martedì 16 settembre 2008

Notizie da quaggiù

Parafrasando il Socio, completiamo il di punto campionati con la situazione sul Continente.
In Francia continua imperterrita la maratona del Top14: risultati e classifica dell'ultima giornata, la quarta, li trovate in bella evidenza nella sidebar oppure qui.

In evidenza il proseguo della marcia di testa dello Stade Francais di coach Ewen McKenzie from Waratahs, che vince nell'anticipo di venerdì a Tolone. La sfida tra Parisse capitano parigino e Dellapè+ Ramiro Pez tra i mediterranei è stata una partita nervosetta anzichenò: due rossi e un giallo - Banquiet e Roncero fuori tutta, Jerry Collins per dieci minuti. la partita è stata sempre condotta dai parigini ma alla fine c'è una meta trasformata a testa e due punizioni a testa (degli estremi Beauxis e Pez); la differenza l'hanno fatta due drop di fila di Hernandez. Dopo la brillante promozione e le alte aspettative, ora è bufera sul coach Tana Umaga.
Le altre: Perpignan in attesa di Carter sveglia bruscamente il Bayonne dal suo sogno a occhi aperti di alta classifica mediante 4 mete; ottima prestazione della riserva estremo catalana Porical: 4 punizioni e 3 trasformazioni.
Il poco valutato Dax di Bortolussi è corsaro a Castres in piena crisi e ultimo in classifica; Montpellier regola lo scontro diretto con Montauban per mezzo di 4 mete (due di Ouedraogo, una di Rees e del neoarrivato Ollie Smith da Leicester). Clermont si rifà di un inizio stentato con la meta di Napolioni Nalaga e il solito piede positivo di James Brock, battendo e raggiungendo a media classifica un fiacco
Tolosa che sa mettere solo due calci con Skrela; Biarritz entra tra le prime quattro cacciando in zona retrocessione l'altra mediogrande in crisi, il Brive di Luciano Orquera apertura titolare. Infine Bourgoin regola i Montois grazie a sei calci di punizione di Lalòo.
E' ancora lunghissima comunque.

Nel weekend è partito anche l'ultimo dei campionati boreali, il Super10 italiano.
Qui trovate risultati e classifiche dell'ultima giornata, qui qualche commento un po' più "insight" delle solite cronachette di riporto.
Percepite un certo qual distacco? Non è sufficienza, è per sincero dispiacere.
il Super10 è ultimo tra i campionati non solo come data di inizio ma sotto molti profili. A partire da quello tecnico, nonostante qualche team si sia rinforzato (primo tra tutti metterei l'Overmach, fresco vincitore della Supercoppa italiana).

La Fir sicuramente s'impegna: insiste negli sforzi "politici" grazie alla Nazionale e alla generalizzata immagine positiva di questo sport, annoverando più di 75.000 tesserati con l'obiettivo di superare i 100.000; è riuscita a far sedere il suo Conducator Dondi (candidato unico riconfermato per 4 anni) al tavolo politico supremo del board Irb. La sua tecnica è sempre quella: dare un traino internazionale al movimento. Ultima mossa: candidare l'Italia ad ospitare i Mondiali 2015 o 2019.
Stiamo parlando del secondo sport al mondo come audience registrata ai Mondiali dopo il calcio; un minimo di potenziale in più si potrebbe e dovrebbe raccorgliere anche quaggiù, dopotutto siamo in sessanta milioni.
Peccato che ciò che la Fir prova a tessere di giorno in un contesto non facile a livello di cultura sportiva, la Lega delle Società d'elite disfa in una notte. La Lire proprietaria del Super10 continua infatti a nostro avviso ad autoinfliggersi ferite.
Prima perde i pezzi: Benetton e Calvisano giocano il Super10 in mancanza di meglio ma si sono chiamate fuori dalla Lega rugby; qualche pensierino al riguardo l'ha fatto anche la Capitolina Roma, non soffrisse di altri problemi più scottanti (un campo, il Flaminio, dove ai suoi pochi spettatori spersi non rimane che appellarsi a Chi l'ha Visto).
Sempre la Lega rugby ha siglato un fantastico accordo con la Rai: il campionato sarà visibile su RaiSportSat, difficile da scoprire anche per gli smanettoni più indefessi del telecomando Sky. Da far rimpiangere La7.
Soprattutto la Lire si è data la precisa mission di stroncare ogni vagito evolutivo del rugby professionale in Italia. La candidabilità di un paio di squadre italiane alla Celtic League viene regolarmente bocciata da un paio d'anni (ultima volta nel maggio scorso), per cui a Benetton e Calvisano non rimane che sbattere la porta, indossare mini, calze a rete e passeggiare ammiccando sotto il lampione della strada che porta alle brughiere Celtiche, sinora senza esiti. Inciso: anche loro però! Si facessero più rispettare in campo (internazionale: leggi Heineken Cup), magari qualcuno le guarderebbe con più attenzione.

Così come ovviamente in Lire nemmeno è ammesso pensare alle "Selezioni", approccio di successo in movimenti come quelli irlandese, gallese, sudafricano o neozelandese che piacerebbe anche al coach nazionale Mallett. Ve l'immaginate, chessò, una Menabrea Cup stile Edf Energy con Benetton, Cispadana e Resto d'Italia contro sei medie francesi e tre medie celtiche? Risveglierebbe la competitività ad alto livello e richiamerebbe interesse, soldi e campioni.
Lega sarebbe in teoria uguale a Unione (che fa la forza), ma non c'è niente da fare, da noi prevale il Particulare. E tutto quello che ci rimane è 'sto asfittico Super10: "massimo tre o quattro fasi, poi l'arbitro fischia; così non cresce nessuno" (coach Mallett).
Capisco il conflitto di interessi delle Società "medie", ma far vivacchiare il rugby al livello di sport di provincia tipo pallamano e tamburello (con tutto il rispetto), campando di luce riflessa dal Sei Nazioni, non pare il massimo della lungimiranza.
Beninteso non crediamo siano colpe ascrivibili in toto alla Lega del presidente Manzoni e del vice Fulvio Lorigiola; certo l'atteggiamento degli otto membri rimasti in Lega fa pensare alle riserve indiane, o alle tante vittime nostrane della globalizzazione: le aziende poco "agili" (assieme ai loro posti di lavoro), che non hanno saputo stare al passo del cambiamento innovando prodotti, processi ma soprattutto approccio.


Tutto ciò premesso, il poco che c'è nella prima giornata di Super10 giocato riguarda le partite "aperte": la vittora casalinga del Petrarca contro Rovigo nel cosiddetto "derby d'Italia" (sic) e la "resistenza" del Venezia in casa contro il Viadana vincente. Il resto è ordinaria amministrazione, quasi da campionato di basket (vi ricordate cos'era dieci anni fa? Sic transit gloria mundi ...): vittorie del Benetton a Parma2, dell'Overmach con la Capitolina, del Calvisano a Roma2.

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