lunedì 19 novembre 2012

Gli altri Test

Con sette Test Match nella giornata di sabato più uno non ufficiale (Irlanda-Fiji) e uno venerdì (Galles-Samoa), meglio portarci avanti e "liquidare" le partite che han coinvolto le nazionali minnows, per poter soffermarci poi con calma sulle prove più importanti dopo quelle già analizzate di Italia e Galles  - e magari anche tornar sopra all'ultima fatica dei Nostri, dato che a quanto pare il destino della vita nostra è argomentare opinioni controcorrente.  Qualcosa d'interessante è successo anche tra quelle e il rugby globalizzato riserva ancora spazi alla curiosità.

A proposito di globalizzazione del rugby, il Giappone alla prima tournée di sempre in Europa, sbarca e sbanca, non sbanda, sulle rive del Mar Nero. Dopo la vittoria in Romania, sabato la nazionale di Eddie Jones - l'australiano successore di Kirwan che, ricordiamolo ha ascendenti giapponesi -  supera anche la Georgia, appena sorpassata al 15' posto nel ranking Irb nel weekend precedente.
Il 22-25 finale è stato ottenuto in modo very cool: drop della vittoria all'ottantesimo dell'apertura dei Suntory Sungoliath Kousei Ono (nella foto). Particolare soprattutto per il suo allenatore, che ricorda: "Avevo perso una partita importante con un drop dell'ultimo minuto (la finale dei Mondiali 2003 in casa, ndr) ma non m'era ancora capitato di vincerne una".
In precedenza la squadra del Crisantemo (Brave Blossom) era riuscita a chiudere in leggero vantaggio il primo tempo, grazie a una meta da pazzi del solito ala dei Suntory Hirotoki Onozawa (batte una punizione veloce sui propri 5 metri e arriva fino alla meta), dopo il controllo della frazione esercitato dai padroni di casa (9-0 firmato dall'apertura vista ai Mondiali Merab Kirikashvili). Nella ripresa i Lelos non si arrendevano e si portavano fino all'apparentemente sicuro 22-13 del 55', tutto operato da Kirikashvili che segnava anche una meta. Non bastava: i giocatori del Sol Levante raggiungevano il pareggio al 72' grazie a una serie di piazzati dell'estremo dei Yamaha Jubilo Ayumu Goromaru, per poi sferrare sulla sirena una risalita di campo da ottanta metri e la stilettata finale di Ono.
Beffando così i georgiani che pure schieravano i piloni destri Zirakashvili del Clermont e Kubriashvili del Tolone, quello sinistro Nariashvili del Montpellier subentrato a Kinchagishili del Brive (chissà che incubo per gli orientali la mischia ordinata), più Godzilla Gordodze del Montpellier al nr.8 e un autentico saccheggio del ProD2 (e del Federale 1 tra i trequarti) per gli altri. Ottima la scalata di posizioni del ranking per i giapponesi: han lasciato Usa e le squadre del Mar Nero dietro e sono sulle tracce di Fiji e del Canada davanti a loro.

