martedì 16 ottobre 2007

Scordiamoci il passato... Come non detto

Scordiamoci il passato (sportivo). La finale di sabato non avrà nulla a che vedere con i precedenti degli ultimi mesi tra Inghilterra e Sud Africa. Almeno c’è da augurarselo. Perché altrimenti rischieremmo di assistere ad un esito scontato. Quando i bulldog sono scesi dalle parti di Cape Town, lo scorso giugno, erano ben consci del fatto che gli Spirngoboks fossero superiori in tutto e per tutto. Metà squadra, come se non bastasse, venne colpita dallo strano virus che di tanto in tanto costringe gli avversari a chiudersi in bagno e a tornare in patria più magri del previsto. E’ il rischio che si corre visitando gli altipiani. Capitò anche alla Nuova Zelanda nel Mondiale del 1995. Quando Ashton riaccompagnò i suoi giovanotti a Londra, dovette fare i conti con due sconfitte pesantissime che lo misero sotto la morsa della stampa britannica, già galvanizzata dall’essere riuscita a disfarsi di Andy Robinson. Sommando i punteggi dei due incontri, usciva qualcosa come un 113-35 per i sudafricani che non hanno rallentato nell’incontro disputato nella fase a gironi: 36-0, detentori del titolo lasciati a secco. E preventivamente considerati finiti.
Poi è successo che tornasse in campo Jonny Wilkinson. Wilkinson ha trascorso gli ultimi quattro anni nella stessa squadra, Newcastle, ma il campo spesso lo ha visto dalla tribuna. Dopo il drop nella finale di Sydeny nel 2003, il ginocchio sinistro lo ha tradito, procurandogli parecchi problemi. E’ stato adoperato con il contagocce e ogni suo ritorno in nazionale è stato celebrato come una vittoria. L’Inghilterra nel frattempo ha perso in casa contro l’Argentina e nel 6 Nations non ha fatto bella figura. Ha perso l’ultima giornata contro il Galles, ma poi ha asfaltato i dragoni nei warm up matches. Up & down, arrivando però al meglio delle sue capacità nella fase ad eliminazione diretta della Coppa del mondo. Quella che hanno strappato agli australiani quattro anni fa e che si preparano a difendere con le unghie e i denti. Dati per dispersi, hanno davvero seguito le indicazioni di Vittorio Munari che, dopo la passeggiata sul Galles, aveva detto in telecronaca: questi sono come i commandos che si danno appuntamento in Scozia, con cup of tea e biscotti, e organizzano la missione. Hanno eliminato Wallabies e francesi. Sarebbe stato bello vederli all’opera contro gli All Blacks. In compenso possono dare dimostrazione del loro stato di forma contro gli Springboks che non gireranno vestiti completamente in nero, ma non sono da meno. Avevano progettato il raggiungimento della finale e, a differenza dei favoriti in assoluto, loro hanno tenuto fede ai propri impegni.
Ps: piccolo ripasso di storia. Guerra anglo-boera, conflitto che tra il 1899 e il 1902 oppose la Gran Bretagna e i coloni di origine olandese (boeri) delle repubbliche d’Orange e del Transvaal in Sud Africa. Preceduto dai ripetuti tentativi britannici di ottener il controllo delle regioni aurifere e diamantifere, il conflitto si aprì nel 1899 con una serie di vittorie dei boeri, che dettero vita ad una efficace guerriglia in tutta la regione. La drastica condotta di guerra adottata garantì tuttavia alla Gran Bretagna una faticosa vittoria finale. Con la pace di Vereeniging (31.V.1902) le due repubbliche boere, pur perdendo la propria indipendenza, mantennero piena autonomia amministrativa e il riconoscimento dell’afrikaans quale lingua ufficiale.

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