mercoledì 12 settembre 2007

Paura Italia

Alcune delle azioni principali della partita Italia-Romania
via Eurosport France
Che sia una partita difficile lo si capisce dal viso degli azzurri al momento dell’inno: sguardi tesi e preoccupati di chi sa che contro la Romania ci si gioca un pezzo di Mondiale. Dopo la valanga All Blacks, la robustezza in mischia dei rumeni, ormai onnipresenti nel campionato francese. Ci si attende una battaglia fisica nei primi venti minuti, in realtà lo è per tutto il primo tempo che l’Italia chiude in vantaggio 8-0 grazie alla meta di Dellapé, che però si infortuna nell’occasione, e ad un calcio di punizione di Bortolussi. Ci sarebbe stata anche la seconda meta con Festuccia se non fosse che il tallonatore mette il piede sulla linea laterale prima di buttarsi con l’ovale in mano in area di segnatura.
A parte questo, Italia e Romania si rendono protagoniste di un primo tempo brutto e pieno zeppo di errori, soprattutto al momento dei placcaggi quando a turno i palloni finiscono persi in avanti. E poi c’è la poca organizzazione dei trequarti che si trovano ingabbiati nella morsa rumena che riesce anche a conquistare ovali preziosi, senza mostrarsi però particolarmente pericolosa tranne in una occasione. Che le cose non vanno come dovrebbero lo si capisce scrutando l’espressione di Berbizier in tribuna, mentre lo staff tecnico neozelandese, giunto allo stadio per studiare gli avversari rumeni, appare quasi sorpreso dalla mediocre prestazione azzurra contro gli altrettanto mediocri rivali. Che non sia una nazionale cinica e determinata lo si capisce anche dalle due scelte di giocare una touche piuttosto che di spedire l’ovale in mezzo ai pali per due falli a nostro favore. Risultato: zero punti.
Il secondo tempo non comincia sotto i migliori auspici. Meta rumena con una palla che forse va fuori controllo, ma che il TMO considera valida. Due touche perse e avanti che sono meno incisivi degli avversari. E’ il preludio della seconda meta della Romania con il tallonatore Tincu che trova il buco nella difesa da una ruck a sette metri dalla linea di meta. Nell’occasione si fa male Griffen, portato fuori in barella dopo un duro scontro con le gambe di un rumeno mentre si sacrifica per la riconquista della palla. Al suo posto entra Troncon. La carica portata dal trevigiano si fa subito sentire e arriva la meta tecnica perché la Romania commette due falli di seguito in mischia a cinque metri e il flanker Manta fuori per dieci minuti. Si torna avanti, 15-12.
Non c’è movimento però. Gli uomini veloci come Robertson rimangono fuori dal gioco e negli uno contro uno degli avanti sono più i metri persi che guadagnati. Non può che metterci un pezza Ramiro Pez con un bel calcio di punizione da metà campo: 18-12. Un altro calcio ce lo regalano i rumeni per una ostruzione ai danni di Mirco Bergamasco nei ventidue. Break guadagnato, 21-12: il peggio sembra essere passato.
Gli ultimi dieci minuti si aprono sul 24-15 per due calci di punizione a testa. E’ormai chiaro che le quattro mete per il bonus sono una chimera. Piuttosto la Romania torna sotto break (24-18) con un altro piazzato. Si rialza il tasso di tensione e nervosismo. Sono troppi gli errori tattici, troppe le palle buttate via e poche le giocate razionali. Ma ormai mancano pochi secondi e non succede più nulla a parte l’ultimo tremito per una percussione laterale rumena con l’ovale che rotola in avanti.
Finisce qui la lunga sera di passione italiana. Doveva andare meglio, ma a metà del secondo tempo poteva addirittura andare peggio. Ora una bella doccia fredda per smaltire le botte.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso solo pensare che come per Francia-Argentina, noi alla stregua dei francesi avevamo tutto da perdere, e i rumeni, alla stregua degli argentini, niente da perdere. Giocando così male, arriveremo certamente sfavoriti allo scontro con la Scozia, e la situazione psicologica si capovolgerebbe. Ma tutto ciò, in ogni caso, non dice affatto bene sul grado di self-confidence dei nostri che, secondo me, dovrebbero pensare solo a fare bene, con un po' di "ferocia" le cose elementari. Back to basics, e il rsto viene da solo.

Abr ha detto...

Back to basics si, io dicevo "do the right thing".
Invece la sagra degli errori.
In assoluto peggior partita del torneo sinora; leggere l'andamento al cardiopalma del punteggio di Giappone - Fiji per morire d'invidia.
Attendo con curiosità le dichiarazioni di Berbizier.
ciao, Abr

Anonimo ha detto...

Bloody hell man!!I've still got the shiver under my spine!!!Come on,this was really an horrendous game stuffed with elementary mistakes and I'm aware that against the Scots we could't stand a change if we repeat a performance like tonight!!Eagerly awaiting for Coach's statements too!!

Abr ha detto...

Gli statements sono arrivati.
Funny che Berbizier dica: "Nel primo tempo abbiamo lasciato sul campo troppi punti: eravamo nervosi.."
Mentre Parisse è un po' diverso: "Abbiamo fatto belle azioni nel primo tempo..".

Tutti e due concordano comunque che i rumeni han preso coraggio a causa della quantità industriale di nostri errori e incertezze, e che comunque è pur sempre una vittoria.
Sta di fatto che, come dice Niki, con molti meno buchi in difesa uan Scozia qualsiasi ti fa quaranta non quattro mete.
La partita non dimentichiamoci l'abbiamo vinta solo perchè abbiamo calciato dentro 4 penalty su 5 mentre loro solo 2 su 5.

ringo ha detto...

Ps: notate a che ora ho postato ;)

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