sabato 4 maggio 2013

Stunning Treviso con botti finali


Se nel Pro12 il discorso qualificazione alle coppe europee fosse simile a quello della Premiership inglese, oggi la Benetton Treviso starebbe festeggiando, si fa per dire, la qualificazione alla Challenge Cup come prima della lista: settimo posto con 50 punti tondi in stagione, forte di dieci vittorie che migliorano il record di nove successi fatto registrare nel primo anno di partecipazione alle Magners League. I veneti invece dal prossimo ottobre saranno ovviamente in Heineken Cup per regolamento - e sul campo: ieri la splendida conclusione a Llanelli contro gli Scarlets (in corsa per una certezza matematica alla post-season) con il 41-17 che porta in dote un punto di bonus offensivo che aiuta ad accorciare a quattro i punti di distacco dal Munster che invece nei minuti finali si è aggiudicato il match di Parma contro le Zebre per 27-25



Gli highlights di ciò che è accaduto in Galles raccontano di un Treviso che si ritrova a soffrire in mischia, ma sviluppa un istinto killer: la prima meta, quella firmata da Robert Barbieri, nasce dal furto in rimessa laterale in mezzo al campo, dalla combinazione tra la stessa terza linea e il capitano Antonio Pavanello. E quando nella ripresa i Leoni si trovano in tredici per i gialli a Bees Roux (45') e Valerio Bernabò (44'), ammazzano l'incontro con la cavalcata di Manoa Vosawai verso la bandierina per il momentaneo 24-12. C'è poi il piede di Kris Burton - che andrà ad indossare la maglia di Newport - che riporta le lancette al settembre 2011, quando fuori dalla nazionale impegnata alla RWC faceva la parte del protagonista nei tabellini degli incontri disputati dai biancoverdi, ricordate? Luca Morisi semina il panico al 65', Christian Loamanu viene liberato sul lato opposto a quello di Vosawai dal solito Burton e marca visita, dopo che in precedenza si era lanciato sulle tracce di Andy Fenby atterrandolo con un gran recupero: il "giapponese", a disposizione di coach Franco Smith dalla seconda parte di stagione dopo l'infortunio che lo ha bloccato nei warm-up matches, è l'uomo duttile, schierato tra trequarti e terza linea - è successo anche ieri sera con l'inferiorità numerica in mischia. 
L'andamento della gara mostra gli Scarlets catatonici, forse è braccino corto, forse già con la mente ai playoff (davano per scontata la sconfitta dei parenti Ospreys a Dublino), oppure è estasi Lions per chi è stato chiamato e delusione per chi non: sta di fatto che i rossi perdono ogni singolo breakdown nel secondo tempo dopo aver traccheggiato nel primo, persino in superiorità di due uomini. Sul fronte biancoverde invece, nel secondo tempo si comprende che non c'è più nulla da perdere né da guadagnare e poi si va in vacanza: i ragazzi giocano divertendosi, è evidente, per la gioia dei non pochissimi supporter arrivati fin sulgi spalti del Parc Y Scarlets.  Potere della mente sgombra, e conto rimediato rispetto alla partita titubante col Connacht. Breakdown, gioco in movimento, offload senza paura, nel muro di carta velina dei padroni di casa. I quali, notare, riescono a segnare la loro prima e unica meta al 79', con parte del loro pubblico già ito. Che schiaffone! Un incidente che non è certo un gran bel viatico in termini di autostima per i playoff. Per la cronaca infatti, gli Scarlets terminano quarti e ringraziano Leinster per aver battuto 37-19 gli Ospreys, che chiudono quinti a quattro punti dalla zona play-off.

