martedì 8 gennaio 2013

Eccellenza (in-)dipendente




Torna il nostro appuntamento con l'Eccellenza: è la 10' giornata nel weekend dell'Epifania, dopo che c'eravam persi la 9' risalente a prima di Natale, quella del big clash Viadana - Calvisano con pubblico minaccioso, allenatore isterico e telefonata ai carabinieri (a Natale siam tutti più buoni ...), tanto per non sbagliare e allineare questa tacca di rugby col calcio semi-pro giocato in provincia. Poco male quindi, in ambo i casi cediamo la parola coi nostri link al più scafato di noi IlNero.
[OT: un tempo era tutto un link: a parte qualche marziano, chi parlava di rugby si sentiva parte di un circolo aperto, citava regolarmente gli altri senza problemi, anche dibattendo, col coinvolgimento dei lettori e sfruttando quindi le caratteristiche precipue del Web. Ora i link non van più di moda tranne che per noi, son tutti giornalisti (semi-)Pro, fan giornalismo serio, altro che blog: vogliamo mettere i risultati? (come si inserisce l'emoticon con le mani sulla faccia?)]

La 10' in sintesi porta alla ribalta I Cavalieri, una squadra che toma toma quatta quatta ha lavorato all'ombra delle sgomitanti rivali lombarde - Viadana la meteora abbattuta dall'alto dei Pro e Calvisano la campione in carica - e della rivelazione Petrarca versione giovani (ed è sorprendente ci si sorprenda ancora per le qualità degli Emergenti dalla Vera Accademia di sempre del Rugby Italiano). Il club di Prato si è fatto largo a suon di vittorie convincenti: stavolta ha strapazzato la Mogliano non-più-rivelazione, per di più incapace di fare il salto di qualità dopo i fasti della campagna di rafforzamento estiva. I Cavalieri han conquistato la leadership solitaria di classifica dopo aver raggiunto Viadana nel turno precedente; mantovani che comunque reggono il passo con un capolavoro di cinismo a Padova, Anche Calvisano resta in scia, inguaiando sempre più Rovigo, che appaia in classifica l'altra delusa Mogliano. Continua il buon campionato delle matricole San Donà e Fiamme Oro, mentre Reggio dòmina come da pronostici il derby emiliano e dopo l'inizio un po' critico, lascia ai cugini Crociati il problema di vedersela con l'Aquila per la retrocessione.
Oltre che gestirsi, come l'Aquila e altre, gli annosi problemi di cash, quelli che avevan fatto confondere nelle settimane scorse un "banale" sciopero per i salari arretrati con una sollevazione ad personam, in appoggio all'esonerato Mazzariol.

Poi uno dice, il campionato nazionale gestito dalla Federazione e non da una Lega dei club, ma che differenza vuoi che faccia. Eh la differenza c'è, emerge chiara in questa Eccellenza, sostantivo dall'accezione ipocritamente barocca, che nel calcio designa non a caso il livello regionale (quando si sceglie un brand, prima sarebbe meglio controllare se e come è già usato).
Quando un campionato viene allestito dalla Lega, i pre-requisiti economico- organizzativi per entrarci e rimanerci vengono analizzati con estrema cura e sulla base di garanzie tangibili: la Lega è infatti Ente costituito inter pares, quindi giocoforza molto occhiuto prima di ammetter nuovi "soci". Totalmente diverso è il caso in cui l'ambaradam venga messo in piedi da una Federazione, a maggior ragione se italiana, il cui Alfa e Omega si chiamano Nazionale, Geopolitica Territoriale e del resto chissene. In questo caso le garanzie concrete vengono ancora richieste ma possono esser messe in secondo piano rispetto a ... altri "superiori" interessi. E' quanto evidentemente successo quando s'è deciso di ammazzar Lega e Super10 per fondare l'Eccellenza, ampliandola poi addirittura a 12 squadre.
Chi ci va di mezzo sono i ragazzi, che non sono "trattati da dipendenti" come afferma qualcuno: magari! Son solo povere "simil Partite Iva" allo stato brado, con annesso annoso problema non certo del mantenimento del posto (privilegio del tutto sconosciuto) ma del mero del pagamento del dovuto. Prima o più spesso poi e qualche volta mai.

14 commenti:

gsp ha detto...

