Australia adattata all'Azzurro . Updated
Update 23/11 sera: niente panchina per Polota-Nau, lo rimpiazza James Hanson dei Reds, unica presenza coi Wallabies nel recente pari con gli All Blacks.
Annunciata la formazione Australiana per Firenze: anti distrazioni più che anti Azzurri? Nella realtà,a giudicare dalle scelte - quattro rotazioni campo-panchina, parrebbe che coach Robbie Deans valuti molto l'esperienza più che gli skill ("gli skill", non "le skill": in italiano i sostantivi stranieri sono per definizione maschili).
La novità più sostanziale è in mediana, dove parte il Western Force Brett Sheehan al posto del Rebels Nick Phipps, reduce dalla sua prima partita più che decente; forse ora il coach vuol valutare anche l'altro rimpiazzo di Will Genia.
Si diceva dell'esperienza: rientra titolare all'ala chiusa Drew Mitchell. al posto dell'un po' imballato Ioane di questi ultimi tempi; a dar ulteriore peso ai loose five, torna anche il potente Scott Higginbotham, e a tallonare l'espertissimo Stephen Moore , nel solito tributo di stima alla nostra prima linea (e alla nostra rimessa laterale as well) di cui faremmo volentieri a meno.
La quinta novità secondo alcuni sarebbe che David Pocock rimarrà in tribuna. Noi ci domandiamo che senso avrebbe rischiarne il recupero in una partita che si preannuncia scrappy, quando il giovanissimo Hooper sta crescendo al punto da ottenere il Man of the Match a Twickenham. Per schierar due fetcher? Sbilanciando la terza linea proprio contro gli Azzurri? Contro i quali al contrario in terza servono - e di fatto troviamo - un solo grillotalpa e due ball carrier (Palu e Higginbotham), per sfruttare un possesso palla che certamente non mancherà, costringendo il pack avversario a starsene ben serrato.
Australia: 15 Berrick Barnes, 14 Nick Cummins, 13 Adam Ashley-Cooper, 12 Ben Tapuai, 11 Drew Mitchell, 10 Kurtley Beale, 9 Brett Sheehan, 8 Wycliff Palu, 7 Michael Hooper, 6 Scott Higginbotham, 5 Nathan Sharpe, 4 Sitaleki Timani, 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Benn Robinson.
Replacements:16 Tatafu Polota Nau, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Dave Dennis, 20 Liam Gill, 21 Nick Phipps, 22 Mike Harris, 23 Digby Ioane
E' una formazione che pare disegnata sulla base delle lezioni apprese in Francia e in Inghilterra.
A partire dall'imprescindibile neurone di Berrick Barnes schierato "formalmente" in fondo al posto del più prevedibile Mike Harris e parimenti preciso al piede ma in realtà disponibile fino a ridosso della linea, a dare quel che è mancato all'attacco Wallabies del 2012: opzioni. Al suo fianco - strano parlando di uno che in teoria dovrebbe presidiare il fondocampo ma tant'è - troviamo Ben Tapuai al centro, bell'emergente meno prevedibile rispetto al ball carrier puro McCabe, in coppia con l'altro "neuronato" multi-ruolo Adam Ashley Cooper. Persino l'ombra di Kurtley Beale schierato apertura risente dei benefici effetti della presenza di Barnes e si rilassa, deputando buona parte delle responsabilità di scelta per dedicarsi a quel che sa fare meglio, il doppio passo e qualche offload se proprio lo prendono subito. Al largo con l'esperienza di Mitchell c'è la new sensation Cummins (in foto): un reparto arretrato degno della tradizione Wallabies, purtroppo per noi, anche se non a livelli eccelsi.
Davanti, attenzione: la prima linea dei Ben, Robinson e Alexander, s'è fatta più che rispettare a Twickenham e con Moore in mezzo può diventare un punto di forza e non solo mirare "al pareggio" con la nostra. Sharpe è il solito Atlante che regge il Mondo sulle sue spalle, al suo fianco Timani aggiunge fisicità come se mancasse, dietro come detto ci stanno i fisici Palu e Higginbotham più il guastatore Hooper.
