giovedì 18 ottobre 2007

Ultimi prepartita

Il Sudafrica avanza imperterrito per la sua strada, una attitudine da alcuni giudicata arrogante; alcuni suoi giocatori hanno dichiarato che nessun particolare adattamento e' stato studiato per l'Inghilterra in finale e questo viene indirettamente confermato dalla formazione annunciata, la stessa scesa in campo contro l'Argentina.
Anche l'Inghilterra "operaia" e insolitamente sghiscia degli ultimi tempi ovviamente non ci pensa proprio a modificare l'assetto magicamente trovato dal rientro di Wilkinson. Coach Ashton doveva forzatamente sostituire l'infortunato Lewley all'ala chiusa; due le opzioni: confermare l'interessante assetto del secondo tempo coi francesi - Tait spostato all'ala e rimpiazzato dal per nulla timido coetaneo Hipkiss al centro - oppure far entrare un giocatore di ruolo. Ha vinto la seconda che ho detto, piu' conservativa ma anche piu' logica per l'importanza del gioco tattico; rivedremo Cueto titolare, assente dalla vittoria con Tonga.

Che partita ci potremo aspettare? Per "fingere" ipotesi usiamo l'approccio per reparti che ci ha aiutato nelle semifinali.
Il primo notevole quesito nasce già in prima linea, dove abbiamo Sheridan Regan Vickery contro Os DuRandt John Smit Cj VanDerLinde. Facile dire che Sheridan e' cruciale nei piani inglesi, si aprirebbero scenari di tipo "australiano" se riuscisse ad annichilire VanDerLinde - mission possible visto quanto quest'ultimo abbia sofferto l'esperienza di Roncero una settimana fa.
Pero' questo lo sanno tutti, sudafricani per primi ...; inoltre nel lato opposto dove sta Os contro Vickery, sulla carta potrebbe esserci un mismatch favorevole al sudafricano. Cosa succedera' in campo, vedremo la mischia girare vorticosamente su se' stessa in senso antiorario?
La cosa più preoccupante e' l'arbitro franco-irlandese Rolland, colui che sara' chiamato a dirimere la questione: non solo è e' il medesimo di Australia - Inghilterra, ma afferma di capire cosa succede in prima linea semplicemente guardando i piedi dei piloni .. un feticista! ;)
In seconda linea la coppia stratosferica Matfield/B.Botha non dovrebbe proprio vederli i pur bravi Kay-Shaw. Questa sara' una della chiavi del possesso palla per i sudafricani: se come con l'Argentina riusciranno a insidiare costantemente le rimesse inglesi a quel punto diventerà un easy job, gli Springboks per avanzare non dovranno far altro che aspettarli e calciare fuori ogni palla.
Anche in terza linea il mismatch a favore dei sudafricani pare evidente: vogliamo mettere the hunters Schalk Burger, Juan Smith e Roussow contro Corry, Easter e Moody, a parte la frenetica ubiquita' dell'ultimo? Se Shalk riuscira' a portare la "sua" pressione su Gomarshall, la faccenda si fara' tosta per la squadra della rosa rossa.
Come Vittorio Munari fa notare spesso, Matfield con tutta la terza linea sudafricana e in special modo il compagno di reparto Bakkies Botha, sono come dei portatori negri d'antan, si caricano il resto della squadra sulle loro potenti spalle e la portano di la', dove Pietersen, Habana (neri "veri") e Montgomery non devono far altro che depositare la tazzina di te' e far punti.
L'unico punto critico di tutto il reparto seconda/terza linea sta nella disciplina: con un piede come quello di Wilko davanti, i Boks dovranno stare particolarmente cool, i marpioni inglesi come Martin Corry sono gli indiscussi maestri nell'arte della provocazione borderline.
In mediana il discorso si riapre a favore degli inglesi: Gomarshall sta facendo un mondiale ammirevole per sagacia nella scelta delle opzioni, su Wilko e la sua importanza decisiva tutto e' gia' stato ripetutamente detto: va sottolineato, ha solo il 60% circa di precisione nelle ultime partite, ma guarda caso mette sempre a segno i punti decisivi. Di fronte ci sono Fourie DuPreez e Butch James, solidi, dotati di neuroni che lavorano anche a pressioni elevate (soprattutto il secondo) e di capacita' di finalizzare quando serve; facile prevedere che uno dei compiti primari di Butch (e dei centri) sarà portare pressione nel canale presidiato da Wilko.
Ritorniamo alle dolenti note per gli inglesi: i centri. Tait sta facendo un buon mondiale e personalmente Catt non mi ha mai fatto impazzire; la contrapposizione con Steyn e Fourie mi pare sbilanciata a favore dei secondi - sempre che il giovane Frans riesca ad evitare ingenue cappelle, comunque accetto scommesse che un bel drop da metacampo il giovanotto lo tentera' comunque.
Se i due verdi riusciranno a lanciarsi nel corridoio presidiato da Wilko palla in mano, potrebbero essere dolori per i piedini sensibili del Nostro, anche perche' la grande apertura inglese proprio perche' e' un grande, in difesa non si tira indietro mai.
Continuiamo: alle ali Cueto e Sackey contro Habana e JP Pietersen, serve aggiunger altro? Si, va aggiunto che sinora il Sudafrica ha coperto molto bene il campo nel gioco tattico avversario ma stavolta e' alla prova di fronte ai maestri, soprattutto Pietersen dovra' esser sveglio e con le mani pronte, altrimenti la perfida squadra d'Albione si adattera' subitissimo e sara' un tiro al bersaglio. Inoltre, okkio Boks, c'è da aspettarsi lanci al piede dalla mediana verso il razzente Sackey e il solidissimo Cueto, come da meta di Lewsley sopra a Traille al secondo minuto della semifinale.
Concludiamo con gli estremi: Percy Montgomery e' il capocannoniere del torneo (80% circa di precisione nei calci), Jason Robinson gioca la sua ultima partita ed e' la spice con cui l'Inghilterra tenta di far trangugiare il suo per altri versi very boring game.

