sabato 13 ottobre 2012

Palloni a spasso, Zebre sconfitte e Saraceni a valanga

Di nuovo il Connacht allo stadio XXV Aprile di Parma e di nuovo vittoria per la franchigia irlandese contro le Zebre, dopo il precedente stagionale con la seconda giornata di Pro12. Stavolta si tratta del primo successo per la formazione di Galway in trasferta in Heineken Cup (mentre l'anno scorso riuscirono a fare lo scalpo in casa agli Harlequins, che si ritrovarono in Challenge Cup), Pool 3. Finisce 10-19 per gli ospiti che producono la maggiore mole di gioco nell'arco degli ottanta minuti, scanditi nella metà del secondo tempo da una lunga serie di palle perse per tutto il campo, sia da una parte che dall'altra: la differenza sta nel fatto che il Connacht manovra in attacco, i bianconeri in difesa e se alla vigilia dell'incontro mister Christian Gajan aveva chiesto ai suoi un approccio concreto e aggressivo, le cose non sono andate secondo i piani. 

Ci sarebbe anche la voglia di mettersi in mostra, per ottenere una vittoria che avrebbe grande importanza sul morale e sul futuro prossimo: ma addirittura ce n'è troppa in Tito Tebaldi che torna in mediana e che concede nel primo quarto due calci facili per a Dan Parks per due falli compiuti sotto gli occhi dell'arbitro, il primo fuori da una mischia, il secondo in una ruck. 
E' proprio l'apertura scozzese ad aprire le marcature al 4' dalla piazzola e replica l'estremo di casa Daniel Halangahu che però non è nella giornata migliore: la mira con i pali con il passare dei minuti scompare, perde il controllo dell'ovale ricevendo un calcio alto degli avversari, combina un mezzo pasticcio con un calcio di restart dai propri 22. Tant'è, al 17' Parks fissa il 6-3 e comunque le Zebre cominciano a bussare nei 22 degli irlandesi con un ingresso del capitano Gonzalo Garcia. E' il momento migliore per la formazione federale, che può fare affidamento anche sui propri avanti, in particolare la terza linea sudafricana Andries van Schalkwyk - che conferma le prestazioni di campionato. Il guaio è che Tebaldi impiega più di cinque secondi a muovere palla fuori dal raggruppamento e le nuove regole non glielo permettono. Mentre Halangahu al 36' non trova il pareggio da un penalty. E ancora: quando i parmigiani possono contare su maggiore possesso, alla reazione del Connacht Mauro Bergamasco commette gioco pericoloso ai danni del trequarti che gli si presenta di fronte sulla metà campo e viene ammonito. Manca un minuto alla fine della prima frazione e Parks infila il 9-3 quando invece Halangahu segna un 1/3 dalla piazzola. Sarebbe stato un utile pareggio dopo la prima frazione.

La ripresa segue il leit motiv iniziale, con gli ospiti che macinano gioco: non preciso, caratterizzato da diversi errori di gestione che consentono alle Zebre di restare organizzate in difesa e rifiatare. Pure di ripartire, per esempio con un ingaggio in mezzo al campo, ma il tutto viene interrotto dall'ennesimo fumble come direbbe nel football americano: Tebaldi serve il flanker Nicola Belardo che si è appena staccato dalla mischia, il giocatore cerca subito con gli occhi Bergamasco per servirlo e al momento di ricevere il pallone lo perde in avanti. Parks da parte sua prova a mandare in meta l'ala Tiernan O'Halloran con un cross kick nei 22, ma Luciano Orquera fa buona guardia su una traiettoria che arriva un po' corta e mette in difficoltà gli avversari che si trovano in un potenziale due contro uno. Bergamauro rientra con i suoi che sono riusciti a non subire punti, mentre vengono inseriti Carlo Festuccia per Davide Giazzon e Carlo Fazzari per Luca Redolfini in prima linea. Al 55' sarà anche il turno di Matias Aguero per Totò Perugini
Si entra così nell'ultimo quarto e puntuale il Connacht sferra il colpo che cambia definitivamente l'equilibrio dell'incontro. Prima Parks segna per il 12-3 quindi quando sono in fase offensiva, le Zebre perdono il possesso, gli irlandesi calciano in profondità e trovano un Orquera circondato che riesce a servire Bergamasco, ma a quel punto la pressione porta ad un tento a terra da parte della terza linea italiana. Fallo giocato velocemente e meta del blind side flanker John Muldoon per il 19-3' al 63'. Il divario che basta per chiudere il discorso. 
Come però mostrato in questa prima parte di stagione, le Zebre hanno il momento che le vede riprendersi - era accaduto anche contro il Connacht in campionato, dopo che la partita stava finendo nelle mani irlandesi. La firma arriva però al 72' con Ferrarini che finalizza lo spunto di Leonardo Sarto, entrato per Sinoti Sinoti
"La squadra ha mostrato alcuni progressi, è vero, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento, la voglia di lottare e l’organizzazione difensiva. Ma purtroppo dobbiamo considerare soprattutto le cose che ancora non funzionano, in particolare la capacità di mantenere il possesso: oggi abbiamo perso credo venticinque palloni e questo si traduce nella impossibilità di mettere pressione sugli avversari ma, anzi, di subirla", è l'analisi di Gajan a fine gara. 

