Ai Rossoneri il titolo Npc 2008
Air New Zealand Cup 2008 Finals, Westpac Stadium: Wellington Lions 6 - Canterbury Crusaders 7
Wellington: 15 Cory Jane, 14 Ma'a Nonu, 13 Conrad Smith, 12 Tamati Ellison, 11 Hosea Gear, 10 Piri Weepu (captain), 9 Alby Matthewson, 8 Rodney So'oialo, 7 Serge Lilo, 6 Chris Masoe, 5 Jeremy Thrush, 4 Ross Filipo, 3 John Schwalger, 2 Dane Coles, 1 Neemia Tialata.
Rimpiazzi: Ged Robinson, Jacob Ellison, Tim Fairbrother, Thomas Waldrom, Api Naikatini, Daniel Kirkpatrick, Tane Tu'ipulotu.
Canterbury: 15 Scott Hamilton, 14 Paul Williams, 13 Casey Laulala, 12 Tim Bateman, 11 Sean Maitland, 10 Colin Slade, 9 Tyson Keats (in foto), 8 Kieran Read (captain), 7 Richie McCaw, 6 Hayden Hopgood, 5 Isaac Ross, 4 Michael Paterson, 3 Greg Somerville, 2 Corey Flynn, 1 Wyatt Crockett.
Rimpiazzi: Steve Fualau, Owen Franks, Nasi Manu, George Whitelock, Tyson Keats/Steve Alfeld, Hamish Gard, Adam Whitelock.
In una piovosa serata di primavera australe la favorita Canterbury riesce a mettere le mani sul titolo Npc (l'ultima volta era il 2004) e vince una partita bloccata come si conviene a una finalissima, al "suo" modo: di esperienza e kattiveria. Titolo conquistato diremmo quasi "alla Trapattoni", mediante un superbo "catenaccio" difensivo; ma nel rugby non è per nulla semplice subire il 58% di territorio e il 59% di possesso senza accusare passivi di caterve di punizioni e mete.Merito della leggendaria difesa di Canterbury, ancora più asfissiante e disciplinata del solito, della attenzione al gioco tattico avversario dietro (grandissimo l'estremo Scott Hamilton) e del contrasto costante sui punti d'incontro che gli avanti di Richie McCaw sanno adottare senza pause.
Del resto questa è la cifra dei rossoneri dell'Isola Meridionale dell'era post post Deans, era stato il leit motif della semifinale contro Hawkes Bay: prima li fai esaurire fermandoli ripetutamente a un metro dalla meta, poi risolvi con un paio di spietati "contropiede". La finale è stata risolta anticipatamente (primo tempo: 3-7), grazie a una rimessa laterale rubata dall'emergente lock Isaac Ross, con susseguente penetrazione in meta di Hayden Hopgood il compagno di reparto di McCaw. Dopodichè solo difesa del vantaggio (e un calcio fallito da parte del primo 5/8 Colin Slade).
Lato Wellington, alla quinta finale Npc persa, molto fumo e poco arrosto: una punizione di Piri Weepu al 17', un'altra al 50', una decisiva fallita al 60'.
Nel mezzo il "fumo" di una notevole prevalenza in tutte le statistiche: possesso, territorio, breakdown vinti, palle (non) perse etc.etc. Perfetti e attenti in fase difensiva - i centri Conrad Smith e Tamati Ellison molto aggressivi a contrastare i tentativi di ripartenza degli ospiti - i giocatori della Capitale sono risultati poco lucidi in fase offensiva: molti, forse troppi up&under alla sperandìo di un improvvisato nr.10 Weepu, troppa frensia e poca ariosità nei tentativi di sfondamento (Hosea Gear il capocannoniere e Ma'a Nonu schierato aperto han visto poche palle di qualità).
In particolare si sottolinea sul 6-7 un break due contro uno a favore di Wellington sfumato a dieci metri dalla meta causa passaggio in avanti del mediano Alby Matthewson e una affrettata ripartenza su calcio indiretto a cinque metri dalla meta invece di ragionare e chiamare mischia (dato che gli arbitri dell'emisfero australe i 5 metri di fuorigioco li fanno rispettare sul serio).
A conferma della tesi evidenziata dalla semifinale con Southland: dopo le 20 vittorie in consecutive in casa i Lions sono arrivati in debito d'ossigeno al momento che più contava della stagione.
Sic transit, sarà per l'anno prossimo; per quanto riguarda il rugby Kiwis, manca ora solo più che i Test Match: All Blacks vs. Australia a Hong Kong con Bledisloe Cup in palio, poi tourneè di novembre tra noi Boreali, col nuovo trofeo Hillary (sir Edmund beninteso e non Clinton) in palio contro l'Inghilterra. Dopodichè sipario calato nei Mari del Sud, con sommo gaudio dei fortunati club è in spasmodica attesa di "pezzi pregiati", in primis Leicester (Scott Hamilton) e Perpignan (Dan Carter).
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