lunedì 21 gennaio 2008

Quartidifinaliste Heineken

Iniziamo dalla fine, dicendo che RightRugby, chennoia, odia aver sempre ragione ... Ebbene si, diversamente ad esempio dal ben piu' qualificato Planet Rugby, RR ha azzeccate tutt'e otto le quarti-di-finaliste Heineken :
1) Saracens - Pool 4 winners - 24 points / 27 tries
2) London Irish - Pool 1 winners - 24 points / 25 tries
3) Gloucester Rugby - Pool 2 winners - 24 points / 24 tries
4) Toulouse - Pool 6 winners - 20 points / 13 tries
5) Cardiff Blues - Pool 3 winners - 20 points / 12 tries
6) Munster - Pool 5 winners - 19 points / 13 tries
7) Perpignan - Best runner-up - Pool 1 runner-up -22 points / 20 tries
8) Ospreys - Second best runner-up - Pool 2 runner-up - 21 points / 16 tries
Via, siamo umani dopotutto, anche RightRugby commette qualche piccola imperfezione: non ha centrato in pieno l'ordine di qualificazione e quindi i matchups di aprile, che saranno:
Saracens v Ospreys
London Irish v Perpignan
Gloucester v Munster
Toulouse v Cardiff Blues
Pur avendo azzeccato, prego notare, le prime quattro classificate cioe' le squadre che giocheranno in casa i quarti a eliminazione diretta (come si confa', ripetiamo per l'ennesima volta a beneficio dei calciofili pro torneo-all'-italiana, a tutti gli sport "seri").
Giocassero sabato prossimo, scommetteremmo che alle semifinali ritroveremmo due inglesi e due francesi, ma da qui ad aprile di acqua sotto i ponti ne passa troppa per poterci sbilanciare.

{Dal nostro inviato}
Punteggio bugiardo. I trevigiani (purtroppo) scendono in campo con l’incredibile seconda maglia di questa stagione (di un color rosa perfetto a mio maschio giudizio per le bronzee gambe di Naomi Campbell in minigonna aderente) e lasciano i colori biancoverdi agli Exiles. In tribuna c’è il coach azzurro Nick Mallet che, a quanto pare, si lamenta del fatto che la Benetton abbia in campo solo tre giocatori nati in Italia: giusto, ma questo è il prezzo che Treviso paga oggi per aver dato tanto al rugby italiano nell’ultima decade. Venti minuti di stallo e di assoluto equilibrio, nei quali però non si può non ammirare la superba prova del mediano di mischia dei London Irish: il very high spirited Peter Richards che non sbaglia una palla, sembra imprendibile ed è l’anima della squadra. Tuttavia la partita non si sblocca fino a che l’irritante arbitro francese Gauzere, contestatissimo dal pubblico e anche dal tecnico trevigiano Franco Smith, non espelle per dieci minuti il pilone della Benetton De Gregori. Tre mete in un quarto d’ora, la prima proprio di Richards. Il quale non rientra nel secondo tempo, a seguito di un probabile infortunio (alla coscia credo). Treviso paga anche l’inusuale cattiva giornata di Goosen nei calci; alla fine solo due centri, di cui uno con l’aiuto del palo, e se ho ben contato, almeno due errori (forse tre) su calci di punizione – uno facilissimo - e una trasformazione mancata: Marius dopo l’ultimo tentativo fallito caccia un grido di dispetto, ma il pubblico applaude lo stesso il suo beniamino. Privi di Richards gli Exiles, cui servirebbe una quarta meta per avere il bonus point e la matematica sicurezza del primo posto in classifica, non mordono, anche se la Benetton va ancora in inferiorità numerica per l’espulsione temporanea di Costanzo, che per la sorpresa manda a quel paese l’arbitro. I trevigiani comunque con due calci di Goosen e una bellissima meta di De Jager (nata da una coraggiosa apertura – finalmente – di Marcato, spesso col braccino “corto”) riducono il divario a soli 8 punti (11-19) a cinque minuti dalla fine del tempo regolamentare. Allora i London Irish (che non sanno ancora che l’USAP Perpignan nella sua passeggiata a Newport segnerà solo tre mete) si gettano in un disperato assalto con la mischia per conquistare il bonus point. Il recupero non finisce più: sette-otto minuti se ne sono già andati. Sembra quasi che l’arbitro non aspetti che la meta per fischiare la fine. E questa arriva con Hewat già in meta nel primo tempo. Fine della commedia. Entusiasmo dei tifosi degli Exiles con gigantesca bandierona irlandese al seguito. Un buon pubblico sulle quattromila unità comunque riserva applausi a vincitori e vinti.
[A quanto pare le proteste trevigiane non erano infondate]
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L'ultimo turno della "regular season" non ha riservato enormi sorprese quindi (non almeno per RightRugby).
Nella Pool 1 gli Exiles (nickname dei London Irish) si qualificano per la prima volta nella loro storia battendo 11-24 un Benetton troppo rassegnato, almeno nel primo tempo, mentre Perpignan si guadagna il passaggio schiacciando i Dragons 0-25.
Tutto come previsto nella Pool2, anche se Gloucester di capitan Bortolami (che si infortuna gravemente all'orbita oculare, ne avra' per sei settimane) si complica la vita in casa con il fanalino di coda Ulster vincendo "solo" 29-21, mentre gli Ospreys vanno a strappare la qualificazione con la loro prima vittoria in terra di Francia contro Bourgoin 21-28.
In Pool3 la vittoria dei Blues a Bristol 0-17 ha chiuso la storia, togliendo significato alla vittoria 10-31 dello Stade Francais a casa dei derelitti Harlequins.
Anche in Pool 4 tutto come previsto: la strenua resistenza dei Warriors in casa contro i Saracens (17-21) e la vittoria col bonus 25-16 del Biarritz su Viadana; le due mete del zimbabwese-americano Ngwenya non bastano ai basques per qualificarsi ai quarti.
Nella Pool 5, inutile la vittoria con bonus 0-41 di Clermont a Llanelli; la partita tra il Munster di O'Gara, vincitori della Heineken 2006, e i Wasps di Dallaglio campioni uscenti, ha visto prevalere i padroni di casa 19-3. Brillante performance del giovane mediano Danny Cipriani, ma decisive le assenze determinanti di Worsley, Sackey e Flutey tra gli inglesi; micidiale la partita di O'Callaghan tra gli irlandesi.
Munster ha chiuso la pool con 19 punti come Clermont ma con una miglior differenza punti negli scontri diretti, quindi passa per la decima volta di fila ai quarti, lasciando a casa i pur fortissimi francesi detentori della Challenge Cup.
Infine in Pool6 Toulouse batte come previsto Edimburgo 34-10, mentre registriamo l'orgogliosa quanto inutile vittoria 25-9delle Tigri di Leicester su Leinster.

