lunedì 30 giugno 2008

Pumas unghiuti e confusi

A Cordoba davanti a un buon pubblico in una giornata tiepidamente soleggiata ma ventosa, l'Argentina conduce nei punti un primo tempo invero scarso di gioco da ambo le parti -un paio di sterili puntate italiche fatte di rimesse laterali, mischie chiuse e ruck al posto oime' di tirare penalty anche facili.
Fino ad arrivare al 12-3 grazie alle punizioni calciate "sopravvento" da Juan Martin Hernandez fin che regge (frattura alla mano), poi da Marcelo Bosch (due piazzati a testa).
I calci puniscono indiscipline azzurre (il maggior contributore: Dellape') nel contrasto in breakdown; mentre pero' gli italiani se ne faranno una ragione e bene o male si adegueranno all'arbitraggio, la vera chiave della partita sara' che l'Argentina rimarra' sotto pesante scacco arbitrale per tutta la gara, rimediando un record mondiale di punizioni.
I Pumas paiono coi nervi a fior di pelle, irascibili, roba da dieci anni fa- giocare contro i "cugini" pressocche' carnali gli provoca evidentemente un aumento di adrenalina - attaccabili in mischia chiusa (soprattutto lato Gomez, ma anche Roncero stesso; ottimi i "nostri" Nieto e Rouyet) e totalmente impreparati al nuovo modo di regolare il breakdown in era "preliminar-Elv" di cui abbiamo gia' fatto abbondante cenno in post precedenti: in sostanza, chi provochi una ruck deve mollar subito la palla e il suo sostegno non puo' buttarsi a terra, pena turnover immediato.

Al cambio campo un calcio di Andrea Marcato al 50' finalmente "sopravvento" ci porta (meritatamente) sottobreak 12-6, mentre Bosch sbaglia due calci con vento al traverso buono per il surf.
I Pumas provano a sprazzi a giocar palla, gli italiani no: il nostro gioco non decolla, si riduce alla reattivita' di avanti e centri stavolta sufficientemente attenti e aggressivi. Perlomeno dimostrano di aver appreso la lezione della settimana precedente: abbattere subito le maul avversarie e pressare la linea del fuorigioco sul possesso avversario. Quello che ancora latita e' la corsa "under" in caso di calcio "up&.." e un filo di pratica in piu' negli offload.
As a result, l'Ialia come sempre difficilmente riesce a gestire piu' di due o tre fasi di palla se non rifugiandosi in ruck. Ne risulta un gioco lento, inadatto a scalfire le difese moderne.
Fatto sta che siamo sicuri in rimessa laterale e dominiamo (con la calma e la tecnica) la mischia chiusa, soprattutto dopo i loro cambi, mentre i nervosismi dei Pumas rimediano un paio di espulsioni (i due piloni titolari, prima Gomez poi un irascibile capitan Roncero). Alla fine il crollo argenino: la loro fallosita', il nostro controllo in rimessa e mischia porta il subentrato tallonatore Ghiraldini (in foto) a una meta "collettiva"; Marcato freddamente centra sul fischio finale la trasformazione che ci da' la vittoria per un punto.

Cosa rimarra' di questa "impressionante" partita, vittoria sugli annali a parte? Gran poco, a parte il record mondiale di falli fischiati a questi livelli: trenta circa, due terzi contro gli argentini e un terzo contro di noi: sembrava una partita di qualche decennio fa.
Aldila' di questo, a voler a tutti i costi vedere il positivo, abbiamo la solita mischia solida e affidabile, la maturita' di Marcato e di Ghiraldini, la statura internazionale di Parisse, un buon Garcia, Zanni e Canavosio che possono crescere e meritano il posto di rincalzi.
Ci manca tanto il gioco una volta che la palla esca dal reparto avanzato. Sotto questo profilo, McLean non pervenuto; Garcia stesso e anche Pratichetti incerti, Mirko B. che tocca due palle (in attacco) e fa danni - un in avanti e un "tagliafuori" su Picone a tre metri dalla meta. Anche Mauro B. come il fratello si vede risente della frequenza piu' del campo d'allenamento che non di partite vere.
Certo che c'e' chi sta peggio di noi (non pero' nei trequarti), consoliamoci: sarebbe questa l'Argentina terza forza mondiale? Uno dice, le assenze .. Sara'. Certo che, Loffreda andato e Phelan in carica, han fatto un gran bel salto indietro: piu' che Pumas sembravano l'Uruguay ...
In definitiva, un'altra prova a meta' degli Azzurri tutti difesa niente attacco, ma siamo a fine stagione e dopotutto 'amo pure vinto. Contenti per Ghiraldini, Marcato, Garcia, i piloni Nieto e Rouyet, Del Fava, Parisse Zanni e Canavosio; sempre piu' perplessi per le scelte di Mallett riguardo l'apertura: ho capi' la fase difensiva, ma ....

5 commenti:

ringo ha detto...

http://www.libero-news.it/pills/view/415
Regalino per RightRugby ;)

Abr ha detto...

Bene, la prossima volta mettici un link ...

ringo ha detto...

Un link a RR?
Ok.

Anonimo ha detto...

Si, ma povero Marcato, che deve fare ancora per giocare all'apertura?

ringo ha detto...

Mettere su chili di muscoli, secondo la filosofia mallettiana.

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