Italia!
Come preannunciato, ieri (sorry per il ritardo a riferirne, impegni improcrastinabili in giro per il Mondo) Nick Mallett ha diramato la formazione italiana che scendera' (o salira'?) al Croke Park sabato per la prima sfida del Sei Nazioni contro l'Irlanda:
15 D Bortolussi (Montpellier); 14 K Robertson (Viadana), 13 G Canale (Clermont-Auvergne), 12 M Bergamasco (Stade Francais), 11 P Canavosio (Castres); 10 A Masi (Biarritz), 9 P Travagli (Overmach Parma); 1 A Lo Cicero (Racing-Metro), 2 L Ghiraldini (Calvisano), 3 M Castrogiovanni (Leicester), 4 S Dellape (Biarritz), 5 CA Del Fava (Ulster), 6 J Sole (Viadana), 7 M Bergamasco (Stade Francais), 8 S Parisse (Stade Francais, capt).
a disposizione: C Festuccia (Racing-Metro), S Perugini (Stade Toulousain), C Nieto (Gloucester), T Reato (Rovigo), A Zanni (Calvisano), A Marcato (Treviso), E Galon (Overmach Parma).
Cominciamo dalla panca: un trequarti allround (Galon), l'apertura di ruolo Marcato e cinque avanti, presumendo correttamente che sarà partita in trincea.
Belli comunque gli inserimenti in panca dei giovani Reato seconda linea, del flanker Zanni oltre agli espertoni della prima linea: Festuccia tall., i piloni Perugini e Nieto, che però è volato in Argentina causa la scomparsa del padre e verrà rimpiazzato dall'esordiente Cittadini di Calvisano.
Veniamo ai titolari, inedita la mediana con il rientro dopo tre anni di Marco Travagli in mischia e il gia' anticipato giro di Masi all'apertura: al "collezionista" mancava solo questo ruolo nei trequarti, dopo essere stato impiegato come ala, estremo e centro - il suo ruolo naturale.
Tutto il resto ricade nel previsto: come sintetizza da par suo Vittorio Munari al nostro Ringo, il problema del rugby Italia non sono i titolari, e' che non c'e' ricambio. Conseguentemente e' difficile avere soprese.
Nulla da dire of course sulla prima linea, il nostro punto di forza, dove anche i nostri panchinari costituiscono un set al livello del Sei Nazioni. Anche in seconda e terza linea nessuna sorpresa vista l'indisponibilita' dell'ex capitan Bortolami; lo stesso (mediana a parte) nelle linee arretrate.
La prima impressione sintetica dell'Italia di Mallett è il privilegio alla solidità: dall'aperura più ball carrier che tattica al mediano di mischia dal fisico da terza linea: che sia finalmente una Italia modellata sulla fisicità Sudafricana? Il mio sogno da sempre: aggressività, testa bassa e sfondare!
Vedarem, questo e' comunque l'anno uno di un progetto traguardato ai prossimi Mondiali 2011; ricordata l'osservazione di Munari - non abbiamo tanti gradi di liberta' - siamo solo all'abbozzo delle fondamenta.
Come se non bastasse l'Italia 'stavolta giochera' fuori casa tre partite su cinque e in casa ci arriva no' scherzetto come l'Inghilterra, telaraccomando. Non per caso i bookmakers vedono l'Italia favorita, ma per il cucchiaio di legno: e' data a 0,5. La sua vittoria del Sei Nazioni sarebbe pagata a 100.
A noi basterebbe, viste le circostanze, che la squadra rimanesse sempre in partita per 80 minuti. Oltretutto a molti dei nostri le motivazioni non dovrebbero mancare: c'è da vendicare un paio di "furti con destrezza" degli irlandesi l'anno scorso (Sei nazioni e partita preparatoria a Belfast) e i quarti di finale di Web Ellis Cup "regalati" alla Scozia.
Ce la potrebbero fare se sapranno eseguire il piano Mallett senza pause e distrazioni; a meno che non prendiamo troppi calci di punizione (nel senso di doverli tirare noi ...).
2 commenti:
Come dice Munari al nostro Brett ;)
Si, nell'intervista a sfumatura bassa :D
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