Sulla carta Deans schiera la formazione perfetta per fare un bel risciacquo delle maglie color Azzurro un po' sbiadito (ricordano le tenute di tennis dei tempi di Lendl). Non ci rimane che sperare nel "sottogamba".
Update Azzurri
La risposta di Brunel è una sostanziale conferma della formazione messa in campo all'Olimpico - mica abbiamo tante alternative - con un paio di significative rotazioni nel pack e di sostituzioni in panca.
In effetti ai problemi di tenuta Azzurra evidenziati dagli All Blacks a Roma, ci si mette una pezza non cambiando personale ma instillando da parte del management come modulare più razionalmente lo sforzo. I grandi giocatori ce l'hanno come parte dei fondamentali, gli viene istintivo; ai nostri invece dev'essere insegnato e vanno "pilotati" durante la gara. Il fiato non c'entra, serve più cervello, capacità di gestire l'andante, l'andante mosso ma anche il pianissimo. Altro che stucchevoli appelli "al cuore", "all'anima" e tutto lo strapaese che trasborda. Obiettivo: altro che ripetere la prestazione da sparring partner di sabato scorso, si può e si deve crescere nella determinazione ad arrivare alla meta, impedendo prima di tutto agli avversari di arrivarci troppo facilmente.
Confermata ovviamente la prima linea LoCicero-Ghiraldini-Castrogiovanni, il primo cambio è in seconda linea: Geldenhuys al posto di Pavanello, confermando invece la aggressiva matricola Minto. La rotazione forse si spiega anche col fatto che l'accoppiata Ghira-Pavanello non ha garantito rimesse laterali pulitissime con gli All Blacks, quindi si ripiega sull'esperienza.
L'altro cambio è in terza linea: Favaro lascia il posto a Barbieri,mentre sono ovviamente confermati Zanni e Parisse. Questo è quasi un rilancio: voi Wallabies rinunciate all' (assurdo) azzardo del doppio fetcher, noi rinunciamo allo specialista e inseriamo il miglior ball carrier che abbiamo sulla carta. L'intento è dichiarato, fare una partita d'attacco ("imporre il nostro gioco", ha detto Brunel), basata sul possesso come nella prima ora con gli All Blacks. Il coach non programma scali di marcia nella seconda parte, afferma di volere la carica "per ottanta minuti" e questo ci pare poco realistico; almeno, parlando del ruolo del mediano di mischia, farà cenno alla necessità di gestire il ritmo di gioco. I Wallabies però manco respirano senza possesso e come con l'Inghilterra lanciano Hooper, Sharpe e gli altri a rubare e alla peggio rallentare ogni ovale, guadagnando falli piazzabili da Barnes. Noi senza Favaro, al possesso altrui opponiamo solo il peso e la linea che avanza, al limite Minto: speriamo basti.
Conferme in mediana per Gori-Orquera; il primo è chiamato a quel compito fondamentale di gestire il ritmo di cui si diceva: "dare il giusto movimento alla nostra squadra, capire il gioco e impostare il ritmo, dare la giusta velocità’". Brunel ha colto che con una marcia sola, quella alta, non di arriva lontano e fa cenno a modulare l'intensità nel corso della gara, "capendo" in che fase si è. Ha Gori gli skill e la personalità per farlo ? Nel tempo, forse, chissà ...
L'apertura invece è importante per quel poco di gioco territoriale che ci potremo permettere e per i piazzati. Esagero: magari il pack re-imparasse a guadagnarne, invece di sprecar possessi aprendo ai trequarti!
In fase di non possesso Orquerino sposterà il suo 1,70m per 75kg in fondo come all'Olimpico, rimpiazzato sul canale 10 da Masi con esiti disastrosi (il primo piazzato e la prima meta degli AB), oppure andrà a presidiare l'ala, e nel caso Cummins e Mitchell si leccano già le orecchie? La coperta coi Wallabies rischia di essere ancora più corta che coi Tutti Neri.