Round-up anche sul resto della prima giornata di HCup disputata tra pomeriggio e sera, partendo dalla batosta 45-0 con la quale i London Saracens hanno vinto a Edimburgo (Pool 1). Cinque mete che vogliono dire punto di bonus ottenuto in trasferta, realizzate da tutta la linea arretrata, segnale chiaro di dominio davanti: o centri Joel Tomkins Owen Farrell, l'ala Chris Ashton, l'estremo Alex Goode e l'apertura Charlie Hodgson che firma 25 punti totali. Visser e anche Laidlaw a bocca asciutta davanti al pubblico di casa. Gli scozzesi nella scorsa edizione erano arrivati in semifinale, garantendosi un posto ai quarti tra grandi recuperi e punteggi alti. Punteggio alto pure questa volta al Murrayfield, ma di recuperi nemmeno l'ombra. 

A proposito di come back e di Pool 1, sul filo del rasoio quello con cui il Racing Metro che schiera Mirco Bergamasco e Andrea LoCicero titolari, riesce a difendere la casa contro il tentativo di ritorno del Munster. Il finale è  22-17 nonostante l'unica meta del mediano Maxime Machenaud contro le due irlandesi. La prima è della la terza linea Sean Dougall al 14' per il 10-0 del Munster, ma negli spogliatoi si va con i padroni di casa avanti, grazie alla risposta del mediano alla mezz'ora e al piede di Olly Barkley (13-10), joker medical di lusso schierato apertura. Negli ultimi dieci minuti l'ala Simon Zebo va in touchdown con uno slalom dei suoi e la trasformazione di Ian Keatley vuol dire 17-16, è contro-sorpasso in dirittura d'arrivo. Ma prima Barkley quindi Bergamirco ancora vice-piazzatore tra il 76' e il 78', riacciuffano la situazione. Munster è molto cambiato, in campo e in cabina dello staff: avrà bisogno di ulteriori esperienze per tornar cinico come prima.  

E a proposito di tante mete, sei sono quelle del Clermont ai danni degli Scarlets per il 49-16 (risultato valido per la Pool 5). La chiave della goleada è che i gallesi già al 37' restano in quattordici, rosso all'ala Morgan Stoddart per somma di ammonizioni: si trova a presidiare la corsia di decollo del potente Sitiveni Sivivatu e dall'altra parte non va meglio, c'è l'altro alone nero muscolare Napolioni Nalaga, ambedue in meta. Pensare che Jonathan Davies marca dopo tre minuti e Llanelli rimane agganciata nel primo quarto, nonostante la meta di Sivivatu e il piede di Morgan Parra (16-13). La ripresa comincia con una penalty try, quindi i transalpini dilagano con Lee Byrne, il Numero 8 Damien Chouly, Julien Bonnaire e Nalaga

