giovedì 20 giugno 2013

Tra rivoluzioni di facciata, impegno e smobilitazione

Ci si avvicina al fine settimana, è tempo di formazioni. Dopo quella dei Lions e Wallabies - ubi maior ... - veniamo ai casi nostri e alla prossima sfida degli Azzurri con la Scozia, che se prima era "importante", adesso è diventata addirittura "decisiva", "ultima spiaggia" e similari. Non facciamoci prendere dagli strilloni, si tratta semplicemente - ma non sarà semplice - di chiuder dignitosamente un giugno impostato male ed eseguito peggio.
Venendo alle formazioni annunciate, si può commentare con tutto il banal-giornalaio che si vuole: dal "squadra che vince non si cambia" nei riguardi della Scozia, al ricambio voluminoso degli Azzurri (10 cambi). Tutto bene; si dovrebbe però evitare per favore di  chiamarla "rivoluzione": i veri nomi nuovi son solo tre, il resto è turnover tra soliti noti. Altro che rabbia giustificata per non dire bocciature dal management, siamo di fronte a cambi forse già pianificati nella prospettiva del torneo. L'errore stava a monte, nella dose di coraggio non abnorme diciamo, delle convocazioni.

Dunque, la Scozia di Scott Johnson tranquilla ed appagata dalle due sconfitte incassate - ma combattendo duro - sostanzialmente rischiera i "castiga-Springboks" (per un'ora), salvo contingenze.
Confermata in pieno la linea dei giovani backs, con Peter Murchie in fondo, Alex Dunbar e Matt Scott al centro, Tommy Seymour e l'unico "vecchio" (all'ultima partita in carriera) Sean Lamont alle ali; all'apertura non ce la fa Ruaridh Jackson, quindi gioca Tom Heathcote con Greig Laidlaw in mediana.   In terza linea con Alasdair Strockhosh e Jonnie Beattie subentra David Denton al posto di Ryan Wilson che a sua volta aveva rimpiazzato il capitano Kelly Brown; in seconda Alasdair Kellock prende il posto di Jim Hamilton a fianco del confermato e molto in gamba Tim Swinson; la prima linea è quella "esperta" con Alasdair Dickinson, Euan Murray e Scott Lawson a tallonare.  In panca un certo Tim  Visser assieme ai nomi meno d'impatto ma che non andrebbero sottovalutati:  Fraser Brown, Moray Low, Jon Welsh, Grant Gilchrist, Robert Harley, Henry Pyrgos, Duncan Taylor. Il boss ad interim dice, mi aspetto che lo standard che abbiamo fissato col Sudafrica venga superato con l'Italia: se capita davvero, saran dolori forti ...

Lato Azzurro abbiamo ben 10 cambi si diceva, ma solo tre sono nomi realmente nuovi, "rupture", due soli tra i titolari. Too little, too late?
In fondo c'è sempre Andrea Masi, alle ali con Venditti debutta Leonardo Sarto, la giovane Zebra che ha ben impressionato  in Celtic in termini di impatto. In mezzo rientra Sgarbi e affianca Morisi, in cerniera mediana partono Di Bernardo e Botes, la vera notizia è che non abbiamo il solito duo apertura-mediano di riserva a intasare la panchina: c'è solo Alberto Chillon, esordiente pure lui. Forse nelle scelte di questo reparto risiede l'unica vera bocciatura individuale, o ferie anticipate che dir si voglia e non si tratta del fragile Orquera; del resto solo un cieco molto compassionevole non l'avrebbe comminata.
Con Sergio Parisse e Robert Barbieri entra Joshua Furno in posizione blindside, ciò offre spazio in seconda linea a fianco di Bortolami, per l'esordio di Leandro Cedaro (nella foto), argentino compagno di squadra di Canale allo Stade Rochelais. In prima linea Giazzon entra titolare in mezzo, Aguero e Castrogiovanni sono i piloni, rincalzati da De Marchi e Cittadini più Ghiraldini (con un dente in meno). In panchina posto anche per Pavanello e Zanni, più Canale e McLean per i reparti arretrati.
L'intento di Brunel parrebbe quello di ovviare alla totale assenza di grinder tra seconda e terza linea (del resto Favaro e Minto sono indisponibili), peraltro intasate di saltatori: contro Samoa! Forse è stato l'errore tattico più marchiano visto fare da una nazionale Azzurra dai tempi di Bergamasco mediano; vedremo se Cedaro che poco conosciamo e Furno basteranno alla bisogna.

A seguire Scozia - Italia, Sudafrica e Samoa si giocheranno il primo posto del torneo Castle Lager Series. Samoa ne cambia due, un titolare e uno in panca: rientra l'estremo James So'oialo al posto di Va'aulu, arriva il flanker Alafoti Fa'asilva in panca al posto di Fa'asalele (e il razzista light che è in tutti noi, loro inclusi, direbbe: tanto so' tutti uguali ...).
Il Sudafrica avrà invece la formazione definitiva sospesa fino a sabato stesso, quando verranno effettuati i late fitness test di Jean DeVilliers e Willem Alberts. In caso il primo non ce la faccia, la fascia di capitano passerà a Adriaan Strauss e il posto in campo al giovane sensation Jan Serfontein, sarebbe la prima da titolare dopo dieci minuti scarsi in due caps con una meta; al posto del secondo è invece già pronto Siya Kolisi. Le altre novità sono il rientro del "ball terrier"  Francois Louw, mentre Flip Van der Merwe lascia la panca a Juandre Kruger ed entra titolare in seconda linea: mica fessi i Boks, contro Samoa, meno geometri  della rimessa laterale e più muscoli in campo; tutti confermati gli altri a partire dalla mediana tutta affidabilità e automatismi Pienaar-Steyn.

Chi smobilita - o prova a giocarsi la motivazione dei rincalzi? - è invece la Francia, mentre la Nuova Zelanda si rilassa ma mantiene la guardia abbastanza alta, coi francesi che s'incazzano (cit. Paolo Conte, lo chansonnier non l'allenatore) non si sa mai.
Otto i cambi da parte di Saint-André: parte Dulin in fondo, mandando ancora Huget all'ala con Andreu; al centro c'è la conferma per Fofana e Fritz; (e qui si comprende quali siano i veri punti fermi del coach);  in cerniera, assieme al positivo mediano Doussain schiera un'apertura vera (alla Trinh Duc), Tales. In terza linea con Dusautoir vedremo finalmente Chouly e Claasen, il nuovo Flanquart con Maestri in seconda; Mas, Kayser e Domingo (non una novità) in prima. In panca Szarzewski, Ben Arous, Ducalcon, Vahaamahina, Le Roux, Machenaud, Lopez, Bastareaud.

Gli All Blacks possono finalmente "rischiare" Dan Carter. Entra titolare anche Rene Ranger, che ha confermato il suo prossimo transfer in Francia nonostante il (tiepido e tardivo) interesse di coach Hansen (il giocatore avrebbe dovuto rendere metà ingaggio in caso di ripensamento...), il back dei Blues viene schierato ala forte al posto dell'ottimo Savea; gli altri cambi sono i ritorni di Piri Weepu mediano in un cambio totale dei due Aaron, Cruden e Smith - mission accomplished per loro; di Victor Vito in terza linea al posto di Messam e di Hore a tallonare al posto di Coles. Dalla panchina, possibile esordio Tutto Nero per Charlie Piutau, già campione del Mondo Junior a Padova. Uncapped anche gli avanti Steven Luatua e Matt Todd, il rimpiazzo di McCaw nei Crusaders.

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