Tutto confermato il reparto arretrato: Mirco Bergamasco e Venditti alle ali, il duo Benetton Sgarbi-Benvenuti in mezzo, Masi in fondo. Che dire? Speriamo in un paio di guizzi fortunati: mi piacerebbe vedere Giovanbattista sfidare Cummins a chi è più potente e Bergamirco trovar tagli più furbi di quelli di Mitchell. Ok ora mi desto; sarà fondamentale piuttosto muoversi in sincrono per contrastare la capacità sopraffina di muover palla e rompere la linea dei Barnes, Beale, Ashley-Cooper, Tapuai, Mitchell, Cummins ... troppi.
Anche in panca un paio di cambi: pagato al clan dei senatori dello spogliatoio il debito alla carriera del Bergamauro, questi torna forse definitivamente in tribuna (grazie di tutto) e il posto di seconda terza linea con Favaro è di Vosawai, il Palu de'noantri, tanto per confermare che sarà fisica, là davanti. Per la seconda c'è Pavanello, in prima con Cittadini e Giazzon arriva Rizzo che rimpiazza il coequipier De Marchi; Botes copre tutta la mediana e McLean tutto il fondo campo.
C'è da sperare che l'aria viziata di kermesse sia finalmente uscita dagli spogliatoi e i nostri tornino a sentire odore di Test Match. Con annesso bagno di umiltà, consci di cosa hanno davanti - l'unica compagine capace di fermare gli All Blacks sul pari quest'anno - dimentichi delle lodi trinciate da commentatori che li, vi e si trattano come bimbi delle elementari: bene, bravi, tutti dieci e superlode dopo i 40 punti presi coi Tutti Neri. Ora, esaurito il trito tema del cuore, le dichiarazioni ufficiali spostano il tiro sull'anima: anima e core invece di muscoli e cervello? Come siamo mal presi: nella realtà è l'animo quel cui bisogna fare appello; sarà necessaria una battaglia feroce sui punti d'incontro, grande determinazione sulle fasi statiche e non è detto basti, la frustrazione da fatica inutile occhieggia e ci taglia le gambe guarda caso nell'ultimo quarto.
Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Mirco Bergamasco, 10 Luciano Orquera, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse, 7 Robert Barbieri, 6 Alessandro Zanni, 5 Francesco Minto, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lo Cicero.
Rimpiazzi: 16 Davide Giazzon, 17 Michele Rizzo, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Simone Favaro, 21 Manoa Vosawai, 22 Tobias Botes, 23 Luke McLean
Annunciata la formazione Australiana per Firenze: anti distrazioni più che anti Azzurri? Nella realtà,a giudicare dalle scelte - quattro rotazioni campo-panchina, parrebbe che coach Robbie Deans valuti molto l'esperienza più che gli skill ("gli skill", non "le skill": in italiano i sostantivi stranieri sono per definizione maschili).
La novità più sostanziale è in mediana, dove parte il Western Force Brett Sheehan al posto del Rebels Nick Phipps, reduce dalla sua prima partita più che decente; forse ora il coach vuol valutare anche l'altro rimpiazzo di Will Genia.
Si diceva dell'esperienza: rientra titolare all'ala chiusa Drew Mitchell. al posto dell'un po' imballato Ioane di questi ultimi tempi; a dar ulteriore peso ai loose five, torna anche il potente Scott Higginbotham, e a tallonare l'espertissimo Stephen Moore , nel solito tributo di stima alla nostra prima linea (e alla nostra rimessa laterale as well) di cui faremmo volentieri a meno.
La quinta novità secondo alcuni sarebbe che David Pocock rimarrà in tribuna. Noi ci domandiamo che senso avrebbe rischiarne il recupero in una partita che si preannuncia scrappy, quando il giovanissimo Hooper sta crescendo al punto da ottenere il Man of the Match a Twickenham. Per schierar due fetcher? Sbilanciando la terza linea proprio contro gli Azzurri? Contro i quali al contrario in terza servono - e di fatto troviamo - un solo grillotalpa e due ball carrier (Palu e Higginbotham), per sfruttare un possesso palla che certamente non mancherà, costringendo il pack avversario a starsene ben serrato.