- Gli Usa stanziati a Colwyn Bay nel nord del Galles avevano avuto vita facile con la Russia ma Tonga si rivela scoglio troppo solido per la loro chiglia; finisce 22-13, tre mete contro una a sfavore di Lavalla, Dirksen e (più stagionati) compagni. Le Eagles erano riuscite a tenere nel primo tempo  - 10 a 5 a loro favore, con un'altra meta del mediano del Leeds Robbie Shaw - e avevano iniziato il secondo in 15 contro 14, ma i Pacifici alla lunga confermano la caratteristica solidità messa in mostra anche con l'Italia e la capacità di finalizzare. In meta la linea arretrata al completo: le ali Fetu Vainikolo del Connacht (ancora) e Sione Piutaka del Perpignan, l'estremo Vungakoto Lilo, ex Bordeaux ora al Tarbes.
- Nella medesima location sul Canale d'Irlanda il Canada rinforzato dall'arrivo dal Sudafrica di Jebb Sinclair (schierato lock) vendica la pesante batosta subita da Samoa la scorsa settimana e fa un sol boccone della Russia: 35-3, quattro mete con doppietta e assist finale per una terza del centro 21enne Jeffrey Hassler.
- Tra le partite minori va catalogata per forza anche Irlanda - Fiji: se non altro perché non è un Test ufficiale, quindi non comporterà guadagno o perdita di punti nel ranking Irb. Risulta di fatto una sgambata rilassante al Thomond Park, tanto per smaltire le tossine della sconfitta col Sudafrica e caricare le pile prima del confronto con l'Argentina: il finale è  53-0, otto mete con hat trick (tripletta) dell'ala 21enne di Ulster Craig Gilroy e a brace (doppietta) per l'altra ala, il massiccio Fergus McFadden del Leinster. A segno anche i due centri dell'Ulster Darren Cave e Luke Marshall (21 anni) e il tallonatore del Leinster Sean Cronin.  Squadra affidata all'apertura di un altro da Belfast, il 20enne Paddy Jackson (13 punti piazzati). Questo nonostante l'arrivo tra i Pacifici di Goneva e Matanavu (giallato come Tuapati da Southland). Non è bello assistere al crollo verticale da un paio d'anni a questa parte della nazionale bianconera, per chi ricordi cos'erano ai Mondiali del 20o7 e per chi consideri quanto pesino tutt'ora in termini di mete segnate, i loro giocatori nei campionati maggiori europei. Non è fine di un ciclo o inaridimento delle fonti, è piuttosto una situazione complessa economica e politica quella che attualmente sta tarpando le ali ai mezzi melanesiani mezzi polinesiani mezzi indiani, e le roboanti inchieste della Irb sulle forzature dei club europei per "incoraggiare" i loro figiani a starsene a casa quando la nazionale li chiami, non toccano il cuore del problema. 

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Abr i problemi dei Fijiani non sono solo quelli del furto di talenti o contratti con cui i giocatori rinunciano alla Nazionale ma queste sono cose che influiscono e non poco.
Giustamente ricordi le Fiji del 2007...son passati 5 anni e sta mancando un ricambio generazionale a questa squadra ma se i migliori rinunciano alla Nazionale per soldi o sperando in chiamate altrove come i Vakatawa e Nakaitaci e Vunipola capisci che la situazione si fa dura e lo sara' ancora di piu'.
Poi per quel che riguarda sabato scorso forse il fatto che non fosse un "vero" TM puo' aver influito perche' difficilmente ho visto una rappresentativa internazionale giocare cosi' svogliata come le Fiji del primo tempo di Limerick.
Senza dubbio la situazione politica del paese pesa, Nacewa se non ricordo male ha rinunciato anni orsono alla Nazionale proprio per motivi politici contro il regime che c'e' nel paese ma la perdita di talenti per altre Nazionali ha indubbiamente impoverito questa squadra come a lungo andare rischia di impoverire le altre.

Naoto

Abr ha detto...

Non sono d'accordo con la tua ultima affermazione Naoto: la settimana scorsa facevo giusto l'elenco, in un post sui Test, dei figiani scesi in campo (e marcando mete) solo nel Top14 in contemporanea con la loro nzionale (perdente), e ne veniva fuori una bell'elenco lungo. Senza contare affatto i "fijiff" eleggibili in giro.

No, non c' crisi generazionale in atto, e la indubbia perdita di talenti non inficerebbe le potenzialità figiane sulla carta.
Persino Tonga, paese più piccolo e ancor più povero, ha imparato da Samoa a "gestirsi" e farsi aiutare dai soldi Irb un bel po' meglio.
Il problema che penalizza Fiji rispetto alle altre due pacifiche oggi è proprio la situazione politica.Guarda caso, nel 2007 non era così.

