domenica 9 marzo 2008

Porca miseria

France 25 - 13 Italia

Porca miseria era il titolo di un giornale sportivo madrileno dopo la sconfitta del Real con la Roma; possiamo usarlo anche per la sconfitta dell'Italia allo Stade de France, già messa in preventivo ma che lascia più di un rimpianto per come è maturata.
Si perchè la sensazione è che stavolta potevamo farcela, se l'Italia potesse contare su un reparto arretrato all'altezza dei suoi avanti - tutti bravi nessuno escluso stavolta, non solo la prima linea: Sole, Parisse, Bortolami, Del Fava; nessuno s'è accorto della assenza di Mauro Bergamasco, buona la prova di Zanni.

Esagero? Allora offro di più: potevamo pure farcela tenendoci i mediani - anche se Picone è stato troppo prudente e lento prima e poco lucido poi (buona invece partita di Masi, piede a parte); tenendoci pure il triangolo arretrato - ancora una volta Marcato attento e positivo e sicuro nei calci di punizione, un paio di buone partenza di Caino Robertson, Galon sempre attento - anche se hanno tutti e tre le loro responsabilità nelle pallate al piede che ci hanno rifilato i transalpini, dopo aver capito che alla mano e di ruck non si passava, e quindi nelle tre mete francesi, di cui due appunto lanciate via piede.
Quello che non c'è e non va a questi livelli sono i due centri, un contributo il loro non certo del tutto positivo: il pur aggressivo Mirko B. si sdraia regolarmente su molte ruck come un principiante, s'impappina in un paio di recuperi e di tanto in tanto fa scelte sbagliate nel posizionamento in difesa raddoppiando invece di marcare (pesta i piedi più che usare il cervello); si riscatta parzialmente impedendo una meta a Rougerie, che peraltro pochi minuti dopo lo beffa proprio su un suo improvvido raddoppio su Traille.
Che dire poi di Gonzo Canale? Basta e avanza quella palla persa in avanti nel primo tempo, che trasforma una meta praticamente fatta in una magnata, esattamente come quindici giorni fa al Millennium; poco importa che il passaggio di Ghirladini non fosse splendido, per una squadra stitica come la nostra un in avanti di quel genere trasforma una prestazione più che buona in una valle di lacrime e di rimpianti.
Rimpianti già, perchè i nostri avanti hanno messo brutalmente sotto gli avversari di reparto in tutte le fasi statiche: li abbiamo dominati in mischia chiusa e quasi umiliati in rimessa, con Castrogiovanni (!) che recupera almeno tre palle senza saltare.
Poco spazio per i giovani oggi: entra Erasmus per bloody injury prima su Bortolami poi su Del Fava, ma Mallett a mio avviso avrebbe dovuto dare molto prima una opportunità a Patrizio al centro e a Travagli in mediana.

Gli avanti francesi si sono molto applicati nelle controruck e nello sporcare il possesso italiano nel tentativo di limitare i danni, ma non è un caso che la nostra meta sia arrivata da una rimessa seguita da maul avanzante, che tutti i loro calci e mete siano arrivati dal centro: calcio di Jauzion verso l'ala e poi l'estremo, calcio di Yachvili a scavalcare con Jauzion il più rapido, penetrazione di Traille e palla a Rougerie in mezzo.
Terrificante la potenza del triangolo arretrato francese del Clermont, con Floch Rougerie e il massiccio Malzieu, per me decisivo, il migliore in campo - splendido il suo lancio al volo da seconda linea in rimessa per la prima meta francese di Floch.
Precisino e veloce Yachvili, insignificante Trinh-Duc; i due mediani, ali centri e estremo hanno scelto di sondarci più con i calci che con break e azioni alla mano (subentrato Traille a parte). In questo sono stati più smart che contro l'Inghilterra, nonostante abbiano un po' esagerato cedendo spesso il possesso, e contro il Galles venturo 'ste cose potrebbero costar loro care; d'altro canto, a provare a penetrarci era lo stesso: sembrava quasi a sprazzi una partita del Super14, con tanti cambi di possesso.

