martedì 18 giugno 2013

Highlights dall'Australia, parte IV: il giorno in cui Andy Farrell si incazzò


Non male: una sconfitta a cinque giorni dal primo Test Match contro l'Australia. I British & Irish Lions cominciano a fare i conti con i tarli nella testa quando siamo a ridosso del week-end chiave della loro spedizione Down Under 2013: appuntamento al Suncorp Stadium di Brisbane sabato per vedersela con i Wallabies e il 14-12 grazie al quale i Brumbies si sono imposti a Canberra sul groppone. E' il primo inciampo del tour, che arriva dopo il 47-17 sui Waratahs d è segnato dall'arringa - inutile - di Andy Farrell negli spogliatoi (foto), con il punteggio che vedevano i padroni di casa già in vantaggio 8-3. Un thriller sufficiente.
Com'è andata esattamente?

I volti da ricercare nel gruppo britannico per fare il punto della situazione sono due: Rory Best e Rob Kearney. Il tallonatore era stato nominato anche capitano per l'occasione e in rimessa laterale non è riuscito a trovare la quadra e tanta è stata la fatica ad intendersi in particolare con Richie Gray. Otto lanci persi, sette dalle mani di Best - uno da quello del sostituto Richard Hibbard sul finire della partita. Nemmeno nell'ingaggio i Lions sono riusciti a mostrare forza superiore a quella della franchigia australiana, anzi nel secondo tempo si ravvisa anche un cedimento della prima linea, prima che i cambi (Dan Cole, Alex Corbisiero e lo stesso Hibbard) assicurassero una piattaforma più solida, ma con dei Brumbies scatenati nella caccia al ball carrier, lesti a chiudere gli spazi e lottare nelle ruck. Due appigli in meno ai quali ancorarsi. Per quanto riguardo invece l'estremo, si nota come non sia fit per l'occasione: riserva ai suoi e al pubblico un paio di up & under sui quali arriva con il tempo migliore, ma non riesce a completare l'opera di recupero dell'ovale, piuttosto quando è inquadrato nelle fasi interrotte della gara sul viso affiorano stanchezza e fiato corto. 
Warren Gatland include un altro estremo, lo scozzese Stuart Hogg che viene schierato per la seconda volta all'apertura: colpisce un palo sul 5-0, sbaglia il dosaggio di un paio di pedate, ma rende bene quando è schierato nella profondità e di calcio ribatte al gioco tattico avversario - e alla fine totalizza 6 punti dalla piazzola, al resto ci penserà Owen Farrell. E non è esente da colpe sull'unica meta della serata australiana, firmata dal centro Tevita Kuridani che sull'allargamento dell'azione si fa beffe tanto di Hogg quanto soprattutto di un timido Christian Wade che potrebbe opporre solida resistenza, ma viene tenuto facilmente a bada quando il trequarti entra nei 22 ("bisogna placcare!", direbbe Paolo Cecinelli, "alle gambe!" urlerebbe l'allenatore)  e nemmeno il disperato tentativo di Brad Barritt serve a placcarlo dopo quattro minuti. Il socio di Barritt, Billy Twelvetrees, viene steso dalle guardie al largo, mentre l'estremo (e alla fine stremato) Jesse Mogg mantiene l'ordine nelle retrovie. Ciò che più colpisce è la sterilità offensiva della selezione che si rende pericolose nelle prime battute con un'azione dei suoi avanti da una delle poche touche gestite e con la corsa di Shane Williams sull'ala: per il folletto gallese, alla sua particolare apparizione in questo tour (ora tornerà agli impegni di commentatore radiofonico) rari palloni toccati e giocabili. 

In un contesto del genere vanno in difficoltà anche quelli che hanno da giocarsi l'ultima carta per tentare di assicurarsi un posto per sabato in terza linea: Justin Tipuric e Sean O'Brien. Se Colby Faingaa e Peter Kimlin riescono a guadagnare qualche metro nell'impatto, per Tipuric e O'Brien la faccenda si fa più complicata in assenza di ritmo e costanza, con i ball carrier costretti a muoversi da fermi. I due operano bene quando si tratta di andare a caccia di ovali in ruck, ma la controparte è tosta davvero. Una bella serata da scordare in prossimità dello showdown tanto atteso: notare come quel volpone di Jake White alla vigilia dell'incontro odierno avesse messo pressione sui Lions, affermando che in caso di sconfitta nel primo Test con i Wallabies si scioglierebbero. Intanto ci ha pensato lui a complicare tremendamente gli affari e a bordo campo si gustava lo spettacolo e la prova di determinazione dei suoi che chiudono in avanti, gestendo il possesso negli due minuti finali davanti ai 22 avversari.

A voler guardare avanti - le formazioni saranno annunciate giovedì -, il XV che sarà chiamato a rimettere in sesto la spedizione troverà Mako Vunipola e Cole in prima linea, con Paul O'Connell e Alun-Wyn Jones in seconda. Al tallonaggio parte titolare Tom Youngs, con Hibbard in panchina. Per la back row attendiamo almeno un giorno prima di azzardare i colleghi di capitan Sam Warburton (scampoli di gara per Dan Lydiate che non si è comportato affatto male). Mike Phillips e Jonny Sexton in cabina di regia, Jamie Roberts (se in forma) con Jonathan Davies ai centri. Il triangolo allargato con il punto fermo Leigh Halfpenny fullback, quanto alle ali con George North mezzo acciaccato potrebbe esserci spazio per Simon Zebo assieme a...? Alex Cuthbert o Sean Maitland

4 commenti:

Abr ha detto...

Tanto di cappello alla formazione più sudafricana dell'Australia, numero uno del SuperXV non per caso!
(e senza Pocock praticamente da quando l'han preso).

ringo ha detto...

Belli e bravi. Mi sono scordato - lo aggiungo qui - una citazione per il pilone Ruan Smith: ha chiuso la serranda.

ironduke ha detto...

questi picadores hanno lasciato il segno mi sbaglierò .....jake white poi è un gran furbacchione ricordate la wrc del 2007 ???

Abr ha detto...

un gran bel realista il white, tutto sangue sudore e lacrime, e se si vuol vedere lo spettacolo, si vada al circo.
Che poi bisogna intendersi, per alcuni me inlcuso, rispetto a quelli che il possesso (alla Brunel) trovo più spettacolare e moderna una bella difesa organizzata e le ripartenze fulminee.

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