Australia: 15 Berrick Barnes, 14 Nick Cummins, 13 Adam Ashley-Cooper, 12 Ben Tapuai, 11 Drew Mitchell, 10 Kurtley Beale, 9 Brett Sheehan, 8 Wycliff Palu, 7 Michael Hooper, 6 Scott Higginbotham, 5 Nathan Sharpe, 4 Sitaleki Timani, 3 Ben Alexander, 2 Stephen Moore, 1 Benn Robinson.
Replacements:16 Tatafu Polota Nau, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Dave Dennis, 20 Liam Gill, 21 Nick Phipps, 22 Mike Harris, 23 Digby Ioane
E' una formazione che pare disegnata sulla base delle lezioni apprese in Francia e in Inghilterra.
A partire dall'imprescindibile neurone di Berrick Barnes schierato "formalmente" in fondo al posto del più prevedibile Mike Harris e parimenti preciso al piede ma in realtà disponibile fino a ridosso della linea, a dare quel che è mancato all'attacco Wallabies del 2012: opzioni. Al suo fianco - strano parlando di uno che in teoria dovrebbe presidiare il fondocampo ma tant'è - troviamo Ben Tapuai al centro, bell'emergente meno prevedibile rispetto al ball carrier puro McCabe, in coppia con l'altro "neuronato" multi-ruolo Adam Ashley Cooper. Persino l'ombra di Kurtley Beale schierato apertura risente dei benefici effetti della presenza di Barnes e si rilassa, deputando buona parte delle responsabilità di scelta per dedicarsi a quel che sa fare meglio, il doppio passo e qualche offload se proprio lo prendono subito. Al largo con l'esperienza di Mitchell c'è la new sensation Cummins (in foto): un reparto arretrato degno della tradizione Wallabies, purtroppo per noi, anche se non a livelli eccelsi.
Davanti, attenzione: la prima linea dei Ben, Robinson e Alexander, s'è fatta più che rispettare a Twickenham e con Moore in mezzo può diventare un punto di forza e non solo mirare "al pareggio" con la nostra. Sharpe è il solito Atlante che regge il Mondo sulle sue spalle, al suo fianco Timani aggiunge fisicità come se mancasse, dietro come detto ci stanno i fisici Palu e Higginbotham più il guastatore Hooper.
Sulla carta Deans schiera la formazione perfetta per fare un bel risciacquo delle maglie color Azzurro un po' sbiadito (ricordano le tenute di tennis dei tempi di Lendl). Non ci rimane che sperare nel "sottogamba".
Update Azzurri
La risposta di Brunel è una sostanziale conferma della formazione messa in campo all'Olimpico - mica abbiamo tante alternative - con un paio di significative rotazioni nel pack e di sostituzioni in panca.
In effetti ai problemi di tenuta Azzurra evidenziati dagli All Blacks a Roma, ci si mette una pezza non cambiando personale ma instillando da parte del management come modulare più razionalmente lo sforzo. I grandi giocatori ce l'hanno come parte dei fondamentali, gli viene istintivo; ai nostri invece dev'essere insegnato e vanno "pilotati" durante la gara. Il fiato non c'entra, serve più cervello, capacità di gestire l'andante, l'andante mosso ma anche il pianissimo. Altro che stucchevoli appelli "al cuore", "all'anima" e tutto lo strapaese che trasborda. Obiettivo: altro che ripetere la prestazione da sparring partner di sabato scorso, si può e si deve crescere nella determinazione ad arrivare alla meta, impedendo prima di tutto agli avversari di arrivarci troppo facilmente.
Confermata ovviamente la prima linea LoCicero-Ghiraldini-Castrogiovanni, il primo cambio è in seconda linea: Geldenhuys al posto di Pavanello, confermando invece la aggressiva matricola Minto. La rotazione forse si spiega anche col fatto che l'accoppiata Ghira-Pavanello non ha garantito rimesse laterali pulitissime con gli All Blacks, quindi si ripiega sull'esperienza.