La cronaca: equilbrio e prudenza in campo per il primo quarto di gara, l'Italia difende con ordine, la Francia attacca con veemenza ma senza troppi funambolismi e quindi senza eccessivi rischi; unpo' alla volta comprendono che non ce n'è, non si passa, allora iniziano ad appoggiarsi sulle indiscipline nostre e a calciare dietro. Alla fine passano con una meta superba di Floch, lanciato da un appoggio areo di Malzieu, guarda caso su calcio laterale di Jauzion.
Un paio di calci di Yachvili rispondono ai due di Marcato, il primo tempo si chiude con un promettente 13-6. Rispondiamo colpo su colpo, dominiamo in rimessa, soffriamo nella disciplina ma riusciamo anche a fare qualche break, sfiorando una splendida meta negata dall'infortunio di Gonzo sopra detto.
Il secondo tempo inizia nella la falsariga del primo, coi piedi dei francesi che si scaldano e i nostri che progressivamente tiran fuori la lingua, non tanto gli avanti in trincea quanto nei reparti arretrati.
Al 53' il piede di Yachvili dopo la centunesima fase serve su un vassoio bleu meta a Jauzion, con Caino e/o Marcato fuori posizione e tutti con la lingua fuori (tranne appunto Jauzion); rispondiamo subito al 58' con la specialità della casa, una classica meta di mischia guidata da Castro.
Sarebbero solo cinque punti; siamo lì in partita e ce la potremmo giocare, anche perchè la disciplina azzurra è ottima (nessun calcio piazzabile nel secondo tempo, nemmeno per noi purtroppo). Il ricordo delle amnesie al Millennium sembra lontano, ma l'iniziativa è tutta in mano francese: prima ci provano al largo, ma Rougerie in meta viene tenuto alto da Bergamasco, poi al 66' subiamo una meta da polli di terza categoria: rimessa laterale, apertura su Traille subentrato da poco al centro che attira su di sè ambedue i nostri centri. aprendo una autostrada per l'inserimento e la meta intonsa di Rougerie.
Il finale è (quasi) tutto italiano, con una enorme pressione e una serie di belle fasi sia degli avanti che alla mano, ma non riusciamo a passare anche per il mestiere dei francesi e la distrazione dell'arbitro, che prima non punisce come si dovrebbe una serie di fuorigioco transalpini in ruck, poi lascia correre un mancato rispetto dei dieci metri su una punizione indiretta. E il sipario cala. Porca miseria.

Ora che tutti gli altri - Irlanda, Inghilterra - si sono elegantemente fatti da parte, la Francia va al Millenniuma - stadio che ultimamente le piace non poco -a giocarsi contro i padroni di casa il titolo che detiene da due anni.
Solo che non basterà vincere: dato che a parità di numero di vittorie vale la differenza punti, la Francia (vedi tabella sotto) necessiterà di una larga vittoria, almeno 20 punti di scarto (con diciannove sarebbe trofeo condiviso) ....
Mmm, forse l'orgoglio dei Bleus dovrà limitarsi a togliere ai gallesi la soddisfazione del Grande Slam. In più la Francia vista contro l'Inghilterra e contro l'Italia appare irresistibile solo a tratti e solo in certi reparti (gli arretrati sono un bijou).
Per quanto ci riguarda invece, archiviata questa partita, porca miseria, il vero obiettivo minimale dell'anno non muta: vendicare il mondiale e battere la Scozia al Flaminio per evitare il cucchiaio di legno; se poi la sconfiggessimo con almeno 5 punti di scarto, lasceremmo pure l'ultimo posto a Paterson&Co. Basterà la disciplina mostrata dai nostri nel secondo tempo.

Pos
Squadra
PG
V
P
S
AF
C
Pti
1Galles4400119548
2Francia430191646
3Irlanda420283664
4Inghilterra420275734
5Scozia4103491002
6Italia4004511110


