sabato 2 febbraio 2013

Italia e Francia a rapporto da Garibaldi

Mancavano solo le formazioni delle due latine del gruppo, in campo domenica pomeriggio all'Olimpico di Roma, in palio c'è il Trofeo Garibaldi che gli Azzurri hanno conquistato per la prima ed unica volta due anni fa, sotto il sole della capitale, allora al Flaminio (foto). E' il primo ritorno in casa da quel fortunato evento; Jacques Brunel ha svelato nel pomeriggio il XV dell'Italia per questo impegno, il primo del 6 Nations 2013 contro la Francia, riproponendo di fatto la squadra che a novembre affrontò l'Australia a Firenze sfiorando il pari - l'auspicio è che venga replicato il secondo tempo di quel Test Match e non la prima mezz'ora di gioco (anche se a dirla tutta, ci andrebbe benissimo riperterla in toto esattamente come fu, tranne quell'ultimo piazzato ...) Calcio d'inizio alle 16, arbitra il gallese Nigel Owens e si spera che conservi lo stile di arbitraggio che ha fatto molto arrabbiare i francesi del Castres nell'ultima partita di Heineken Cup (eh si, quando c'è l'Italia DeCoubertin lo "sospendiamo"). 

Andrea Masi è estremo, as usual (con la nazionale scala dalla sua posizione favorita di centro, con abnegazione ma pure dispiacere, suo e anche nostro) e nel triangolo allargato c'è la conferma di Giovanbattista Venditti e l'inserimento di Luke McLean al posto dell'infortunato Mirco Bergamasco (che ci fa qui? Mero tappabuchi, perché non estremo piuttosto, dato che là in fondo ne farà le veci, in supporto a Masi nel gioco tattico?). La coppia di centri marcia di pari passo anche in termini di caps: 23 sia per Alberto Sgarbi che per Tommaso Benvenuti; quest'ultimo è stato provato qualche volta all'ala da Brunel e con quelle gambe non lo vedremmo male; forse questa sarebbe stata l'occasione giusta, lasciando spazio al centro dei Wasps in mezzo, così per dire la nostra.
In mediana Luciano Orquera sarà assistito - e viceversa - da Tobias Botes, con Edoardo Gori che si siede in panchina: scelta un po' a sorpresa, chiaramente determinata da quel che lo staff ha visto nel corso degli allenamenti. Coppia fisicamente piccola, che richiederà i soliti adeguamenti in fase difensiva, roba dispendiosa in termini di energie fisiche e mentali e ad alto rischio di infibulazione nel mentre si eseguono, quando di fronte hai attacchi svelti d'occhio e decisione come quelli australiani o francesi. E l'estremo di turno (Masi) viene sposto alle brutte figure, mentre si fa il mazzo scaracollando su e giù tra fondo e linea: ricordate qualche meta subita a Novembre? Tant'è, l'apertura Zebre serve per piazzare; inoltre contrariamente a Burton, sa orchestrare le percussioni giocando in linea con i trequarti in fase d'attacco, ma è  sempre a rischio di infortunio. Botes deve semplicemente rifarsi dalle apparizioni nel 6N ultimo scorso, stavolta nel suo ruolo. Speriamo bene: con lui abbiamo toccato con mano che certi sudafricani possono essere più emotivi dei latini (fa male ricordare i suoi clamorosi non-piazzati nel finale di Italia-Inghilterra). 

L'ultimo dei tre cambi rispetto all'uscita con i Wallabies è rappresentato da Simone Favaro al posto di Robert Barbieri (cambio della guardia in casa Treviso), un guastatore in più rispetto a uno più portato allo sfondamento, contro i franchi ci sta; la back row si completa con il capitano Sergio Parisse e il factotum Alessandro Zanni. Riecco lo stesso tema "guastatorio" in seconda linea, dove Francesco Minto è schierato col veterano Quintin Geldenhuys: servirà una grande mano da Zanni e Parisse in rimessa, as usual. In prima linea per il master in scrum administration coi francesi (contro gli inglesi è invece è campionato mondiale di trucchi e magie alla Harry Potter), si posizionano i monti d'esperienza dei piloni titolari Andrea Lo Cicero (cap 98) e Martin Castrogiovanni (91°), con Leonardo Ghiraldini tallonatore. 
In panchina troviamo Davide Giazzon, Alberto De Marchi e Lorenzo Cittadini per la prima linea, Antonio Pavanello per la seconda, Paul Derbyshire per la terza, Gori con Kris Burton per la cabina di regia, Gonzalo Canale per i trequarti. 

Italia: 15 Andrea Masi, 14 Giovanbattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Luke McLean; 10 Luciano Orquera, 9 Tobias Botes; 1 Andrea Lo Cicero, 2 Leonardo Ghiraldini, 3 Martin Castrogiovanni; 4 Quintin Geldenhuys, 5 Francesco Minto; 6 Simone Favaro, 7 Alessandro Zanni, 8 Sergio Parisse (captain).
Rimpiazzi: 16 Davide Giazzon, 17 Alberto De Marchi, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Paul Derbyshire, 21 Edoardo Gori, 22 Kris Burton, 23 Gonzalo Canale.

