Right Rugby
Served cool, shaken not stirred

France 22 - 13 Scotland
(Half Time 6 - 3)
France: 15 Clement Poitrenaud, 14 Maxime Medard, 13 Benoît Baby, 12 Yannick Jauzion, 11 Cedric Heymans, 10 Lionel Beauxis, 9 Sebastien Tillous-Borde, 8 Imanol Harinordoquy, 7 Fulgence Ouedraogo, 6 Thierry Dusautoir, 5 Romain Millo-Chluski, 4 Lionel Nallet, 3 Nicolas Mas, 2 Dimitri Szarzewski, 1 Fabien Barcella
Repl.: 16 Benjamin Kayser, 17 Renaud Boyoud, 18 Sebastien Chabal, 19 Louis Picamoles, 20 Morgan Parra, 21 Maxime Mermoz, 22 Julien Malzieu
Scotland: 15 Hugo Southwell, 14 Simon Danielli, 13 Max Evans, 12 Graeme Morrison, 11 Thom Evans, 10 Phil Godman, 9 Mike Blair (c), 8 Simon Taylor, 7 John Barclay, 6 Al Strokosch, 5 Jim Hamilton, 4 Jason White, 3 Alasdair Dickinson, 2 Ross Ford, 1 Allan Jacobsen.
Repl.: 16 Dougie Hall, 17 Moray Low, 18 Kelly Brown, 19 Scott Gray, 20 Chris Cusiter, 21 Chris Paterson ), 22 Nick De Luca.
Referee: George Clancy (Ireland)

Massimo risultato col minimo sforzo? Mah ... Dopo tutti i fulmini che coach Lievremont aveva tirato alla sua squadra post sconfitta a testa alta subita a Dublino, e tutti i suoi discorsi sulla combattività e la disciplina in fase difensiva, quello che ricava è una svolta trapattoniana esemplificata dai 91 placcaggi con soli 4 errori, ma anche dal 6-3 in casa nel primo tempo. Come se per concentrarsi sulla fase difensiva i suoi Galletti si fossero dimenticati di attaccare come sanno e han fatto vedere agli irlandesi.
Un dato, uno solo: la scorsa settimana i francesi avevano prodotto la bellezza di più di 170 passaggi, stavolta in casa ne han fatti solo 127 contro i 168 degli scozzesi.
Ai padroni di casa va anche bene: nei primi dieci minuti e in parti del secondo tempo non riescono a mettere il naso nella metacampo degli scozzesi, nonostante questi siano ampiamente rimaneggiati per le perdite subite, da cui deriva ad esempio una netta supremazia francese in mischia chiusa.
Gli scozzesi dal canto loro fan rivedere l'ordine difensivo già mostrato contro il Galles (fin che erano rimasti in quindici) e aggiungono folate di bel gioco offensivo guidate da Blair ben supportato da Barklay e un po' meno dall'apertura Godman.
Belle aggressive soprattutto le percussioni centrali multifase, spesso le fasi sono tante, troppe e concluse con errori (ben 22 alla fine). A questi livelli non bastano gli schemi, serve avere i campioni che sappiano fare i break o in alternativa un collettivo "confidente" che limiti gli errori e sappia giocare non con frenesia ma con fredda e determinata pazienza, cosa che alla Scozia odierna manca. Come del resto manca all'Italia.
La cronaca:
la Scozia apre accampandosi nei primi dieci minuti nella metà campo francese, bella aggressiva ma senza saper concretizzare; interessante un trick scozzese contro la superiore mischia francese: il nr.8 cambia posto in spinta, da dietro le due seconde linee si sposta tra la seconda e la terza di sinistra in modo da aiutare la rotazione. Finirà presto lo spazio per le furbate, in venti minuti deve uscire l'unica seconda linea "vera", Jim Hamilton sostituito da Kelly Brown, quinta terza linea scozzese in campo.
Al 13' i francesi finalmente si affacciano dillà e concreti rimediano una punizione fallita da Beauxis. Poco male, secondo affaccio francese al 23' e secondo calcio stavolta centrato. Nel giro di dieci minuti la gran mole di lavoro scozzese produce finalmente (che fatica!) un calcio piazzato da Godman che porta il pareggio. Pochi minuti dopo Beauxis fallisce un altro calcio ma ne centra uno ulteriore per presa alta al 38'.
Secondo tempo:
i padroni di casa rientrano caricati, finalmente il giovane Medard relegato all'ala prende finalmente palla e lancia l'iniziativa, scarica su Ouedraogo che cala la meta. Coach Hadden s'inviperisce e a dire il vero neppure chi scrive è del tutto convinto della regolarità della stessa: "It was a forward pass. I have looked at it again, it was a forward pass".
Beauxis oltre ad aver trasformato aggiunge poco dopo un ulteriore penalty e poi un altro. Gli scozzesi continuano a frenarsi da soli perdendo palle dopo belle fasi e penetrazioni che mettono lo scompiglio nella linea difensiva francese.
Infine una finalmente gli riesce giusta, forse perchè non richiede troppe fasi: dopo una rimessa laterale nei 22 francesi, Godman incrocia magnificamente e lancia Thom Evans in un bel corridoio centrale: 19-13 dopo la trasformazione del sempiterno Paterson.
Tutto quello che la Francia (ma anche la Scozia) sa fare negli otto rimanenti minuti è piazzare una punizione di Beauxis.
Migliore in campo tutta la terza linea francese: Dusatoir, Ouedreogo, Harinordoquy.
La Francia vince, ma uno a uno è il conto delle mete ed è in casa; il suo percorso di sviluppo rimane erratico: Lievremont sistema una cosa - stavolta la disciplina e la difesa - ma si riapre un problema che sembrava risolto, stavolta è stata la brillantezza in attacco. A mio avviso la squadra va bene (senza Chabal o meglio col Caveman schierato "impact player"), basterebbe solo affidare al fisico coraggio e creatività di Medard un ruolo più da protagonista come l'estremo, escludendo Poitrenaud cui rimane solo la fantasia e inserendo all'ala uno dei tanti solidissimi trequarti di cui la Francia abbonda.
La Scozia ha messo in mostra le solite individualità medio buone (i citati Blair e Barklay, Max Evans fratello dell'autore della meta) ma manca ancora della completezza in tutti i ranghi e della confidenza nei suoi mezzi per staccarsi dai fondali, contrariamente dai suoi club quest'anno. Personalmente mi aspettavo di più, non sarà un problema di coaching?