Right Rugby
Served cool, shaken not stirred

I casi della vita: come riportato da Danny, le prime quattro squadre nel ranking mondiale sono australi e sono le stesse quattro che hanno chiuso al primo posto nelle quattro pool della prima fase del Mondiale. Non sorprendono i piazzamenti di Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa, ma quello dell’Argentina un po’ sì. Esordendo e vincendo con la padrona di casa, i Pumas hanno segnato un grande passo in avanti nella loro storia e sono artefici di un mezzo miracolo. Quasi tutti i giocatori impiegati militano in Europa, solo uno gioca in Argentina e lo stesso allenatore non è professionista, eppure la qualità del gioco è indice di netto miglioramento.
Anche contro la Francia, quando nel secondo tempo gli argentini hanno cominciato ad arrancare offensivamente, sono pur sempre stati abili a difendersi. E nel rugby non è cosa da poco. Il gioco di squadra ha fatto il resto, anzi di più se si pensa che questi giocatori trascorrono poco tempo assieme visto le distanze che li separano. Ora se la vedranno contro la Scozia. Ammesso che giochino come hanno giocato fino ad ora (e perché non dovrebbero?), hanno già un piede in semifinale. Roba da sentirsi campioni.
La reale variante rimane la Francia. di sgambetti agli All Blacks ne ha già fatti, nelle ultime partite ha dimostrato di essere in ripresa, ma la sfida della vita dovrà giocarsela a Cardiff. Lontano dalle mura di casa. Contro la nazionale che non solo ha dominato nel suo girone, ma in tutto il Mondiale se prendiamo in considerazione la mole di gioco prodotta e gli automatismi che partono dal semplice rispetto delle regola fondamentali del rugby. Una su tutte, il sostegno, che permette agli uomini di Graham Henry di distendersi per tutto il campo senza il correre il rischio di trovarsi isolati. Un compagno a destra e uno a sinistra del portatore di palla, abilità con l’ovale e gambe che arrivano al top speed nel momento di impatto con il placcatore. Poi va da sé che ogni partita ha una sua storia, ma ciò non vuole che la Francia ha le stesse probabilità di vincere della Nuova Zelanda. Al massimo, la speranza può aumentare. Al massimo.
I sudafricani hanno asfaltato gli avversari, eccezion fatta per la partita contro Tonga. Un leggero calo di tensione che poteva costare caro. Poteva. Il match clou l’hanno vinto senza problemi, rifilandone 36 ai campioni in carica dell’Inghilterra, rimasta a secco. Dicasi lo stesso per gli australiani che in tempi come questi si esaltano sempre e tornano ad essere papabili per il titolo finale. Se le cose dovessero andare come molto probabilmente andranno, in semifinale incontreranno i nemici di sempre. Mentre i Boks dovrebbero vedersela con i Pumas.
La Web Ellis Cup diverrebbe così un affare tra sudisti. Una questione da risolvere tra le prime quattro nazionali del mondo.