione) e da esso potranno essere schierati, in accordo con le esigenze concordate.
I nove sono: Will Fraser (back row), George Kruis (second row), Ben Ransom (full back), Scott Spurling (hooker), Sam Stanley (centre), James Short (wing, nella foto), Duncan Taylor (centre/wing), Mako Vunipola (prop), Jackson Wray (back row).
L'accordo era già stato siglato la scorsa stagione e riguardava otto giocatori, ma per via dei Mondiali e dei conseguenti problemi di infortuni non era stato sfruttato granché. Nella prossima stagione ci s'attende un rilancio della pratica: il Ceo dei Sarries Edward Griffiths così la caratterizza: "This is a partnership between equals".
La logica è difatti il reciproco vantaggio, il famoso win-win: affinché qualcuno di quei giocatori possa esser davvero utile in Premiership e avere una opportunità di mettersi in luce, dev'essere in piena forma nel momento in cui serva, cosa che mal si concilia con mesi passati in tribuna. L'accordo consente appunto che tali atleti si tengano pronti nell'unico modo possibile, giocando, e facendo fare nel contempo il salto di qualità al club della Championship (avremmo voluto aggiungere con sarcasmo rivolto ai provinciali de'noantri"falsando il campionato", ma ci auto censuriamo per carità di patria).

Nove doppi tesserati. Tra club formalmente e fiscalmente indipendenti. Capito perché vien da ridere, quando da noi si sente parlare di massimo tre/cinque "permit players" a stagione? In Premiership si fa l'esatto opposto, i club Pro apportano giocatori al campionato SemiPro in quantità, mentre da noi franchigie celtiche federali vengono costruite sottraendo giocatori al campionato nazionale. Tale "tratta" non "falsa" forse  il campionato d'Eccellenza? Mah ...
Giusto per venire a noi, in epoca di campagne elettorali federali e quindi di promesse di cambiamento e rrriforme.
Non si ritiene opportuno, per una serie di motivi più livellatori verso il basso che egalitari, tornare alle situazioni passate, quando le Società Italiane di Rugby eran libere di iscrivere le seconde squadre ai campionati inferiori? Era soluzione normale, lo "stato di natura": c'erano Allievi, Juniores, seconde e prime squadre, senza soluzioni di continuità.  Va bene, ecco allora una alternativa inglese potabile e referenziata, la possibilità del "doppio tesseramento": un interessante compromesso, cambiando ovviamente quel che c'è da cambiare per adattarlo alla nostra piccola provincia antica.
Questo è solo un esempio di Best Practice importabile a costo zero e benefici infiniti. Non ci vuol tanto a dare un'occhiata attorno fuor di Provincia e copiare quel che di buono c'è già, invece di farsi venire tante "belle idee" si, ma purché siano "nel segno della continuità con gli ultimi sedici anni", come ha detto il candidato presidente dell'establishment - tradotto, purché non disturbino le rendite acquisite e le cadreghe degli amici. 

20 commenti:

Nick ha detto...

Il caso che riporti é molto interessante, Abr, perché come segnali é facile ed economico da copiare. Da noi però sospetto faticherà ad attecchire proprio perché é un modello win-win di quelli che non entrano nelle teste nostrane, spesso anche di chi dovrebbe e potrebbe metterci la grana: come dici tu, siamo troooppo intelligenti per credere a queste favole. Per quel che vale, credo che la mentalità da gioco a somma zero che ci pervade sia figlia di decenni di esasperata retorica (e pratica) redistributiva, per la quale il problema non é mai crescere ma galleggiare o affondare assieme, per cui quando c'é da cambiar marcia siamo sempre sitting ducks (e infatti anche nel rugby...)

Anonimo ha detto...

L'idea sembra assolutamente molto interessante e sottoscrivo in pieno tutte le cose che dici Abr, pero'...si c'e' un pero': non posso non notare una cosa. Il regolamento premier sul salary cap prevede dei bonus/crediti per i giocatori in prima squadra provenienti dall'accademia per un massimo di 8 giocatori...30k per giocatore totale del bonus credito di 240k...ora mi attirero' di sicuro qualche critica e forse sono io che penso male ma non e' che cosi' i Saracens prendono diversi piccioni con una fava?Oltre a tutte le cose da te dette Abr e con cui concordo al 100%, vista la giovane eta' di tutti i giocatori coinvolti direi che ci sono buone chances che siano tutti prodotti dei Saracens e cosi' con questo regime di doppio tesseramento li possano includere nella loro senior squad, prendere il bonus/credito massimo facendoli pero' giocare altrove...nulla di terribile o scandaloso per carita' e posso ovviamente sbagliarmi.

