domenica 13 gennaio 2013

HCup round up con le prime che passano il turno

Round up di Heineken Cup, quinta giornata e in attesa che si completi il quadro delle diverse Pool con le partite della domenica, tra cui quella della Benetton Treviso a Tolosa nel pomeriggio.

Nella Pool 1 i Saracens scampano il pericolo in trasferta delocalizzata a Nantes (e stadio comunque ben riempito) contro il Racing Metro autore di un poderoso suicidio in diretta: infila tre mete nel primo tempo, dominando fisicamente gli avversari  con gli uomini del pack Qovu, Van der Merwe, Matadigo e l'ottimo pilone Ben Arous, ma commette l'errore fatale di conceder falli a ripetizione (del resto, chi di fisicità ferisce ...) e quindi punti incamerati dal preciso  Owen Farrell (undici piazzati su undici tentativi, contando anche una trasformazione) che tengono in vita gli inglesi pur quasi tramortiti dai tre schiaffoni a zero del primo tempo.  L'assurdo è ben evidenziato dal parziale del primo tempo: tre mete a zero ma 25-18, solo sette punti di vantaggio.  Nel secondo tempo con l'esaurirsi delle energie dei parigini la musica cambia: i Sarries si fanno più intraprendenti e meno passivi, arrivano al pari  28-28 al 55' - e Farrell sbaglia un drop nel frattempo. I parigini volavano nella prima frazione con la doppietta dell'argentino Juan Imhoff su ripartenze fulmineee che lasciavano sul posto i compassati inglesi e la meta inziale  del pilone Luc Ducalon, che finalizzava di pura forza una serie di sfondamenti dritto per dritto dei compagni di reparto partiti da oltre metà campo.  I londinesi dovevano aspettare che passasse 'a nuttata ma come detto mantenevano la distanza grazie ai piazzati di Farrell. La loro meta arriva al 46' con inserimento dell'estremo Chris Wyles, smarcato dal movimento dei centri che finalizza una azione veloce nata da una rimessa laterale (ah la maestria nei set pieces, la capacità di identificare le linee di corsa più appropriate: it's what rygby is all about!). Nel finale è Juan Martin Hernandez, autore di azioni veramente pregevoli "da Mago" quale è nel corso di tutta la partita, ad alzare la bandiera bianca: spedisce in terra morta un potenziale penaltouch quando si ritrovano a -6 a due minuti dalla fine. Ma è paradossale dargli colpe, quando il Racing non riesce in un intero tempo a marcare la meta che gli darebbe almeno il bonus offensivo. Coach Quesada basito in tribuna getta il blocco note a mo' di spugna nella boxe: ha allestito una squadra veramente "argentina", capace di tutto nel bene come nel male. All'ultimo minuto la ciliegina sulla torta tipica di uno sport spietato com'è il rugby: Farrell in stato di grazia (ripeto undici su undici dalla piazzola: autorevole auto-candidatura al posto di apertura titolare per il XV di Lancaster), si prende tutto il tempo tra i fischi spazientiti del pubblico per piazzare da 50 metri angolatissimi il 37-28 finale, che significa niente bonus difensivo per il Racing e quindi addio anticipato al passaggio del turno, nonostante i parigini siano formalmente ancora secondi in classifica. 
In classifica i Saracens sono a 18 punti, il Racing a 12, ma Munster (11) deve ancora giocare contro Edimburgo (a secco). 

Pool 3, raccontata in diretta la sconfitta delle Zebre a Parma contro il Biarritz per 32-6, tutto facile per gli Harlequins come preventivato col Connacht al The Stoop: 47-8 e festa per Ugo Moyne che celebra con una meta il 200° match con i Quins. Gli fanno compagnia Tom Williams con una doppietta (l'ala, quella del fake blood injury del Bloodgate, dopo aver scontato il purgatorio sta attraversando una luminosa seconda parte di carriera), George Lowe e Ben Botica, la prima è stata una penalty try. Quattro gialli, tre per gli irlandesi tra il 49' e il 59': uno spetta alla terza linea Johnny O'Connor che rientrato, marca la bandierina per i suoi al 62'. 
Arlecchini a 24, baschi a 14, quelli di Galway a 8, parmigiani a zero. 