Anche la Challenge Cup ha finito la sua regular season. E' una sorta di "Coppa Uefa" del rugby cui partecipano tutte le squadre di Premiership inglese e del Top14 francese che non abbiano raggiunto la qualificazione alla Heineken Cup, le prime quattro italiane (meno prima e seconda) e l'unica di Celtic League non qualificate alla Heineken, la vincitrice del campionato spagnolo e rumeno. I match per i quarti di finale usciti dalle Pool saranno:
Worcester Warriors v Montpellier (8)
Bath (2) v Leeds Carnegie
Sale Sharks v Brive
Newcastle Falcons v Castres Olympique

Cinque inglesi e tre francesi; notevole il fatto che tutte le squadre inglesi presenti si siano qualificate, mentre di francesi in lizza ce n'erano ben otto (piu' 4 italiane e una rispettivamente irlandese, rumena e spagnola a completare il quadro).
Notevole nell'utlima giornata la vittoria del Petrarca Padova sul Bayonne per 17-5, impresa sfiorata dall'Overmach fuori casa a Albi dove perde 26-23.
Ciononostante tre italiane su quattro presenti finiscono il torneo al fanalino di coda del loro girone -Overmach Parma 7 punti, Gran Parma 3 punti, Petrarca Padova 5 punti - e solo il Calvisano riesce a piazzarsi terzo nella Pool5 con nove punti, lasciando l'ultimo posto ai francesi del Dax che pure li batte 22-0 nell'ultimo turno.
Non un gran viatico per la Nazionale nell'imminente Sei Nazioni; speriamo in quel (piu' di) 50% di giocatori convocati militanti in campionati stranieri, anche se spesso partenti dalla panca.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Benetton Treviso – London Irish