In sintesi: a favore di Albione c'è la mediana, un pilone e un pareggio all'estremo, e ci mettiamo pure una maggior disciplina e capacita' di evitare errori: non poco, soprattutto in una finale tesa e a punteggio basso, ma reparto contro reparto non c'e' confronto a favore dei Boks. Del resto il 36-0 delle fasi preliminari non e' nato per caso.
Ecco quindi la "glossa" della posizione apparentemente arrogante degli Springboks: significa che, se sarà loro concesso di giocare il loro gioco non c'è storia, vincono con 15 punti di vantaggio (Mortlock from Australia dixit).
Giocoforza l'Inghilterra dovra' usare qualche carta tattica oltre alla solidità difensiva e alla disciplina, impadronendosene e tenendosela ben stretta, senza concedersi divagazioni per tutta la partita. Del resto e' arrivata sin qui esattamente in tal modo. Una idea me la sono fatta: Robinson a parte libero di "up&under-are", lanci di piede dai mediani verso Sackey e Cueto, mal che vada si metterà pressione sui relativamente "fragili" Pietersen e Percy M.
Sabato sera comunque vada sara' un successo - per chi vince: chiunque sia, raggiungera' le due Webb Ellis Cup conquistate dall'Australia.


Argentina e Francia (in campo venerdi' sera) avevano gia' annunciato le formazioni da qualche giorno, ma abbiamo fatto bene a pazientare prima di commentarle: coach Laporte ha giusto apportato qualche cambiamento.
La prima versione sembrava "quadrata" e quindi poco laportiana, con giocatori di ruolo ai posti giusti e qualche inserimento di giovani, ora invece viene aggiunto qualche tocco sperimentale piu' "radicale".
In prima linea a fianco di Raphaël Ibanez (c) e Pieter de Villiers entra Poux, in seconda Nallet e Thion gia' sperimentati, in terza si provano assieme Nyanga Dusautoir e Harinordoquy; in mediana torna la coppia tolosana Jean-Baptiste Elissalde - Frédéric Michalak; alle ali il mitico Dominici (probabilmente all'ultima apparizione in nazionale) e Rougerie, mentre la grande novita' e' la coppia centrale, assieme a Marty interno sostituisce l'infortunato Traille un inedito David Skrela lontano dall'apertura quindi apparentemente non schierato seconda apertura "alla Catt" per intenderci; estremo e' Poitrenaud. Sébastien Chabal va in panca, con Rémy Martin e Pierre Mignoni tra gli altri.
Forse la Francia intende usare le stesse armi (piede e mani, velocita' e agilita') con cui l'Argentina la batte' nella partita inaugurale? Dovranno stare molto attenti alle fasi di gioco aperto con tutte quelle mani buone in campo, ma forse i trequarti Argentini un po' spenti visti contro il Sudafrica li hanno tranquillizzati.
I Gauchos dal canto loro non sono (mai stati) nelle condizioni di far grandi rotazioni, semplicemente rimpiazzano gli infortunati come possono: entrano Hasan Jalil e Basualdo ad affiancare il mitico Roncero in prima linea, Kairelis da subito con Albacete in seconda, vedremo questo Durand con J.M.Lobbe e Longo in terza; resiste la mediana Pichot-Hernandez (Todeschini non ha avuto nemmeno stavolta una chance), al centro doveva giocare Tiesi a fianco di Felipe Contepomi ma s'è infortunato e quindi torna il gemello Manuel; confermato Corleto estremo e Agulla ala interna, mentre Aramburu entra ala aperta.
I Pumas dovranno far scendere in campo come sedicesimo giocatore tutto il loro grande orgoglio, dimenticando le depressioni da (esagerati) sogni di gloria, se vorranno reggere il piu' che legittimo assalto al podio -oltre che al ranking Irb - dei Galletti; oramai non possono piu' giocare sul fattore sorpresa.

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