martedì 26 maggio 2009

I Lions iniziano a svelare la cavalleria pesante

Signori (il “signore” ci pare superfluo, siamo consapevoli che questo blog molto probabilmente lo leggono in maggioranza maschi), siamo pronti. Allacciate le cinture, il volo di Right Rugby per il Sud Africa ha ormai inizio. Ci siamo, sabato ore 2.00 locale, al Royal Bafokeng Stadium di Rustenburg, al via il tour dei Lions contro la rappresentativa Royal XV. Contiamo di arrivarci in tempo per il kick off.
La pressione sale, i giochi si fanno seri, gli uomini di Gran Bretagna e Irlanda chiamati a far valere il loro rugby – e quello boreale – ormai si stano allenando sotto il sole boks e intanto, da casa, arrivano le pressioni. Perché così deve essere.
Non c’entrano la stampa o i giornalisti, ma è colpa (?) di Warren Gatland, componente dell'entourage tecnico: i Lions devono assolutamente vendicare la brutta prestazione in Nuova Zelanda nel 2005. Mica parole semplici, ma una ferita riaperta quando mancano poche ore alla guerra. “Tutti i Lions erano molto dispiaciuti di come andò il tour in Nuova Zelanda”, ha raccontato Gatland al Telegraph, con particolare riferimento ai giocatori che giungevano dai Wasps, dei quali era allenatore all’epoca.
Sempre all’epoca Gatland predisse un secco 3-0 per gli All Blacks. Azzeccò. D’altra parte il manager del Galles ha sempre parlato chiaro e diretto, non si è mai nascosto, è sempre tra i migliori a mettere pressione agli avversari. Prima della sfida chiave contro l’Irlanda nell’ultimo Six Nations ha litigato a parole con O’Connell. Oggi la seconda linea irlandese è uno degli uomini chiave della spedizione in Sud Africa.
Gatland non si è sbilanciato questa volta vista anche la posizione che ricopre, piuttosto è certo che i Lions hanno del materiale esplosivo e con le nuove regole che governano la maul – non si potrà far crollare – non partono più così vantaggiati nel confronto nel gioco di mischia. E in più i Lions hanno tre settimane e sei warm up marche per levare la ruggine dalle vecchie tecniche. E ancora: in squadra c’è Simon Shaw, scuola Wasps, che conosce bene trucchi, arte e mestiere dell’essere un avanti.
Shaw è anche l’unico sopravvissuto della spedizione vittoriosa del 1997, sempre contro gli Springboks. Gatland è alle prese con la preparazione: “Il Sud Africa è molto dinamico nel break down. Ogni contrasto è potenza pura al 100%. Dobbiamo spendere molto tempo in questo senso. Devi essere fisico quando hai di fronte il Sud Africa”. Poco importa quindi chi si troverà di fronte la mischia Lions, occorrerà essere duri, concentrati e sempre presenti nelle azioni.
La cavalleria pesante sta scaldando le polveri. La fanteria per ora gioca ancora a nascondino.

1 commento:

Abr ha detto...

Riguardo la rolling maul "incrollabile", non so chi ci guadagna in questo caso: i Lions avranno di fronte dei sudafricani, mica gli australiani. Ho ancora davanti agli occhi la meta che segnarono all'Italia con un carrettino kilometrico ...

Per completezza di info. gli Springbok faranno un'unica partita di preparazione anti Lions, assenti ovviamente tutti i Bulls, contro la Namibia venerdi'.

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