giovedì 16 maggio 2013

Robshaw sa come perdere: l'ha imparato a scuola

Chris Robshaw è un capitano particolare: la sua Inghilterra sa vincere e perdere alla grande nello stesso tempo. A novembre la nazionale allenata da Stuart Lancaster uscì sconfitta per un punto contro il Sud Africa (16-15) e la cronaca dei minuti finali di quel Test Match comprende la scelta di Robshaw di andare per i pali piuttosto che giocare una rimessa nell'angolo a tre minuti dalla fine, con il punteggio sul 16-12 per gli Springboks. Decisione destinata a scatenare feroci critiche e a minare la credibilità del suo ruolo di capitano. Pochi giorni più tardi, ad inizio dicembre, quell'Inghilterra riuscì a battere la Nuova Zelanda 38-21, con gli All Blacks che si presentarono a Twickenham con una striscia di imbattibilità lunga 20 partite. 
Nuovo anno, dal trionfo al dramma sportivo: il 6 Nations 2013 smarrito a Cardiff nello scontro diretto con il Galles, dopo la brutta prestazione contro l'Italia nel turno precedente. Sempre Robshaw alla guida sul campo del gruppo e probabilmente il capitombolo gli è costato il posto nei British & Irish Lions di Warren Gatland, se è vero - come ha ricordato il manager neozelandese - che la scelta della rosa si è basata molto sul Championship. Niente tour in Australia per Robshaw che nel frattempo ha perso con gli Harlequins i quarti di finale in casa di Heineken Cup con Munster e nello scorso fine settimana ha detto addio ai sogni di conservare il titolo di campione della Premier, con i Quins eliminati ai play-off dai Tigers.  

Robshaw si è confessato in un'intervista al Telegraph ricordando i giorni di scuola - da studente ha dovuto anche fare i conti con la dislessia. La terza linea ha frequentato la Millfield School, che raccoglie ragazzi dai 13 ai 18 anni. Istituto di alto livello, dove lo sport conta parecchio: "Mi ha dato l'opportunità di fare ciò che sono oggi", ha raccontato Robshaw. Grazie alla carriera sportiva durante gli anni scolastici arrivò a giocare per la selezione England Schools Under 18 e già ai tempi era capitano della prima squadra del college: "A scuola impari a perdere. Non eravamo un XV senza sconfitte. E' tutta una questione su come reagisci, come prosegui, su come metti da parte quei ricordi da usare in futuro". 
Nel corso dell'intervista, il giornalista Gareth Davies porge una domanda interessante: perché la scuola fornisce così tanti sportivi eccezionali? La risposta: "Ti forniscono le opportunità, attraverso allenamenti e attrezzature di alta classe. In tutti gli sport. Non è una sorpresa che la scuola abbia prodotto top player come Gareth Edwards, JPR Williams, John Mallett - che poi è tornato ad allenarci - e Mako Vunipola".  

Il codice di condotta rugbistico dalla Millfield rispecchia da vicino quello stilato dalla RFU, mentre nella pagina dedicata alle Job Vacancies c'è spazio per un assistente allenatore di nuovo (25 sterline all'ora, 16 ore a settimana) oppure per un performance coach di tennis (15.000 sterline all'anno, inclusa sistemazione e pranzo). Se avete il cv in regola, potreste farci un pensierino. 

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