Una considerazione finale diversa: peccato che non abbiano incluso Romano (ma non e' un prodotto Saracens) visto che tecnicamente ha ancora molto da imparare sarebbe stata un'ottima soluzione per lui, lavorare coi Saracens ma magari inizialmente venir testato in un campionato meno impegnativo...per poi magari dimostrare di valere la prima squadra dei Saracens e fare con loro la seconda parte della stagione.

Anonimo ha detto...

Che l'inserimento delle seconde squadre nei campionati inferiori fosse difficile da gestire divenne palese quando il Viadana batté il Cus Verona nei playoff di serie B per salire in A2 facendo giocare almeno mezza squadra di Eccellenza SOLO in quelle due specifiche partite. In pratica giocò il campionato con una squadra e i playoff con un'altra.
Alla Fir a volte riescono a fare grosse c....ate anche perché conoscono bene l'italico opportunismo (a pensar male si fa peccato...), e ne tengono in troppo conto le conseguenze.
In realtà non sanno costruire un sistema di dis/incentivi adeguati, secondo me.
Marco

Anonimo ha detto...

i sarries hanno anche una collaborazione con i wigan warriors per il passaggio dalla league alla union dei giocatori più interessanti ,farrell venne da lì ,ashton ex wigan dopo southampton è approdato a vicarage road .... meditate gente meditate ironduke

Abr ha detto...

Tnxs Nick.

Begli spunti dall'anonimo successivo (nulla contro gli anonimi ma aggiungete una sigla alla fine del commento, facilita la vita). Nula di terribile o scandaloso, affermi, quel che han messo in piedi i Sarries: dal mio punto di vista è addirittura degno di plauso! Scusa, ma l'obiettivo di una Accademia degna di questo nome, non è di formar giocatori buoni per i campionati? Bedford le scamorze non le prende, invece aiuta i buoni prodotti a maturare bene,
Mi pare che l'interessante aggiunta che fai, accentui ancor più il win win reciproco. In più, segnala una norma positiva da parte federale Rfu (o dalla Lega dei club non so): aiuti VERI (non i 700€ al mese) a chi sviluppi giovani in casa (non li ceda a una Accademia centrale, cartellino incluso).

Quanto a Romano, non credo sia oggetto di "investimento" proprio per quel che dici prima, ma di sfruttamento, da spremer per bene come si fa con gli stranieri nei campionati maggiori: se poi sopravvive ne uscirà fortificato, altrimenti ...

@Marco: vero il discorso incentivi adeguati, ma quello che racconti è un classico di tutto il mondo: s'è visto e si vede regolarmente anche in NPC, Currie Cup o Anglo-Welsh Trophy. Perché solo in Italia la cosa "scandalizza", fa gridare al "campionato falsato" e fa predisporre regole che son come quelle chemio che ammazzano il paziente assieme alla malattia?
Mica calano da Marte o da Tonga, i "finalisti" ... Il pubblico locale è contentissimo di vedersi il Richie McCaw sul campetto sottocasa almeno una volta ...

Il vero scuorno trovo non sia nei confronti degli avversari (han solo da avere anche loro dei giocatori di categoria superiore), è per chi ha sputato sangue per arrivare alla finale e poi si sente dire alla Maionchi, bene bravo ma niente finale ...

Tnxs iron, bella segnalazione: legame col League, un esempio da seguire non solo per il gioco dietro e al piede, ma anche come modello comportamentale in era Pro (copiata da Munari questa, ma ha perfettamente ragione).

Anonimo ha detto...

@ Abr

come ho scritto nulla di scandaloso pero' e' anche un po' il classico trucchetto per sfruttare una regola...tutto qua...che poi la Rfu faccia benissimo a dare quell'incentivo sono d'accordissimo, che i Saracens e Bradford entrambi ci guadaganino sono d'accordissimo, che per i giocatori sia un'ottima opportunita' che ne possa facilitare la crescita sono d'accordissimo.
La mia non voleva essere una critica anzi come ho scritto con questa mossa stanno prendendo diversi piccioni -non solo 2- con una fava.
Tra le altre cose sempre in tema di salary cap sarebbe interessante vedere come viene suddiviso lo stipendio, perche' probabile che i Saracens riescano ad abbassare il monte salari anche grazie al fatto che parte degli stipendi di quei 9 giocatori li paga Bedford....anche qua bravi i Sarries che tra crediti/bonus e possibile parte dello stipendi pagato dagli altri si creano un bello spazio salariale.