A febbraio, con il 6 Nations in ballo e l'organico trevigiano vestito d'azzurro, erano arrivate le sconfitte contro i Dragons e il Leinster a far presagire un periodo di magra (a Dublino finì 40-5 per i padroni di casa) come nella stagione precedente, ma ecco che il 24 febbraio arrivò la vittoria sul Munster per 34-10 e nel turno successivo il pareggio a Belfast contro l'Ulster per 29-29. Terzo risultato utile di fila con i diretti rivali in posizione di classifica, i Cardiff Blues (26-17), a marzo. Se Vittorio Munari ricorda come tenga d'occhio nel tabellone la colonna della differenza punti, ecco allora che Treviso chiude in lieve passivo (-36) ma intanto ha prodotto 45 mete con un saldo positivo di +1 e se guardiamo ai punti bonus offensivi, la Benetton guida la seconda fascia del Pro12: 4, alla pari con Munster, hanno fatto meglio solo Ulster (8), Leinster (9) e Glasgow (9), le prime tre della compagnia.  Ci sarebbe poi da considerare le sconfitte in casa per un punto (Leinster e Ulster, sempre prime della classe, per non dire di Leicester in Heineken Cup), segnali insomma che il miglioramento c'è, ma sono anche precise le aree in cui porre ancor più attenzione.  Come quella del comprender meglio le metriche arbitrali: giriamola in positivo perché anche stavolta se ne son viste di ogni: ai trevigiani due gialli contemporanei, niente invece a un discolo in rosso che piomba su Loamanu colmo di frustrazione e gli sbatte il ginocchio in faccia mentre sta marcando meta. Solo un inutile calcio di punizione, da metà campo chissà perché,  centrata dal buon Burton. 

A Parma, invece, scene già viste: le Zebre giocano, tengono testa, l'arbitro (il caro Mc...Enemy) verso il finale di gara giudica in strano modo un paio di situazioni (c'è però da dire che in un caso chiede consiglio ai guardalinee italiani e che il guardalinee al quale si rivolge, tal signor Linguetta  - sorry per la battuta - sbaglia completamente valutazione...) e così il Munster passa con una meta di peso del veterano BJ Botha appena entrato, dopo una serie di raggruppamenti nei 22 parmensi al 65', ricordando da vicino la meta della terza linea Patrick Butler arrivata al 17'. I bianconeri montano comunque la guardia quando gli ospiti giocano al largo, eccetto alla prima lezione, minuto 5, quando gli irlandesi allargano il gioco da un ingaggio in mezzo al campo e con troppa facilità Casey Laulala serve l'ala Johne Murphy per il parziale di 3-7, ribaltato da un altro con le gambe buone, Sinoti Sinoti al 13'. E il muro contro il quale sbatte Munster permette alla franchigia federale di chiudere in vantaggio il primo tempo, quando al 36' il gioco è bene allargato da un lato all'altro, Sinoti fa il pivot in mezzo ai 22 e alla fine Giovanbattista Venditti si allunga alla bandierina: si va negli spogliatoi sul 22-14. C'è anche un grabber ravvicinato di Gonzalo Garcia per Sinoti che arriva un attimo in ritardo e tocca la linea laterale prima dell'ovale nella cronaca della prima frazione. 
E ci sono i punti al piede che mancano alla squadra di Christian Gajan perché se Ian Keatley sbanana in un'occasione, purtroppo Daniel Halangahu non è uomo da percentuali alte dalla piazzola (Garcia ci va solo quando c'è da mettere la potenza da posizione comunque centrale). Le due mete non vengono trasformate e nonostante i cinque penalty realizzati, mancano una decina di punti nel computo finale e il sorpasso arriva ad un quarto d'ora dalla fine con Botha. 

Zero vittorie nel 2012/13 delle Zebre: gli Aironi alla loro prima stagione erano riusciti a vincere con il Connacht in campionato e contro il Biarritz in HCup. Ricominciare sempre tutto daccapo è dura - nota di colore: ieri le Zebre stavano pure vincendo sul Munster, ma il pubblico pareva non essersene accorto. Si (ri)ricomincia con un nuovo staff tecnico, guidato da Andrea Cavinato

Ciò detto, così saranno le semifinali del prossimo week-end: Ulster v Scarlets e Leinster v Glasgow. Occhi puntati in particolare sulla seconda, con i Warriors che la scorsa primavera vennero eliminati dagli Ospreys poi campioni, vincendo la finale proprio al RDS. Avremo modo di riparlarne.

Degli altri risultati di ieri, in Leinster - Ospreys si segnala l'hat trick dell'ala di casa Andrew Conway che dà sfoggio di rapidità e abilità gestuali. L'Ulster chiude al meglio sui Blues (37-13), con una doppietta di Andrew Trimble ed un ispirato Ruan Pienaar. I Warriors a Galway passano invece per 20-3, con le mete delle ali DTH van der Merwe e del Lion Sean Maitland
Nulla da chiedere tra Edimburgo e Dragons, dove piovono mete nel 31-24 conclusivo: tre per parte e da annotare quella di Dan Lydiate per i gallesi, altro Lions fresco di nomina e da poco rientrato pienamente in gruppo dopo i guai fisici. 



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