Il Sudafrica si pappa la zuppa Inglese
L'Inghilterra detentrice della Coppa ha raggiunto Francia e Italia nella panca degli umiliati dove le aspettative della vigilia vanno ridefinite; perchè nel rugby non si bluffa in campo .
Sul piatto della bilancia Afrikaner ci sono 36 punti, tre mete trasformate più cinque calci piazzati su cinque, tre tentativi di drop e due mete mancate; i punti potevano essere cinquanta e non avrebbero rubato nulla.
Da parte inglese abbiamo un tentativo di drop punto e basta; quello zero stampato sullo score è specchio fedele ed eclatante di quanto visto in campo.
La partita proponeva sulla carta molti "quesiti", come direbbe Munari, tutti dettati dalla forzata "originalità" della formazione inglese: le "due aperture intercambiabili" Catt e Farrell, Robinson schierato estremo non ala, la mischia dei soliti scafati mestieranti, l'enigmatico Perry mediano di mischia ..
I rapporti di forza si delineano subito a favore del team della tribù bianca degli altipiani, messisi al servizio di due razzenti ali coloured - JP Petersen e Bryan Habana. Di fatto gli inglesi sono riusciti ad essere pericolosi solo tra il 71' e il 76', a punteggio ampiamente acquisito.
Due i momenti topici che racchiudono la partita:
- al settimo minuto, subito dopo la prima meta sudafricana, gli inglesi ottengono una mischia nei 22m dei Boks ma rimbalzano senza ottenere nulla; da lì sin oltre il 70' non saranno più realmente pericolosi;
- al 56' Robinson, migliore degli inglesi, si strappa in corsa (bello il rispetto dei sudafricani che non si impossessano della palla): è simbolicamente il segnale di resa, la caduta del portabandiera.
In mezzo c'è lo strapotere fisico e tattico del team sudafricano, con capitan Jon Smith e Matfield così perfetti che quasi non si notano in campo; il migliore direi è genio DuPreez e un gradino sotto metterei Bakkies Botha e Juan Smith autore della prima meta; ma come si fa a trascurare l'autore di due mete JP Petersen, Bryan Habana uno spot per il rugby, il ventenne Steyn il suo compagno Fourie o la sicurezza di Percy Montgomery? E il mitico Os du Randt?
Sull'Inghilterra odierna si può dire che è sempre la solita squadra Wilkinson-dipendente, ma a differenza di quattro anni fa stavolta Lui non c'è. All'inizio provano a far finta che Mike Catt sia come Lui, ma al primo drop provato (e sbagliato) fanno reset e rispondono all'acceleratore a tavoletta dei Boks consumando gli avanti in troppe e troppo lente rucks (ecco a chi s'ispira Troncon!), prima di lanciare Farrell e Sackey addosso ai flanker e ai centri schierati più solidi del Pianeta.
Il Sudafrica è sempre quello solido tradizionale che si difende aggredendo (e aggredisce difendendo), col fisico e la velocità montante di tutti; in più ha la fantasia di Steyn e Fourie al centro, la classe e la lucidità del mediano di mischia DuPreez, i piedi di Montgomery e Butch James e, per non farsi mancare nulla pur non aprendo mai alla mano hanno in costante agguato Habana che appena tiri una palla in aria non lo fermi più, e il più sornione JP Petersen micidiale come un mamba.
Ma mica finisce qui, il vero plus dei Boks edizione 2007 è il gioco tattico: la copertura del campo arretrato è pervasiva, a rotazione arretrano i piedi buoni di Steyn, DuPreez o James a dar man forte al biondo Percy Montgomery, lasciando Habana e soprattutto Petersen spesso liberi da compiti tattici.
I Boks del passato non sono mai stati così "sofisticati", 'ste finezze devono essere farina del sacco di Eddie Jones, ex allenatore dell'Australia vice campione del mondo e ora consulente (senza l'orrida divisa in giacca verde a profili gialli) di coach Jake White.
Controllo del campo e dominio della propria rimessa laterale: agli inglesi rimane solo un pareggio in mischia, un po' di territorio nel secondo tempo e tanta fatica per niente. Fine delle trasmissioni: solo qualche errore degli Springboks che non c'è stato avrebbe potuto aprire la partita.
Forse solo la capacità degli All Blacks di rompere i placcaggi e sfiancare la resistenza delle difese, o quella australiana di variare il gioco potrebbero mettere in crisi questo Sudafrica. La sfida è lanciata, dopo la manifestazione di potenza degli AllBlacks, abbiamo ora una seconda credibile candidatura al titolo. Sabato pomeriggio forse arriva la terza, vedarem.
(Una cronaca della partita).
(Visto dal Sudafrica: Springboks humiliate holder England)
(La versione di coach Ashton: "We're stuck in a rut")
2 commenti:
Bellissimo questo blog !! Complimenti e viva il Rugby !!
Tnxs s.b., que viva el rugby!!
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