Su Romano...ha 23 anni ed e' acerbo invece secondo me i Sarries potrebbero averlo preso proprio pensando di lavorarci in prospettiva come secondo me a Gloucester hanno fatto con Chistolini (altro che da un programma tipo quello dei Sarries potrebbe guadagnarci parecchio)...parere personale, vedremo come va.

naotodate

Anonimo ha detto...

sono d'accordo Abr, quello intendevo con "non son capaci di studiare i disincentivi giusti": appena una cosa va storta loro buttano il napalm... e non si fa così, dai! :-)

Però in quello spareggio c'erano tre categorie di differenza, capisci che non è la stessa cosa che passare dalla premiership alla championship e viceversa. Il salto di una invece è ragionevole e auspicabile, secondo me, per alzare il livello sotto, specie se sotto garantisci una formazione adeguata.

Avevo letto di una polemica simile in Irlanda l'anno scorso, quando hanno introdotto un livello sotto le provincie (le squadre B) impedendo di norma e di fatto ai giocatori pro di tornare ai loro club, per esempio per rientrare dagli infortuni.
Indovina la motivazione? Si falsano i campionati....
I club di Munster erano inferociti, visto che lì i club sono sempre stati l'anima della provincia più che altrove.
Marco

Abr ha detto...

Si ok Marco, ma passare da Premiership a Championship è Pro vs. Semipro: un piccolo grande salto quantico come tra Eccellenza e Pro12, checché ne pensino i federali che stanno allestendo le Zebre ... ;)

Certo che tre livelli son tanti ma sempre tesserati di Viadana erano, no? Peggio per gli avversari, nella vita c'è chi può e chi no (discorso difficilissimo da "vendere" in Italia ...).
Del resto è come Counties Manukau vs. Canterbury con gli All Blacks disponibili, o la FA Cup del calcio dove lo Stoke City può far trovar lungo al Manchester. Ed è il suo bello: sono le piccole ad amare alla follìa quella competizione così ... falsata. Da noi no, l'importante è livellare tutto, ma verso il basso.

Abr ha detto...

Bene, siamo d'accordo allora naotodate, è solo una differenza di accenti, di sfumature tra "sfruttare le regole" e "trar vantaggio da esse". La differenza vera è tra regole criminogene e quelle come questa, che stimolano comportamenti virtuosi per tutto il movimento, per chi ha la capacità di sfruttarle, mica solo per i Sarries.

Potrebbe anche effettivamente essere che serva per "alzare" artificialmente il salary cap, anche se l'effetto è minimo (son nove d'accordo, ma non credo abbiano stipendi milionari). Sarebbe peraltro un altro effetto virtuoso della regola: stimola i club a condividere più giocatori possibile con le serie inferiori, fa giocare di più, a più alto livello e fa risparmiare ingaggi al sistema.

Su Romano si potrebbe essere che l'abbian preso "in crescita", magari Carlos Nieto ci ha messo una parola. Ma potrebbe anche essere che abbiano scommesso che potrebbe essere ready to go, in tal caso lo sfrutteranno.

ringo ha detto...

Uh, campionato falsato: chissà cosa direbbero allora con quanto accade tra franchigie e club in Irlanda e Galles. Il lavoro fatto dai Sarries probabilmente serve da ispirazione anche a realtà economicamente inferiori, ma che operano al livello più alto: mi vengono i mente i Dragons di Newport, che hanno varato tutto un nuovo piano di collaborazione con la regione che gli ruota attorno. Ne abbiamo parlato qualche mese fa - e pareva che i Dragons avessero tirato un bel sospiro di sollievo di fronte ad una situazione economica difficile.

Anonimo ha detto...

