mercoledì 25 settembre 2013

E alla settima giornata il Clermont fece il tonfo

Settimo turno del Top14, quello del tonfo di Clermont. Stavolta ci sono ben due squadre che hanno vinto in trasferta, Parigi che riesce per un punto a terminare l'imbattibilità di Oyonnax in casa e Grenoble che affonda le banderillas nel toro Biarritz già sanguinante. Ma la notizia della settimana sono i 40 punti contro un solo calcio piazzato incassati dal Clermont a Montpellier - e c'è da dire che i gialli non erano certo in formazione "trasferta", ma mancava solo l'apertura australiana Brock JamesKayser, il tallonatore alterniate, non certo un ragazzino poco esperto, ha commentato sconsolatamente: "Abbiamo fatto una settimana di lavoro pesante per prepararci a questo incontro ed è stato tutto inutile, non ha funzionato niente". Il fatto è che Montpellier ha giocato una partita perfetta, dominante in mischia ed in touche (contro Clermont!) con Pelissié ancora migliore e più veloce, in grado di segnare tutti i 26 punti del primo tempo (2 mete e 4 punizioni), con un Trinh- Duc tornato a livelli altissimi e Galthié che sta veramente riuscendo - almeno in casa - a far giocare i blu-azzurri a ritmi incredibili. 

L'altra sorpresa è la pesante sconfitta di Perpignan a Brive, 31 a 6, con i catalani che finiscono in 13 contro 15 per gialli ripetuti: vittoria con bonus che toglie il Brive dalla zona retrocessione. 

La Classifica : Toulon 22, Stade Français 22, Montpellier 21, Toulouse 21, Racing Metro 20, Clermont 19, Grenoble 17, Castres 16, Perpignan 16, Bordeaux 16, Brive 15, Oyonnax 13, Bayonne 12, Biarritz 7 

Tempo fosco in Guascogna. Biarritz finisce a 6 punti dal 12° Oyonnax, ma soprattutto ha già perso 3 partite in casa e nemmeno tutte contro le corazzate. Si ritorna a parlare di fusione fra Biarritz e Bayonne - peggio di Petrarca - Rovigo come rivalità -, ma le cose vanno male anche se Bayonne, pure perdendo a Tolone, ha comunque fatto arrabbiare Laporte che non sopporta più la "svagatezza" dei suoi. 
I parigini vanno bene, con il Racing che batte in casa l'UBB, con grande incazzatura (une énorme engueulante, tanto per sfatare il rituale dell'arbitraggio sacro) in diretta TV del presidente girondino Marti (ne abbiamo parlato la scorsa volta) che parla direttamente di malafede dell'arbitro. Vedremo se verrà trattato allo stesso modo di Boudjellal. E con lo Stade che riesce con una meta all'ultimo minuto a zittire lo stadio di Oyonnax . 

E adesso parliamo di Castres, il campione di Francia in carica.  Castres è una cittadina di 45.000 abitanti fra le colline ondulate del Tarn, in quel Midi lontano però dal mare. E' stata ed è una città ricca, prima per le industrie tessili e poi per la meccanica e soprattutto la farmaceutica e con la farmaceutica arriviamo subito al Castres Olympique, club fondato nel 1906 dagli studenti del Lycée Jean Jaures
Castres arriverà al successo negli anni '48-'50 soppiantando il Lourdes e dominando il rugby francese per diversi anni, poi declina e nel 1986 discende in seconda divisione. E qui arriva Pierre Fabre, farmacista della città, che partito da una pianta officinale del posto (l'houx) ne scoprirà le virtù medicinali e costruirà un impero industriale da più di 1,3 miliardi di fatturato. 
Pierre Fabre non è un rugbysta. Nel 1986 è già l'uomo più potente del Midi, e si innamora ferocemente del Castres Olympique, ne acquisterà la totalità delle azioni (sotto questo aspetto è simile al Benetton Treviso più che agli altri club francesi) e inietterà risorse in modo continuo, ma non smodato. 

Vincerà un Brennus contro Grenoble - ne abbiamo già parlato - e proprio l'uomo che segnò la meta contestata, il kiwi Gary Whetton, è tuttora consigliere nell'organigramma del Castres: Fabre è un padre-padrone all'antica, non dimentica le persone, ma non tollera intromissioni ed è gelosissimo sia della privacy (quasi impossibile trovare interviste) che dell'indipendenza della sua società - elementi sopravviveranno senza scosse alla sua morte avvenuta il 20 luglio. Celibe e senza discendenti diretti, darà nel 2008 il 77% delle azioni ad una fondazione di interesse pubblico, con il compito esplicito di salvaguardare l'indipendenza della società, la sua radicazione nel territorio e perfino il sostegno perenne alla "sua" squadra di rugby.

GiorgioXT

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