Punteggio bugiardo. I trevigiani (purtroppo) scendono in campo con l’incredibile seconda maglia di questa stagione (di un color rosa perfetto a mio maschio giudizio per le bronzee gambe di Naomi Campbell in minigonna aderente) e lasciano i colori biancoverdi agli Exiles. In tribuna c’è il coach azzurro Nick Mallet che, a quanto pare, si lamenta del fatto che la Benetton abbia in campo solo tre giocatori nati in Italia: giusto, ma questo è il prezzo che Treviso paga oggi per aver dato tanto al rugby italiano nell’ultima decade. Venti minuti di stallo e di assoluto equilibrio, nei quali però non si può non ammirare la superba prova del mediano di mischia dei London Irish: il very high spirited Peter Richards che non sbaglia una palla, sembra imprendibile ed è l’anima della squadra. Tuttavia la partita non si sblocca fino a che l’irritante arbitro francese Gauzere, contestatissimo dal pubblico e anche dal tecnico trevigiano Franco Smith, non espelle per dieci minuti il pilone della Benetton De Gregori. Tre mete in un quarto d’ora, la prima proprio di Richards. Il quale non rientra nel secondo tempo, a seguito di un probabile infortunio (alla coscia credo). Treviso paga anche l’inusuale cattiva giornata di Goosen nei calci; alla fine solo due centri, di cui uno con l’aiuto del palo, e se ho ben contato, almeno due errori (forse tre) su calci di punizione – uno facilissimo - e una trasformazione mancata: Marius dopo l’ultimo tentativo fallito caccia un grido di dispetto, ma il pubblico applaude lo stesso il suo beniamino. Privi di Richards gli Exiles, cui servirebbe una quarta meta per avere il bonus point e la matematica sicurezza del primo posto in classifica, non mordono, anche se la Benetton va ancora in inferiorità numerica per l’espulsione temporanea di Costanzo, che per la sorpresa manda a quel paese l’arbitro. I trevigiani comunque con due calci di Goosen e una bellissima meta di De Jager (nata da una coraggiosa apertura – finalmente – di Marcato, spesso col braccino “corto”) riducono il divario a soli 8 punti (11-19) a cinque minuti dalla fine del tempo regolamentare. Allora i London Irish (che non sanno ancora che l’USAP Perpignan nella sua passeggiata a Newport segnerà solo tre mete) si gettano in un disperato assalto con la mischia per conquistare il bonus point. Il recupero non finisce più: sette-otto minuti se ne sono già andati. Sembra quasi che l’arbitro non aspetti che la meta per fischiare la fine. E questa arriva con Hewat già in meta nel primo tempo. Fine della commedia. Entusiasmo dei tifosi degli Exiles con gigantesca bandierona irlandese al seguito. Un buon pubblico sulle quattromila unità comunque riserva applausi a vincitori e vinti.

A quanto pare le proteste trevigiane non erano infondate:
http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/rugby_union/english/7203230.stm

Abr ha detto...

Si Zamax, ho visto anch'io stavolta tutta la partita, l'arbitraggio e' stato irritante, ma ancora di piu' lo sono stati certi calci distratti, certi placcaggi molli, certe palle perse, certe mancanze di concentrazione (e certi vaffa all'arbitro).
Il mio giudizio sul Benetton di questa partita e' "lack of desire" (trad.: remi in barca), in una partita che nei primi minuti pareva alla sua portata.

Piu' di me che conto niente, l'ha dichiarato un giocatore (straniero) Benetton ch enon ricordo, molto arrabbiato alla fine:"vengono qui e non ci rispettano: avversari e arbitri. Dobbiamo scendere in campo per farci rispettare di piu'".

Se entri in campo con la testa altrove e non per vincere (Goosen incluso) contro chiunque e qualunque sia il punteggio o le possibilita' di qualificarsi, allora meglio non giocare.
That' s rugby.

Anonimo ha detto...

Ho capito. La squadra trevigiana ti ha molto deluso. Anch'io all'inizio avevo la netta impressione di un avversario alla portata. Nella generale mediocrità bisogna dire. Il vittimismo è una gran brutta bestia, anche quando hai ragione su certi episodi. E allora cominci a giocare con riserve mentali che conducono a imperdonabili disattenzioni (vedi la seconda meta subita). Ma non ci si può nascondere dietro un dito: una squadra fiduciosa nei propri mezzi dovrebbe essere superiore a questi contrattempi.Peccato, dopo la pausa natalizia il Benetton ha fatto passi indietro, dopo un'evoluzione promettente.
Per fortuna la prossima la giochiamo col ...Petrarca. :-)

Abr ha detto...

Okkio ... ;)
(e' vero, questa partita dell'unica squadra di livello italiano mi ha deluso: la mentalita', la differenza tra le potenzialita' e la execution, proprio quando tu mi avevi venduto, e io avevo comperato, dei suoi progressi).

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