L'altro cambio è in terza linea: Favaro lascia il posto a Barbieri,mentre sono ovviamente confermati Zanni e Parisse. Questo è quasi un rilancio: voi Wallabies rinunciate all' (assurdo) azzardo del doppio fetcher, noi rinunciamo allo specialista e inseriamo il miglior ball carrier che abbiamo sulla carta. L'intento è dichiarato, fare una partita d'attacco ("imporre il nostro gioco", ha detto Brunel), basata sul possesso come nella prima ora con gli All Blacks. Il coach non programma scali di marcia nella seconda parte, afferma di volere la carica "per ottanta minuti" e questo ci pare poco realistico; almeno, parlando del ruolo del mediano di mischia, farà cenno alla necessità di gestire il ritmo di gioco. I Wallabies però manco respirano senza possesso e come con l'Inghilterra lanciano Hooper, Sharpe e gli altri a rubare e alla peggio rallentare ogni ovale, guadagnando falli piazzabili da Barnes. Noi senza Favaro, al possesso altrui opponiamo solo il peso e la linea che avanza, al limite Minto: speriamo basti.
Conferme in mediana per Gori-Orquera; il primo è chiamato a quel compito fondamentale di gestire il ritmo di cui si diceva: "dare il giusto movimento alla nostra squadra, capire il gioco e impostare il ritmo, dare la giusta velocità’". Brunel ha colto che con una marcia sola, quella alta, non di arriva lontano e fa cenno a modulare l'intensità nel corso della gara, "capendo" in che fase si è. Ha Gori gli skill e la personalità per farlo ? Nel tempo, forse, chissà ...
L'apertura invece è importante per quel poco di gioco territoriale che ci potremo permettere e per i piazzati. Esagero: magari il pack re-imparasse a guadagnarne, invece di sprecar possessi aprendo ai trequarti!
In fase di non possesso Orquerino sposterà il suo 1,70m per 75kg in fondo come all'Olimpico, rimpiazzato sul canale 10 da Masi con esiti disastrosi (il primo piazzato e la prima meta degli AB), oppure andrà a presidiare l'ala, e nel caso Cummins e Mitchell si leccano già le orecchie? La coperta coi Wallabies rischia di essere ancora più corta che coi Tutti Neri.
Tutto confermato il reparto arretrato: Mirco Bergamasco e Venditti alle ali, il duo Benetton Sgarbi-Benvenuti in mezzo, Masi in fondo. Che dire? Speriamo in un paio di guizzi fortunati: mi piacerebbe vedere Giovanbattista sfidare Cummins a chi è più potente e Bergamirco trovar tagli più furbi di quelli di Mitchell. Ok ora mi desto; sarà fondamentale piuttosto muoversi in sincrono per contrastare la capacità sopraffina di muover palla e rompere la linea dei Barnes, Beale, Ashley-Cooper, Tapuai, Mitchell, Cummins ... troppi.
Anche in panca un paio di cambi: pagato al clan dei senatori dello spogliatoio il debito alla carriera del Bergamauro, questi torna forse definitivamente in tribuna (grazie di tutto) e il posto di seconda terza linea con Favaro è di Vosawai, il Palu de'noantri, tanto per confermare che sarà fisica, là davanti. Per la seconda c'è Pavanello, in prima con Cittadini e Giazzon arriva Rizzo che rimpiazza il coequipier De Marchi; Botes copre tutta la mediana e McLean tutto il fondo campo.
C'è da sperare che l'aria viziata di kermesse sia finalmente uscita dagli spogliatoi e i nostri tornino a sentire odore di Test Match. Con annesso bagno di umiltà, consci di cosa hanno davanti - l'unica compagine capace di fermare gli All Blacks sul pari quest'anno - dimentichi delle lodi trinciate da commentatori che li, vi e si trattano come bimbi delle elementari: bene, bravi, tutti dieci e superlode dopo i 40 punti presi coi Tutti Neri. Ora, esaurito il trito tema del cuore, le dichiarazioni ufficiali spostano il tiro sull'anima: anima e core invece di muscoli e cervello? Come siamo mal presi: nella realtà è l'animo quel cui bisogna fare appello; sarà necessaria una battaglia feroce sui punti d'incontro, grande determinazione sulle fasi statiche e non è detto basti, la frustrazione da fatica inutile occhieggia e ci taglia le gambe guarda caso nell'ultimo quarto.
Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Mirco Bergamasco, 10 Luciano Orquera, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse, 7 Robert Barbieri, 6 Alessandro Zanni, 5 Francesco Minto, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lo Cicero.
Rimpiazzi: 16 Davide Giazzon, 17 Michele Rizzo, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Simone Favaro, 21 Manoa Vosawai, 22 Tobias Botes, 23 Luke McLean
16 commenti:
Complimenti. Lettura perfetta della situazione.Vediamo se gli azzurri ed il francese riterrà una buona gara con 34 punti sul groppone. Questa e' la mia personale previsione. Stay tuned
Grazie Ramiro.
34 punti? In effetti ci separa da tale esito solo una Australia distratta con la testa già al Millennium e poi al Natale a Bondi Beach o sulla Gold Coast, accompagnata da una prestazione monstre del nostro pack e a un po' meno errori dei nostri back (date a Bergamirco dell'Attack e minacciatelo di una martellata sui testicoli a ogni offload: TIENILO STRETTO quell'ovale quando ti placcano!).
Mantenere allacciate le cinture fino a nuovo segnale, andiamo dicendo da inizio anno ...
Grazie Ramiro: da queste parti apprezziamo chi lancia pronostici senza "se", "però", "occorrerà vedere": lo abbiamo fatto anche noi nello scorso 6N, intervistati da colleghi irlandesi. E il sottoscritto, a nome dei due autori, non ne azzeccò uno. ;)
Nonostante anch' io continui a tenere le cinture allacciate, mi permetto umilmente di far notare quello che mi sembra un piccolo gap nelle riserve dei wallabies Chi entra in seconda linea quando si fiaccano sharpe e timani? Non vedo nonno Samo il tuttofare,Dennis e Gill me li ricordo terze linee, forse Higginbottam?
Ultimo punto e faccio mea culpa per averlo notato solo adesso, ma facendo riferimento al Super Rugby e al netto degli infortuni, nei titolari ci sono più giocatori di Western Force (notoriamente ambitious but rubbish)che dei Reds e dei Brumbies, i quali hanno ben figurato quest anno.
Tutte queste considerazioni (e sperando di non essere smentito)mi spingono a puntare verso una partita non a senso unico. Sperem!
Beh Dave, trovo abbia ben più problemi la Benetton con la panca 'sto giro, costretta a portar contro Ulster quattro backs su otto.
Peri Wallabies, Dennis potrebbe adattarsi a lock esattamente come Higginbothamm, ma non mi è chiaro il problema: in panca si va in otto di cui tre per forza prima linea, quindi ci sono cinque nomi per dodici ruoli; la coperta è SEMPRE parzialmente corta, qualcuno deve SEMPRE adattarsi e/o farsi tutta la partita.
Piuttosto, evidenzi con la tua osservazione un punto interessante: Deans sceglei di portat tre trequarti in panca, cioè non ha soverchia paura di una battaglia d'attrito davanti. Un punto di cui Brunel potrebbe tener conto.
Quanto a WF sovra - rappresentato beh, a parte che un certo Pocock stesso ci gioca anzi ne è il capitano, se 'sti qui bastano a batter l'Inghilterra a Twickenham, al Franchi starei un filo preoccupato ...
Comprendo l'intento con cui affermi questo, Dave, ma è molto pericoloso ILLUDERSI di aver di fronte queli un po' più scarsini, per farsi animo (gli Azzurri nelle dichiarazioni insistono a parlar di ANIMA ma è chiaro che in realtà stanno evocando il simile sostantivo maschile).
C'è invece da sperare al contrario che siano scarichi, soddisfatti, che si sentano così SUPERIORI da prenderci sottogamba. Come a Padova quella volta, quando non vincemmo causa contributo faondamentale di uno sconosciuto esosrdietne dei Reds che allora navigavano nei bassifondi del SuperXV, tal Quade Cooper .