Mi piace la 'vera accademia del rugby italiano'

meno l'idea lega. non perche' non hai ragione sul problema. ma fare la lega dei club e' una soluzione? non c'e' in francia?

Zagor ha detto...

Certo che c'è.Quindi?

gsp ha detto...

E ti sembra una contesto dove le squadre hanno i conti in ordine?

Zagor ha detto...

Stiamo parlando di 2 cose diverse.In Italia non possiamo nemmeno parlare di conti ,visti i budget ridicoli che girano,per cui una lega di società aiuterebbe quantomeno a far mantenere in contesti extra federali, gli impegni presi intorno ad un tavolo comune.Inoltre potrebbe contrastare o meglio contraddire il pensiero federale, non sempre molto lucido.In Francia comunque se sgarri paghi,e le coperture per i giocatori sono serie.

Abr ha detto...

I conti delle società francesi? Analizzati al microscopio. Vedi casi Bourgoin, Brive, Montauban. La stagione scorsa era Bayonne che avrebbe dovuto retrocedere, è andata giù l'altra su segnalazione dell'Ente della Lega.
Lo Stade Francais stesso ha rishciato grosso, e non ci son stati sconti, sia pur usando con un occhio di riguardo (è stato in sostanza concessa una settimana in più del dovuto, poca roba e a "fin di bene").

Probabilmente ti risferisci alla "elefantiasi" dei costi francesi, ma guarda che siamo su pianeti diversi: non mi risulta ci siano club che arrivino a non pagare gli atleti.

Abr ha detto...

Ogni opinione è lecita. Ho spiegato perché Lega nel post: riassumibile in "conflitto di interessi positivo", balance and checks.
Cosa che nel caso Federazione diventa conflitto di interessi tout court, spirale perversa, come detto nel post.

Abr ha detto...

Accetteri piuttosto l'obiezione: la Lega non serve visto che non ci sono Pro in Italia (e difatti vedi bene l'effetto: "da qui se ne vanno tutti", come cantava Caparezza).

Abr ha detto...

Come direbbe Obbama, I am Abr and I approve Zagor's comment. ;)

GiorgioXT ha detto...

In Francia c'è anche un programma molto interessante della LNR (la lega dei club) "La vie après le rugby" proprio sul futuro di chi smette di giocare.

In Italia la situazione è degenerata quando i soldi c'erano proprio per l'assoluto rifiuto da parte federale di far rispettare il proprio regolamento sulle iscrizioni ai campionati... ma dobbia ricordare che ai tempo del Super 10 ci fu pure una "transazione" (cit. letterale) a favore di una società fra questa ed il presidente FIR, dopo che la stessa società aveva perso in ogni grado di giudizio sportivo.

Fossero stati semplicemente fatti rispettare i regolamenti avremmo un rugby molto più sano e solido, purtroppo la moneta cattiva scaccia sempre quella buona.

Abr ha detto...

Guarda caso, la transazione che citi fu favorita dalla Fir pure in presenza della Lega: difatti anche l'organizzazione cattiva tende a scacciare quella buona.

Zagor ha detto...

Che società era se posso sapere?

GiorgioXT ha detto...

l'Amatori Catania, che non aveva rispettato le regole per l'obbligatorietà non iscrivendo squadre giovanilie e che quindi ebbe 8 punti di penalizzazione.
In quell'anno si votava in Sicilia.

Anonimo ha detto...

4 punti di penalizzazione - a campionato gia' iniziato - poi tolti con l'arbitrato.
4 punti invece erano per un nuovo giocatore che nel campionato precedente aveva ancora una giornata di squalifica da scontare e non l'aveva comunicato alla societa'ne'questa ne aveva tenuto debito conto.

Abr ha detto...

Solo 4 punti di penalizzazione per non avere il settore giovanile completo. Ricordo male o altre società han rinunciato (o dovuto rinunciare) alla categoria guadagnata per quel motivo?

In ogni caso l'esempio illustra bene il concetto esposto: una Lega non farebbe eccezioni per natura sui, una Federazione vede le cose in una prospettiva più "geopolitica" che finanziaria, quindi fa eccezioni, con ciò rende il tutto disomogeneo e a rischio di spostate i problemi in avanti, ingigantendoli e compromettendo tutta la struttura.

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