La bestia nera dei Tutti Neri
Sab. 13 giugno 2009, Dunedin, Nzl | ||||
22-27 |
Coach Graham Henry aveva messo le mani avanti alla vigilia, parlando di necessità di una "learning experience" per i giovanotti sostituti di gente rimasta a casa come Richie McCaw, Daniel Carter, Ali Williams, Rodney So'oialo, Conrad Smith, Richard Kahui, Sitiveni Sivivatu etc.
Scusa poco probabile, anche se la stampa locale li ha definiti i "peggiori All Blacks di sempre", prima di tutto perchè in casa, nella fredda Dunedin scelta probabilmente a bella posta per avere il clima opposto a quello oramai estivo europeo, e perchè nonostante le assenze i Mulianina, Rokocoko, Nonu, Hore, Mealamu etc.etc. c'erano pur sempre e i rimpiazzi (Reid, Donald, Toeava etc) non paiono malaccio sulla carta.
Rientra in panca dopo qualche anno persino il primo dei figliol prodighi, Luke McAlister reduce dalla sconfitta Barbarians con l'Australia, ma è la riprova di quanto sia messo male Henry con gli infortuni.
Coach Lievremont dal canto suo punta sulla freschezza e su gente in forma: in mediana Dupuy da Leicester e fiducia al giovane Trinh-Duc ottimo contro l'Italia alla fine del Sei Nazioni; al centro un mix di potenza giovane ed esperienza Bastareaud-Traille, il triangolo allargato tolosano Heymans-Clerc-Medard: nella terza linea delle meraviglie con Dusatoir (capitano oggi) e Ouedraogo, Picamoles da Perpignan rimpiazza Harinordoquy; davanti Servat è titolare al posto di Szarzewski - e la mossa pagherà - e c'è il solito turnover tra piloni e seconde linee di buon livello anche se qui mancano specialisti della touche, Bonnaire in special modo.
La partita è dominata da subito dalla difesa francese, attentissima a far densità con rapidità sul punto d'incontro e a salire immediatamente al largo per impedire agli All Blacks di aprire il gioco. Appena ottengonoil possesso, i Galletti si muovono tutti da tutte le parti, offrendo opzioni di oflfoad rapido al portatore di palla.
Il duo mediano Cowan-Donald casca nella trappola difensiva, sia quando calcia tattico - perfetta la copertura profonda francese che trasforma ogni tentativo di guadagno territoriale in possesso fruttifero - sia quando fa giocare il possesso che risulta prevedibile e scontato.
La partita si incanala al controllo dei Bleus che cacciano con ferocia la palla in tutte le ruck e vengono aituati dai ball carrier neozelandesi: il clima freddo e umido infatti si ritorce contro chi vorrebbe far gioco e invece cade in un sacco di errori di handling (12 palle perse nella prima mezzora).
Alla mezzora la Francia guida con un clamoroso 3 -17: al penalty di Dupuy al 3', alle mete di Trinh-Duc al 18' e di Servat al 28' risponde solo un calcio di Donald al 12'.
All fine la mediana All Blacks si adatta e comprende, inizia a usare grabber appena dietro alla linea del vantaggio invece che calci lunghi e a percuotere il canale centrale con maggior controllo dell'ovale e maggior dinamismo, producendo cosi' la fase di partita tra il 38' e il 60' che mette sotto i francesi e porta al pareggio: apre al rimonta un calcio di Donald, poi arriva la meta di Messam, su offload di Corey Jean lanciato dal calcetto di Cowan a fine primo tempo, poi altri due penalty di Donald al 48' e al 58'.
L'ultimo quarto di partita si apre con un unico interrogativo apparente, quando i Tutti Neri passeranno in vantaggio.
Invece i francesi si ricongiungono (anche se in verità mai avevano sbracato), prima grazie a un calcionon facile di Dupuy, poi mediante la difesa puntuta e arcigna che non smobilita, anzi procura la più classica delle mete punitive in mezzo ai pali, quella che deriva da intercetto di Medard al 71'.
Dieci punti di vantaggio, la meta quasi immediata di Ma'a Nonu non scalfisce il morale dei francesi che concludono una ottima prestazione improntata sulla difesa che come spesso capita costituisce il miglior attacco. Alla fine la fortuna arride agli audaci.
Ottima la partita per tutti i Galletti, a partire da Trinh-Duc, dall'ordinatissimo Dupuy e da tutto il pack, dominante in mischia, conservativo in rimessa e feroce in ruck. Anche i rimpiazzi come Chabal e Puricelli si comportano molto bene.
Dietro i Bleus non li scopriamo adesso: giovani (Medard, Bastareaud) o "vecchi" (Traille, Heymans, Clerc), difendono e possono tutti indifferentemente giocar tattico in modo spraffino (Bastareaud a parte) o ripartire tutti a testa bassa, rendendo poco utili gli studi a video preventivi degli avversari.
Da parte All Blacks, partita poco incisiva di Donald, il subentrato Weepu più elettrico di Cowan, Muliaina e Rocokoco poco utilizzati grazie alla difesa "preventiva" francese che blocca sempre anche le incursioni dei due centri Toeava e Nonu.
Quanto alle terze linee, sono state del tutto assorbite dalla terza francese. Alla fine è McAlister subetrato come secondo playmaker a consegnare la partita agli avversari, facendosi intercettare il passaggio da Medard.
New Zealand: 15 Mils Muliaina (capt), 14 Joe Rokocoko, 13 Isaia Toeava, 12 Ma'a Nonu, 11 Rudi Wulf, 10 Stephen Donald, 9 Jimmy Cowan, 8 Liam Messam, 7 Adam Thomson, 6 Kieran Read, 5 Isaac Ross, 4 Brad Thorn, 3 Neemia Tialata, 2 Andrew Hore, 1 Tony Woodcock.
Repl.: Keven Mealamu, John Afoa, Bryn Evans, Tanerau Latimer, Piri Weepu, Luke McAlister, Cory Jane.
France: 15 Maxime Medard, 11 Cedric Heymans, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Damien Traille, 14 Vincent Clerc, 10 Francois Trinh-Duc, 9 Julien Dupuy, 1 Fabien Barcella, 2 William Servat, 3 Sylvain Marconnet, 4 Pascal Pape, 5 Romain Millo-Chluski, 6 Thiery Dusautoir (capt), 7 Fulgence Ouedraogo, 8 Louis Picamoles
Repl.: Dimitri Szarzewski, Thomas Domingo, Sebastien Chabal, Remy Martin, Dimitri Yachvili, Yannick Jauzion, Alexis Puricelli.
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