Non ho ancora visto la formazione della benetton, ma rimedio appena possibile visto che sono speranzoso di seguire la differita domani. Ah ecco allora anche dennis è un pò jolly, certo sulla coperta corta in panchina hai ragione te,e tecnicamente le seconde linee una partita di 80' possono anche reggerla meglio rispetto ad altre posizioni, io ho solo notato che come jolly mi sembrano mooolto di emergenza. Sul numero dei trequarti hai ragione, mentre quella italiana è 5-2. Secondo me è una tattica di Deans, già usata peraltro contro l'inghilterra, per prevenirsi contro gli infortuni dei suoi 3/4 di porcellana. Tornando alla vittoria a Twickenham io ho visto solo il finale e la sensazione già al 70' era quella che l'inghilterra non ce l'avrebbe potuta fare a recuperare e lì mi sono venute in mente le parole di Munari sull'inghilterra monocorde, chissà forse la nostra nuova veste di filo-trequartisti di brunel è riuscita a mettere dei dubbi a Deans.
Ultima postilla ma per quanto riguarda Pocock pare che si sia stufato di prendere mazzate e che dall'anno prossimo vada coi promettenti giovani brumbies.
Leggete un po' qua:
http://www.smh.com.au/rugby-union/union-news/australia-cant-afford-to-give-azzurri-a-sniff-20121122-29swc.html
Dave, invece di seguir la differita della Benetton, segui la diretta qui da noi! Cos' poi decidi se val la pena anche di guardare :)
Dennis è un openside: come Sole, ha il fisico per adattarsi in seconda. O vista all'incontrario, come Bernabò è un lock che può giocare openside.
Vero su Pocock, sta di fatto che anche a Perth crescono campioni.
Quanto a Australia-Inghilterra, per me la vera differenza l'ha fatta Barnes: ha trasformato l'altra monocorde, l'Australia del Championship, in una squadra vincente.
Finalmente sono in grado di mettere a frutto il gran lavoro del pack, mentre prima era solo sterile possesso.
Grazei Ale. Ehh, >Rugby heaven è sempre più IL riferimento per chi desidera analisi.
Bella la parte su Orquera che si sposta e Masi poco convincente difensore sul canale 10: nel nostro piccolo l'avevamo evidenziato. Cummins e Mitchell si leccano già le orecchie.
"gli skills", non "le skills": in italiano i sostantivi stranieri sono per definizione maschili
Scusa ABr sei sicuro?
LA Weltanshauung, LA Sehnsucht, LA mise, LA toilette...
D'accordo con l'anonimo (sorry, ABR!). PR dà vincente l'Italia con tre punti di scarto: mi tocco i cabbasisi...
No non sono sicuro.
Sono sicuro che in italiano le parole straniere sarebbero NON declinabili singolare-plurale (gli skill non gli/le skillS - don't worry, ci casco anch'io ogni tanto).
Per il maschile femminile non c'è regola, il che non significa che ognuno può far come gli pare. Un mio prof "purista" sosteneva che in italiano il maschile fa le veci del caso neutro e tutti i nomi stranieri dovrebbero esser neutri quindi maschili. Ma la lingua non è matematica.
Infatti si dice (e dico) LA email perché si pensa a la posta, LA mountain bike perché sovviene LA bicicletta (idem Weltanschauung pensando a la visione del mondo).
"Toilette" o "mise" son diversi: sono considerati italiani acquisiti - ce n'è (il y a) a tonnellate dal francese.
Errare è umano. Non è il mio caso (essendo "a mere virtual entity")
;)
E in ogni caso lasciatemi dire, che non ci sia regola è un conto (c'è per il plurale: in italiano niente esse), ma LE skill no eh: non si può sentire ...
Grazie per l'invito Abr, ho seguito più volte con piacere la vostra streamingcronaca, ma non riesco a dire di no a una partita in tv seduto comodamente sul divano. B)
Speriamo in un buon weekend ovale!
Come dicono in America, you decide.
Per quanto mi rigurada seguirò lo streaming e se vincono o perdono di pochissimo la guarderò in differita, altrimenti ciccia.
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