All you need is .. rough: Ozzy Rule finals
Noi di RightRugby, già sapete, siamo ospitali con gli eventi importanti di tutta la costellazione degli sport basati su palla ovale, o meglio di quegli sport fondati sul "face off"(il metterci la faccia propria) maschiamente palluto e tostamente corretto. Invece gli sport adatti ai cascatori furbetti, alle "manos de dios" e alle mammolette piagnone, poco ci appassionano: c'è già la vita di tutti i giorni adatta al prosperare di tali micro organismi, ci basta e avanza.
Nel caso specifico la frase in titolo, prima di "rough" aveva la parola "love" barrata: la troviamo una delle migliori sintesi della mentalità delo sport nazionale australiano, l'Ozzy Rule, altrimenti detto footy o Australian Foootball, che come i due lettori di questo blog già sanno, col calcio (e mentalità relativa) nulla c'entra. Qualcuno ne parla anche qui ;)
La frase era in uno dei tanti cartelli innalzati tra i 100.012 spettatori (nuovo record planetario per una finale di un qualsiasi sport "domestico"): stamani alle sei e mezza ora italiana (due e mezza p.m. locale) al Melbourne Cricket Ground c'era la finale del campionato di Australian Football, trasmessa da un sempre più interessante (per noi amanti degli sport cosiddetti "minnows") Eurosport2. Interessante anche per i commentatori (Luca Tramontin nel caso).
E' finita 115 a 89 per gli Hawthorn Hawks, quindi niente "back to back" (doppietta) per i grandi favoriti Geelong Cats: i dominatori della regular season hanno applicato una pressione difensiva a tratti asfissiante, ma hanno sbagliato troppo coi forward in attacco, tra cui almeno 15 punti di autentici rigori a porta vuota. L'abilità degli Hawks, una squadra dal talento più "distribuito" rispetto ai Cats, è stata riuscire a rimanere in contatto nel punteggo nella prima metà gara, riuscendo ad afferrare l'opportunità non appena s'è affacciata alla fine del terzo tempo e piazzare un break vincente di tre goal in fila, non più recuperato nel quarto tempo dai demoralizzati favoriti. Una vittoria dei "secondi" sulle stelle.
Accennavamo inizialmente all'approccio, alla mentalità. Bene, significativa è stata la partita del fullback numero 15 degli Hawks, Luke Hodges. Era al rientro da un grosso infortunio: una costola fratturata gli aveva perforato il polmone; un quarto d'ora di ritardo nell'arrivo in ospedale e ci avrebbe lasciato la pelle.
Orbene, era in campo non in tribuna; dato che nel footy ci si può disporre nel campo dove si vuole ancor prima della palla rimbalzata iniziale, un paio di giocatori di Geelong hanno iniziato subito a spintonarlo e sgomitarlo esattamente sul costato. Beninteso lo facevano apertamente non di nascosto alla vigliacca, guardandolo con aria di sfida: una scena da calcio storico fiorentino.
E lui? Sorrisone, spintone a sua volta e via: della serie, se state cercando il punto debole della mia squadra, avete sbagliato indirizzo. Alla fine è risultato uno dei migliori in campo.
Ecco, a proposito di roughness e di modelli: preferireste che vostro figlio indossasse la maglietta di questo Uomo, o quella di un qualsiasi cascatore piagnone, miliardario e puttaniere?
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