La versione di Ringo
Era una missione impossibile e lo sapevamo. La Francia non poteva permettersi un passo falso - cosa che sa fare davvero bene a volte - perché sabato l'attende il Galles in quel di Cardiff per il key match di questo 6 Nations. Così, a modo suo, soffrendo a tratti e mostrando grande abilità manuale in altri si porta a casa la partita contro l'Italia reduce della scoppola di due settimane fa. Finisce 25-13 quando ad un certo il risultato indicava 18-13 per le meta di Castrogiovanni al 58'.
Gli azzurri così si giocheranno il cucchiaio di legno sabato al Flaminio contro la Scozia che ieri ha battuto l'Inghilterra. Ma non conviene mettersi in testa che troveremo avversari appagati perché nel rugby non regala niente nessuno.
Da segnalare la spettacolare meta che ha aperto le marcature: Yachvili supera la linea difensiva con un pallonetto, Malzieu salta e appoggia all'accorrente Floch per il 7-0. Roba, per l'appunto, da rugby champagne.
L'Italia si affida ai calci di Marcato, risponde anche con una gran corsa di Ghiraldini che poi serve un brutto pallone al compagno e commette un in avanti per la rabbia di Nick Mallet che ripete le gesta di Cardiff, quando sul più bello i suoi commisero un errore simile e lui si sfogò lasciando l'impronta della mano sul muro della sua postazione di manager.
Non è un'Italia morta, comunque. Da domani si tornerà a parlare di sconfitte onorevoli, ma se il lavoro è svolto in vista dei prossimi quattro anni, basta che il sudafricano avviti qualche bullone e il motore si metterà a girare per il verso giusto.
A sabato.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

in effetti, la sensazione è che questa Francia non fosse imbattibile.
con una difesa un po' meno colabrodo...

Anonimo ha detto...

sarò ripetitivo ma continuo a pensare che si potrebbe osare dopo i primi 40 min, questa linea:Marcato all' apertura, Masi 1c,Patrizio 2c,Robertson e Sgarbi ali e Gallon spostato full back.Almeno sapremmo attaccare con la variante piede scompaginando la difesa che penserebbe di aver preso le misure...

Anonimo ha detto...

Magari vado un filo OT, ma a me Mallett piace piace piace! Uno che si inca**a a quel modo per gli errori dei nostri vuol dire che ci crede.

Abr ha detto...

Mauro la difesa ha tenuto in modo ottimo nelgi avanti, un po' meno al centro, quella penetrazione di Traille e' stata da polli.
Sui due calcetti che ci hanno sorpreso, la velocita' e la mole di Juazion Malzieu e Floch ...
Cio' detto, trovo che tutto sommato abbiamo retto bene (tranne ripeto la terza meta); purtroppo e' l'attacco che non produce, tranne quando lgi avanti - e Castro. - s'incazzano.
Dalle mie parti si dice che non si puo' cantare la messa e assieme portare il Cristo.

Abr ha detto...

Stavolta concordo Eraclix, non solo per spostare avanti Marcato e darci una arma di pentrazione (al piede) in piu' (anche se, cedere il possesso a Rougerie Floch e Malzieu la' dietro ... brrr ...): doveva metter mano ai due centri gia' dal primo tempo, max. nell'intervallo.

forthose anche per me Mallett fa e fara' un gran lavoro. Deve solo farcene vinceree una, poi tutto cambiera'.
Ieri ha anche detto: tutto quello che posso fare e' creare le opportunita' di segnare, poi sta ai giocatori in campo .. non l'ha detto, ma guardava fisso a Gonzo.

Anonimo ha detto...

Ciao, grazie per come spieghi anche a noi che non ne capiamo.
Due cose:
1) Ti ho linkato al mio blog nicolabarabino.wordpress.com
2) Io non ne capisco ma la sensazione di poter vincere domenica non ce l'ho mai avuta..

Abr ha detto...

Grazie a te nick per il link, apprezziamo!
SUlla sensazione di poter vincere, capiamoci: forse melgio dire, sensazione di essere in partita, di potercela giocare in linea di principio (cinque punti soli di distacco, sotto il break come direbbero quelli che ne sanno piu' di noi).

Poi, si sa, il problema dell'Italia e' anche un certo livello di sudditanza psicologica, per cui siamo bravi a reagire (da 12 punti di distacco scendere a soli 5), mentre nemmeno ci pensiamo a dar tutto per superare quel piccolo "chasm" di 5 soli punti contro uno dei nostri miti rugbistici, i transalpini.
Nella testa, siamo appagati cosi'. Questa e' la vera sfida di Mallett, abbattere l'appagamento.

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