La Pool 4 è scesa in campo venerdì sera,  l'Ulster  vince per 23-6 sui Glasgow Warriors in un derby celtico senza pathos e si gode Nick Williams: il neozelandese approdato da Viadana aveva firmato un inizio di stagione con una meta a partita, attraversato una fase di stanca, ora è tornato a pieno regime. Gli stranieri Jared Payne e Darren Cave tra il 73' e il 78' chiudono ogni discorso, dopo i punti dalla piazzola dell'altro straniero Ruan Pienaar per il 13-6 all'ingresso dell'ultimo quarto di gara. 
Tra Northampton e Castres passano dalla piazzola gli inglesi per 18-12, alla fine della solita partita molti fisica dei francesi e molto cinica per gli inglesi, con nove punti a testa per Ryan Lamb e Stephen Myler
In classifica, Ulster è primo a 19, i Saints (pur capaci di vincere a Belfast) sono a 14, con Castres che pur pagando dazio è lì a 13. Ancora aperta fino alla fine la lotta per un secondo posto forse non sufficiente per restare in Heineken Cup, a giudicare i punti di alcune seconde negli altri gironi (Montpellier, Leinster).  Glasgow è fermo a 2, l'attenzione è tutta rivolta al Pro12 dove è secondo. 

Il Clermont strapazza senza affannarsi gli Exeter Chiefs nella Pool 5 per 46-3 con mete coem al solito di tutto il reparto arretrato, sintomo di macchina ben messa a punto davanti: Wesley Fofana, doppietta dell'estremo Jean-Marcelin Buttin, poi Damien Chouly, David Skrela, Napolioni Nalaga
Il Leinster a Dublino fa la sua strada senza cadere in malinconie da secondo posto per i vincitori degli ultimi due titoli: batte gli Scarlets per 33-14, con le mete di Cian Healy, Shane Jennings, Luke Fitzgerald, Rob Kearney e Ian Madigan; per Llanelli la meta è dell'estremo Liam Williams, arrivata alla fine del primo tempo chiuso sul 19-11 per gli irlandesi. 
Clermont è primissima e qualificatissima con 23, il Leinster è a 15 ed ha la possibilità concreta di poter continuare a difendere il suo titolo qualificandosi come una delle migliori seconde; i Chiefs son ben contenti di un primo giro di HC con 9 punti incamerati, non lo possono essere gli Scarlets fermi a 2.

A parte Ulster, le squadre di Pro12 son tutte fuori dai giochi; alcune vengono stritolate, come nella Pool 6 i Cardiff Blues che ne imbarcano sette a Tolone (i provenzali segnalano la loro maturazione rispetto ai tempi di Saint'André in cui eran poco più una parata di star e rendono il ben servito da quella volta che i gallesi li batterono conquistando la Challenge Cup a Marsiglia, in uno stadio invaso da tifosi provenzali). Finale 45-25, con i transalpini che staccano la spina alla fine e permettono a Cardiff di rendere meno amaro il passivo dopo il 45-8 fatto di sette mete di Tolone (l'ala Rudi Wulf, il pilone Xavier Chiocci, il tallonatore Jean Charles Orioli, il centro Maxime Mermoz, l'ala Alexis Palisson, il comodino Mathieu Bastareaud che torna in Nazionale dopo tre anni, il pilone Florian Fresia - dovrebbe esserci tutti). I Blues per lo meno si guadagnano il bonus offensivo grazie alle quattro mete messe a segno: doppietta per Leigh Halfpenny (17', 80'), Alex Cuthbert  (65') e l'utility back Dafydd Hewitt (78'). 
Nell'anticipo del venerdì, l'ennesimo capitolo della tragica stagione dei Sale Sharks, sconfitti in casa per 27-6 dal Montpellier, che ottiene un punto prezioso di bonus grazie ad una penalty try e all'ala Yohann Artu, Johnnie Beattie e l'estremo Pierre Berard. e ora volano come milgior seconda assoluta di tutta la HC, prima dell'ultimo turno in casa - ma contro Tolone. Missione compiuta per i mediterranei, molto forti in casa ma per i quali le vittorie in esterna son sempre ostiche.
Sic rebus stantibus, Tolone a 23 e Montpellier a 18 con la candidatura forte di essere tra una delle due migliori seconde della fase a gironi, Sharks a 4 e Blues a 2. Scontro diretto tra le prime due nell'ultimo turno, ai tolonesi dovrebbe bastare un punto di bonus per qualificarsi primi, a quelli dell'Herault almeno un paio per assicurarsi matematicamente uno storico passaggio di turno.  

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