Anonimo ha detto...

abr la crisi generazionale a cui mi riferisco e' proprio l'assena dei ricambi perche' per un motivo o l'altro decidono di non giocare per Fiji...i giocatori buoni ci sarebbero, ne ho nominati solo 3 ed ho scelto quei 3 non a caso perche' finiti nell'occhio dei media proprio con l'avvicinarsi dei TM e perche' giovani di valore che potrebbero crescere e rendere competitiva la NAzionale Fijiana.

Abr la realta' e' che il rugby ed i metodi di scouting sono cambiati, si cercano giocatori piu' giovani ed in Francia questo e' ancora piu' una necessita' per rientrare nei parametri della LNR sulla percentuale di giocatori in rosa eleggibile/o di "formazione del club"...un Vakatawa al Racing risulta di formazione francese ed eleggibile per esempio e credo anche Nakaitaci lo sia per il Clermont.

La situazione politca pesa non ho negato questo ma ci sono anche altre situazioni che stanno influendo non poco.

Naoto

Abr ha detto...

Abbiamo parlato qui in tempi non sospetti, unici credo, ai "fijff", i figiani portati giovani in Francia per renderli non tanto eleggibili, in prima battuta, quanto inserire nei club giocatori "di formazione francese" o jff - da cui l'acronimno che riguarda i giovani figiani.

Abr ha detto...

"Fijiff", figiani ma non solo: anche georgiani, rumeni, senza contare poi i taithiani, i caledoniani oltre ai Kotonou vari (Mali, Camerun etc.) che francesi dal punto di vista lavorativo sono già.

Anonimo ha detto...

Non avevo letto il vostro pezzo sui "Fijff" chiedo scusa...pero' questo problema rende chiaro che il ricambio generazionale non puo' avvenire coi migliori perche' sono "rubati" alle Fiji.
Sabato comunque c'era un articolo interessante sull'Irish Independent al riguardo dove oltre a questi problemi giustamente sottolineavano anche come nelle Fiji soffranno anche per via del Sevens, molti giocatori preferiscono concentrarsi su quello dove ci sono campionati e leghe di alto livello ed una Nazionale di altissimo livello cosa a cui personalmente non avevo pensato.

Naoto

Abr ha detto...

Niente da scusarsi naoto, stai rilanciando un nostro tema. a nostro avviso importante: vedi anche il calcio, sta avvenendo quasi una autentica "tratta" di minorenni, sfruttando furbamente il "buonismo pro immigrati". Implica anche che i giovani "locali" vengano rimpiazzati già a livello di vivaio da più promettenti (e affamati) stranieri.
Stay hungry, diceva quell'altro: me ne parlava già anni fa un amico, col figlio calciatore estromesso da futuri Al Shaarawy dal vivaio di una delle migliori società di calcio giovanile.

Quanto alla "spoliazione di risorse" da Fiji però, insisto a non esagerare. Lo affermo sulla base ad esempio di quella lista di figiani-figiani nel Top14 non convocati in nazionale di cui ho già detto.
Ricordi giustamente il Sevens, dominato negli ultimi anni dai figiani: essendo organizzativamente (e quindi finanziariamente) più facile, rafforza la mia idea che il movimento rugbistico isolano sia vitale; dopotutto il Sevens è un modo veloce per sviluppare e mettere in mostra i propri skills di base.

La strada è ancora lunga per fortuna, prima di "spogliarli" del tutto. Ecco perché fa particolare rabbia vederli così malpresi: a ranghi completi sarebbero in grado di impensierire chiunque, come Samoa.

GiorgioXT ha detto...

Però ci sono altrettanti samoani e tongani in Francia ed altrove ... quello che scrivi è vero, ma il successo di questi dimostra sempre più che il problema di Fiji è all'interno di fiji e non altrove.

Possiamo anche dire che il flusso di "Jfif" è comunque una parte minima rispetto al flusso continuo e consistente di isolani verso NZ ed Australia non solo per motivi sportivi e che ha "brunito" non poco All Blacks e Wallabies (cfr. foto squadre RWC1999 e 2011...)

Abr ha detto...

Già.

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