Se la devono sudare contro gli Exeter Chiefs i campioni in carica del Leinster: 9-6 a Dublino nell'altro match della Pool 5. Invero aiutati da qualche decisa ed evidente "spintarella" arbitrale. Magra ma indicativa consolazione, la seconda linea inglese Tom Hayes è il Man of the match. Un anno fa pronosticammo quasi scherzando che Edimburgo sarebbe stata la sorpresa del torneo, quindi non ci stupiremmo se i Chiefs si prendessero quel titolo per questa stagione, considerati i seri precedenti in Premier. Sempre che la classe arbitrale non li consideri dei parvenu nell'Olimpo, da controllare con cura.  Sfida al piede tra irlandesi: tre piazzati per Jonathan Sexton, due per l'exile Gareth Steenson che da qualche settimana ha ripreso il posto dell'argentino Ignacio Mieres  con risultati positivi.
La squadra campione in carica incassa e non si scompone, per adesso: tradizionalmente parte lenta, il suo momento arriva a novembre-gennaio e soprattutto a aprile-maggio, quando gli assali delle altre favorite cedono per il logorìo dei loro campionati conflittuali, mentre loro invece possono permettersi di centellinare le risorse importanti. E' quel che ha fa indispettire gli anglo-francesi.


Argomento aperture? Ben Botica, ha debuttato con gli Harlequins contro il Biarritz per un infortunio alla caviglia del titolare Nick Evans al quarto d'ora, vincendo al The Stoop per 40-13 (Pool 3). Botica, 22 anni, neozelandese figlio d'arte come molti rugbisti (il padre Frano ha giocato sia Union che League e indossato la maglia neozelandese tra il 1991 e il 1993),  svolge al meglio il suo compito mentre i Quins domano i baschi che nel primo tempo non mollano l'osso. Danny Care marca meta al 6' infilandosi al suo solito servito direttamente dalla rimessa laterale, ma il tallonatore Arnaud Heguy entra di peso nell'area di meta inglese al 23' assieme al nr.8 Talelelei Gray e alla fine dei primi quaranta minuti è pareggio (13-13) grazie ad un piazzato di Botica che pareggia quello di Julien Peyrelongue (il quale manca un paio di altre occasioni). Baschi che al 17' restano in inferiorità numerica temporanea per il giallo a Dane Haylett-Petty che commette gioco pericoloso ai danni di Ugo Monye su una presa al volo. Nella ripresa i padroni di casa passano prima con il tallonatore Rob Buchanan al 44', quindi con un contropiede guidato da Care e finalizzato da Jordan Turner-Hall; infine al 67' e al 78' ottengono il bonus con Seb Stegmann. Il modo migliore per cominciare i londinesi per evitare brutti ricordi che ancora fan male: la Pool 3, come detto in partenza, è quella del Connacht... 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bella la maul della meta di biarriz. Da rivedere! Josè Altafini direbbe: pagina 121 del manuale del rugby.

Vanni

Abr ha detto...

Si concordo, ma che dici delle maul "a serpentina" dei Quins che corrono, non camminano e quindi non si fanno infiltrare?

Anonimo ha detto...

Ah sì hai ragione. Io poi simpatizzo per i quins quindi ne apprezzo le qualità. Mi ha colpito la maul di biarriz proprio perchè credo non sia facile contro quella difesa. Sono stati bravi a tenerla alta senza perdere spinta. Vanni

Anonimo ha detto...

Interessante l'idea dei Chiefs sorpresa ma credo che non siano in grado di avvicinare quanto fatto dall'Edinburgh la scorsa settimana non tanto per il valore della squadra ma per l'enorme differenza dei gironi. Glis cozzesi finirono in una pool di medio basso livello, senza pesi massimi e che era up for grabs per qualsiasi delle 4 squadre.
Per passare una pool uno deve vincere tutte le partite in casa tentando sempre il punto bonus ed almeno una fuori casa...quindi i Chiefs dovrebbero battere Clermont, Leinster e Scarlets in casa facendo punto bonus almeno in 2 occasioni su 3 e poi andare a vincere a Clermont e Llanelli non proprio campi violabili (specialmente quello dei francesi)...insomma una situazione di partenza opposta a quella degli scozzesi lo scorso anno.

Naoto

Abr ha detto...

Concordo con te sulla differenza "di ambiente" rispetto ai Gunners dell'anno scorso; son posti prenotatissimi da Leinster e Clermont.

Certo che tra Scarlets (se restano in 15) e Chiefs, non sarà facile per la seconda accumulare i punti di bonus indispensabili per passare il turno restando in HC.

Anonimo ha detto...

Onestamente non ho mai pensato che una dele seconde venisse fuori da questo girone, penso che una verra' fuoi dal girone cone Zebre e Connacht e l'altra o dal girone del'Ulster o da quello del Toulon.

Naoto

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