Ringo beh in Irlanda c'e' il limite per regolamento di due giocatori professionsiti (cioe' delle Provincie...limite che non si applica per gli "Accademici" e non ricordo ora ma se vuoi lo vado a controlalre quei giocatori che hanno un "development contract" quello che teoricamente e' il rpimo contratto che un giocatore firma con una Provincia dopo l'Accademia) schierabili da parte dei clubs in AIL (tra l'altro solo in Division 1), con il massimo di uno nel pacchetto mischia...questa e' la regola dall'anno scorso, in precedenza il massimo era un po' piu' alto ma non di molto. In Irlanda il coinvolgimento di professionisti veri nel domestic e' pressoche' pari a zero e spesso limitato ad un paio di comparsate dopo un lungo infortunio...gli "Accademici" tendono magari a vedere di piu' il campo con il clubs ma parliamo di ragazzi tra i 18 ed i 20 anni non dei BOD, POC, O'Brien, Ferris e compagnia cantante.

Naotodate

Anonimo ha detto...

Si Abr come dicevo non stavo minimamente criticando l'iniziativa che mi sembra ottima ed una win-win per tutti come giustamente hai scritto nel pezzo...un win-win a diversi livelli.
Sui soldi...beh 240k di crediti, diciamo che i 9 siano sui 30k all'anno (pari a quello dei crediti RFU scelto da loro perche' probabilmente corrisponde al primo contratto average di uno che esce dall'accademia), diciamo che gli altri ne paghino 1/3 sono 10k a giocator, 90k+240k di crediti=330k di spazio salariale creato...ti ci porti a casa un buon giocatore in prima squadra (per esempio questa e' la cifra di cui si parla per Pienaar all'Ulster, o per fare un esempio sicuro Fitzgerald prendeva 280k-euro- dalla IRFU che ora gli ha offerto 200k-euro-).
Per carita' nessuna polemica la mia sui numeri ma diciamo che con questa mossa aprono lo spazio per un bel giocatore se vogliono, facendo allo stesso tempo una cosa positiva per i giocatori giovani.
Romano...boh vediamo come va, io spero ci lavorino in prospettiva, ha il fisico, ha potenza ma deve imparare la difficile arte dello scrummaging ed essendo arrivato al rugby in tarda eta' questo problema si nota piu' che in altri piloni di eta' simile...ed ai Sarries direi che avrebbe compagni di squadra che potrebbero insegnargli quest'arte. Se Gloucester si fa carico dello sviluppo di Chistolini ed i Sarries non sarebbe male.

naoto

Abr ha detto...

Mi piacciono quelli come te, che sanno quantificare.

Abr ha detto...

Già, in Galles il modello a franchigie mostra un po' la corda da qualche anno, per fortuna loro club minori nel territorio (e scuole collegate) continuano a sfornare campioncini (vedi terza piazza al Junior World Cup), anche se poi la federazione e le sue franchigie se li fanno scippare da Francia e Inghilterra e gli stadi del Pro12 sono vuoti.

I Dragons ci provano a corroborare il legame col territorio, nonostante le pirlate federali. Loro e gli Scarlets. Ma guarda caso, l'Inghilterra 100% dei club privati li surclassa in quanto a libertà di legami e leve verso e dal basso.

ringo ha detto...

Grazie per la precisazione Naotodate: non so per quale motivo, ero sicuro funzionasse diversamente. Confusione: sarà ora di andare in vacanza?

Anonimo ha detto...

No e' che le regole continuano a venir cambiate, ogni anno cambiano qualcosa per trovare un modo per far funzionare il domestic...il problema e' che ovviamente il passaggio al professionismo estremo delle Provincie aveva un prezzo che i clubs ed il domestic pagano...comunque qualche anno fa ne erano permessi di piu' ma sono andati sempre piu' in calo, ma l'effettivo impiego e' sempre stato bassino.

Abr ha detto...

Il problema di fondo a mio avviso, e qui sono Munariano, è che in Galles e in Scozia han trascurato quel legame identitario della gente coi club e col territorio, pur cercando di "vendere" le franchigie come territoriali.
In Irlanda è diverso, le province come in Nzl e Sfa erano storiche, recepite.
Sarebbe come se in Italia la Fir tentasse di vendere a Petrarchini e Bersaglieri che devono andare a Monselice o Badia a tifare la stessa squadra chiamata chessò, Le Lontre degli Argini ( i Grillotalpa de'noantri).

ringo ha detto...

Meglio le Lontre che le Nutrie ;)

Abr ha detto...

ehh ma mi sa che sugli argini hai ragione tu, son quelle che trovi ... :(

CM ha detto...

L'anno di Vitadello, giusto?

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