Mostri e mostruosità
Doveva essere un sereno week end australe, con la prima del Tri Nations 2009. Si è trasformato in qualcosa di più. Partiamo dai primi, dai mostri, quelli in maglia nera, gli All Blacks, che ieri - come racconta più sotto il socio - hanno vinto il match contro l'Australia: i Wallabies erano riusciti ad allungare sul 10-0 nel cielo scuro di Auckland, poi sul 13-3, ma non sono riusciti a tenere botta ad un ritorno neozelandese che è molto interessante da analizzare.
Per tre fattori. Il primo, giunge proprio dalle file australiane. Quella di Robbie Deans è certamente una formazione che ha deciso di coltivare nuovi talenti, molto interessanti e che, fatta la dovuta esperienza, potranno dire la loro ovunque, quindi tanto vale imparare i loro nomi in vista del prossimo Mondiale. In due anni, giocando ad alti livelli come fanno lavoro, ne metteranno in cascina di esperienza.
L'edere di Larkham, il biondino Barnes, aveva già fatto vedere di che pasta è fatto nella partita contro il Galles nel 2007. Ieri si è mangiato, forse forse forse, l'occasione di mettere ancora più nei guai gli All Blacks al 17', quando si è lanciato come una terza linea su un calcio di liberazione di Donald, ha esplorato i ventidue neozelandesi creando lo spazio per Nanu, la terza linea che piccola non è affatto, per la meta da segnare sul 10-3.
Troppa frenesia negli ultimi metri, un passaggio all'indietro sballato e gli All Blacks si sono salvati. Un'azione che è un po' il ritratto di questa Australia: agli aussie evidentemente occorre giusto ancora un po' di tempo per mettere tutto a posto. E poi che Dio gliela mandi buona.
Il secondo, è il collega di Barnes da parte All Blacks, per quanto l'australiano ieri abbia operato da primo centro, pur essendo un'ottima apertura. Si parla in questo caso di Stephen Donald, il 10 neozelandese che ha un compito per niente facile: uscire dall'ombra ingombrante di Daniel Carter. Il ragazzo ha talento, Graham Henry lo ha abbracciato a fine partita perché i suoi calci sono valsi la prima vittoria nel torneo. Aveva inziato, però, con tutta la pressione del caso. Gamba nervosa, una frittata quasi completa sull'intercetto di Barnes, si vedeva che, come direbbe Munari, non colpiva l'ovale con l'intenzione di fare sentire al pubblico allo stadio e a casa che "toc" che indicasse un calcio ben fatto. Poi ha messo le cose a posto e il ragazzotto ha superato il primo test importante, in una partita in cui la Nuova Zelanda è andata a folate e ha trascorso i primi venti minuti a capire come si dovesse giocare a rugby. Un clima non facile per uno che deve assumersi le responsabilità una volta delegate a Carter.
Il terzo fattore è Richie McCaw, al rientro dopo otto settimane trascorse a rimettersi a posto. Non ha brillato, non è stato fluido, ha commesso un sacco di errori che non appartengono al suo repertorio, ma ha segnato la meta che ha cambiato l'andazzo dell'incontro facendosi trovare alle spalle di Konrad Smith per marcare i cinque punti. Come quando galoppava a fianco delle frecce di trequarti sulle quali poteva contare Henry. A dimostrazione che il rugby non è uno sport fisico, ma di testa. Nel senso che con un gran fisico non si va da alcuna parte se non è accompagnato da un cervello funzionante. Che fosse un leader, beh, quello era dato per scontato.
Mostri australi, in attesa degli alieni sudafricani. Mostruosità boreali, o meglio, italiane.
Lo ha spiegato bene sempre il socio. Il presidente della Federugby Giancarlo Dondi ha dichiarato di aver votato, nell'assemblea di Bologna, per Aironi e Treviso come squadre di casa nostra nella Celtic League. Aveva chiesto che si votasse per alzata di mano, ma non è riuscito ad imporsi - e la cosa deve fare molto pensare: dallo scrutinio segreto, sono spuntati i franchi tiratori.
Ora, ironia della sorte, va atteso il 30 settembre per capire che Aironi e Pretoriani abbiano la copertura finanziaria per accedere alla nuova avventura.
Hanno fatto la guerra a Munari e hanno vinto, si mormora ad alta voce in giro. Sarà che su questo blog il buon Vittorio è sempre risultato simpatico, ma non sembriamo di certo partigiani se scegliamo di stare dalla sua: aveva tutto il diritto di farlo. La squadra è mia e me la gestico io.
Certo, levare il rugby al Veneto è come togliere il palio a Siena, o il Gp a Monza. Ma ora che ci penso, ci hanno provato con la storia del Gp di Roma. La politica ha fatto il suo corso.
3 commenti:
La scena di Dondi che avrebbe votato Aironi e Treviso e rimane "sorpreso" che il SUO consiglio abbia invece scelto altro, riporta alla memoria "Mediterraneo" di Salvatores.
Quando il drappello vota se aspettare nell'isola o riprendere i contatto col comando e la maggioranza vota per rimanersene un pace fuori dal mondo, il comandante ghignando sotto i baffi chiosa: "non farò pesare la mia volontà, mi piego alla decisione della maggioranza".
A preside', 'ca nisciuno è fesso: il TUO consiglio ha fatto una scelta precisa e ora TU te ne assumi la responsabilità per intero. oppure, se è vero che sei contrario, ti dimetti invece di far dichiarazioni pilatesche.
confesso di essere rimasto leggermente sorpreso della vittoria della nz,per quanto possa sorprendere una vittoria degli all blacks per di più all'eden park.
mi aspettavo prevalesse di misura l'australia.
ad ogni buon conto il mio pronostico x la vittoria del torneo vede ancora favoriti deans ed il suo manipolo di talentuosi azzeccagarbugli.
il mio tifo,invece, resta e resterà sempre per il sud africa.
abbiamo bisogno di rugby vero come quello di sabato,soprattutto dopo le mostruosità,dici bene ringo,di casa nostra.
scendendo nel tecnico,finalmente un arbitro che in chiusa punisce baxter come merita,quando qualcuno lo farà anche con jacobsen ed il 3 irlandese sarà sempre troppo tardi.
per me gli aussies hanno pagato la giornata di scarsa vena di burgess,che ha tolto fluidità anche a giteau e qualche imprecisione di mitchell nella gestione del triangolo.
barnes è già fortissimo e migliorerà ma larkam secondo me è stato il miglior 10 che io abbia visto giocare in diretta(barry john smetteva quando avevo 5 anni).
quanto a donald ha talento,è stato graziato da barnes che ha rifiutato la x a mortlok e da lì è stato bravo a costruire la sua partita, ma il suo modo di far precipitare il pallone dalle mani per calciarlo mi lascia perplesso ogni volta.
quanto a mc caw pensavo fosse definitivamente fuorigioco.mi sbagliavo.
muliaina?
Tagu, siamo al livelli eccelsi, questi scontri vengono decisi da un episodio.
Anch'io mi aspettavo meno dagli AB e più, soprattutto alla distanza e dai trequarti devo dire, dai W.
La spiega che mi do': Lachie Turner sottoutilizzato, il giovanotto che entra nel secondo tempo ma si'impappina subito con un inavanti e poi intimorito sta nella routine senza inventare nessun azzardo.
Muliaina oramai è L'ESTREMO, esegue senza pensare come l'Eletto in The Matrix.
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