lunedì 13 luglio 2009

Partita la Currie Cup


Nel weekend è iniziata la Currie Cup sudafricana, uno dei più antichi tornei a squadre di tutti gli sport (119 anni di storia). Campionato agile: 8 squadre provinciali in Premier Division, per 3 mesi dal 10 luglio sino al 10 ottobre, poi semifinali e finale prevista il 31 ottobre.
Quest'anno alle 5 franchigie partecipanti al Super14 - Blue Bulls di Pretoria, Natal Sharks di Durban, Western Province di Città del Capo, Cheetahs di Bloemfontein e Golden Lions di Johannesburg - si affiancano i "quasi soliti" Wildekavler Griquas basati a Kimberley nel North Cape, i Boland Cavaliers di Wellington nella "Cape Wineland" vicino a Stellenbosch e i neopromossi Platinum (Impala) Leopards di Potchefstroom nel North West.
I risultati della prima giornata:

11Western Province29 - 15SharksNewlands Stadium, Cape Town
11Blue Bulls19 - 13LionsLoftus Versfeld, Pretoria
10Free State Cheetahs18 - 28GWK GriquasVodacom Park, Bloemfontein
10Boland26 - 18Platinum LeopardsBoland Stadium, Wellington

Le sorprese non mancano: Cheetahs battuti in casa nel derby coi Griquas (che contribuiscono alla franchigia del Free State nel Super14), Sharks campioni in carica dominati da Western Province, Blue Bulls prevalgono a fatica in casa sui Lions; unico risultato in linea, la vittoria dei Cavaliers sui neopromossi Leopards (la prima franchigia sudafricana a proprietà nera, dal 2007).
C'è da dire che i nazionali non sono tornati alle loro squadre: a partire dalla prossima settimana c'è il Tri Nations. Questo ha evidentemente influenzato le prestazioni dei due team maggiori contributori, Bulls e Sharks.

Nella gara di Bloemfontein partono bene i Cheethas, vincitori della coppa Currie tre volte negli ultimi 5 anni, ma i Griquas con le buone o le cattive arrivano a dominare i breakdowns e passano in vantaggio 7-0 con una meta del nr.8 Stride. A quel punto i Cheetahs mandano più gente a disputare le ruck e la disciplina inizia a giocare a loro favore: l'apertura Jacques-Louis Potgieter mette a segno due penalty per il 7-6 del primo tempo.
La rimonta di Free State prosegue nel secondo tempo: vanno in meta prima l'ala Mapoe, star degli Springoboks Sevens e debuttante in Currie Cup, poi Strydom appena entrato al posto di Potgeiter che aveva sbagliato due calci a inizio del tempo: 18-7 al 57', sembra fatta per i Cheetahs.
Mai dire gatto se non ce l'hai nel sacco vale anche per i ghepardi: i "Meticci" attuano una delle loro aggressive controruck, rubano palla e Pretorius può schiacciare in meta al 60', bissato dopo 5 minuti dal centro Geel. A 5 minuti dalla fine arriva anche la quarta meta della promettente ala Bjorn Basson, convertita come tutte le altre dall'apertura Olivier. Strydom nel finale sbaglia due calci che avrebbero dato ai Cheetahs almeno il punto di bonus.
I Cavaliers vincono la sfida coi Leopards nel primo tempo (23-8), reggendo il ritorno degli ospiti che segnano 3 mete, due delle quali dell'ala forte Boom Samaai.
I Bulls molto rimaneggiati per le assenze dei nazionali si trovano in svantaggio 0-13 a fine primo tempo nel quasi derby coi Lions. Recuperano con le mete di Tiger Magweni subentrato all'estremo Zane Kirchner, steso seriamente dall'ala Noble con un tackle tremendo che ha impedito una meta all'angolo, poi dell'ala Van Den Heever e coi calci dell'apertura Brummer subentrato al titolare Francis.
In un tempo da lupi Western Province shiaccia gli Sharks dopo un primo tempo equilibrato (16-12) dominato dai calciatori: tre per Willem De Waal (finirà con 19 punti all'attivo), quattro per Rory Kockott. La differenza la fa la meta alla prima azione (vedi filmato) del mitico seconda linea neozelandese Chris Jack, emigrato dai Saracens e fermatosi a Città del Capo sulla via del ritorno in Nuova Zelanda.
Nel secondo tempo i rugbisti del Capo schiacciano gli ospiti nella loro metà campo e arriva subito la meta dell'ala figiana Naqelevuki. Ottima partita del crea-problemi nr.8 Luke Watson, a fine campionato in partenza per la Guinness Premiership.
Sarà dura per questi Sharks reggere fino al rientro dei nazionali, a meno che non arrivi presto da Parigi el mago Hernandez nel posto che fu di Michalak l'anno scorso, ad affiancare nella linea mediana il positivo Kockott (cinque centri su sei tentativi), con Terblanche estremo di ruolo.

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