Les Bleus di Philippe Saint-Andrè ritrova Thierry Dusautoir, che in autunno rimase fuori dai giochi per l'infortunio al ginocchio con la maglia del Tolosa a Monigo in Heineken Cup, ma non avrà più i gradi di capitano, affidati a Pascal Papé, la seconda linea che farà reparto tutto esperienza muscoli e centimetri con Yoann Maestri. Guardando al resto del XV transalpino, il coach parte da alcune scelte capisaldo mentre in altri punti si concede sperimentazione, nell'ottica (corretta) di un piano che punta verso i Mondiali inglesi. Il primo capisaldo è il reparto centri, con i razzenti ma anche potenti Fritz e Mermoz: il coach crede così tanto nel duo da spostare all'ala il talentuoso Fofana. L'altro caposaldo è la mediana, dove l'estroso e maturatissimo Michalak è ancora accompagnato dal giovane Machenaud.  Pronti in panca Bastareaud ad apportar più "dritto per dritto" quando le energie italiane saranno in calo, Parra e Trinh Duc per far punti e geometrie gestionali.  Nel resto del reparto arretrato son scelte "tattiche":  Yoann Huget sostituisce l'indisponibile Brice Dulin nel ruolo di estremo, Benjamin Fall rimpiazza Clerc all'ala.
Davanti il caposaldo santandreiano è la potenza di Picamoles al nr.8 e si preannuncia giornata di gran sacrificio in primis per Zanni; ai lati si riforma la coppia dei mondiali 2007 Ouedraogo-Dusatoir, due eleganti e correttissimi mastini da guerra; assieme al potente nr.8, credo siano l'unica coppia in giro che può metter seriamente in difficoltà la nostra terza linea senza dover ricorrere a "sporcherie" alla irlandese o inglese. In panca uno che si sta mettendo in gran luce nel Top14 anche a suon di mete, Damien Chouly.  Della seconda linea col capitano s'è detto, a rincalzo c'è il giovane d'Oltremare Romain Taofifenua; in prima linea il Professor Mas abbraccia da destra l'altro veterano Szarzewski, con loro a sinistra la potenza del "fresco" Forestier,  mentre in panca siede una vera e propria "seconda ondata" non di molto inferiore con Debaty e Ducalcon più Kayser a tallonare.

Francia: 15 Yoann Huget; 14 Wesley Fofana, 13 Florian Fritz, 12 Maxime Mermoz, 11 Benjamin Fall; 10 Frederic Michalak, 9 Maxime Machenaud; 1 Yannick Forestier, 2 Dimitri Szarzewski, 3 Nicolas Mas, 4 Pascal Pape (captain), 5 Yoann Maestri, 6 Fulgence Ouedraogo, 7 Thierry Dusautoir, 8 Louis Picamoles. 
Replacements: 16 Benjamin Kayser, 17 Vincent Debaty, 18 Luc Ducalcon, 19 Romain Taofifenua, 20 Damien Chouly, 21 Morgan Parra, 22 François Trinh-Duc, 23 Mathieu Bastareaud. 

Nessuna illusione, ricordiamoci i Test di novembre: davanti gli Azzurri hanno uno squadrone di gente potentissima, non solo in grado di fare la sua partita ma anche di approfittare immediatamente delle nostre indiscipline, del primo buco e sbandamento. Nell'ultimo paio di edizioni del torneo, l'Italia ha dimostrato che può giocare alla pari con questi squadroni, magari non per ottanta minuti ma non è più detto che la Benetton ... pardon volevo dire l'Italia, ceda proprio nel finale. Ecco, la chiave non è l'impossibile prova con zero errori, sarebbe riuscire a restare in partita, capitalizzando gli errori e le incertezze altrui (dopotutto i francesi ci e SI conoscono poco: sono assieme solo da una settimana) e non sprecando al piede. In sintesi, prenderci il nostro, poi alzar la testa verso il tabellone all'inizio dell'ultimo quarto per vedere dove siamo, metter dentro Pavanello e stringere i denti con lui.

UPDATE: prova bellina - e belluina in termini di "applicazione" degli Azzurrini Emergenti guidati da Guidi (sorry per il calembour), contro i pari livello francesi. In una Caltanisetta invero meno supportiva di quel poco che di solito si trova in giro a livello di pubblico (chissà, forse c'era altro da vedere, boh), è finita con un onorevole 6-13, con meta del mediano di apertura Selponì (con l'accento sulla ì). In campo, giusto per dire, anche il tallonatore tolosano Tolofua, capitano del Galletti (due gialli e un rosso contro la Benetton, ricorderete). Chi ha visto la gara parla di gran sofferenza Azzurra in mischia, bilanciata dalla rimessa laterale e da una sorprendente prova del reparto arretrato, come sempre per gli italiani un po' troppo prono agli errori di handling. Dietro Esposito e Odiete in evidenza, Campagnaro al rientro dopo lungo tempo, Padovani apertura 2 su 2.

UPDATE II:  Italia femminile batte Francia 13-12! 

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