Currie Cup in pasto agli Squali
ABSA Currie Cup Finals at Durban: Natal Sharks 14 - Blue Bulls Pretoria 9
Natal Sharks: Stefan Terblanche, Odwa Ndungane, Adrian Jacobs, Francois Steyn, JP Pietersen, Frederic Michalak, Ruan Pienaar, Ryan Kankowski, Jean Deysel, Jacques Botes, Johann Muller (captain), Steven Sykes, Jannie du Plessis, Bismarck du Plessis, Tendai Mtawarira.
Rimpiazzi: John Smit, Deon Carstens, Albert van den Berg, Keegan Daniel, Rory Kockott, Bradley Barritt, Waylon Murray.
Blue Bulls: Zane Kirchner, John Mametsa, Marius Delport, Wynand Olivier, Bryan Habana, Morne Steyn, Fourie du Preez, Pierre Spies, Wikus van Heerden, Deon Stegmann, Victor Matfield (captain), Danie Rossouw, Rayno Gerber, Derick Kuun, Gurthro Steenkamp.
Rimpiazzi: Chiliboy Ralepelle, Werner Kruger, Juandre Kruger, Dewald Potgieter, Heini Adams, Burton Francis, Tiger Mangweni.
Una bella partita accompagnata per tutto il suo corso da due sensazioni forti: una squadra prevalente, gli Sharks, opposta a un avversario, i Blue Bulls, potenzialmente capace di rovesciare il risultato in qualsiasi momento. Alla fine come sempre nel rugby ha vinto la squadra più forte, stavolta non solo momentaneamente.
Solito panorama sudafricano delle grandi occasioni rugbistiche all'Absa Stadium: colorato, festoso e tutto esaurito per la finale del campionato delle Selezioni Provinciali dello sport più popolare tra le anime afrikaner e coloured del Paese (i neri si appassionano in maggioranza al calcio mentre gli asiatici preferiscono il cricket).
Gli Sharks mettono subito una seria ipoteca sul risultato grazie al guizzo dello sgusciante Ruan Pienaar che al 23' finalizza con una corsa in meta un break degli Sharks apparentemente in pausa pre-ripartenza al largo. I Bulls rimangono comunque sotto break grazie a una punizione di Morne Steyn e il primo tempo chiude sul 7-3.
A inizio ripresa un drop sempre dello Steyn di Pretoria mette la partita sul 7-6, medesimo binario della finale Npc; vi rimarrà per lunghi minuti di equilibrio instabile, aperto a qualunque esito. Gli Shark capitalizzano un tasso di classe più elevato, soprattutto in cabina di regia - Ruan Pienaar, Frederick Michalak e Stefan Terblanche oggi superbi, vs. Fourie DuPreez e Morne Steyn non male ma limitati ai loro compitini - dall'altro i Bulls tengono il campo grazie a un veemente belief - sopra gli altri Wynand Olivier, Wikus Van Heerden e un ritrovato Pierre Spies.
Le doti Sharks alla fine prevalgono: dopo un calcio fallito per parte dei due opposti Steyn, Frans Steyn cala la seconda meta Sharks, finalizzando un assalto multifase iniziato da un lato del campo, rigirato sull'altro e infine ritornato sul lato sguarnito mediante uno splendido cambio di passo di Michalak che poi trasforma.
I Bulls non si arrendono e tirano fuori tutto e anche di più sino alla fine, sospinti forse anche dal recente ricordo del trionfo nel Super14 all'ultimo minuto in quello stadio contro gli stessi avversari; Morne Steyn li riporta sotto break con una punizione al 73', ma non succede più niente, sia pur con qualche affanno.
Smentito il course dell'otto (1968, 1978, 1988, 1998: vittorie Bulls), dopo dodici anni il titolo torna agli Squali per la quarta volta su dieci finali disputate dal 1939 (da quando il torneo ha i playoffs), contro i 22 titoli dei Bulls (di cui quattro condivisi, come da regola Currie Cup in caso di pareggio) su 29 finali disputate, i 32 di Western Province (4 condivisi), i nove dei Lions (uno condiviso), 4 di Free State (uno condiviso), tre dei Griquas e due dei Border (entrambi condivisi).
Gli Sharks pareggiano i conti coi Bulls: finale del Super14 a parte, hanno vinto due delle quattro finali di Currie Cup che hanno visto queste due franchigie contrapposte (1956 a Durban: Northern Transvaal 9 Natal 8; 1990 a Pretoria: Natal 18 Northern Transvaal 12; 2003 a Pretoria: Blue Bulls 40 Sharks 19).
Notevole infine a livello di curiosità il pilone Jannie du Plessis (in campo col fratello Bismark): ha fatto il bis avendo vinto il titolo l'anno scorso con i Cheetas ed è alla quarta finale in fila.
Nel frattempo i Platinum Leopard di Potchefstroom (NorthWest Province) hanno vinto il mini torneo a quattro promotion/relegation e il prossimo anno giocherano in prima divisione al posto dei Valke (trad.: Falcons) dei dintorni di Johannesburg, mentre i Boland Kavaliers delle Western Cape Province si confermano; per i Griffons di Welkom nell'Orange Free State sarà per un altro anno.
Cala il sipario anche su questo lato del rugby australe, con grande gioia dei team boreali che attendono Michalak (Tolosa), Wikus Van Heerden e Brad Barritt (Saracens).
Ora si parte coi Test Match autunnali degli Springboks (e non ce ne vorrà il politicante Butana Komphela se li chiamiamo ancora e per sempre Springboks): Wales (8 Novembre), Scotland (15 Novembre) e England (22 Novembre). Con puntualità svizzera Peter deVilliers alle 19.00 ha diramato le convocazioni. Da segnalare innanzitutto che il controverso figlio di papà Luke Watson se ne starà a casa.
Novità assolute Earl Rose (utility back- apertura dei Golden Lions) e Heinrich Brüssow (flanker dei Cheetas). Rientrano da infortuni il centro Jaque Fourie, il No 8 Ryan Kankowski, il lock Bakkies Botha e i tallonatori John Smit e Chiliboy Ralepelle, entrambi entrati per uno scampolo della finale di Currie Cup; infine va segnalata la dichiarazione di fiducia di DeVilliers in Ruan Pienaar fuori dal suo ruolo come apertura, a questo punto dovuta vista l'esclusione di Butch James - per il suo status di expatriate o perchè ha già annunciato il suo ritiro dopo la tournèe dei British Lions in Sudafrica dell'estate 2009? Se fosse la seconda che ho detto, risulterebbe comunque strano che gli Springboks (forever Springboks) vadano in Europa senza alcuna apertura "solida": Rose è descritto come poco affidabile, Peter Grant ha speso una vita all'ombra di Butch James, sarà nuovamente tentata la carta Frans Steyn? Non era il caso di provare l'altro Steyn, Mornè, reduce da una ottima stagione e sicuramente affiatato col mediano titolare DuPreez? C'è da pensare che DeVilliers abbia ultimamente scambiato opinioni con Mallett sulle aperture ...
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